ATP Vienna: Sinner strapazza Ruud. È in corsia di sorpasso sulla via di Torino e lunedì sarà top-10!

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ATP Vienna: Sinner strapazza Ruud. È in corsia di sorpasso sulla via di Torino e lunedì sarà top-10!

A fine primo set Jannik Sinner lascia Casper Ruud al palo . Fa 7 game di fila e vola in semifinale. Sorpassato Hurkacz nella Race. Tutti i calcoli per Race e Atp ranking

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Jannik Sinner (ITA) - Vienna 2021 (© e-motion/Bildagentur Zolles KG/Christian Hofer)
 

Dal nostro inviato a Vienna

[7] J. Sinner b. [4] C. Ruud 7-5 6-1

Partita che delude le attese della vigilia, con Sinner che riesce a portare a casa il risultato contro un Ruud decisamente sottotono, forse provato dalla battaglia combattuta con Sonego e un po’ contratto per la posta in gioco.

 

Si gioca il quarto di finale che probabilmente tutti si auguravano quando è uscito il tabellone, ovvero il match fra due contendenti diretti nella corsa alla Finals. La sconfitta non avrebbe il sapore dell’esito definitivo, ma sicuramente avrebbe un suo peso, e specie in caso di vittoria di Ruud, sarebbe molto utile al norvegese per costruirsi un cuscinetto di sicurezza sugli inseguitori, mentre per Sinner potrebbe voler dire guadagnarsi il sorpasso su Hurkacz per l’ultimo posto che porta a Torino. Ricordiamo infatti che il distacco dell’altotesino dal polacco era di 110 punti all’inizio del torneo mentre l’accesso alle semifinali fa riscuotere un gruzzoletto di 180 punti.

Ma andiamo alla partita, con il set che inizia con un nervoso Ruud al servizio, che parte più contratto di Jannik, regalando il proprio game di servizio con un paio di errori non forzati, che nel match di ieri con Sonego erano il bottino dell’intero set. Nel game successivo Sinner, aiutato anche da due ace, riesce ad annullare una pericolosa palla per l’immediato contro break e costringe il norvegese all’inseguimento. Ma questo bell’inizio di Jannik è solo il prodromo ad una serie alti e bassi e che coinvolgeranno entrambi i giocatori nel corso del primo set. Alla fine sebbene i due ragazzi siano giovani e non abbiano ancora pienamente consolidato lo status di top ten, all’idea di andare alle Nitto ATP Finals di Torino ci pensano eccome e si vede, da come alternino momenti di bel gioco ad errori banali in questa prima frazione.

Nelle battute inziali della partita ad esempio la sensazione generale è che Jannik sia decisamente più propositivo e coi piedi dentro il campo, con Ruud che invece si trova spesso e volentieri a dover remare da due metri dietro la linea di fondo. Il problema per il norvegese è che i “topponi” dal lato del rovescio di Sinner non danno fastidio come avvenuto ieri con Sonego: anzi Jannik sembra appoggiarvici sopra abbastanza agevolmente. Inoltre l’altra soluzione tattica preferita dal norvegese, il diritto a sventaglio, sia inside in che inside out risulta un po’ spuntata oggi. Sebbene il norvegese sia il solito motorino e le gambe girino a dovere, le palle di Jannik sono profonde e complicate da spingere, motivo per cui il norvegese si ritrova spesso fuori posizione e a dover inseguire. Si vede benissimo dalla distribuzione dei colpi come Jannik non sia per nulla preoccupato di distribuire gioco sulla diagonale di rovescio e rimanere bello in mezzo al campo, mentre lo sforzo costante di Ruud di spostarsi dal lato del diritto si traduce in una decisa prevalenza nell’uso di quel colpo nel corso del primo set.

Vista la mala parata il norvegese però decide intelligentemente di mischiare le carte proponendo anche soluzioni slice senza peso per dare fastidio all’italiano, piano che dà i suoi frutti nel sesto gioco: lo stratagemma mette un po’ di sabbia negli ingranaggi del gioco di Sinner che inanella così sei errori non forzati nell’arco dello stesso gioco, consentendo al norvegese di rientrare in partita e di interrompere la striscia aperta di 43 games di servizio vinti consecutivamente da Jannik e consolida il break nel game successivo.

