Roland Garros, Marin Cilic: “Le giovani leve giocano un po’ tutte allo stesso modo” [ESCLUSIVA]

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Roland Garros, Marin Cilic: “Le giovani leve giocano un po’ tutte allo stesso modo” [ESCLUSIVA]

Abbiamo chiesto a Marin Cilic, nel Tour dal 2005, se nota delle differenze nel tennis proposto dalle nuove generazioni rispetto a quelle precedenti. “Prima c’era più varietà di stili, oggi invece in tanti giocano uguale”

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Marin Cilic - Roland Garros 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

È un Marin Cilic molto di buonumore quello che si è presentato in sala stampa dopo la netta vittoria su Gilles Simon, tanto da scherzare quando gli chiedono a che punto della carriera si sente.  “All’inizio” dice ridendo, lui è che è nel circuito dal 2005. “Onestamente, mi sento bene. Parlando con il mio dottore alla fine dell’anno scorso, dopo un check up approfondito, mi ha detto che il mio corpo è come se avesse 25 anni. Quindi – ma non dite a mia moglie che ho detto questo – potrei giocare ancora una decina d’anni”.

Cogliendo l’occasione di essere gli unici a poter fargli domande in croato, partendo dal suo ricordo che il primo match con Simon fu nel 2007 (“A Wimbledon, avevo una wild card e persi in cinque set”) e dal fatto che torna a giocare gli ottavi qui al Roland Garros dopo quattro anni (nel 2018, perse poi con Del Potro nei quarti) gli chiediamo come secondo lui è cambiato il tennis in questi  ultimi anni, con riferimento soprattutto al gioco delle nuove generazioni. Mentre prima, in inglese, aveva un po’ glissato nel rispondere al collega che gli chiedeva un’opinione sul fatto che forse le giovani leve di oggi hanno minor controllo delle emozioni, dato che in diverse occasioni li si è visti rompere racchette e insultare l’arbitro (“È una questione individuale, ognuno fa le cose a modo suo. Personalmente, se sono calmo e concentrato, sfruttando l’eccitazione dello stare in campo, gioco al meglio“) nella sua lingua il vincitore dello US Open 2014 è più diretto: ”Direi che oggi ci sono molti più giocatori che giocano nello stesso modo. Tutti sono sostanzialmente ben preparati fisicamente, servono bene, giocano bene dritto e rovescio. Non ci sono però delle differenze nel gioco. Se penso agli anni fino al 2010, e anche un paio d’anno dopo, c’erano tanti più giocatori che esprimevano un tennis diverso in campo. E quindi bisognava adattarsi al loro stile di gioco. Ti capitava, ad esempio, di giocare contro uno come Gilles, poi il turno dopo magari con Ferrer e dopo ancora contro giocatori come Roddick o Murray. Insomma, c’erano tanti giocatori con stili diversi, oggi invece è un po’ tutto uguale”.

Il tabellone maschile del Roland Garros 2022

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