ATP Madrid, Djokovic: "Avere Nadal nel torneo ovviamente influisce. La nostra rivalità continua"

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ATP Madrid, Djokovic: “Avere Nadal nel torneo ovviamente influisce. La nostra rivalità continua”

Il n.1 Djokovic ammette: “La pioggia ha aiutato di più me”. Parole al miele sul prossimo avversario Andy Murray: “La sua resilienza e il suo spirito combattivo un’ispirazione”

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Novak Djokovic - Dubai 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

In questi giorni in cui è in corso di svolgimento il Mutua Madrid Open sui campi dell’impianto della Caja Magica, sta rilasciando parecchie dichiarazioni il n. 1 del mondo Novak Djokovic. Il serbo è tornato a parlare, dopo il Media Day – dove tra i tanti argomenti aveva toccato anche il tema Becker, suo ex coach che ora sta attraversando il momento più delicato della sua esistenza con la carcerazione -, in conferenza stampa dopo il convincente successo su Gael Monfils. Il tre volte vincitore di questo torneo ha spiegato in sala stampa i miglioramenti che ha visto nel suo gioco, in questo esordio nel torneo madrileno (a cui mancava da tre anni, dal trionfo su Tsitsipas); definendo la diciottesima vittoria in fila sul parigino come la migliore prestazione della stagione. Certo il francese non era il test più probante, visto che era al suo primo match della stagione sul rosso, ma i segnali sono stati molto incoraggianti.

Ora per Nole, che vuole dare continuità alla finale di Belgrado nonostante la sofferenza per arrivarci, ci sarà Andy Murray, contro lo scozzese sarà il 37esimo confronto diretto in una rivalità in cui il 20 volte campione nei Major guida 25 a 11, 5 a 1 se ci considerano solo gli scontri sulla terra. Parole al miele del tennista balcanico per quello britannico, poiché ha affermato che lo spirito combattivo e la grinta di Sir Andy sono uno stimolo continuo. Djokovic però non conosceva ancora il nome del suo avversario quando ha risposto alle domande dei giornalisti, dunque gli è stato chiesto anche di Denis Shapovalov – il canadese, sconfitto 6-1 3-6 6-2 -. Infine conclusione sul differente stato d’animo che Novak avverte quando The King of the Clay Rafa Nadal, definito dal serbo il più grande rivale della sua carriera, è o meno presente in tabellone.

D: Hai salvato cinque palle break e ne hai convertite tre. Come sempre, hai giocato davvero alla grande nei momenti decisivi. Come valuti la tua prestazione?

Novak Djokovic: “Beh, direi che è stata la mia migliore prestazione dell’anno. Mi sono sentito molto bene in campo. Probabilmente l’interruzione ha aiutato un po’ di più me che Gael [Monfils, ndr]. Le condizioni di gioco che si sono avute nei tre giorni di allenamento precedenti al match erano totalmente diverse da quelle che abbiamo vissuto stasera. Il campo era molto più lento e ovviamente a causa della pioggia era più pesante e più melmoso. Poi ho giocato con uno dei giocatori più atletici e veloci che ci sono nel circuito. Conosco bene il suo gioco. So che devo essere sempre pronto, perché la palla tornerà sempre nella mia parte di campo, quindi deve cercare costantemente di avere un’aggressività controllata, per così dire, e dettare il punto. Penso che io sia stato molto vicino a subire il break nel primo set, ho salvato parecchie occasioni che lui ha avuto in risposta. Quando ho fatto il break sul 3-2, ho avvertito un sollievo e ho iniziato ad alzare il livello del mio gioco. Penso che mi sono mosso bene, ho comandato con il diritto per cercare di spostarlo e trovare del campo sguarnito. Inoltre penso che il mio servizio, come è accaduto anche negli ultimi match che ho disputato, stia crescendo sempre di più. Anche oggi penso di averlo ritrovato in una forma accettabile verso la fine della partita. Sono prestazioni generalmente molto, molto buone. Per questo sono molto contento, considerando che fino ad oggi non ho sicuramente fatto vedere il mio miglior tennis nei pochi tornei che ho giocato quest’anno e ancora in qualche modo devo trovare il mio ritmo”.

D: Al prossimo turno o prendi Denis o Andy. Vorrei chiederti prima di tutto di Andy. Hai visto molto sue partite quest’anno? Cosa ne pensi del suo gioco? E poi qualche parola anche su Denis, per favore.