Adesso le parti sembrano un po’ essersi invertite, con Jannik che improvvisamente è più contratto e fatica a spingere a dovere le proprie accelerazioni, mentre il norvegese riesce a mettere finalmente i piedi dentro il campo e a spingere con il dritto.

Ma quando il momentum sembra essere girato dalla parte del norvegese, ecco che nell’undicesimo game Ruud spreca tutto e con un errore non forzato e un doppio fallo spalanca la porta a Sinner che porta a casa il secondo break del set e non senza qualche patema va a chiudere la prima frazione per 7-5, in 57 minuti.

Secondo set che inizia con un Sinner aggressivo intenzionato a non voltarsi più indietro, sull’onda emotiva della vittoria del primo parziale e va subito 0-40 sul servizio del norvegese e piazza il break in apertura di parziale, confermato poi da un game di servizio perfetto che vale il 2-0 Sinner. La sensazione è quello di un certo anticlimax con il norvegese che sembra uscire dal match anche emotivamente, a corto di energie nervose; se il giorno prima con Sonego il norvegese sarebbe rimasto a palleggiare anche tutta la notte, oggi lo si vede preoccupato di uscire dallo scambio con palle corte mai definitive. E chiude infatti il game con un osceno doppio fallo regalando il doppio break a Sinner che ringrazia. 4-0 per Jannik che avrà anche due palle-game per il 5-0. Nel game successivo, sul 4-1 Ruud avrebbe una doppia occasione per rientrare in partita recuperando un break. Ma sul 15-40 Sinner non si disunisce, serve bene e le annulla. Si fosse trovato a servire con un solo break sul 5-3 magari avrebbe potuto accusare un po’ di tensione. Anche se ieri, come lungo tutto questo torneo, Jannik è stato freddissimo. Non ha quasi mai sbagliato una scelta. E ha serviito anche molto meglio del solito. Fare 10 aces per lui non è banale, soprattutto avendo servito il 68% di prime palle. Certo Sonego a vedere questa versione di Ruud, capace nel 2021 di un record di 21-6 sul duro, un po’ starà rosicando, dopo che ieri si è trovato di fronte un muro di gomma. Consolidato il doppio break la partita, con un Ruud non arresosi ma visibilmente scoraggiato dopo aver provato anche soluzione che non appartengono al suo tennis (attacchi, seconde palle alla ricerca del servizio vincente e invece ha commesso anche doppi falli cruciali) non ha avuto più troppo da dire e il set si è chiuso con un netto 6-1 per l’italiano. Le classifiche della Race adesso vedono Sinner davanti a Hurkacz e Norrie quindi fra gli 8 di Torino, anche se con il torneo di Parigi e i 1000 punti in palio può ancora succedere di tutto. Ma questo lunedì Jannik avrà centrato prestigioso: l’ingresso fra i top-10! Era n.37 all’inizio dell’anno. Un balzo prodigioso. Le classifiche oggi ancora virtuali non potranno essere sconvolte dalla semifinali di Vienna, il cui programma vede Zverev-Alcaraz alle 14, Sinner-Tiafoe non prima delle 15,30 . Lunedì Sinner sarà n.9 del mondo.

Jannik avrà avuto solo 15 ore di pausa fra la conclusione del match con Ruud e la partita con Tiafoe (2-0 i precedenti per Sinner, l’ultimo match risale al torneo NextGen di Milano 2019 che Jannik vinse in 4 set (a 4 game) prima di vincere l’intero torneo.

Prima delle semifinali di Vienna la situazione dei punti ATP per il ranking ATP era la seguente: 7mo Berrettini con 4768 punti. N.8 Ruud con 3615, n.9 Sinner con 3395, n.10 Hurkacz 3356, n.11 Thiem 3315, n.12 Aliassime 3263, n.13 Shapovalov 2925, n.14 Norrie 2900, n.15 Federer 2785. Ma attenzione: se Sinner batte Tiafoe sale a 3515 e resta 100 punti indietro rispetto a Ruud. Ma se vincesse anche il torneo salirebbe a 3715 e si lascerebbe alle spalle di 100 punti anche Ruud.

