D. Medvedev b. J. Sinner 6-0 6-7(5) 7-6(8)
Una partita che non doveva contare nulla, che di fatto non contava nulla, che aveva suscitato tante polemiche per essere stata programmata in serata per motivi televisivi, quando i giochi con ogni probabilità sarebbero già stati decisi, e che invece ha regalato tanto spettacolo e un finale in volata dopo 2 ore e 29 minuti di battaglia.
Non c’è stato l’epilogo che probabilmente il pubblico del Pala Alpitour voleva, ma Jannik Sinner ha fatto vedere un livello di gioco che su questa superficie lo mette al livello dei primissimi al mondo, senza alcuna discussione.
La partenza era stata molto difficoltosa: Medvedev aveva iniziato il match senza sbagliare praticamente nulla, dando l’impressione di poter tenere la velocità degli scambi di Sinner fino al giorno dopo se necessario. Un 6-0 in 25 minuti che avrebbe steso un rinoceronte, ma non Sinner, che all’inizio del secondo parziale ha ricominciato a macinare gioco e, punto dopo punto, è rientrato in partita.
Il break di vantaggio conquistato faticosamente al quarto game dopo tre chances sfumate se ne andava nel breve volgere di pochi minuti, raggelando momentaneamente la folla che sugli spalti stava provando a diventare un fattore nel match. Quattro gratuiti (compresi due nastri “anti-italiani”) riportavano il punteggio in parità che rimaneva così fino al tie-break, dove era proprio Sinner a ottenere l’unico mini-break del parziale con un passante di diritto incrociato che Medvedev non controllava con la volée. Il diritto lungolinea chiudeva il parziale dopo 63 minuti spedendo la partita al terzo set e il russo a riordinare le idee negli spogliatoi.
Il match sembrava aver preso la strada dell’altoatesino quando, dopo aver cancellato la chance dell’1-3 con una bella seconda di servizio, era riuscito a ottenere il break consolidando poi sul 4-2 e trascinando Medvedev ai vantaggi nel game seguente. Qui il n. 2 del mondo ha iniziato ad accelerare il gioco tra un punto e l’altro, sparando prime e seconde a tutta velocità alternando ace e doppi falli. Tra qualche fischio del pubblico per la strategia non troppo ortodossa Medvedev riusciva a mantenersi in scia e a destabilizzare Sinner quanto bastava per fagli commettere gli errori sufficienti per concedere il controbreak.
Si arrivava dunque anche nel set decisivo al tie break, nel quale Medvedev partita in vantaggio e riusciva a mantenere il comando quasi fino alla linea del traguardo: 2-0, 3-1, 4-2, 5-3. Era però Sinner che con tre punti consecutivi arrivava per primo al match point sul 6-5, tra gli applausi ironici di Medvedev verso la folla in visibilio. Una seconda a 201 km/h toglieva Daniil d’impaccio, sul 6-7 Sinner guardava un diritto di Medvedev andare in corridoio per annullare a sua volta un match point, e si conquistava il suo secondo con un rovescio incrociato. Medvedev annullava anche questo con un diritto al volo per poi costringere Sinner all’errore su un difficile passante di diritto. Sul 9-8 il secondo match point per Medvedev era quello buono: un rovescio lungolinea metteva la palla fuori dal raggio di azione di Sinner e gli regalava il passaggio alle semifinali da giocatore imbattuto.
Saranno quindi Daniil Medvedev e Alexander Zverev del gruppo rosso a giocarsi sabato prossimo l’accesso alla finale: Zverev affronterà il n. 1 del mondo Novak Djokovic, che ha già messo al sicuro la vittoria nel gruppo verde, mentre Medvedev giocherà contro il vincente della sfida tra Andrey Rublev e Casper Ruud che si giocherà venerdì pomeriggio.