Anche l'allenatore molla Bouchard: tempi cupi per la canadese

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Anche l’allenatore molla Bouchard: tempi cupi per la canadese

Michael Joyce, che in passato ha allenato anche Sharapova, termina la sua collaborazione con Bouchard. Che non gioca da Miami e non si sa quando rientrerà

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La carriera tennistica di Eugenie Bouchard sembra avviarsi una situazione di stallo, se non addirittura verso la sua conclusione. Dopo il magico 2014 (finale a Wimbledon e semifinale a Melbourne e al Roland Garros), culminato con il best ranking di numero 5 al mondo, la tennista canadese ha sofferto una crisi quasi ininterrotta, se si esclude qualche minuscolo segnale di rinascita a cui ha faticato a dare un seguito. Nel 2018 era scivolata fino alla 198esima posizione, ma a cavallo tra quest’annata e la scorsa sembrava aver ritrovato, almeno in parte, un tennis accettabile. Risalita fino al numero 79 del mondo, e uscita dall’Australian Open per mano di Serena Williams, Genie poteva dirsi sulla strada del ritorno.

L’eliminazione dalle qualificazioni del Miami Open ha segnato una brusca interruzione sulla strada del recupero, già resa tortuosa da un bilancio stagionale negativo (6-7). Da lì in poi gli unici segnali di vita (tennistica) di Bouchard sono due stringate comunicazioni: la prima, per rettificare – o meglio per bollare come fake news – le dichiarazioni della giornalista canadese Stephanie Myles, che ipotizzava una pausa a tempo indeterminato dal tennis “to get healthy”, con l’obiettivo cioè di tornare in salute. La seconda, risalente allo scorso 25 aprile:

Messaggio rinforzato da un secondo tweet, in cui afferma che da Miami in poi si è occupata principalmente di guarire dall’infortunio e di allenarsi. I problemi ai muscoli addominali non sono nuovi nella carriera della Bouchard, e risalgono addirittura agli albori della sua carriera junior. E per quanto non si tratti di un infortunio ‘clinicamente grave’, risulta invalidante per la corretta esecuzione del movimento del servizio.

La domanda però sorge spontanea: è questo il vero infortunio? O più “semplicemente”, Bouchard sta vivendo una fase molto complicata dal punto di vista psicologico? La risposta sembra virare più nella seconda direzione. Una cosa è certa: in questa fase della vita della giovane tennista canadese, la prima preoccupazione non sembra essere il tennis. Ammesso lo sia mai stato.

Genie, che certo a tal proposito può puntare sulla sua avvenenza, è una vera macchina da social. Su Twitter vanta 1.71 milioni di follower, ma il suo profilo ‘da star’ è quello di Instagram, dove raduna quasi due milioni di follower. In questi mesi, in contrasto con i risultati sul campo, ha continuato a pubblicare aggiornamenti riducendo all’osso i riferimenti al tennis. Una posizione tanto forte in campo virtuale, ipotizzando che riesca a garantirle dei discreti guadagni, sembra non essere la circostanza ideale a farle ritrovare stimoli sul campo da tennis.

IL SALUTO AL COACH – Oltre ai risultati non esaltanti già citati, è notizia recente la separazione di Bouchard dal suo allenatore Michael Joyce (ex allenatore della Sharapova), con cui la tennista canadese sembrava aver trovato un certo equilibrio. A dimostrazione dell’instabilità del “Team Bouchard”, Joyce è l’ottavo allenatore in quattro anni. Anche uno dei suoi allenatori più importanti, Scott Byrnes, nella sua squadra già nel magico 2014 e dimissionario nel 2015, ha lasciato per la seconda volta il suo team. In questo momento quindi Bouchard condivide con Nick Kyrgios la mancanza di un allenatore. Un pericoloso ritorno al passato dopo che sembrava aver trovato una stabilità.

La tennista risulta fuori lista delle qualificazioni di Madrid e Roma, sebbene abbia il ranking per parteciparvi. Al momento accede di diritto al tabellone del Roland Garros, ma vista la recente storia di ritiri non sembra improbabile che possa saltare l’intera stagione su terra battuta.

Giorgio Di Maio

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