Rassegna stampa
Ecco i marziani Djokovic e Nadal (Bonsignore). Due titani contro la gioventù (Guerrini). Tsitsipas e Medvedev sanno come si vince ma pure come si cade (Bertellino). Tennis senza frontiere. Torino tifa Nadal-Djokovic (Crosetti). “La Davis non è più un sogno” (Martucci). Le Finals e l’assalto al trono di Alcaraz, tre generazioni in lotta per il numero 1 (Semeraro).
La rassegna stampa del 12 novembre 2022
Ecco i marziani Djokovic e Nadal (Filippo Bonsignore, Il Corriere dello Sport)
Torino aspetta i marziani. Scatta domani la seconda edizione italiana delle Nitto Atp Finals e l’auspicio dei tifosi, in assenza degli italiani, è di una finale tra Djokovic e Nadal. Nole va a caccia del sesto titolo di Maestro in carriera, così da eguagliare il record di Federer; Rafa, finalista nel 2010 e nel 2013, cerca il primo successo.[..]. Il serbo e lo spagnolo sono stati i più acclamati e contesi dai tifosi per selfie e autografi. «Sono alle Finals a 17 anni dalla mia prima partecipazione e per me è una grande emozione – sottolinea Nadal, assente lo scorso anno per infortunio -. Sono super contento, ho avuto una stagione molto positiva. Sono qui per fare il meglio possibile e ogni anno che continuo a giocare per me è un dono». Djokovic conferma: «Ricordo quanto ero eccitato la prima volta che mi sono qualificato. Lo scorso anno Torino ci ha accolto in modo fantastico. INCROCI. I due fenomeni non si potranno incrociare prima delle semifinali: Nadal è stato sorteggiato infatti nel gruppo “Verde” con Ruud, per quella che sarà la riedizione della finale del Roland Garros 2022, vinta da Rafa. «Abbiamo giocato insieme tante volte e tante altre lo faremo – riflette il norvegese -. Adesso ho un’altra chance contro Nadal, sarà divertente». A completare il panel ci sono gli esordienti Auger Aliassime («Sono felice di essere parte di qualcosa che una volta guardavo soltanto alla tv») e Fritz. Djokovic è stato inserito invece nel gruppo “Rosso” con Tsitsipas, che con Nadal si gioca la possibilità di chiudere l’anno al n. 1 della classifica, e alla coppia russa formata da Rublev e Medvedev, colui che potrebbe essere il guastafeste e inserirsi nel duello tra Rafa e Nole. «Alle Finals non ci sono favoriti, tutti sono favoriti – riflette lui-: siamo tutti top player e ognuno di noi può essere il vincitore». Sky trasmetterà interamente le Finals con oltre 100 ore di diretta, con una copertura giornaliera dalle 11 alle 23.30
Due titani contro la gioventù (Piero Guerrini, Tuttosport)
Piazza San Carlo si trasforma da salotto a passerella di stelle. […] Gli otto maestri – una volta si chiamavano così – tutti richiesti per un autografo o soprattutto un selfie. Ma ovviamente al centro c’è Rafa Nadal. La folla e gli otto fenomeni riuniti, l’immagine nel pallido sole autunnale è il primo segnale evidente e del ritorno alla normalità. Perché l’anno scorso il contatto era impossibile. Nadal e Novak Djokovic, i titani. I mostri che in compagnia di Roger Federer e per un certo periodo di Andy Murray hanno schiacciato generazioni intere. Ancora provano a respingere l’assalto, Nole che alle Finals si trova come a casa, Rafa che indoor ha vinto quasi nulla (un torneo, contro Ljubicic a Madrid 2005) e che insegue qui l’unico trofeo mancante. Rafa che si è qualificato per la prima volta ormai 17 anni fa e che