Primo sorriso in carriera per Sofia Kenin, battuta Schmiedlova a Hobart

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Primo sorriso in carriera per Sofia Kenin, battuta Schmiedlova a Hobart

La 20enne americana domina la finale di Hobart vincendo il primo torneo della carriera senza perdere nemmeno un set. Farà il suo ingresso tra le prime 40 giocatrici del mondo

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Sofia Kenin - Hobart 2018 (foto via Twitter, @HobartTennis)
 

S. Kenin b. A. Schmiedlova 6-3 6-0

Si è conclusa la 25esima edizione del torneo WTA di Hobart: dopo un dominio di giocatrici europee che durava dal 2012, a vincere l’evento International è stata la statunitense Sofia Kenin, che al primo titolo conquistato in doppio conquistato la settimana scorsa ad Auckland, fa subito seguire il primo successo della carriera anche in singolare. A uscire sconfitta da una finale a senso unico è stata la slovacca Anna Schmiedlova, incapace in questo match di trovare contromisure alla maggior potenza di palla della sua avversaria. Dopo Chanda Rubin nel 1999 e Amy Frazier nel 2004, una tennista americana torna a trionfare in Tasmania: dopo appena due settimane il tennis statunitense ha eguagliato il numero di titoli vinti in singolare nel 2018, uno appunto.

Il percorso più ostico per arrivare a questa finale forse lo ha percorso Kenin, la quale al primo turno ha eliminato la testa di serie numero 1 Garcia, mentre l’avversaria più rognosa per Schmiedlova è stata Bencic. Le due finaliste si erano affrontate solamente una volta in precedenza: nel turno di qualificazioni di New Haven e anche in quel caso a vincere fu Sofia. La 20enne americana quest’oggi è partita subito forte e se la sua avversaria aveva dichiarato di essere sorpresa di aver raggiunto la finale, lei non lo sembrava affatto. Con il carattere caparbio che ormai abbiamo imparato a conoscere, ha iniziato sin dai primi scambi a spingere da fondo, ben alternando le sue accelerazioni con frequenti smorzate di rovescio. Schmiedlova in un primo momento è riuscita a contenere la sua avversaria, ma il suo gioco che viaggia a ritmi molto più bassi e privo di un colpo definitivo, alla lunga si è rivelato troppo fiacco.

 

Dopo un momento iniziale particolarmente equilibrato dove entrambe le giocatrici hanno avuto chance per passare in vantaggio, Kenin è riuscita a prendere il sopravvento e con il passare dei game il suo dominio si è esteso sempre di più. Dal 3-3 infatti la tennista classe ’98 non si è più voltata indietro e col punteggio di 6-3 6-0 ha portato a casa l’incontro in un’ora e 13 minuti di gioco. Come detto questo è per lei il primo titolo della carriera ed è arrivato senza perdere un set; inoltre questo successo le permetterà di migliorare il suo best ranking facendole raggiungere la posizione numero 37.

Al di là del risultato di questo match, entrambe le giocatrici partono da Hobart con ottime sensazioni. Se agli Australian Open Schmiedlova è subito chiamata ad un impegno difficilissimo contro Elise Mertens, Sofia Kenin si appresta ad affrontare Veronika Kudermetova nel miglior modo possibile. A questo punto la possibilità di assistere al secondo turno con la numero 1 del mondo dipende molto più da Halep che da lei.

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Iga Swiatek, terza semifinale al Roland Garros: i numeri del suo dominio

Dalle vittorie consecutive ai giochi lasciati per strada: la polacca si inserisce tra le migliori giocatrici della storia di questo torneo

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Iga Swiatek - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

Il 2020 è stato un anno difficile. Non la definirei una buona stagione. Il Roland Garros è stato il mio unico buon torneo. Il tabellone non è molto fortunato, mi sono detta, vedendo che avrei dovuto affrontare Vondrousova, quindi non mi importa, ci proverò e basta”. Eccome se ci ha provato:” 6-1, 6-2, 6-1, 6-4, 6-3, 6-2, 6-1 6-2, 6-3, 6-1, 6-2, 6-1, 6-4, 6-1. La diciannovenne polacca Iga Swiatek ha vinto il Roland Garros 2020 senza perdere un set. Il resto è storia. 

Dopo altre quattro partecipazioni, la numero uno del mondo è oggi alla sua terza semifinale a Parigi: meglio di lei, nelle prime cinque partecipazioni al French Open, soltanto Chris Evert (5/5) e Monica Seles (4/5). Le altre due volte, poi ha vinto il torneo. Con Iga, il circuito ha ritrovato una dominatrice. Da uno stato di perenne incertezza (che in realtà ancora pervade i ranghi inferiori) si è innalzata una giovane donna saggia, inarrestabile e coraggiosa (la coccarda gialloblù che porta sul cappellino ne è una prova). 

