Tutti i dubbi di Federer (Mastroluca, Bertellino, La Nazione). Naomi Osaka. La forza e la fragilità di una vera numero uno (Croci)

Rassegna stampa

Tutti i dubbi di Federer (Mastroluca, Bertellino, La Nazione). Naomi Osaka. La forza e la fragilità di una vera numero uno (Croci)

La rassegna stampa di sabato 14 agosto 2021

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Tutti i dubbi di Federer (Alessandro Mastroluca, Corriere dello Sport)

Superare la soglia dei quarant’anni comporta sempre bilanci. Nell’ideale lista dei pro e dei contro di Roger Federer i primi restano nettamente superiori ai secondi, e non potrebbe essere altrimenti. Ma dopo la festa con amici e famiglia, in un’intervista alla svizzera Blick, il venti volte campione Slam ha confessato anche i suoi dubbi, le incertezze su questo percorso di rientro più accidentato del previsto. Dopo lo 0-6 subito sul Centrale di Wimbledon contro il polacco Hurkac, ha detto l’ex numero 1 del mondo, «mi sono dovuto completamente fermare». Ha passato più tempo con i figli, e intanto ha annunciato la sua assenza dai Masters 1000 di Montreal e di Cincinnati, in programma da lunedì. «Questa settimana devo incontrare i miei medici e il mio team. Vedremo cosa succederà, per il momento è tutto molto incerto» ha spiegato lo svizzero, che ha giocato solo cinque tornei nel 2021 e complessivamente diciannove partite dall’inizio dei 2020, a causa della doppia operazione chirurgica al ginocchio e della pandemia. «Prima mi ponevo domande semplici: qual è la mia dassifica? Qual è il mio prossimo torneo? Oggi è più difficile. Hai bisogno di più tempo per tutto. Anni fa, se mi si bloccava la schiena, tornava tutto a posto in un paio di giorni. Ora servono due settimane – ha detto – Diventi paziente con il tuo dolore e con te stesso, e allo stesso tempo dai le vittorie meno per scontate». L’unica risposta possibile sta nel sapersi adattare. Nel suo orizzonte, però, non c’è ancora il gusto malinconico della nostalgia per i giorni di gloria. C’è l’equilibrio di un uomo e di un campione che ha capito. «Cerco di vedere sempre gli aspetti positivi in ogni situazione – conclude – Certo, lo so che adesso le cose non vanno bene. Ma sono sicuro che andranno meglio. E in ogni caso, potrebbero andare molto peggio di così. In fondo ho quarant’anni, sono ancora nel circuito e la mia famiglia è in buona salute. Chi l’avrebbe mai detto? Io certamente no».

Federer, sempre più dubbi (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Il mondo tennis ormai lo ha capito: è sempre più difficile immaginare la data del ritorno di Roger Federer. Il formidabile svizzero, fresco di 40° compleanno, ha rivelato al quotidiano elvetico Blick di non aver preso in mano la racchetta da un mese, di essere andato in vacanza e di non essersi potuto aIlenare a causa dell’ormai noto problema al ginocchio: «In settimana incontrerò i medici e col mio team decideremo il da farsi. Al momento il futuro è incerto. Prima era diverso, le domande erano semplici, riguardavano il prossimo torneo». Forfait ai Giochi di Tokyo, a Toronto e Cincinnati, per l’artista della racchetta. «E’ dura vivere nell’incertezza. Ho bisogno di più tempo per tutto. Se mi fermavo a causa per dolori alla schiena, il problema durava due giorni. Oggi per la stessa cosa lo stop può essere di due settimane. Sono più paziente e convivo con il dolore. Prima davo per scontate le vittorie, oggi le apprezzo di più, perché so bene cosa c’è dietro. Comunque sono uno positivo: so che le cose miglioreranno e che potrebbero capitarne di molto peggiori. Dopotutto la mia famiglia èin buona salute, anch’io sto bene e sono sempre attivo pur avendo compiuto 40 anni. Personalmente non l’avrei mai previsto».[…]

I dubbi di Federer: «Ora può succedere di tutto» (La Nazione)