Per la Race to Torino invece Ruud ha 3105 punti ed è n.7, Sinner è n8 con 3015 (90 punti indietro), Nadal è n.9 con 2985, Hurkacz è n.10 con 2955, Norrie è n.11 con 2875, Aliassime è n.12 con 2.420 punti. Karatsev con 2280 è ancora in piena corsa. Schwartzman con 1945 appare tagliato fuori, perchè anche vincendo Parigi resterebbe dietro ai primi 8 anche se questi perdessero tutti al primo turno. Oggi, con il sorteggio di Parigi a mezzogiorno, si potrebbe già fare qualche calcolo in più.

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ATP Pechino: Alcaraz fatica solo in avvio, Zverev doma un ritrovato Schwartzman. Tsitsipas out con Jarry

Ruud elimina Struff ancora a corto di condizione, bene Rublev con Norrie. Musetti e Arnaldi sulla strada di Alcaraz e Jarry

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Ultimi match di primo turno al China Open di Pechino: protagonisti in positivo Rublev, Alcaraz, Zverev e Ruud, mentre di nuovo delude Tsitsipas.

[8] A. Zverev b. D. S. Schwartzman 6-7(2) 6-1 6-4

Alexander Zverev parte con il piede giusto e supera, pur non non senza difficoltà, un redivivo Diego Schwartzman. Il tennista argentino è parso finalmente aver ritrovato colpi e gioco di gambe che lo hanno portato fino alla ottava posizione del ranking tre anni fa. L’attuale numero 133 del mondo nel primo parziale è riuscito a strappare la battuta al tedesco e a salire 4-2 chiudendo il game con uno splendido passante incrociato di dritto.

 

Zverev non si impressiona e coglie il controbreak nel game successivo, togliendo poi una seconda volta il servizio al rivale e andando a servire per il set sul punteggio di 6-5. Schwartzman è però capace di forzare la soluzione al tie-break e di vincerlo nettamente, chiudendo il campo a ogni iniziativa offensiva di Zverev. Il 7-2 finale è firmato dalla migliore versione del “Peque”.

La reazione del vincitore di Amburgo è perentoria: il secondo set dura poco più di mezz’ora e termina 6-1 con solo 11 punti complessivi ceduti dal tedesco, di cui tre alla battuta. Il parziale decisivo vede il rientro di Diego, che ritrova spazio dopo la poderosa grandinata di colpi vincenti subiti nella frazione centrale. Schwartzman fa buon uso anche della palla corta per spezzare il forcing del rivale e arriva a conquistarsi una palla break sul punteggio di 3-2. Persa l’occasione, è lui a cedere il servizio sul 4-4, inchinandosi ad un passante di rovescio della testa di serie numero 8. Poco dopo arriva l’epilogo del match: per Zverev ora un secondo turno con Davidovich-Fokina.

N. Jarry b. [4] S. Tsitsipas 6-4 6-4

La stagione altalenante di Stefanos Tsitsipas continua con l’eliminazione al primo turno contro il cileno Nicolas Jarry. L’atleta ateniese non ha in realtà demeritato giocando un primo set tiratissimo con il cileno protagonista in Coppa Davis a Bologna contro gli azzurri. Nel parziale d’apertura, infatti, il campione di Los Cabos ha servito il 78% di prime palle e ha egregiamente difeso i propri turni alla battuta.

Lo stesso è però riuscito a fare il sudamericano e l’equilibrio è stato rotto da un rovescio in rete del numero 5 del mondo, incapace di contenere una violenta risposta del cileno sul punteggio di 4-4. La differenza nel parziale è dipesa proprio dalla seconda palla del favorito in campo, troppo tenera per le risposte violente del ventisettenne di Santiago. Quattordici colpi vincenti per Jarry contro solo uno in meno di Tsitsipas: cinque a due gli errori per un set di alta qualità.

Nella seconda frazione calano le percentuali al servizio di Stefanos e diventa ancora più difficile per lui contenere l’esuberanza del rivale nei colpi di rimbalzo. Sul 2-2 il greco commette doppio fallo sulla palla-break e spacca la racchetta prima di andare a sedersi per il cambio di campo. Rimarrà l’unico break del set.