domenica 20 potrebbe tomare di nuovo in cima al mondo. Ma deve arrivare in finale imbattuto e non ci vuole pensare: «Non mi piace parlare di ciò che non è ancora successo». Poi si scioglie: «E’una meravigliosa sensazione essere arrivato. Ho avuto una stagione molto positiva. Ma non saprei dire dove potrò arrivare. Mi sono allenato bene fin dall’arrivo. Naturalmente sono qui per cogliere il miglior risultato possibile. Se non pensassi di poter lottare, non sarei qui. Vediamo che succederà. Ha 36 anni sono super felice di essere ancora qui. Serve la passione e l’amore per lo sport, l’umiltà. Le Finals poi sono speciali, alla fine conosciamo posti diversi, viviamo esperienze diverse, conosciamo tipi diversi di tifosi». Ricorderà il 2022 per il miglior inizio stagionale di sempre, con 20 vittorie consecutive. «Poi ci sono stati i problemi, a me piace vivere la vita del Tour: negli ultimi mesi ho páuto farlo poco. Ho giocato poco, ho poco ritmo, ma a Parigi-Bercy ero un set e un break avanti contro un buon giocatore come Tommy Paul. Ho bisogno di allenamenti, ho bisogno di miglioramenti, ma sono felice. Sono qui per dare il massimo» Rafa che è speciale, è il motivo per cui piace tanto. Sente un tifoso gridare “lo gioco a tennis” e torna indietro per un selfie. Rafa che sarà il protagonista della prima serata, contro Taylor Fritz. Ma il favorito non soltanto dei bookmakers e poco distante nei favori del pubblico è Djokovic, da tempo amico di Massimiliano Allegri. Novak al mattino era già convinto e carico: «Qui mi sento come a casa. Sarebbe il modo perfetto di chiudere la stagione, vincere qui. La ciliegina sula torta, ma la strada è lunga. È davvero una bella giomata, ed è bello vedere così tanti tifosi venuti qui per accoglierci nella splendida Torino che ha ospitato le NittoATP Finals per la prima volta l’anno scorso nel modo migliore. L’arena è meravigliosa, la città davvero bella. Non sono giovane come i miei avversari, sono passati un pó di anni dalla mia prima partecipazione, ma credo di essere in buona condizione. Quest’anno è stato un po’ strano diverso, non ho giocato due slam per quella situazione, la grande sfida è stata stare tranquilli. Ma con Wimbledon mi sono sentito più libero. È stata una conquista importante, sull’erba londinese. Ho vinto la maggior parte dei tornei indoor giocati prima delle Finals. Sono qui per vincere. Credo che l’intensità sarà molto alta fin dall’inizio, devo essere concentrato come se stessi giocando una finale»
Tsitsipas e Medvedev sanno come si vince ma pure come si cade (Piero Bertellino, Tuttosport)
Sono due gocatori che hanno già scritto pagine importanti nella storia recente delle ATP Finals avendo firmato con il proprio nome l’albo d’oro del torneo. Stefanos Tsitsipas ci è riuscito a Londra nei 2019, alla sua prima partecipazione e poco più che 21 enne. […]. Le premesse dell’appuntamento 2022 sono per lui molto diverse. «Ho tanta voglia di giocare – afferma -. Sto molto meglio rispetto alla score stagione e sto esprimendo un buon tennis. Ho anche ritrovato la voglia e la motivazione che a volte possono venire meno con il trascorrere delle stagioni, anche se ho solo 24 armi, La mia carriera è partita da lontano e ha richiesto molto impegno per salire al vertice. Quest’anno voglio divertirmi e scenderò in campo mettendo in primo piano