Flash
Dolgopolov si ritira: “Non ho battuto i record del tennis, ma spero di aver divertito i fan”
L’ucraino dice addio al tennis a soli 32 anni per un infortunio al polso destro: “Ho bisogno di mettere distanza tra me e la pallina. Avvierò una carriera imprenditoriale”

A soli 32 anni, Aleksandr Dolgopolov dice basta. Il tennista ucraino ha comunicato il suo ritiro dal tennis professionistico, complice un problema al polso destro subito nel 2018 che non è mai riuscito a superare nonostante due interventi chirurgici. “Accadde tre anni fa in Australia, dopo aver mancato una risposta in allenamento – ha detto Dolgopolov al sito ufficiale dell’ATP – Ho sentito un po’ di dolore, ma non pensavo fosse qualcosa di serio, tanto che raggiunsi comunque il terzo turno dell’Australian Open. Non immaginavo che fosse qualcosa che mi avrebbe portato a chiudere la carriera. Ho provato a tornare negli ultimi due anni, ma tuttora sento male”.
Un vero peccato per “Dolgo”, che ha giocato l’ultima partita nel 2018 a Roma, contro Djokovic. L’ucraino dice addio con tre titoli ATP nel palmares personale, il più importante dei quali vinto a Washington nel 2012, l’anno migliore della sua carriera (in cui raggiunse anche il best ranking di numero 13 ATP). Ma gli appassionati, più che per le vittorie, lo ricordano per lo stile di gioco davvero poco comune, fatto di estro, qualità e imprevedibilità.
“Nella mia carriera non ho frantumato i record di questo sport. Ma spero di aver divertito i fan – ha detto Alex – Per giocare il mio miglior tennis avevo bisogno di esser di buon umore, questa è la verità. Ma quando ci riuscivo, lo trovavo davvero interessante”. Il “mood” di Dolgopolov doveva essere alle stelle quando sconfisse in tre set Rafa Nadal al terzo turno di Indian Wells 2014. Quando gli chiedono quale sia stata la sua sconfitta più bruciante, invece, Dolgopolov risponde: “Cincinnati 2015. Sono sopra di un set e 3-0 nel tie break del secondo contro Djokovic. Ma alla fine perdo”.
Poche ore dopo che si era diffusa la notizia del suo ritiro, che lo stesso tennista ucraino aveva comunicato sui suoi canali social, Dolgopolov ha pubblicato su Instagram forse il messaggio più importante tra quelli ricevuti da amici e colleghi: quello di Roger Federer, che gli ha scritto un messaggio privato su Instagram. “Congratulazioni per una grande carriera e grazie per tutti i momenti divertenti sul campo d’allenamento. Io e il mio team abbiamo sempre avuto piacere di vederti giocare, ma questo già lo sai. Prenditi cura di te e speriamo di poterci incontrare di nuovo. Buona fortuna per tutto quello che arriverà, Dog. Da Rog“.
E il futuro? “Non penso che per i prossimi 5 o 10 anni mi riavvicinerò a questo sport”, spiega categorico Dolgopolov con una risposta sorprendente. “Ho bisogno di mettere distanza tra me e la pallina da tennis”. L’ucraino ha una passione per le auto: in garage ha una Porsche Cayenne e frequenta il mondo delle gare con la sua Nissan GT-R. “Ho preso in mano una racchetta per la prima volta a tre anni, per il momento farò altro. Credo di poter avviare una carriera nell’imprenditoria”. In bocca al lupo per il futuro, Dolgo.
ATP
Murray pensa ai Giochi Olimpici di Parigi: “Voglio dimenticare l’edizione del 2021”
Nel mirino di Andy Murray quella che sarebbe la sua quinta partecipazione ai Giochi: “Mi piacerebbe avere un’altra occasione”

A riportare la mente alle ultime Olimpiadi, ci si sofferma sulla finale olimpica di Wimbledon del 2012. Andy Murray batte Roger Federer con un netto 6-2, 6-1, 6-4: che sia stato merito dello scozzese o demerito dello svizzero stremato dalla semifinale con Del Potro durata 4ore e 26’, sarà una medaglia d’oro indimenticabile.
Undici anni dopo, Federer continua a bazzicare il suo giardino reale, Wimbledon, ma dagli spalti, Murray continua a regalare emozioni ai suoi fan. Attualmente si trova in Cina a Zhuhai dove ha esordito battendo al primo turno Ye Cong Mo, n.668 del ranking.
In conferenza stampa Sir Murray ha dichiarato di nutrire speranze di partecipazione a quelli che sarebbero i suoi quinti Giochi Olimpici: “Mi piacerebbe davvero partecipare ad altre Olimpiadi. Ho avuto esperienze entusiasmanti durante la mia carriera ai Giochi Olimpici. Ho amato tutte le edizioni alle quali ho preso parte”.
Il palmares olimpico di Murray è fin qui straordinario: due medaglie d’oro nel 2012 a Londra e nel 2016 sul cemento di Rio de Janeiro. Nel 2021 fu grande la delusione per il suo forfait obbligatorio nel torneo singolare dettato da uno stiramento alla coscia avvenuto prima dell’avvio dei giochi olimpici. Recuperò in fretta ma fu costretto a fare una scelta tra i due tornei di singolare e di doppio. Una promessa fatta a Salisbury gli aveva fatto optare per l’iscrizione al torneo di doppio: arrivarono sino ai quarti. Che fosse storia finita con i Giochi Olimpici? Su twitter si era lasciato andare a un lungo tweet nel quale dichiarava: “Se questa è la fine del mio viaggio a cinque cerchi, voglio ringraziare di cuore la squadra della Gran Bretagna e tutti voi per il supporto: mi avete aiutato a dare il massimo in questi anni. È stato un privilegio assoluto rappresentare il mio Paese a quattro Olimpiadi e mi ha regalato alcuni dei ricordi più belli della mia vita”.
Ora, a distanza di due anni, la pena diversamente e vuole cancellare la delusione patita nell’edizione 2021, nota perché disputata in piena pandemia: “L’ultima volta sono rimasto molto deluso perché mi ero infortunato prima del torneo e avevo promesso al mio compagno che in caso di problemi avrei dato priorità al doppio rispetto al singolare. Ed eravamo arrivati vicinissimi alla medaglia: nei quarti eravamo avanti un set e 4-3, al servizio con palle per il game e avevamo davvero una buona occasione, ma non ce l’abbiamo fatta. Mi piacerebbe avere un’altra opportunità di giocare l’anno prossimo a Parigi. Sarebbero i miei quinti Giochi Olimpici e molto probabilmente gli ultimi”.
Per Murray al secondo turno dell’ATP 250 di Zhuhai ci sarà la sfida con Karatsev che aveva eliminato Arnaldi nel primo turno.
Flash
WTA Finals: Sabalenka, Swiatek, Gauff e Rybakina già qualificate
La WTA finalmente annuncia le prime qualificate al torneo di fine anno in programma a Cancun dal 29 ottobre. Coco Gauff si è garantita la partecipazione anche in doppio con Jessica Pegula