Ma non è che Iga domina un po’ troppo? Fin qui, a Parigi ha concesso la miseria di quindici game, la prima a lasciarne così pochi da Conchita Martinez nel 1995. Addirittura, l’ultimo set perso risale agli ottavi della scorsa edizione. Nel processo, ha già realizzato quattro bagel: sono in tutto tredici solo in questo 2023. 

 

Dodici invece le vittorie consecutive a Parigi: dal 2020 ha perso una sola partita, contro Maria Sakkari ai quarti dell’edizione 2021. È la quarta tennista più giovane a raggiungere tale striscia: sopra di lei, solo Immortali come Monica Seles, Steffi Graff e Chris Evert. 

Spesso si dice che i grandi numeri non facciano giustizia ai grandi campioni. Sicuramente oggi servono a inquadrare la numero uno, che ha fatto dei risultati netti e delle vittorie schiaccianti il suo tratto distintivo. 

Riesci a goderti i momenti in cui vinci i match e vai avanti in tabellone? O si riduce tutto al lavoro?” “Devo ancora imparare a godermela mentre gioco e vinco, perché quando finisco le partite di solito penso a quelle successive. Le sensazioni positive arrivano dopo il torneo. Spero di migliorare.”, risponde la fredda campionessa Iga Swiatek, ancora divisa fra un po’ di ingenuità giovanile e la saggezza della campionessa affermata. Domani, sulla rossa terra di Parigi affronterà la brasiliana Haddad Maia, alla prima semifinale slam, con palmares e personalità opposte. Quest’ultima viene da dodici ore di gioco, Iga da meno di sei. “Ti preoccupa arrivare in fondo agli slam poco allenata?” “No, posso gestire la cosa. Non credo che mi sentirò arrugginita quando dovrò giocare i punti importanti”. Il ruolo di favorita, Iga Swiatek ce l’ha nel sangue. 

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Chi è Beatriz Haddad Maia, la prima brasiliana semifinalista Slam da 55 anni

Dopo una squalifica per doping e uno stop per un tumore benigno, l’erede di Maria Bueno è arrivata al top del tennis mondiale. Da lunedì entrerà in top ten

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Beatriz Haddad Maia - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

Beatriz Haddad Maia vince il quarto di finale del Roland Garros contro Ons Jabeur e si guarda intorno con le mani fra i capelli: è la prima semifinalista slam brasiliana dai tempi di Maria Bueno (Us Open 1968). “Quando sono venuta a Parigi, il mio obiettivo era il terzo turno“, ha detto la classe 1996, che non aveva mai superato il secondo in uno slam, “e quando il match è finito ho semplicemente guardato verso il mio team e ho detto: ce l’abbiamo fatta.” 

Ce l’ha fatta, Haddad Maia, a ventisette anni, dopo stagioni di sofferenza e tentativi andati a vuoto. Se la carriera della numero quattordici del mondo (ma da lunedì entrerà in top ten) finisse oggi, sarebbe già la seconda tennista brasiliana più titolata di sempre, sotto alla già citata Maria Bueno, vincitrice fra gli anni ’50 e ’60 di diciannove slam fra singolare e doppio. 

Un eclettismo che Beatriz ha fatto suo, tanto che oggi risulta dodicesima anche nella classifica di doppio, dopo essere stata top ten. Negli ultimi mesi, la nativa di San Paolo ha compiuto una scalata impressionante in questa specialità: la vittoria del 1000 di Madrid (in coppia con Azarenka) è arrivata dopo le finali a Guadalajara, Melbourne (entrambe con la kazaka Danilina) e Indian Wells (con Laura Siegemund). 

 

In singolare, la consacrazione è avvenuta invece già la scorsa estate: due successi consecutivi, sull’erba di Nottingham prima e Birmingham poi. A seguire, la finale a Toronto con la sconfitta in tre set subita da Simona Halep. 

Come me lo spiego? Ho consolidato il mio livello fra i futures e i challenger, negli anni passati. Ho dovuto lottare molto per essere qui oggi, per costruire il mio gioco. Il mio team lavora duro, è composto da giovani che sognano in grande come me. Poi certo, tornare da quattro operazioni non è stato semplice” 

I tormenti fisici di Beatriz, infatti, affondano nella sua giovinezza: da quell’infortunio alla spalla a quindici anni, la brasiliana vivrà una carriera costellata da infortuni, stop e rientri. Prima le tre ernie del disco e la prima operazione; a seguire la rottura di tre vertebre in un incidente domestico. Quando torna a calcare i campi da gioco, nel 2019, i travagli non finiscono, anzi, si può dire che il peggio debba ancora venire. Beatriz risulta infatti positiva ad un controllo antidoping, a causa di alcuni anabolizzanti presenti negli integrati: 100.000 dollari di multa e stop di dieci mesi, che poi diventano tredici per la pandemia che posticipa il rientro. Come se non bastasse, le viene poco dopo diagnosticato un tumore benigno al tessuto cartilagineo del dito medio della mano sinistra.  