orgoglio e ferocia». Oltre a tecnica e aggressività, note che nell’ultimo periodo soprattutto i “Next Gen” stanno dimostrando di avere: «E’ indubbio, ci si sta orientando verso un tennis più aggressivo, fin dai colpi d’inizio gioco, servizio e risposta su tutti. E’ il mio stile di gioco ma qualche anno fa ero tra i pochi a metterlo in mostra. Oggi invece si sta andando sempre di più verso questa direzione e credo sia un bene anche per lo spettacolo, rispetto a quello offerto rimanendo sempre sul fondo del campo in fase difensiva». Atipico ma vincente, invece, il tennis di Daniil Medvedev, altro giocatore che ha già alzato il trofeo, nel 2020 a Londra e che a Torino lo scorso anno ha raggiunto la finale, sconfitto dal tedesco Zverev: «E’ bellissimo far parte dell’ultimo torneo dell’anno, uno dei miei obiettivi d’inizio stagione. Conosco già il palazzetto e in parte la città, che mi ha subito affascinato». Molti indicano il russo come uno dei favoriti. «Non credo si possa parlare di favoriti quando ti trovi insieme ai più forti giocatori del mondo. Ovvio che per esperienza e titoli (43 Slam in due, ndr) quando ti trovi davanti a Rafa o Nole devi dare qualcosa in più per essere competitiva Tutti noi dovremo farlo e chi ci riuscirà potrà fare la differenza, senza distinzioni al via». Rimanere al vertice non è facile, lo sa bene Madvedev. «Il tennis presenta in genere un’atmosfera gioviale. Da quando sono nel circuito ogni anno ho avuto la possibilità di conoscere tante persone e aggiungere contatti ad altri contatti. L’atmosfera che si respira nel tour, vedere e conoscere tanta gente, tras mette molte energie. In campo emerge tutta la sua complessità. E’ uno sport altamente competitivo enon ti puoi concedere pause. Un minima passaggio avuoto, soprattutto a questi livelli, ti condanna alla sconfitta».
Tennis senza frontiere. Torino tifa Nadal-Djokovic (Maurizio Crosetti, La Repubblica)
[…] L’attesa per le Nitto Atp Finals che cominciano domani (il 20 novembre le finali) prescinde ormai dal campanile: niente Berrettini, niente Sinner ma 140 mila biglietti venduti. Trovare una camera d’albergo o un tavolo nei ristoranti giusti è impossibile. Ma andatelo a dire agli studenti universitari che ieri hanno sfilato in centro per protestare contro l’aumento delle rette per la mensa. Tempo di crisi e follie. I 449 euro per vedere l’ultimo giorno di gara sono un indicatore inferiore al montepremi siderale da 14,75 milioni di dollari, il 63 per cento in più del 2021. E se un campione degli 8 qui convocati riuscisse a vincere tutti i match, si porterebbe a casa 4 milioni e 750 mila dollari: sarebbe record del mondo. Vada sé che la gente sogni una finale Nadal-Djokovic, entrambi felici di avere un’altra possibilità. Nadal non ha mai vinto «Ogni anno in più che gioco è un regalo». Nole dice «di sentirsi a casa». Il serbo è dato a 2 dai bookmaker, Rafa a 7 e mezzo. Ieri hanno sfilato tutti sul tappeto blu in piazza San Carlo, salotto sabaudo noto per il cavaliere sul bronzeo destriero, al quale cavaliere tocca indossare la maglia della Juve a ogni scudetto bianconero. Invece, dicono porti fortuna passeggiare sui testicoli del toro istoriato sotto i portici, davanti a un celebre bar. Ed eccoli qui, i nostri eroi. Gruppo verde: Nadal, Fritz, Ruud, Auger-Aliassime. Gruppo rosso: Djokovic, Medvedev, Rublev, Tsitsipas. La