Pesano molti interrogativi sul futuro di Roger Federer. È lo stesso ex numero uno al mondo, oggi nono nel ranking Atp, ad ammetterlo in un’intervista al quotidiano svizzero ‘Blick’, pubblicata cinque giorni dopo il suo quarantesimo compleanno, festeggiato l’8 agosto scorso. «Questa settimana – rivela – devo incontrare i miei medici e la mia squadra, poi vedremo cosa succederà. Per il momento è tutto ancora un po’ incerto». La prospettiva degli Us Open, quarto e ultimo slam stagionale, resta quindi piuttosto incerta per lo svizzero, che sembra piuttosto cauto sulla possibilità di giocare in America. Nel 2021, sino ad ora, Federer ha disputato solo 13 match, dopo una stagione 2020 segnata dalla pandemia di coronavirus e da due operazioni al ginocchio, durante la quale ha giocato solo sei volte. Oggi «sto bene. Ero in vacanza. Non ho fatto nulla per un po’ – ricorda – a causa del mio ginocchio. Ho dovuto fermare tutto dopo Wimbledon». Affrontare questa incertezza è «difficile. Prima era diverso. Le domande erano semplici: qual è il mio posto in classifica? Quale sarà il mio prossimo torneo? Oggi è più complesso: come mi sento quando ricomincio ad allenarmi? Quali sono i miei obiettivi? Come conciliare tutto questo con la famiglia? Cosa dice il resto della squadra? Sono molto più entusiasta di prima. È davvero completamente diverso da dieci anni fa». […] Federer si definisce «un ragazzo tranquillo che prende le cose con umorismo. Vedo sempre il lato positivo di ogni situazione. Se il momento non è positivo, so che migliorerà e che potrebbe essere molto peggio». Sui suoi 40 anni, sorride: «Arrivano di colpo e ci si dice ‘Non è possibile!’. Improvvisamente mi sento molto lontano dai miei 20 anni. Ero un bambino all’epoca. Ora che ne ho 40, sento di dover essere più serio. Guardavo le persone di 40 anni e pensavo che fossero molto vecchie. Ora sono uno di loro».

Naomi Osaka. La forza e la fragilità di una vera numero uno (Roberto Croci, La Repubblica – D)

Ha già vinto 4 titoli del grande Slam e guadagnato qualcosa come 60 milioni di dollari, cifra che colloca Naomi Osaka al primo posto delle atlete più pagate di sempre. Campionessa in carica degli US Open e degli Australian Open, prima atleta asiatica a diventare numero 1 nelle classifiche sportive mondiali, vincitrice degli ESPY come miglior atleta femminile 2021. Ma non è tutto oro quel che luccica e così eccola fare flop nel torneo individuale alle Olimpiadi, dopo essere uscita sulla cover di Time Magazine con la frase “It’s OK not to be OK”: perché è giusto e doveroso sottolineare che anche il non star bene e mostrare la fragilità del proprio carattere fa parte della crescita umana. Ribadendo l’importanza della salute mentale, anche a livello sportivo. Idolatrata da milioni di fan, americani e giapponesi vista la nascita nel Sol Levante (da madre giapponese e padre haitiano), mentre ormai risiede in California, Stati Uniti. Naomi è stata anche la prima a protestare sui social e a far fermare il circuito del tennis per un giorno, rifiutandosi di scendere in campo («Prima di essere un’atleta sono una donna, di colore. E trovo sia più importante riflettere su come viviamo, che vedermi giocare») dopo l’omicidio di Jacob Blake da parte della polizia americana. Ed è stata sempre lei la prima a portare in pubblico una protesta Black Lives Matter, indossando per l’occasione 7 mascherine con i nomi di 7 vittime morte per brutalità e razzismo della polizia («Se non uso la visibilità che ho per parlare di ingiustizia e di ineguaglianza nel mondo, a cosa serve la mia posizione»), arrivando poi in fondo e persino vincendo gli US Open dell’anno scorso, in uno stadio completamente deserto causa pandemia. E sempre Naomi fu la prima capace di ritirarsi da Wimbledon, dicendo semplicemente: «Non sto bene psicologicamente, sento il bisogno di fermarmi, analizzarmi e guardarmi intorno». Il tutto a soli 23 anni. […]

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