Berrettini, sei giocatore vero! Battuto Popyrin, è agli ottavi dello US Open

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Berrettini, sei giocatore vero! Battuto Popyrin, è agli ottavi dello US Open

NEW YORK – Matteo annulla tre pericolosissime palle del quinto set e raggiunge per la seconda volta di fila gli ottavi in uno Slam. Adesso Rublev (1-1 nei diretti ATP)

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da New York, il nostro inviato

[24] M. Berrettini b. A. Popyrin 6-4 6-4 6-7(3) 7-6(2)

AVVIO CONVINCENTE DI MATTEO – Come ci aveva detto Berrettini prima della partita, Popyrin è un giocatore simile a lui e si vede: entrambi impostano le partita usando frequentemente la combinazione uno-due servizio e dritto. Matteo sbaglia un paio di scelte, Popyrin va a palla break ma Matteo si salva con un ace esterno a oltre 200 km/h, iniziando a caricarsi sin dal secondo game. Il settimo game è quello chiave nel primo set: Popyrin mette solamente due prime, commette due errori banali da fondo e concede tre palle break all’italiano che sfrutta la seconda con un bell’attacco chiuso da una facile volèe. Al momento di chiudere il set anche Berrettini viene abbandonato dalla prima di servizio nei primi due punti, poi però vince un bello scambio sotto rete (era in svantaggio 15-30) e con un servizio esterno vincente decreta la fine del primo parziale.

Il secondo set inizia in modo simile al primo con entrambi i giocatori molto solidi nei loro turni di battuta. La partita sembra nelle mani del tennista romano, che ha molta più tranquillità in campo e sembra riconoscere di non aver bisogno di strafare per portare a casa i punti importanti. Prova a breakkare nel quinto game, ha due chance ma l’australiano è bravo in entrambe le occasioni. Popyrin stringe il pugno verso l’angolo dove presidia anche Mouratoglu. Matteo non si demoralizza, sulla diagonale sinistra il suo back di rovescio è estremamente più solido di quello del suo avversario e quando costringe Popyrin sulla difensiva l’australiano va spesso in confusione cercando improbabili soluzioni vincenti. Nono game, è il momento: Matteo continua a ripetersi “ora, ora, sul 30-30 sbaglia la scelta effettuando una contro-smorzata su cui il classe ’99 arriva e chiude, ma riesce a prolungare il game; annulla un’altra palla game e alla seconda palla break concretizza con un bel passante lungolinea. Il braccio non trema, quattro prime, game a 0: il romano è due set sopra.

PAURA E QUARTO SET – Nel terzo parziale Popyrin sembra demoralizzato, Matteo continua a servire in modo egregio vincendo quasi il 90% di punti con la prima di servizio e oltre il 60 con la seconda, il dritto è il solito martello pneumatico e le palle break continuano ad essere in suo favore; ne ha una nel quinto game, ma l’australiano è bravo a non tremare e a chiudere con un bel dritto vincente. La situazione nel nono game sembra uguale a quella del secondo set, con Berrettini che si incita, sente che è il momento di chiudere il match e arriva a palla break per ben due volte ma Popyrin si salva ancora, prima col servizio e poi sfruttando un regalo di rovescio di Berrettini. Piccolo calo di Matteo, l’australiano con un bel passante sul 15-30 si regala dal nulla due set point che con tutta la calma del mondo il romano annulla, prima direttamente col servizio e poi con servizio, dritto e comoda volèe.

Tenuto il game, Berrettini ha un’altra chance di chiudere di fatto il match nel game successivo ma su palla break l’australiano trova un’altra solida prima di servizio che lo tiene ancora in vita. Tie break, giusto così, se l’è meritato Popyrin che ha giocato meglio rispetto agli altri due parziali. Mini-break istantaneo in favore dell’italiano grazie ad uno smash elementare sbagliato dall’avversario, Berrettini però regala due punti, si ritrova sotto 3-1 ma non si scompone, riprende il mini break di ritardo e gira sul 3-3. Il set gli scappa di mano con il primo doppio fallo dell’intero match che arriva sul 3-3: ha una chance di recuperare il mini-break sul 3-5 ma sbaglia un dritto inside-in e Popyrin alla prima chance chiude il set. Si va al quarto.

