A proposito di tempo, Jannik non sembra avere molte pretese per quello libero tra un match e l’altro. “Quando sono in hotel, per il 90% del tempo guardo tennis. Come ho già detto, mi piace vedere tennis, mi piace giocare; passo così le mie giornate. Se sono molto stanco vado a dormire, oppure ogni tanto guardo qualche serie TV. Alla fine una giornata passa molto velocemente,quindi stare in bolla o meno mi cambia poco; se non ci fosse, forse farei le stesse cose!“.
Jannik torna poi sul match, vinto contro un avversario che conosce bene. “Io ed Emil ci siamo allenati diverse volte, lui è un bravo ragazzo e lo conosco bene – anche come tennista. Ma io dico sempre che allenamento e partita sono due cose totalmente diverse perché magari uno dei due cambia un po’ il gioco e ci sono altre pressioni. Anche l’atteggiamento è un po’ diverso; in allenamento provi a imparare cose nuove, in partita provi a vincere“. E subito passa al prossimo, fissato per mercoledì sera alle 21 (ora italiana) che può portarlo in semifinale: “Con Bublik ho giocato la scorsa settimana. Non lo conosco benissimo, sicuramente sarà una partita molto difficile – anche perché se un giocatore arriva ai quarti c’è un motivo. Non è così semplice arrivarci, ma il mio obiettivo è andare più lontano. Non mi rilasso. Certo, questo è un torneo un po’ più importante degli altri, ma io mi concentro su quello che devo fare“.
Cosa, nello specifico, a parte vincere partite su partite, è un segreto che il 19enne non vuole condividere. “Quello che ci siamo detti io e Riccardo dopo la partita con Khachanov? Non lo dico, resta tra noi!” pronuncia col sorriso. E con un pizzico di sorriso in meno ripete che la classifica gli interessa poco (nel frattempo la top 30 è praticamente cosa fatta), che se i cambiamenti ci sono stati valgono per tutti e alla fine quello che conta è andare in campo e migliorarsi partita dopo partita. Sembra tutto un po’ scontato, quasi noioso, ma è anche tremendamente vero. Sarà per questo che vincere gli riesce così facile.
In chiusura di conferenza, però, Jannik ammette un peccato di gola. “In off-season ho iniziato a lavorare con un nutrizionista. A volte c’è da cambiare qualcosina, soprattutto quando fa molto caldo mangiare nel modo corretto può aiutare; se mangi sano, poi vinci!” dice inizialmente in risposta a una domanda in inglese, ma corregge presto il giro. “Scherzi a parte, non è certo quello il motivo, ma fa parte di un processo. C’è qualche giocatore che mangia sano, qualcuno che non lo fa, per me non è così importante. Proteine, carboidrati, cerco di fare le cose semplici; non è che se mangio un dessert la sera, poi il giorno dopo perdo la partita!“. E fa capire che il dessert serale, almeno quello, non glielo devono toccare. Tanto il modo di vincere lo trova lo stesso.