Toni Nadal: "Federer non vincerà un altro Slam"

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Toni Nadal: “Federer non vincerà un altro Slam”

L’ex allenatore di Rafa, nella sua rubrica su El Pais, si lancia in previsioni sul 2019. Il declino di Federer, la crescita dei Next Gen e l’infinita rivalità tra Nole e il nipote

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La stagione 2018 è ufficialmente giunta alla fine. I tennisti posano le racchette e si sparpagliano per il globo con l’unico intento di rilassarsi un po’, magari buttando un occhio distratto alla preparazione invernale, senza fretta. Tempo di vacanze dunque, ma anche tempo di bilanci: cosa è successo? Cosa ci aspetta l’anno prossimo?

Un riassunto dell’anno passato e qualche pronostico ha provato a farli Toni Nadal, sfruttando la sua rubrica su El Pais. Dopo una rapida carrellata dei maggiori avvenimenti del 2018, dalla rinascita di Djokovic al coup de theatre di Zverev a Londra, passando per il dominio terricolo del nipote Rafa, ecco che arrivano le previsioni per il 2019. Toni non perde tempo e sgancia subito la bomba: Mi pare difficile vedere Federer sollevare un altro trofeo del Grande Slam. Non lo dico per via del suo gioco, ma per la durata dei cinque set“. È evidente che in molti lo pensino, e non da ora, così come è vero che lo svizzero ha sempre smentito ogni de profundis sul campo, sorprendendo tutti (e probabilmente anche se stesso). Anche zio Toni è consapevole che, a prescindere dalle considerazioni “razionali”, lo sport e soprattutto certi sportivi sfuggono un po’ alle leggi comuni e corregge un po’ il tiro: Devo confessare che le stesse considerazioni sono saltate fuori in altre occasioni e lo svizzero, ripetutamente, mi ha sorpreso.

Lo sguardo si sposta poi sulle nuove generazioni, che Toni vede in crescita e forse vicine al salto definitivo tra i grandi. Salto che però, da zio e da ex allenatore, si augura arrivi il più tardi possibile, per permettere a Rafa di vincere ancora un po’. “I giocatori della Next Gen hanno continuato a crescere e migliorare. Penso che abbiamo visto, finalmente, un salto di qualità nel loro gioco. Molti di noi vedono il consolidamento definitivo di giocatori come Zverev o Thiem, anche se per ovvi motivi voglio che succeda più tardi che presto. Sarei lieto che ritardassero ancora un po’”.

Al netto delle considerazioni, anche piacevolmente ironiche, sul ritardo dei giovani nel soppiantare la vecchia guardia, Toni sa bene che il ricambio è naturale in ogni sport, così come è normale che i record del passato siano destinati a cadere prima o poi. Nel caso del tennis presente però l’allenatore più vincente della storia confessa di aver nutrito un certo qual pessimismo, sulla crescita delle nuove leve e sulle loro legittime ambizioni di successo. “Regolarmente, le nuove generazioni, in tutti gli sport, hanno superato i record dei loro predecessori. Michael Phelps ha battuto i tempi di Ian Thorpe; Usain Bolt, quelli di Carl Lewis e quelli di Ben Johnson. Per qualche tempo ho avuto dei dubbi sul fatto che i giovani sarebbero stati in grado di superare il gioco di Federer su erba, quello di Djokovic sui campi rapidi e quello di Rafael su terra battuta. E ho avuto l’impressione che il ricambio sarebbe stato causato dal declino di questi più che dall’attacco degli altri. Però non voglio che in queste parole si senta mancanza di ammirazione e riconoscimento perché non c’è“.

L’ultimo atto della stagione e la vittoria di Zverev però hanno fatto ricredere zio Toni che, senza ulteriori indugi, dà appuntamento a tutti per un 2019 forse più aperto che mai. “La finale a Londra mi ha fatto riflettere. Per ora, per il prossimo anno, confido nel pieno recupero fisico di Rafael, prevedo nuovi episodi della sua rivalità con Djokovic e, in generale, un panorama più aperto con l’incorporazione definitiva della nuova generazione“.

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