gran sarabanda della racchetta vale, per l’indotto, quasi 150 milioni di euro, porta occupazione, ascolti, interesse sulla schiva ma godereccia Torino, come a maggio per l’Eurovision. Accanto al PalAlpitour disegnato da Isozaki, arena blu degli otto gladiatori, hanno allestito una specie di Disneyland da 3600 metri quadrati con svariati stand, ristoranti, bar, campo da minitennis e libreria. […] La curiosità torinese va ben oltre il grande evento sportivo e la si vive come una finale di Giochi senza Frontiere, per chi li ricorda. Molti gli eventi collaterali tra belle mostre fotografiche, sponsor tonici e vippume vario. Il cuore operativo pulsa a Palazzo Madama, dal nome della madama reale Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours che lo abitò nel Seicento, e chiese al grande architetto Filippo Juvarra di sbizzarrirsi con la matita. Ora, per fortuna, della regal famiglia non c’è più traccia ma restano le magnifiche forme dei palazzi e quel tono tra l’aristocratico e il disincantato che Torino, ogni tanto, concede. Nell’attesa che si cominci, Rafa Nadal è andato a farsi una doppia porzione di spaghetti aglio, olio, peperoncino e astice (pare sia il “doppio” che preferisce): oggi non sono esclusi quattro passi sugli zebedei del toro in piazza
Rassegna stampa
Arnaldi incanta, Sonego saluta (Giammò). Sinner, una muraglia col tifo di Sharapova (Strocchi)
La rassegna stampa di venerdì 29 settembre 2023
Arnaldi incanta, Sonego saluta (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)
Una vittoria e una sconfitta. E’ questo il bilancio degli italiani impegnati nella prima giornata dell’Open di Pechino (Atp 500). Dopo essere approdato in tabellone dalle qualificazioni, Matteo Arnaldi ha vinto il suo match di primo turno contro l’altro qualificato J.J. Wolf (6-2, 6-2). L’azzurro, che aveva iniziato la sua stagione da n. 134 del mondo e che grazie a questo successo è già virtualmente il nuovo n. 42 del ranking – il più alto in carriera -, ha confermato i progressi messi in mostra negli ultimi mesi dominando il match dall’inizio alla fine. Non solo: velocità, colpi spettacolari, un gioco sempre più robusto e un servizio affidabile (ben 14 punti consecutivi messi a segno sulla sua battuta) hanno finito col surclassare l’americano fino al 4-0 del secondo parziale su cui di fatto si è concluso il match. Ora lo attende uno tra Stefanos Tsitsipas e Nicolas Jarry. Eliminato invece Lorenzo Sonego dal francese Ugo Humbert (7-5, 3-6, 6-0). Un match equilibrato, quello condotto dal piemontese, fotografia di una stagione in cui ancora stenta a trovare la giusta continuità di risultati. Dopo aver sciupato una palla break che lo avrebbe portato a servire per il primo set, Sonego ha perso il servizio consegnando il parziale al suo rivale. Ricevuto un massaggio al collo e ritrovata un minimo di affidabilità alla battuta, Sonny nel secondo set è riuscito a riportare il match in parità salvo poi rifinire preda delle sue incertezze al servizio e di un Humbert impeccabile. Il primo turno si chiuderà con Lorenzo Musetti opposto al russo Karen Khachanov, n.14 del mondo. Musetti segue gli incontri sullo stesso campo in cui dall’alba avrà iniziato Jannik Sinner, al suo rientro in campo dopo gli US Open e al debutto in Cina, opposto al britannico n. 33 del ranking Daniel Evans.
