Focus
Sinner: “La svolta a Bergamo, ora me la gioco con tutti”. E firma con StarWing Sports
Obiettivi, confronti, amici e famiglia in un’intervista al quotidiano La Stampa del diciottenne azzurro

A coronamento di una stagione in continuo crescendo, Matteo Berrettini è entrato in top ten e, a un torneo dalla fine del Tour, difende l’ultimo posto disponibile per andare alle ATP Finals. Anche Fabio Fognini si è regalato (e ci ha regalato) grandi soddisfazione quest’anno e, seppur da una posizione meno vantaggiosa, può giocarsi le sue possibilità per un appuntamento che non vede partecipazione azzurre dal 1978, anno in cui si qualificò Corrado Barazzutti. Eppure, in un momento in cui il tennis maschile evoca ricordi in bianco e nero nella promessa di un roseo futuro, c’è almeno altrettanto spazio per Jannik Sinner, il più giovane italiano di sempre a sfondare il muro – per tanti inscalfibile – della top 100. Intervistato da Stefano Semeraro per La Stampa, Jannik non ha deluso nelle risposte, caratterizzate da quella consapevolezza senza filtri, tipica della giovane età e della rapidissima ascesa, di cui aveva già dato un assaggio al microfono del nostro Luca Baldissera.
BERGAMO-NY SOLO ANDATA – Se adesso anche i migliori devono giocare alla grande per battere Berrettini, il diciottenne altoatesino è appena da meno: “Diciamo che me la gioco con tutti. Poi, dipende dalla giornata, ma con Monfils e Wawrinka mi sentivo al loro livello”. Ciò che gli ha fatto capire di poter arrivare qui, il vero punto di svolta, è stata la vittoria al Challenger di Bergamo lo scorso febbraio. “Per la prima volta, ho avuto la sensazione di aver vinto qualcosa che contava. E ho deciso che volevo provarla di nuovo”. Detto fatto, tra un risultato e l’altro, è arrivato a qualificarsi per il tabellone principale dello US Open, il primo Slam che vorrebbe vincere perché “è il primo che ho visto in TV. Ricordo la finale tra Federer e del Potro” nel 2009, con la vittoria al quinto dell’argentino.
L’obiettivo del 2020, tuttavia, non sono i grandi tornei, non direttamente almeno, “l’obiettivo è migliorare. Ho alle spalle un grande team, i risultati spero arriveranno. Negli Slam si gioca tre su cinque e serve una gestione matura del gioco. Però quest’anno con Wawrinka a New York ho vinto un set, me la sono cavata”. Non gli piace invece la metropoli statunitense (”troppo casino”) a cui preferisce Vienna e Anversa; ma “anche a Umago si sta bene”, aggiunge colui che secondo il coach Riccardo Piatti assomiglia a Novak Djokovic. È il momento di fare un passo indietro? Neanche per sogno. “Tennisticamente ci sta, anche Novak è più forte di rovescio che di dritto; però penso di poter servire meglio di lui, ci sto lavorando molto. Come persone, invece, siamo molto diversi”.
CHI GLI STA VICINO – Se, insieme a Piatti, si ritrova a cena con “una ragazza molto semplice” di nome Maria Sharapova e un tipo “molto divertente” come Marat Safin, i suoi amici nel circuito sono Denis Shapovalov e Felix Auger-Aliassime. Considera Matteo Berrettini “un ragazzo onesto, gioca in maniera fantastica ed è bravo anche nelle interviste, come mentalità siamo molto simili” anche se, a dispetto dell’età, conosce meglio Andreas Seppi che è delle sue parti e “mi dice sempre cose giuste. Ho fatto amicizia anche con Wawrinka, è molto simpatico e ora chiedo consigli anche a lui”.
Per chi ha dovuto lasciare casa a tredici anni, non può mancare la riconoscenza verso mamma e papà che “hanno capito subito che il tennis è la cosa che voglio fare nella vita e mi danno tutto quello che un genitore può dare”. La mancata convocazione per le finali di Coppa Davis ha fatto storcere il naso a qualche appassionato, ma Jannik analizza l’episodio con grande maturità e obiettività e approva la decisione di capitan Barazzutti: “Ha fatto bene a scegliere gente più esperta. Il livello ce l’ho, ma non sono pronto ad affrontare certe pressioni”.