Dopo l’ennesima operazione, Haddad Maia torna nel 2022, che sarà la sua prima grande stagione. Ha raccontato di aver trovato la forza di scendere in campo per queste oltre dodici ore parigine (6-2 5-7 6-4 a Shnaider; 5-7 6-4 7-5 ad Alexandrova; 6-7 6-3 7-5 a Sorribes Tormo e, ora, 3-6 7-6 6-1 a Ons Jabeur, rimontando una partita quasi persa) grazie alla lettura di un’intervista in cui anche Djokovic ammetteva di sentire la pressione. “Se Nole sente la pressione, se Rafa sente la pressione, perché non dovrei sentirla anche io? Dobbiamo accettarlo. Dobbiamo essere umili, non possiamo giocare contro questi pensieri.”  

Tra gli hobby, Beatriz Haddad Maia ha anche quello del surf: “Ti insegna ad avere i piedi per terra e che l’eccesso di fiducia può essere pericoloso.” Domani, quando sul Philippe Chatrier si troverà di fronte all’inarrestabile numero uno del mondo Iga Swiatek, alla prima semifinale slam con una donna brasiliana in campo da 55 anni a questa parte, un po’ di fiducia le servirà, oltre ad un tennis impeccabile e ad una grande tenuta fisica, dopo le grandi fatiche di questi giorni. Tutte qualità che l’eroina di San Paolo ha dimostrato innegabilmente di possedere. 

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Roland Garros, Swiatek è ancora troppo forte per Gauff: la numero uno è in semifinale contro Haddad Maia [VIDEO]

Qualche errore di troppo della numero uno del mondo tiene in vita Coco, che ci prova per tutto il primo set, ma nel momento decisivo Swiatek azzanna la partita e si regala un’altra semifinale

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Iga Swiatek - Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)
Iga Swiatek - Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)

[1] I.Swiatek b. [6] C.Gauff 6-4 6-2 

Troppo poche ancora le frecce nella faretra di Coco Gauff, o almeno sono troppo poche per impensierire la numero uno del mondo, o meglio il rullo compressore Iga Swiatek. L’americana prova fin dall’inizio a mettere pressione alla polacca, giocando in maniera aggressiva e propositiva. Ma, nonostante alcune iniziali incertezze di Iga, una prima di servizio non pervenuta non può che portare alla netta affermazione della detentrice del titolo. Swiatek, che sale 7-0 nei precedenti contro Gauff (tra i quali spiccava ovviamente la finale del 2022, terminata 6-1 6-3) affronterà ora Beatriz Haddad Maia, che ha sconfitto poco fa Ons Jabeur. 

Primo set: Swiatek sembra in difficoltà, ma poi piazza la zampata

Coco parte bene col dritto e col rovescio, cercando di mostrarsi aggressiva e di mettere pressione a Swiatek, che dal canto suo commette molti errori, al momento di chiudere il punto. All’americana manca però il servizio: dopo trentasette minuti, sul 4-4, la percentuale di prime è ferma ad un misero 37 per cento. Un 4-4 maturato dopo un break (quello di Swiatek, al quarto gioco) ed un immediato controbreak. 

 

La risposta che la numero uno del mondo affossa in rete, risposta che l’avrebbe mandata a servire per il set sul 5-3, palesa l’evidente stato di vulnerabilità in cui si trova ora la polacca, costretta più volte a salvarsi in difesa per respingere le incursioni della sua avversaria. Quando però Gauff va a servire per salvare il set sul 4-5, gira il vento, e gira la partita: nel momento più importante, la non a caso numero uno del mondo vince quattro punti consecutivi, ritrova i vincenti e vince sei giochi a quattro il primo set; infine, si invola in spogliatoio con, in mano, il suo taccuino degli appunti. 

Secondo set: Swiatek salva tre palle break e poi si invola verso la vittoria

In apertura di secondo parziale, Coco Gauff prova a variare, a tentare qualche mossa estemporanea quando si trova a favore di vento. Sull’1-1, nel corso di un game di sette minuti, ottiene tre pallebreak, ma finisce per dilapidarle, una dopo l’altra. In particolare, sul 30-40, alla seconda tenera e centrale della sua avversaria oppone un diritto fuori giri, che la fa apparire più diciannovenne che mai.  

Gol sbagliato, gol subito: lo sappiamo come vanno le cose, soprattutto se davanti si ha la numero uno del mondo. Ed ecco che sul 2-3 la testa di serie numero sei commette prima un doppio fallo, e poi un grossolano errore di diritto: in breve è 4-2, e poi 5-2 Swiatek. La polacca chiude poco dopo: finisce 6-4 6-2, come il loro ultimo match a Dubai, in un’ora e ventotto. Affronterà la brasiliana Haddad Maia, alla prima semifinale in carriera. Ora più che mai, è lei la grande favorita di questo Roland Garros 2023. 

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