Sinner, una muraglia col tifo di Sharapova (Gianluca Strocchi, Tuttosport)
Far fruttare al massimo la sua prima volta in Cina, per mettere intanto in cassaforte il biglietto per Torino, contando anche sul sostegno di una tifosa speciale come Maria Sharapova. Sono le aspettative di Jannik Sinner, al ritorno in campo dopo la campagna statunitense chiusa agli ottavi degli Us Open e la rinuncia alla Coppa Davis. All’alba italiana l’esordio nell’Atp 500 di Pechino con l’inglese Daniel Evans, nella giornata in cui Lorenzo Musetti sfida il russo Karen Khachanov e Carlos Alcaraz affronta il qualificato tedesco Yannick Hanfmann. «È un’esperienza nuova per me giocare qui e a Shanghai – dichiarato il 22enne di Sesto Pusteria -. La cultura in Cina è diversa, mi piacciono le persone, sono rispettose e cercano sempre di aiutare. Le Finals erano uno degli obiettivi a inizio stagione, sono in buona posizione anche se non sto guardando la classifica, ci sono altre priorità. Proveremo a sfruttare questo periodo per migliorare alcune cose in campo. Devo crescere anche fisicamente dove sento di avere tanto potenziale. È anche il motivo per cui ho giocato molti meno tornei rispetto al 2022, devo preparare il mio corpo per vincere i tornei più importanti». Proprio per tale atteggiamento la Volpe è il tennista preferito dalla russa ex n.1 del mondo, come confessato in una conversazione con il podcast di Rennae Stubbs: «L’ultimo coach della mia carriera, Riccardo Piatti, ha allenato Sinner per diversi anni, quindi ho potuto giocarci più volte. Faccio sempre il tifo per lui: mi piace l’approccio umile che ha verso questo sport». […]
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Djokovic e Sanz, che show sul green (Bertellino). Djokovic: “Sinner e Alcaraz il futuro” (Primavera)
La rassegna stampa di giovedì 28 settembre
Djokovic e Sanz, che show sul green (Roberto Bertellino, Tuttosport)
Non poteva iniziare in un modo migliore la Ryder Cup 2023, 44ª della storia e per la prima volta ospitata dall’Italia presso le splendide atmosfere del Marco Simone Golf e Country Club di Guidonia Montecelio (Roma) […]. I personaggi sono stati divisi in due formazioni, una capitanata dallo scozzese Colin Montgomerie e l’altra dall’americano Corey Pavin, a loro volta al comando del Team Europe e del Team USA alla Ryder Cup del 2010 […]. Nella squadra di Montgomerie, il “Team Monty”, sono scesi in gioco Novak Djokovic, il tennista numero 1 al mondo e il più vincente della storia a livello Slam, Gareth Bale, indimenticata stella del calcio e protagonista tra le altre di 5 vittorie in UEFA Champions League con i colori del Real Madrid, Leonardo Fioravanti, surfista azzurro già qualificato per le Olimpiadi di Parigi 2024 e schierato anche a Tokyo 2020, lo youtuber con milioni di follower sui social Garrett Hilbert e il numero 1 mondiale degli atleti paralimpici, l’inglese Kipp Popert. Del “Team Pavi” hanno fatto invece parte il pilota della Ferrari Carlos Sainz, arrivato a Roma direttamente dal lontano Giappone dove domenica è sceso in pista a Suzuka, l’ex milanista e già Pallone d’Oro nel 2004 Andriy Shevchenko, Victor Cruz, ex giocatore di football americano, l’attrice hollywoodiana Kathryn Newton, 26 anni e arrivata al golf quando ne aveva solo otto, e l’altro giocatore paralimpico, Tommaso Perrino, numero 6 del ranking e CT della Squadra Nazionale Paralimpica Maschile e Femminile della Federazione Italiana Golf.
Il primo colpo dal tee della buca 1, dopo due voluti e classici “tiri” a vuoto e un esordio con “racchetta”, lo ha scagliato Novak Djokovic che anche nell’occasione ha dimostrato la propensione alla vittoria: «È una grande occasione – ha detto il campione serbo – essere qui in questo fantastico contesto a fianco di tanti campioni di molti sport e dei “mostri” sacri della specialità […]. Dopo circa tre ore di agonismo e siparietti simpatici è stato proprio il Team Monty” ad imporsi per 7-4 e sollevare la Coppa, consegnata al capitano Montgomerie […]. Spettacolo di buon livello tecnico quello offerto dai protagonisti che hanno saputo ben interpretare il momento e lo spirito di questa particolare avventura sui green. La folla ha gradito, applaudito e fatto il tifo, proiettandosi già idealmente verso le prossime giornate di gara, da vivere per tutti gli appassionati, presenti e non, con il fiato sospeso.