IMMEDIATO FUTURO – Sinner si prepara ora per l’appuntamento delle Next Gen ATP Finals in partenza il 5 novembre, il primo torneo da cliente dell’agenzia di management StarWing Sports che, tra gli altri, rappresenta Wawrinka, Monfils, Khachanov, Vekic, Mladenovic e Sakkari. Il freschissimo numero 93 ATP, infatti, ha appena firmato con la società di Lawrence Frankopan. “Siamo emozionatissimi di iniziare questo rapporto con Jannik” sono le prime parole del proprietario e CEO Frankopan, che pochi mesi fa gli aveva riservato una wild card per il torneo di Umago, di cui è direttore. “Stiamo seguendo i suoi progressi da un bel po’ di tempo ormai e siamo rimasti molto impressionati da lui, in campo e fuori. Alla sua età, sta già dimostrando un potenziale fantastico, una personalità unica e un grandissimo spirito combattivo, tutte caratteristiche di un vero campione”.
ATP
ATP Next Gen, Race to Jeddah: tanta Francia tra i possibili partecipanti al torneo arabo
Si disputerà a Gedda l’edizione 2023 delle Next Gen Finals. Ecco la situazione aggiornata

Si comincia a fare i calcoli anche in chiave ATP Next Gen Finals. Dopo 5 edizioni il torneo riservato agli 8 migliori under 21 della stagione si sposta da Milano a Gedda, in Arabia Saudita. Data per certa la partecipazione di Alcaraz alle Finals torinesi e per possibile quella di Rune, è giusto allargare a 12 l’elenco degli attuali migliori giovani dell’anno, tra i quali appare per la prima volta tra i migliori 10 il francese Arthur Cazaux.
Dietro i primi due della classifica, c’è la bella scoperta di Ben Shelton esploso agli US Open e che si è messo in evidenza anche alla “Laver Cup”. Il classe 2002 americano precede di appena cento punti il nostro Lorenzo Musetti (la cui adesione all’evento rimane tutta da verificare).
Quinto in classifica Arthur Fils, salito attualmente al n. 44 nel ranking ATP. Tanta la differenza tra il francese e il quinto in classifica, il suo connazionale Luca Van Assche, classe 2004, uno dei più giovani della Top Ten. Ma se in Coppa Davis la Francia ha appena dovuto digerire una pesante eliminazione, Oltralpe possono consolarsi con la crescita delle giovani leve.
Pochi i punti che separano il francese da Stricker, ben 21 per la precisione, settimo in classifica. A chiudere la Top Ten c’è Alex Michelsen, un altro talento americano da tener d’occhio. Al nono posto del ranking valido per la Next Gen c’è Hamad Medjedovic, classe 2003, che ha 11 punti di vantaggio sul francese Cazaux, per la prima volta in Top Ten, e 32 sull’azzurro Flavio Cobolli. Altro francese in dodicesima piazza, Terence Atmane pronto a subentrare in caso di assenza di qualche “big”.
Brandon Nakashima vinse l’edizione 2022: l’americano è stato il quinto campione delle Next Gen Finals, l’ultima manifestazione tenutasi a Milano.
Posizione | Giocatore | Nazione | Punti | Nato nel | Classifica ATP |
1 | Alcaraz | Spagna | 8175 | 2003 | 2 |
2 | Rune | Danimarca | 3055 | 2003 | 4 |
3 | Shelton | USA | 1455 | 2002 | 20 |
4 | Musetti | Italia | 1345 | 2002 | 18 |
5 | Fils | Francia | 953 | 2004 | 44 |
6 | Van Assche | Francia | 597 | 2004 | 69 |
7 | Stricker | Svizzera | 576 | 2002 | 90 |
8 | Michelsen | USA | 518 | 2004 | 110 |
9 | Medjedovic | Serbia | 485 | 2003 | 120 |
10 | Cazaux | Francia | 474 | 2002 | 125 |
11 | Cobolli | Italia | 453 | 2002 | 122 |
12 | Atmane | Francia | 376 | 2002 | 147 |
Flash
WTA Ningbo: Jabeur sul velluto. Vanno ko Cirstea e Blinkova
Ons avanza nel torneo in Cina. Sarà Linda Fruhvirtova l’avversaria di Lucia Bronzetti

Dopo il successo della nostra Lucia Bronzetti, prosegue al Ningbo Open il cammino della testa di serie n.1 Ons Jabeur: la tunisina regola in due set la tedesca Korpatsch. A proposito di teste di serie: si fermano agli ottavi di finale i percorsi della n.3 del tabellone, la rumena Simona Cirstea ( sconfitta in due set contro la Siniakova), assieme a quello della n.4 Anna Blinkova, sconfitta in tre set dalla ceca Linda Fruhvirtova.