Aryna Sabalenka parteciperà alla sua terza edizione di fila delle Finals. Il suo miglior risultato rimane quello dell’anno scorso quando arrivò in finale. La venticinquenne bielorussa ha disputato la miglior stagione della sua carriera, vincendo il suo primo Slam di singolare, l’Australian Open, oltre al WTA 1000 di Madrid e il WTA 500 di Adelaide. Nello score stagionale anche tre finali perse, a Indian Wells, a Stoccarda e allo US Open.
Questi risultati le hanno dato il trono n. 1. nel ranking femminile.
Terza presenza alle WTA Finals anche per Iga Swiatek: deve cancellare l’eliminazione in semifinale dell’anno scorso. Quattro i titoli vinti nel 2023 dalla campionessa polacca. Ha trionfato nuovamente al Roland Garros, al WTA 500 the Qatar TotalEnergies Open di Doha e il Porsche Tennis Grand Prix di Stoccarda. In più ha portato a casa il titolo di Varsavia nel WTA 250 BNP Paribas. Vanta un fantastico record di 56 vittorie e 10 sconfitte quest’anno nel Tour.
Gran colpo dell’americana Coco Gauff che si è qualificata per le Finals nel torneo singolare e in quello di doppio. Partecipa alle Finals per la seconda volta. Quattro i titoli vinti quest’anno: ad Auckland e poi nel corso di una fantastica estate dove ha trionfato al WTA 500 Mubadala Citi DC Open di Washington DC, al WTA 1000 Western & Southern Open di Cincinnati e poi il trionfo nel suo primo Slam della sua carriera allo US Open, salendo al n. 3 nel ranking.
Elena Rybakina, invece, sarà la prima donna kazaka a far parte delle WTA Finals. I successi di quest’anno vanno dal titolo ottenuto a Indian Wells a quello di Roma. Ha raggiunto la finale all’Australian Open e a Miami.
Coppa Davis
Coppa Davis: Italia in orbita Djokovic in campo il 23 novembre contro l’Olanda
Si comincia martedì 21 novembre con Canada contro Finlandia. La sfida tra gli azzurri di capitan Volandri e i Paesi Bassi giovedì 23 dalle 10 di mattina

Ufficializzato il programma della fase finale di Coppa Davis che si disputerà a Malaga dal 21 al 26 novembre. Ad annunciarlo l’International Tennis Federation che ha reso noti orari e date dei quarti di finale.
Gli azzurri scenderanno in campo contro l’Olanda giovedì 23 novembre. Difficile fare previsioni sulla squadra che avrà disposizione capitan Filippo Volandri per l’ultimo tassello importante della stagione. In orbita Italia ci sarà Novak Djokovic che difenderà i colori della Serbia opposta alla Gran Bretagna di Andy Murray a Daniel Evans. Le vincenti di queste due sfide si affronteranno sabato 25 novembre.
Si comincia martedì 21 novembre al Palazzo dello Sport “Josè Maria Martin Carpena” dove si sfideranno Canada e Finlandia, rispettivamente vincitrice del Gruppo A e seconda del Gruppo D la scorsa settimana. Le due squadre daranno il via alle Final Eight di Coppa Davis. Anche per quanto riguarda i canadesi, non è semplice prevedere chi schiereranno. Riusciranno a recuperare Denis Shapovalov? Qualche progresso fisico lo farà Felix Auger-Aliassime? Nel frattempo il Canada ha potuto applaudire Gabriel Diallo, dotato di un ottimo servizio e che domenica compirà 22 anni.
Il giorno successivo, il 22 novembre, l’Australia, capeggiata da Lleyton Hewitt se la vedrà con la Repubblica Ceca. Alex de Minaur è apparso in gran forma e pronto a trascinare con Thanasi Kokkinakis la sua squadra. Per i cechi occhi puntati sul giovane Jiri Lehecka.
La vincente di questi due incontri scenderà in campo venerdì 24 novembre per la semifinale di Coppa Davis.
La finalissima si terrà domenica 26 novembre.