Djokovic: “Sinner e Alcaraz il futuro” (Erika Primavera, Corriere dello Sport)
Un tuffo nell’erba alta per cercare una pallina scappata via, l’esultanza alla Cristiano Ronaldo al par della buca 16, la domanda al pubblico assiepato ad altezza tiro: «Ce l’avete l’assicurazione? Io no». Sul green come sottorete, giullare e istrione, campione e trionfatore ovunque e comunque […]. È il Novak Djokovic versione golfista, che all’inizio si porta la sua racchetta e prova a colpire così, tra gli applausi, prima di rinunciare e prendere il più appropriato legno dal tee. Un rovescio per uno swing, e via con la metamorfosi. “Che esperienza meravigliosa”, il commento entusiasta dopo oltre due ore di gioco. Ma se gli nomini Jannik Sinner, addio relax ed è già clima ATP Finals. “Ha la mentalità del campione, è sicuramente un avversario da battere”.
Il n.1 al mondo ha data il via allo spettacolo dell’All Star Match, il prologo della Ryder Cup che ha visto protagonisti due team composti da celebrità dello sport e dello showbiz: dalla supereroina degli Avengers, Kathryn Newton, a Gareth Bale e Andriy Shevchenko, fino al surfista azzimo Leonardo Fioravanti. Punteggio finale 7-4 perla squadra di Nole, che ha battuto il pilota della Ferrari, Carlos Sainz. Ad affiancarli, due stelle del golf paralimpico italiano e internazionale, Tommaso Penino e Kipp Popert […]. “Ovviamente mi sento più a mio agio con la racchetta, ma non penso di essere andato male. Ho tirato fuori dei bei colpi, sorprendenti anche per me”. Il feeling con il golf è innegahile, soprattutto perché è lo sport individuale che si avvicina di più al tennis e la Ryder Cup è come una Davis o una Laver Cup. Spero di avere di nuovo un invito per fare ancora parte di tutto questo” […].
Ma il futuro più prossimo sarà di nuovo qui in Italia per le ATP Finals di novembre. Suo il titolo da “maestro” conquistato lo scorso anno a Torino, dove potrebbe ritrovare Sinner. E per il numero uno azzurro piovono complimenti. “Jannik gioca molto bene. È uno dei tennisti più importanti in questo momento e con Alcaraz rappresenta il futuro. In più, è una persona molto buona, lavora tanto e ha la mentalità del campione: è giovane e ha una grande strada davanti a sé, sarà senz’altro uno degli avversari da battere”. Sul green come sottorete, Nole a perdere non ci sta. “Come andrà alle Finals? Le sensazioni sono buone”. Intanto un altro trofeo è finito in bacheca.
Flash
Sinner con Alcaraz, lo vuole il destino (Strocchi). Per Jannik c’è subito il n. 27 Evans (Ercoli)
La rassegna stampa di mercoledì 27 settembre 2023
Sinner con Alcaraz, lo vuole il destino (Gianluca Strocchi, Tuttosport)
Chissà se il mancato incrocio-bis nei quarti degli US Open si materializzerà nelle semifinali del China Open, Atp 500 che scatta domani dopo l’antipasto delle qualificazioni già in corso sul cemento di Pechino. Il sorteggio ha infatti collocato Jannik Sinner (intervenuto alla cerimonia) nella metà superiore del tabellone, presidiata appunto da Carlos Alcaraz, primo favorito del torneo sui campi teatro delle Olimpiadi 2008. Jannik ha anche fissato un allenamento con Carlos, magari per prendere le misure… Prima però il 22enne di Sesto Pusteria deve fare i conti con il britannico Daniel Evans, avversario d’esordio mai affrontato in carriera, con eventuale secondo turno contro il vincente tra la wild card locale Juncheng e il giapponese Nishioka. Poi, dovesse centrare i quarti, l’altoatesino n. 7 del ranking troverebbe chi emergerà dallo spot che vede i match Rune-Auger Aliassime e Dimitrov-McDonald. Insomma, non proprio una passeggiata di salute per il numero uno azzurro al rientro nel tour dopo New York e la rinuncia alla Davis. In rotta di collisione già al secondo