Jarry si fa notare per una migliore continuità alla battuta e anche per alcune soluzioni acrobatiche nei pressi della rete davvero pregevoli per uno della sua statura. Il cileno manca due match point sul 5-3 mandando lunghi due dritti, di cui uno in risposta, ma chiude nel game successivo con una splendida volée smorzata di dritto. Il suo prossimo avversario sarà il nostro Matteo Arnaldi.

[1] C. Alcaraz b. [Q] Y. Hanfmann 6-4 6-3

Rientro positivo per Carlos Alcaraz, che torna in attività dopo la sconfitta in semifinale allo US Open contro Medvedev. Il murciano ha avuto le sue tribolazioni soprattutto nella prima frazione, durante la quale ha comprensibilmente faticato a trovare i suoi meccanismi di gioco più naturali. Per lui sei errori non forzati e soprattutto una seconda palla di servizio ancora non pienamente competitiva.

Il tedesco ha subito due break ma ha saputo riportarsi in parità sul 4-4 con una buona regolarità e giovandosi di un Alcaraz ancora incerto. Per fare la differenza il numero 2 del ranking ha dovuto dare tutto proprio nel nono gioco, cogliendo il break decisivo alla quarta opportunità. Per lui, comunque, nel 6-4 finale fanno bella mostra anche quattordici vincenti.

Nella seconda frazione le differenze tra i due contendenti si fanno più marcate e, soprattutto, l’asso iberico registra la seconda palla di servizio: Hanfmann non conquisterà nessuna palla-break e nei propri turni alla battuta vedrà il rivale guadagnare sempre più terreno. Carlos toglie il servizio per due volte e chiude la pratica in poco più di mezz’ora: ad aspettarlo al secondo turno ora c’è Lorenzo Musetti.

[7] C. Ruud b. J. L. Struff 7-6(5) 6-3

Seconda sconfitta nella “Campagna d’Asia” per Jan-Lennard Struff: dopo lo stop con Nishioka a Zhuhai, il tedesco, alla sua terza partita dal torneo di Halle a giugno, cede in due set a Casper Ruud, a sua volta al primo appuntamento agonistico dopo Flushing Meadows.

Il numero 22 del mondo gioca come di consueto a viso aperto e senza paura di sbagliare. Nel primo parziale dispone di una prima palla molto redditizia, ma la mette in gioco solo nel 45% dei casi. Coglie dieci punti a rete su 13 complessivi discese nei pressi del net e mette a referto 27 colpi vincenti. Di fronte a tale esuberanza Ruud si aggrappa principalmente alla battuta e, non appena l’avversario concede spazio, è lesto a prendere l’iniziativa: per lui i vincenti sono ben 18, uniti a solo 5 errori. Un break per parte e la decisione finale allo jeu decisif premia proprio il norvegese, che chiude al quarto set point per 7-5.

Nel secondo parziale il tennista di Warstein accusa chiaramente problemi di affaticamento: cala l’efficienza alla battuta e Ruud è semplicemente perfetto nel contenere e nel ripartire. Il norvegese mette a segno ben 17 vincenti, quattro in più del suo avversario, che dal 3-3 in poi conquista solo sei punti cedendo per due volte la battuta. Casper chiude al terzo matchball e incrocia nel secondo turno il cammino di Tomas Etcheverry.

[5] A. Rublev b. C. Norrie 4-6 6-1 6-4

Esordio con grattacapi ma lieto fine per la testa di serie numero 5 Andrey Rublev, che impiega tre set e poco più di due ore per avere ragione dell’inglese Cameron Norrie.

Il tennista britannico, aiutato da un’ottima prestazione al servizio, non concede palle-break nel primo set e toglie la battuta al russo sul 3-3, nell’unico game in cui il giocatore alla risposta trova chance per aggiudicarsi il game.

Rublev reagisce nel parziale di mezzo riuscendo a controllare decisamente meglio il servizio dell’avversario. Facendo leva su questo e sul brusco calo nella percentuale di prime palle in campo di Norrie, il seeded five può alzare il livello del suo forcing e trovare con maggiore facilità il tempo per spingere di dritto dal lato sinistro del campo.