Novak Djokovic: “Sì, ho visto alcune sue performance quest’anno (riferendosi a Murray). Poi ieri sera ho assistito ad alcuni frammenti della sfida con Dominic [Thiem, ndr]. Si sta muovendo bene, sta giocando sempre meglio. E’ davvero fantastico da vedere, perché è un giocatore importante per il nostro sport. Ha lasciato il segno nella storia vincendo più slam e medaglie d’oro alle Olimpiadi, inoltre è stato anche n. 1 del mondo. È uno dei nomi più importanti che abbiamo nel circuito. Avere lui ancora in competizione è fantastico e averlo ad un livello alto, nonostante il passare del tempo è impressionante, considerando l’operazione e quello che ha dovuto passare negli ultimi anni. La sua resilienza e il suo spirito combattivo sono davvero stimolanti. Sarà un bel match tra i due ragazzi. Vediamo. Voglio dire, sarò pronto per chiunque dei due vincerà”.

D: E Denis?

Novak Djokovic: “Allora Denis, per me, ha uno dei migliori servizi che ci sono in circolazione, considerando il fatto che non è alto come Opelka o Isner. Ha un servizio super buono. Può colpire qualsiasi angolo. Ha la varietà con il kick, lo slice, i colpi più piatti. Lui ha davvero uno dei migliori servizi. È un giocatore molto dinamico, gioca con un sacco di energia e s’incoraggia sempre, il che è bello da vedere. Crede di poter vincere contro primi ragazzi del nostro sport, ecco perché è tra i primi 10, i primi 15 da un bel po’. La terra probabilmente non è la superficie dove si esprime meglio, anche se nella sua carriera ha avuto delle grandi partite sul rosso. Mi ricordo che con Rafa [Nadal, ndr] ha avuto dei match point a Roma l’anno scorso. Lui sta dimostrando che può giocare ugualmente bene su qualsiasi superficie. Con quel servizio, con quel diritto, ed anche con quel movimento dinamico è un giocatore a tutto tondo su tutte le superfici, quindi ovviamente è sempre un giocatore molto pericoloso da affrontare”.

D: Vorrei avere un confronto da parte tua tra il match odierno e la tua ultima partita a Belgrado, quali sono i miglioramenti sorprendenti che ti senti di aver compiuto nella partita di oggi?

Novak Djokovic: “Beh, è ​​difficile confrontare le partite ovviamente. Ecco l’altitudine ha già comportato delle condizioni diverse. A Belgrado, sai, ho giocato la finale venendo fuori da un percorso di tre partite in cui ho giocato tre set lunghi e fisicamente mi ha portato ad essere un po’ esausto e svuotato. Purtroppo nel terzo set contro Rublev quello è stato il fattore decisivo che mi ha compromesso la vittoria finale. Ma qui prima dell’esordio nel torneo, ho avuto una settimana, dieci giorni per prepararmi al meglio per questa partita e per questo torneo. Ho fatto tutto il possibile per costruire la mia forma fisica e migliorare anche su tutti gli altri aspetti del gioco. Sono davvero contento che abbia dato i suoi frutti, perché mi sono sentito bene sul campo. È il processo giusto ed è la giusta direzione”.

D: C’è stato un tempo in cui la norma era che tu e Rafa [Nadal, ndr] eravate sempre nello stesso tabellone di un torneo. Mentre questa è in realtà la prima volta che entrambi partecipate allo stesso torneo dall’anno scorso; quando avvenne all’Open di Francia, ed è pazzesco se ci pensi. Certo che ovviamente capisco il perché. Ma quello che volevo chiederti è se approcci diversamente o quantomeno hai delle sensazioni diverse quando nel tabellone è presente anche Rafa? Per caso guardi subito il sorteggio per vedere in quale parte è stato collocato? Influisce anche sul tuo impegno con i media? Che effetto ha su di te la presenza o l’assenza di Rafa?

Novak Djokovic: “Beh, ovviamente influisce, perché è il mio più grande rivale di tutti i tempi. Hai ragione. Voglio dire, io non ci stavo pensando, ma non siamo stati nello stesso sorteggio per bel un po’. Sai, le cose stanno cambiando. Abbiamo giocatori giovani e stiamo entrambi cercando di fare del nostro meglio per competere per i primi posti del ranking mondiale. Penso che stiamo ancora andando forte, quindi è bello vedere che la nostra rivalità continui“.

Il tabellone maschile del torneo di Madrid

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