turno con il 20enne fenomeno di El Palmar (abbinato a un qualificato) c’è Lorenzo Musetti, che tuttavia ha un debutto complicato can il russo Karen Khachanov, che è tornato a conquistare un titolo dopo quasi 5 anni superando 7-6 (2) 6-1 il giapponese Nishioka nella finale di Zhuhai. […] E’ nella parte bassa del tabellone Lorenzo Sonego, destinato a uscire dalla Top 50 perdendo i punti del titolo di Metz l’anno scorso: il torinese deve vedersela con il francese Ugo Humbert per regalarsi, in caso di successo, la sfida con Andrey Rublev o Cameron Norrie nel quarto presidiato da Daniil Medvedev, già qualificato per le Finals. […] Gli azzurri in tabellone possono diventare 4 se Matteo Arnaldi, dopo la rimonta ai danni del colombiano Galan, piegato 4-6 6-3 7-6 (12) salvando 3 match-point nel tie-break decisivo, supererà l’australiano Aleksandar Vukic nel turno di qualificazione. […] Intanto Elena Rybakina ha accompagnato il suo ritiro dal Wta 500 di Tokyo con un post polemico e sarcastico emoji di applausi: «Performance bye, grazie di aver cambiato le regole all’ultimo momento. Grande decisione come sempre, Wta». La kazaka contesta la regola rispolverata dal tour femminile che restringe l’ammissione direttamente al 2° turno delle teste di serie, dando priorità a chi arriva nelle fasi finali del torneo precedente, in questo caso Maria Sakkari e Caroline Garcia, vincitrice e semifinalista a Guadalajara, penalizzando proprio Rybakina, più avanti nel ranking.
Per Jannik c’è subito il n. 27 Evans (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)
Risate, un goffo tentativo con la lingua cinese ed un po’ di genuino imbarazzo. Passata la tempesta post Davis, Jannik Sinner non sembra essere cambiato di una virgola. L’altoatesino ha preso parte alla cerimonia di sorteggio del tabellone dell’ATP 500 di Pechino, torneo che dopo tre anni di stop si appresta ad un ritorno in pompa magna. Dal 28 settembre al 4 ottobre saranno infatti ben otto i top ten impegnati nella capitale cinese. Assenti solo Taylor Fritz e Novak Djokovic, quest’ultimo salterà la tournée asiatica ed oggi sarà impegnato a Roma nell’All Star Match della Ryder Cup. Nessun evento di pari categoria ha potuto vantare un parterre simile nel corso della stagione; quello che è il preludio del Masters 1000 di Shanghai (4-15 ottobre) potrebbe regalare ancora più spettacolo della rassegna principale dello swing orientale. In un tabellone che vanta la presenza di Alcaraz, Medvedev, Rune, Tsitsipas, Rublev, Ruud e Zverev; il numero uno d’Italia ha scoperto in tempo reale il suo destino. Collocato nella parte alta come sesta testa di serie, Jannik esordirà contro Daniel Evans. Il match contro il britannico, per l’azzurro sarà il primo dall’eliminazione contro Zverev negli ottavi di finale degli US Open. Per caratteristiche il n. 27 del mondo dovrebbe soffrire il tennis di Sinner che in caso di vittoria avrà però un percorso in salita. Ai quarti di finale potrebbe arrivare la sfida contro Holger Rune, che esordirà nel big match contro Auger-Aliassime. Il confronto con Carlos Alcaraz sarebbe invece possibile in semifinale, con lo spagnolo che invece potrebbe essere avversario di Musetti già al secondo round. Il tennista di Carrara è pero atteso da un esordio ostico contro Karen Khachanov, avversario tutt’altro che ideale per mettere alle spalle le difficoltà degli ultimi mesi. La truppa azzurra vanta anche Lorenzo Sonego, che esordirà nella parte bassa contro Ugo Humbert. Nelle qualificazioni ha già debuttato con successo Matteo Arnaldi, capace di aggiudicarsi 2 ore e 54 minuti di maratona contro Daniel Galan per 4-6 6-3 7-6(12). Il ligure oggi affronterà l’australiano Aleksandar Vukic per un posto in main draw. […]