[1] O.Jabeur b. T. Korpatsch 6-3 6-2
Dicevamo tutto facile per la tunisina Jabeur contro la tedesca Korpatsch sconfitta 6-3 6-2 in 1 ora e 24′. Solito tennis brillante per la n.2 del seeding, ricco di variazioni e quindi imprevedibile. Da sottolineare per Jabeur l’ottima prestazione al servizio (71% di prime giocate) e l’aggressività in risposta, specie sulla seconda palla (70% di punti vinti). Così il primo set è deciso da due break, che la tunisina conquista nel quinto e nel nono gioco, che si rivelerà anche l’ultimo del primo parziale. Nella ripresa la Korpatsch affonda assieme alla sua seconda di servizio, con cui è tropo vulnerabile, lasciando ampio margine di manovra a Jabeur. Due break anche nella ripresa proiettano la testa di serie n.1 ai quarti di finale dove se la vedrà con la sorpresa Zvonareva.
K. Siniakova b. [3] S. Cirstea 6-3 7-5
Una giornata nera quella di Sorana Cirstea a Ningbo, sconfitta in due set dalla ceca Katerina Siniakova (6-3 7-5). Non una partita ad alto tasso di spettacolarità, ma sicuramente imprevedibile e con tanti break (15 in totale!). Un match deciso sostanzialmente nei turni in risposta data la difficoltà delle due interpreti a mantenere i game al servizio. Nel primo set ci sono ben 6 break, tre dei quali nei primi tre game. La maggior efficacia con la seconda palla premia la Siniakova che con freddezza conquista il nono gioco che le vale il primo set.
Nella ripresa Cirstea si aggrappa alla partita, ma la sua prestazione al servizio è insufficiente per poter sperare di ribaltare l’inerzia del match. Nel secondo set i break piovono a cascata, dopo i 6 del primo si assiste ai 9 del secondo. Inizialmente è la rumena ad ergersi sul 3-0 prima di venire rimontata dalla Siniakova che impatta sul 4-4. Dopo altri due break (uno per parte) la ceca si conquista i quarti di finale nel dodicesimo gioco al terzo match point utile. Per lei adesso un quarto di finale opposta a Nadia Podoroska.
GLI ALTRI INCONTRI – Nei restanti match si assiste alla caduta di un’altra testa di serie, stavolta la n.4 Anna Blinkova, sconfitta in tre set (6-3 3-6 6-1) dalla ceca Linda Fruhvirtova, che sfiderà la nostra Lucia Bronzetti ai quarti. Come detto l’argentina Nadia Podoroska accede ai quarti di finale sconfiggendo in rimonta la tennista russa Valeria Savinykh con il punteggio di 4-6 6-0 6-2. Infine si registrano la vittoria in due set (6-3 6-2) di Diana Shnaider contro Kamilla Rakhimova; e la vittoria per ritiro (6-4 1-0) di Vera Zvonareva contro la danese Clara Tauson.
ATP
Novak Djokovic a Roma protagonista alla Ryder Cup
Il serbo si è cimentato sul green: con lui altre celebrità del mondo dello sport

Profumo di golf nella capitale. A Roma, infatti, è tempo di Ryder Cup e l’evento è stato celebrato dalla presenza di vip e sportivi. Il Marco Simone Golf & Country Club ha accolto i “campioni” per l’All Star Match cominciato all’ora di pranzo.
Non sarà l’erba di Wimbledon, ma rischia di trovarsi comunque a suo agio: Novak Djokovic, tennista più vincente nella storia dei tornei del Grande Slam, è tra i protagonisti della giornata romana. Con lui anche il calciatore Gareth Bale, Leonardo Fioravanti, surfista italiano qualificato per le Olimpiadi di Parigi 2024, lo youtuber Garrett Hilbert e il numero uno mondiale degli atleti paralimpici, l’inglese Kipp Popert.
Uno show unico nel quale si affrontano le squadre guidate dallo scozzese Colin Montgomerie e dallo statunitense Corey Pavin, rispettivamente alla guida del Team Europe e del Team Usa alla Ryder Cup del 2010 quando in Galles i fratelli Molinari, Francesco ed Edoardo, fecero il loro debutto vincente nel torneo.
Nole è stato inserito nel “Team Montgomerie“.
Fanno parte del “Team Pavin”, Carlos Sainz, pilota della Ferrari, Andriy Shevchenko, Pallone d’Oro nel 2004, Victor Cruz, ex giocatore di football americano, l’attrice hollywoodiana Kathryn Newton e l’altro giocatore paralimpico, Tommaso Perrino, numero 6 del ranking e CT della Squadra Nazionale Paralimpica Maschile e Femminile della Federazione Italiana Golf.
L’ultimo mese di Novak Djokovic è stato a dir poco straordinario. Un campione totale protagonista nel tennis, spettatore nel basket e adesso sul green del golf. Aveva celebrato l’impresa dell’Arthur Ashe Stadium ricevendo dai suoi concittadini una grande testimonianza di affetto in patria assieme alla nazionale di pallacanestro, finalista ai mondiali di basket. Dopo aver portato la Serbia alle Finals di Coppa Davis, adesso si dedica al suo amato secondo sport.