Incamerato il parziale con il punteggio di 6-1, Rublev gioca un terzo set sontuoso mettendo a segno ben 21 colpi vincenti e solo tre errori. Intoccabile alla battuta, il moscovita toglie il servizio nel terzo gioco al suo avversario e chiude per 6-4 al secondo matchpoint, fissando un appuntamento con Ugo Humbert al secondo turno.

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ATP Astana: passano il turno Korda e Lehecka. Avanza a fatica Mannarino, niente da fare per Fucsovics

Partita intensa quella tra l’americano e Popyrin che ha visto i primi due set finire al tie-break. Per la testa di serie n.5 ottavi di finale contro il portoghese Borges

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Sebastian Korda - Winston-Salem 2023 (Twitter @atptour)

Secondo tornata di incontri dell’Astana Open, torneo ATP 500 che si gioca sui campi in cemento di Nur-Sultan, in Kazakistan. In campo quest’oggi nomi importanti come Korda, Fucsovics e Lehecka, ma non sono mancate le sorprese.

S. Ofner b. M. Fucsovics. 2-6 6-2 6-3.

Esce di scena Marton Fucsovics, l’ungherese si fa rimontare dall’austriaco Ofner dopo un primo set che faceva presagire tutt’altro epilogo. E sì perché nel primo set Fucsovics strapazza Ofner grazie a un impeccabile rendimento con la prima palla (100% di punti vinti) e con i due break ottenuti chiude il primo parziale 6-2. Nella ripresa si inverto i ruoli: adesso è l’austriaco a macinare punti al servizio mentre cala drasticamente l’efficacia in battuta dell’ungherese. Ofner breakka due volte Fucsovics nel quarto e nell’ottavo gioco per il 6-2 del secondo set.

 

Nel terzo e decisivo set i due giocatori si barricano dietro i propri servizi. Fucsovics si guadagna ben tre chances di break senza riuscire a convertirne nessuna (grazie all’arcigna difesa di Ofner con la seconda di servizio). L’austriaco ne approfitta con il break nel secondo gioco, che è quello che fa la partita. Al prossimo turno per Ofner la testa di serie n.3, il kazako Bublik.

[5] S. Korda b. A. Popyrin 7-6 (5) 6-7 (4) 6-4

E’ stata una partita molto combattuta quella tra l’americano Korda e l’australiano Popyrin, vinta dal primo al terzo set. Un match intenso, dove il servizio è stato l’ago della bilancia, che alla fine ha premiato il giocatore più solido. Nel primo set non ci sono stati break, nonostante alcune chances non andate a segno per entrambi. Sia Korda che Popyrin hanno mantenuto alto il rendimento in battuto rendendo difficile all’altro rispondere. Si va così al tie-break dove Korda riesce a spuntarla al dodicesimo e ultimo punto. Nella ripresa si segue lo spartito del set precedente: troppa solidità al servizio rendono difficile ogni tentativo di break.

Ad andarci vicino è Popyrin sul 5-4, quando arriva a due palle break, ma Korda rimedia in extremis rimandando tutto ancora al tie-break. Qua i break e contro-break si susseguono fino a premiare la caparbietà dell’australiano che vince per 7 punti a 4. Nel terzo set Popyrin ha un calo di energie fisiche e mentali dopo le fatiche del secondo set. Va sotto di un break nel terzo gioco, ma rimane in attesa di una possibilità per rientrare, cosa che avviene nell’ottavo gioco quando aggancia Korda nel punteggio. Nemmeno il tempo di metabolizzare la cosa che l’americano arrembante si riprende il break subito e va a chiudere per l 6-4 finale. Al prossimo turno per lui il portoghese Borges.

GLI ALTRI INCONTRI – Nei restanti match di giornata c’è la stata la vittoria della testa di serie n.6, il francese Adrian Mannarino, che ha sconfitto in tre set (6-2 5-7 6-3) il russo Alibek Kachmazov. Passa il turno anche la testa di serie n.4, il ceco Jiri Lehecka, che impiega due set – 6-2 7-6 (3) – per avere la meglio sul bielorusso Egor Gerasimov. Avanza anche il serbo Hamad Medjedovic che sconfigge con un duplice 6-4 il tennista russo Alexander Shevchenko

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ATP Pechino: Medvedev rullo compressore, Rune senza problemi con Auger-Aliassime, Dimitrov salvo per miracolo