SET FOLLE, POI LA GIOIA – Fondamentale partire bene per smorzare l’entusiasmo dell’australiano e Matteo lo sa, tiene il primo game e arriva ai vantaggi in risposta, si procura una palla break con un bellissimo recupero di smorzata sulla riga ma sbaglia una risposta abbastanza facile di rovescio e permette a Popyrin di tenere la battuta. Il romano continua a tenere i turni di servizio più facilmente rispetto al suo avversario ma il break non arriva ancora, un turno dopo l’altro, un dritto vincente dopo l’altro Matteo si issa sino al 5-4 quando siam vicini alle tre ore di gioco. Nel decimo gioco i primi due punti potrebbero entrambi andare a favore dell’italiano ma su uno è molto bravo Popyrin, sull’altro sbaglia un passante elementare Berrettini; il rovescio lo sta pian piano abbandonando. L’australiano tiene, il game successivo è infinito, la qualità si abbassa notevolmente ed entrano in gioco i nervi: son ventisei i punti, Matteo mette solamente otto volte la prima, Popyrin spreca le prime quattro palle break con altrettanti errori banali di rovescio, sulla quinta è bravo l’italiano che ha anche quattro palle game ma alla fine cede all’australiano che si esalta in modo incredibile dopo aver tirato un passante lungolinea vincente col rovescio.

L’inerzia sembra totalmente in favore del ventenne, però Matteo inizia bene, gioca due ottimi punti chiusi a rete e va sopra fino a 0-40. Non riesce però a concretizzare nessuna delle tre chance e con quattro prime di servizio Alexey si porta a set point: qui arriva un doppio fallo, non ne commetteva da un sacco di tempo. Ancora set point due punti più tardi: prima un regalo di dritto, poi l’australiano, tesissimo, commette un altro doppio fallo. Nello psicodramma prevale ancora una volta la grinta dell’italiano, che raccoglie un gratuito e porta il match al tie break.

Il rovescio di Popyrin diventa un autentico bancomat per il romano che raccoglie tutte le energie e porta a casa i primi quattro punti del tie break su altrettanti errori dell’australiano che sotto 4-0 lancia una pallina 100 metri fuori senza però ricevere un warning. Doppio fallo di Berrettini, non è ancora finita. Si gira sul 4-2 ma un altro errore di Alexey, seguito da una prima vincente di Matteo che lo porta a quattro match point. Basta il primo: Berrettini si lancia avanti il prima possibile, la sua volèe non è definitiva ma l’australiano sbaglia un passante fattibilissimo permettendo a Matteo di esternare tutta la sua gioia, non prima di un lungo e bell’abbraccio con il suo rivale.

CHE BRAVO MATTEO – La solidità e la tranquillità trasmessa da Berrettini nei primi tre set sono due doti impressionanti. Nel corso del torneo ha dato sempre la sensazione di sapere che, qualora lui avesse giocato come sa fare, e come è riuscito a fare per lunghissimi tratti, gli avversari incontrati finora sarebbero stati ampiamente alla portata. E così è stato: sulle rare palle break concesse nei primi tre parziali è stato lucido ad affidarsi alle sue due armi migliori, servizio e dritto. Popyrin ha giocato un discreto match ma si è vista sin dall’inizio la diversa mentalità dei due giocatori e la diversa completezza di bagaglio: Berrettini è nei primi 25 da quattro mesi, la sua crescita nell’ultimo anno e mezzo è sotto gli occhi di tutti e quest’oggi si è vista ancora una volta in una sfida contro un giocatore simile, che potrebbe anche raggiungere il livello del romano ma dovrà lavorare sull’atteggiamento in campo, che per ora premia nettamente Matteo. Dopo aver perso il terzo set Berrettini ha resettato immediatamente all’inizio del quarto parziale, ha continuato a giocare in modo propositivo, non si è abbattuto nonostante un netto calo di rendimento dal 5-4 del quarto, specialmente col rovescio, ma nonostante ciò ha portato a casa la vittoria diventando il più giovane italiano dell’Era Open a raggiungere gli ottavi di finale in due Slam diversi.

“Entrambi hanno le stimmate del giocatore, però Matteo si vede che ha 3 anni di esperienza in più” (Vincenzo Santopadre)

Il tabellone maschile completo (con tutti i risultati aggiornati)

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