Musetti, il trionfo ad Amburgo è dolce: "Obiettivo Top 10. La vittoria è per mia nonna"

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Musetti, il trionfo ad Amburgo è dolce: “Obiettivo Top 10. La vittoria è per mia nonna”

Parole gonfie di emozione per il toscano dopo aver scritto la pagina più importante della sua storia tennistica fino ad oggi

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Lorenzo Musetti - Amburgo 2022 (foto @hamburgopen)
 

Nove anni dopo Fabio Fognini, Lorenzo Musetti si aggiunge a un discreto club di giocatori italiani capaci di vincere al torneo di Amburgo (gli altri sono Pietrangeli e Bertolucci, non proprio due tipi a caso). La vittoria, per come è arrivata, è ancora più nobile e lascia sicuramente grande orgoglio per il nuovo n.31 al mondo, che è il terzo italiano più giovane di sempre ad issarsi a tale posizione dopo Sinner e Gaudenzi. A caldo, subito dopo la partita, Musetti è partito dall’elogiare il suo fortissimo avversario Carlos Alcaraz: “Non è facile parlare dopo una finale così. Carlos è un giocatore straordinario, chiudere la partita oggi è stato difficilissimo dopo tutti quei match point. Carlos, sei una grande ispirazione per me, ho fatto ancora più sacrifici vedendo quanto lavori duro. Perciò ti ringrazio anche per questo. Spero che avremo ancora tante altre battaglie così in futuro“.

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Questa finale, tra due giocatori entrambi nati dopo il 2000, è certamente una finestra sul futuro, e porta un’ulteriore ventata di novità nel circuito: infatti Musetti è addirittura il decimo giocatore ad aver vinto il primo titolo in carriera nel 2022, ma solo il secondo (insieme ad Auger-Aliassime campione di Rotterdam) a farlo in un torneo di categoria superiore al 250. Una vittoria che tra l’altro è anche la terza su nove incontri contro un giocatore appartenente ai primi 10, con dediche alla famiglia e al coach Simone Tartarini, da sempre al suo fianco: “Finalmente sono riuscito a farlo piangere [Tartarini]. Grazie ai miei genitori che non sono qui e che probabilmente stanno piangendo. Questa vittoria è per mia nonna. Le ho fatto rischiare un attacco di cuore“.

Nel 2009, all’introduzione della categoria ATP 500, Musetti aveva solo sette anni. Ieri è diventato il quarto italiano della storia a vincere un torneo di tale entità, dopo il sopracitato Fognini, la doppietta 2021-22 di Matteo Berrettini al Queen’s e la grande esplosione dello scorso anno a Washington di Jannik Sinner.Penso di aver mostrato quello che valgo“, dice Lorenzo ai microfoni della Gazzetta dello Sport, “certo, si parte da qui per migliorare. Voglio vedere dove posso arrivare; l’obiettivo è avvicinarmi più possibile alla top 10 e andare avanti negli Slam“. Dunque parole di un certo effetto e peso da parte del carrarese, che diventa il terzo italiano (nonché sesto in assoluto) a battere il fenomeno Carlitos nel 2022, dopo Berrettini in Australia e Sinner a Wimbledon, dunque unico tra i tre a batterlo in una partita due su tre (e sprecando sei match point).

La bravura di Lorenzo è stata nel rimanere concentrato, oltre nel giocare benissimo al servizio contro il quarto miglior ribattitore per statistiche dell’ultimo anno. “Ho lavorato moltissimo sul servizio“, spiega Musetti, “ho cambiato tanto e penso sia stata la chiave della vittoria. Ma sono stato sempre lì, ho trovato energie quando pensavo di averle esaurite. Mi sto rendendo conto che con la giusta attitudine posso fare qualsiasi cosa“. Quando il gioco si fa duro… Musetti inizia a giocare, non si tira indietro e non si pone limiti. Anche perché, tra i tanti numeri da celebrare e statistiche da rinverdire, forse quella che fa più sorridere è che ci è voluto un ragazzo di Carrara per far perdere la prima finale della sua vita (finora 5 su 5, e senza aver mai perso set) a Carlos Alcaraz. Coincidenze? Probabilmente no.

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