Berrettini migliora, Krajinovic KO e semifinale a Belgrado. Avanza anche Djokovic

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Berrettini migliora, Krajinovic KO e semifinale a Belgrado. Avanza anche Djokovic

Matteo regala la miglior prestazione dopo l’infortunio all’addome, esitando solo al momento di chiudere. Avanti anche Djokovic, in scioltezza nel derby con Kecmanovic

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La salita sembra stia spianando dopo le ultime rampe, Matteo Berrettini è quasi in cima. Ostacolato all’inizio della stagione da un antipatico infortunio all’addome, e infastidito alquanto dagli strascichi lasciati in eredità da quest’ultimo, il top ten italiano ha dovuto sudare sette camicie e forse qualcuna di più per tornare a vedere il sereno, e non è detto che le fatiche possano considerarsi parte del passato. Intanto Matteo sta corteggiando il suo antico tennis, avvicinato di molto nel corso del match di quarti di finale a Belgrado contro Filip Krajinovic, avversario difficile ma evocante dolci ricordi: l’unico precedente tra i due era andato in scena nel 2019, finale del torneo di Budapest e secondo titolo per Matteo in carriera nel circuito grande.

Una bella vittoria in due, ma più della vittoria contano i modi con cui è stata centrata: successi e sconfitte, in fase riabilitativa, non sono un termometro affidabile, anche se aiutano ad abbassare la febbre. Lucidata l’argenteria di casa, Berrettini ha messo in mostra un gioco brillante, propositivo e ha controllato la partita dall’inizio alla fine, adornando la prestazione con un numero non trascurabile di vincenti.

Il pomeriggio è apparso propizio sin dal primo punto dell’incontro, chiuso con un elegante drop shot prodromo al break inaugurale; break tuttavia condotto in porto non senza qualche difficoltà. Tre le palle del pareggio in totale offerte al serbo, due nel quarto e una nel sesto gioco, tutte annullate con i pezzi pregiati del repertorio: servizio e dritto vincente sulla prima; ace sulla seconda e sulla terza.

Riscontrata l’enorme difficoltà nel tenere lo scambio da dietro, Krajinovic nel secondo set ha via via preso ad adottare una tattica sempre più spregiudicata, seguendo spesso la via della rete anche dopo il servizio, con risultati altalenanti. In generale, Filip è sembrato spesso con l’acqua alla gola, costretto a rischiosissimi fuori giri per provare a rimanere attaccato all’incontro. Rischiando l’osso del collo, ed esibendo qualità di volleatore che non gli sospettavamo, il numero trentatré ATP si è salvato dallo zeroquaranta nel quinto game, ma la stessa impresa non gli è riuscita nel settimo, perso a zero con doppio fallo finale.

Berrettini, fino a quel momento sicurissimo, ha tremato solo al momento di chiudere al servizio nel decimo gioco, quando ha concesso tre palle break consecutive che, vai a sapere, avrebbero anche potuto rimettere in discussione la contesa. Ma il cannone, l’abbiamo detto, oggi era oliato al punto giusto: servizio vincente, ace, gran dritto anomalo in uscita dal movimento d’inizio scambio, meraviglioso passante con il rovescio lungo linea e match point. La trasformazione non poteva che essere delegata alla combinazione servizio-dritto, che tanto ha dato a Matteo in questa partita e che a Matteo ha garantito il pass per la semifinale di domani, contro il vincitore dell’incontro tra Federico Delbonis e Taro Daniel.

Poco dopo, in cima al draw, non ha faticato a qualificarsi alle semifinali Novak Djokovic, al passeggio sul Centrale nel derby autoctono con Miomir Kecmanovic, giovane connazionale attraversante un critico momento di forma e poco avvezzo al mattone tritato. Per accompagnarlo all’uscita il numero uno del mondo ha avuto bisogno di un’oretta o poco più, senza avere la necessità di inserire le marce medie. Quattro palle break salvate nei cinque momenti di distrazione concessi e soprattutto un mostruoso 63% di realizzazione sulla prima avversaria sono numeri sufficienti a restituire la percezione di un match mai in discussione. Chissà se di spazio per discutere ce ne sarà domani, in un penultimo atto che, vada come vada, potrebbe essere interessante: Aslan Karatsev essendo stato l’imprevedibile sfidante di Nole nella semifinale dell’ultimo Open d’Australia. Gianluca Mager essendo Gianluca Mager: per lui sarebbe la seconda semi ATP della carriera.

Risultati:

[1] N. Djokovic b. [8] M. Kecmanovic 6-1 6-3
[2] M. Berrettini b. [5] F. Krajinovic 6-4 6-4
T. Daniel b. F. Delbonis 4-6 6-1 7-5
[3] A. Karatsev b. [Q] G. Mager 6-3 6-4

Il tabellone completo

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