Sinner nella Top 10 ATP a 20 anni e 2 mesi: battuto Federer di 7 mesi

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Sinner nella Top 10 ATP a 20 anni e 2 mesi: battuto Federer di 7 mesi

È il 23° più giovane di sempre a riuscirci: ha raggiunto questa pietra miliare con 15 mesi di ritardo rispetto a Nadal e 5 rispetto a Djokovic

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Jannik Sinner (ITA) - Vienna 2021 (© e-motion/Bildagentur Zolles KG/Christian Hofer).
 

Se da un lato la sconfitta con Tiafoe ha lasciato l’amaro in bocca per la posizione di vantaggio sprecata e un po’ di fastidio per l’atteggiamento tenuto dall’avversario durante la gara, dall’altro Jannik Sinner ha motivi per consolarsi eccome, nel momento in cui viaggia da Vienna a Parigi. Nell’ultimo Masters 1000 dell’anno, il ragazzo della Val Pusteria si giocherà un traguardo importantissimo come la qualificazione alle Nitto Atp Finals di Torino, e sotto la Tour Eiffel ci arriverà forte dell’ottava posizione della Race to Torino guadagnata grazie alla semifinale conquistata in Austria. Ma soprattutto, grazie al risultato ottenuto all’Erste Bank Open, Jannik ha raggiunto per la prima volta la Top 10 del ranking ATP: da lunedì siederà al numero 9 del mondo.

L’ascesa di Jannik è stata vertiginosa, se si pensa che tre anni fa – era il novembre 2018 – Sinner era il numero 754 del mondo. Sempre prendendo in considerazione il ranking ATP della prima settimana di novembre, nel 2019 – dopo aver conquistato tre Challenger e poco prima della vittoria alle Next Gen Finals di Milano da wild card – ritroviamo Jannik al numero 95. Nel 2020, l’anno spezzato a metà dalla pandemia, l’altoatesino riesce comunque a non arrestare la sua crescita raggiungendo i quarti di finale al Roland Garros e vincendo il suo primo titolo del circuito maggiore a Sofia, issandosi al 44° posto a inizio novembre. Oggi, la scalata di Sinner lo vede guadagnarsi un posto nell’élite mondiale: i presupposti perché non sia una toccata e fuga ci sono tutti, pur senza pretendere che arrivi ad insidiare l’incredibile record di Roger Federer, l’uomo più presente di sempre tra i primi dieci del ranking ATP con 968 settimane.

Ma intanto, a proposito di Federer, Jannik ha già fatto meglio di lui per quanto riguarda l’età di accesso alla Top 10. Sinner è uno dei più fulgidi esempi di precocità nella storia del tennis recente, avendo raggiunto questa pietra miliare del suo cammino a 20 anni e 2 mesi di età. Il leggendario svizzero ci era riuscito a 20 anni e 9 mesi, dunque con sette mesi di ritardo: successe il 20 maggio 2002, quando Roger vinse ad Amburgo in finale su Marat Safin irrompendo al numero 8 ATP. Poi Federer nelle settimane successive uscì dai primi dieci del mondo, tornandoci però stabilmente il 14 ottobre per rimanerci per un periodo lungo 734 settimane, fino al 6 novembre 2016, quando ne uscì per poi rientrarci nel febbraio successivo dopo la clamorosa vittoria all’Australian Open. Come noto, Federer è nuovamente uscito dai primi dieci del mondo proprio in questo mese di ottobre, e il mondo del tennis si chiede se stavolta il suo sia un addio definitivo all’élite. Di sicuro il suo record di 968 settimane come Top 10 sembra al momento piuttosto al sicuro se si pensa che il primo inseguitore, Rafa Nadal, è a quota 840.

Tornando al raffronto con Sinner, il maiorchino riuscì ad arrivare tra i primi dieci a 18 anni e 10 mesi, con quindici mesi di anticipo rispetto all’azzurro. L’altro marziano del tennis recente, Novak Djokovic, ci arrivò anche lui in età più giovane rispetto a Jannik, ma di poco, a 19 anni e 10 mesi. In totale, Sinner è il 23° più giovane dei 175 tennisti entrati nella Top 10 ATP dell’era Open.  Al primo posto c’è l’americano Aaron Krickstein (17 anni e 11 giorni), poi Michael Chang (17 anni, 3 mesi, 21 giorni) e Boris Becker (17 anni, 7 mesi, 16 giorni). Krickstein fece segnare il record il 13 agosto 1984, anno in cui fu anche il più giovane a qualificarsi al Master di fine anno. L’americano non mantenne del tutto le attese, fermandosi a 9 titoli ATP e non andando mai oltre la semifinale in uno Slam, a dimostrazione del fatto che essere fenomeni di precocità non è garanzia di poter arrivare davvero ai vertici del tennis. Ma sicuramente indica che il potenziale per ritagliarsi uno spazio importante c’è.

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