Nei primi turni del China Open Daniil Medvedev lascia solo tre games a Tommy Paul. Holger Rune non concede palle break a Félix Auger-Aliassime, mentre Grigor Dimitrov ribalta uno svantaggio di 2-6, 1-5 con Mackenzie McDonald

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Daniil Medvedev - Pechino 2023 (Twitter @atptour)
Daniil Medvedev - Pechino 2023 (Twitter @atptour)

Tante teste di serie in campo e incontri di alto livello nei primi match della seconda giornata del China Open a Pechino. Oltre a Jannik Sinner, vincitore su Evans, erano impegnati il n° 3 e il n° 4 del mondo – Daniil Medvedev e Holger Rune – e Grigor Dimitrov, che ha ribaltato un incontro praticamente perso. Ma andiamo nel dettaglio ad analizzare le singole sfide.

[2] D. Medvedev b. T. Paul 6-2 6-1

Nessun problema per la testa di serie n° 2 Daniil Medvedev contro Tommy Paul, in un duello che da pronostico avrebbe dovuto essere molto più equilibrato di quello che poi è effettivamente stato, visto che Paul è comunque il n° 13 del mondo. E invece una partita non c’è mai stata, come testimoniano i tre miseri games racimolati dall’americano nell’ora e 21 minuti di sfida.

Il russo ha giocato in modo semplicemente perfetto commettendo in totale solo 3 errori non forzati, peraltro condensati in apertura, quando ha perso il servizio nel primo game. Da lì in avanti, Daniil ha cambiato decisamente marcia, conquistando il 39esimo successo sul cemento nel 2023 – nessuno come lui – e assicurandosi l’avanzamento al secondo turno dove ad aspettarlo c’era già Alex De Minaur, con il quale è in vantaggio per 5-2 nei precedenti (1-1 in questa stagione).

“Ho disputato un ottimo incontro” – ha dichiarato Medvedev a caldo – “l’inizio partita non è stato facile, ma non lo è mai quando giochi un primo turno in un’altra parte del mondo contro un avversario forte. Forse lui si è trovato ancor più in difficoltà di me perché veniva dalla Laver Cup a Vancouver”.

G. Dimitrov b. [WC] M. McDonald 2-6 7-6(4) 6-1

È salvo per miracolo Grigor Dimitrov dopo il primo turno contro Mackenzie McDonald. Il bulgaro, che ha da poco raggiunto il traguardo delle 400 vittorie in carriera, si è trovato sotto di un set e di due break, per poi risalire la china dal 6-2, 5-1 sotto. Uno score che lasciava poco spazio a repliche e un vero e proprio dominio della wild card americana per gran parte dell’incontro, ma poi i match vanno chiusi e se non lo fai rischi di subire un contraccolpo psicologico.

E da quel punteggio decisamente a favore lo statunitense avrebbe perso 12 dei successivi 14 games (tie-break del secondo set compreso), senza mai arrivare a match point e addirittura lasciando una volta a -0 e una volta a -15 i giochi in cui si è trovato a servire per avanzare al secondo turno.

E dopo un tie-break perso alla fine di un parziale che sembrava conquistato, il contraccolpo psicologico non è così inusuale, come testimonia il netto 6-1 del terzo set per il bulgaro.

[3] H. Rune b. F. Auger-Aliassime 6-4 6-4

L’avversario di secondo turno per Dimitrov sarà Holger Rune, che ha sconfitto per 6-4 6-4 senza mai concedere palle break il n° 15 ATP Félix Auger-Aliassime. Il canadese sembrava essere in ripresa dopo aver dato segnali incoraggianti in Laver Cup, ma quella è a questo punto da considerare come una parentesi positiva in un 2023 fin qui da dimenticare. Dopo il Masters 1000 di Indian Wells, dove ha raggiunto i quarti di finale, Félix ha vinto infatti solo 3 match dei successivi 14, perdendo fiducia torneo dopo torneo.

Rune era invece al rientro dopo i problemi fisici che lo hanno attanagliato nelle ultime settimane, e non può reputarsi sfortunato per aver trovato un rivale in un periodo di rottura prolungata. Contro Dimitrov per lui sarà probabilmente un’altra storia.

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