Australian Open: Pliskova serve male, prevale la consistenza di Linette. Prima semifinale Slam per la polacca

Australian Open

Australian Open: Pliskova serve male, prevale la consistenza di Linette. Prima semifinale Slam per la polacca

Karolina Pliskova con una prestazione insufficiente si sgretola dinanzi a Madga Linette. Le condizioni di gioco, palle e campo, hanno indubbiamente favorito la polacca nella conquista del prestigioso risultato

Pubblicato

il

Magda Linette - Australian Open 2023 (foto Twitter @rolandgarros)
 

M. Linette b. [30] K. Pliskova 6-3 7-5

La polacca che non ti aspetti, non la numero uno del mondo Iga Swiatek – e neppure Hubi Hurkacz al maschile -, ma la 30enne di Poznan Magda Linette. Una giocatrice che prima di questo Australian Open 2023 non aveva mai oltrepassato il muro della prima settimana di un torneo dello Slam. Nelle sue precedenti esperienze Major vantava un bilancio al 3°T di 0 vittorie e 6 sconfitte, l’ultima occasione in ordine di tempo era giunta a Wimbledon 2021. Mentre qui in Australia, quattro delle sue sei partecipazioni al tabellone principale si erano sempre concluse al primo round.

Invece, al suo 30esimo main-draw di un evento del Grande Slam e in quella che è la sua 15esima stagione tra i professionisti non solo ha varcato la soglia della seconda settimana, ma addirittura ha centrato una straordinaria semifinale – e non è finita – divenendo nella storia la seconda tennista più anziana ad ottenere l’accesso al proprio primo penultimo atto Slam con i suoi 30 anni, 11 mesi e 13 giorni. Il primato rimane infatti ben saldo nelle mani della tedesca Tatjana Maria, autrice a 34 anni della splendida favola che l’ha resa protagonista del raggiungimento di un’incredibile semifinale a Church Road lo scorso anno.

Spreca al contrario, probabilmente l’ultima della carriera, la grande occasione presentatasi dinanzi al proprio cammino Karolina Pliskova. La tennista ceca non riesce a rinverdire i fasti, come avrebbe desiderato, delle sue due finali Slam – conquistate a New York nel 2016 e a Londra due anni fa – e rischia seriamente di passare ai posteri come una delle pochissime giocatrici ad essere stata n. 1 al mondo senza tuttavia sublimare tale risultato con la conquista più prestigiosa. A proposito di ranking la polacca, attuale n. 45 WTA, sarà da lunedì prossimo quantomeno n. 22 della classifica mondiale con un guadagno di 23 posizioni che stabiliscono il suo nuovo Best Ranking – era stata al massino n. 33 nel febbraio 2020. Nono confronto diretto tra le due protagoniste, con i primi 7 a marca ceca – i primi 5 però piuttosto datati, tra il 2012 e il 2017 – e gli ultimi due vidimati dal francobollo polacco. Prima dello scontro aussie, lo scorso novembre successo di Linette in BJKC.

Disastrosa la prova di Karolina, che ha messo a referto 36 non forzati e solamente 18 vincenti, sciogliendosi al cospetto della prima avversaria affrontata nel torneo veramente in grado di mettere sul campo una consistenza di livello – dopo un cammino tutto sommato alquanto agevole che non le aveva presentato grandi insidie -. Certamente non aiutata neanche da un servizio per nulla in giornata (7 doppi falli e 29% di punti vinti con la seconda), mentre con 28 ace era stata la giocatrice ad averne scagliati di più nelle prime quattro partite del torneo, ciò detto le condizioni di gioco avvantaggiavano di molto la sua odierna avversaria; la quale però meritatamente e con grande personalità si conferma nella prova del nove dopo lo scalpo Garcia. Unica nota positiva nella prestazione della ceca, i miglioramenti mostrati negli spostamenti e nella conseguente copertura del campo.

IL MATCH – Prima sfida del Day 10 in questa edizione centoundici del torneo. Condizioni ambientali ideali per una partita di tennis: 26°, clima soleggiato e raffiche di vento praticamente nulle. Linette si aggiudica il sorteggio e sceglie di servire, volendo immediatamente prendere la testa dell’incontro viste le oggettive difficoltà che presumibilmente si troverà ad affrontare nei turni di battuta di Pliskova.

Tuttavia la decisione assunta dalla polacca, non dà i frutti sperati con la testa di serie numero 30 che le strappa subito il servizio. Ciò che sorprende è però la modalità mediante cui matura questo primo scossone del match, ovvero attraverso una sorprendente capacità di Karolina di reggere lo scambio prolungato mostrando grande solidità. Si osservano, infatti, netti miglioramenti da parte della due volte finalista Slam sul piano della copertura del campo: decisivo in tal senso il lavoro con il suo nuovo preparatore atletico Jez Green, che in passato aveva seguito giocatori del calibro di Murray, Thiem e Zverev.

Ma il vantaggio dell’ex n. 1 al mondo dura pochissimo, arriva difatti prontamente il contro-break della 30enne di Poznan che a furia di allungare il palleggio muovendo sistematicamente l’avversaria riesce a produrre degli errori forzati da parte della tennista ceca. In particolar modo, a rivelarsi molto efficacie è l’accelerazione lungolinea di rovescio – sicuramente il colpo da fondo migliore a disposizione di Magda -. Così è tutto nuovamente in equilibrio.

Da un punto di vista tattico, il confronto di stili è estremamente evidente. Linette è una giocatrice completa, in grado di esprimere un ottimo tennis a tutto campo che però trova la sua massima espressione esaltandosi nella fase difensiva da mostrare quando il punto va per le lunghe. Forse ciò che le manca è una soluzione definitiva, la cosiddetta “castagna”. Mentre chiaramente Pliskova è esponente di un gioco totalmente diverso, basato su sbracciate filanti e impregnato dell’eccezionale incisività del proprio fondamentale d’inizio gioco. Poste queste dovute premesse stilistiche, vien da sé che le condizioni della Rod Laver Arena abbinate alle peculiarità delle palle Dunlop – confermate nonostante le numerose critiche – avvantaggia decisamente la numero 45 WTA. Infatti, i campi principali dell’impianto di Melbourne Park a differenza di quelli laterali – certamente molto più rapidi – si stanno rivelando ben più lenti del previsto. Dunque una superficie così lenta, con palle eccessivamente pesanti e che si gonfiano velocemente, comporta conseguentemente che il punto allunghi e non poco la propria durata. E questo tatticamente porta maggiormente ad enfatizzare le qualità di una giocatrice estremamente preparata fisicamente e che trova il proprio terreno di caccia preferito nel far emergere le sue abilità aerobiche nello scambio lungo.

La polacca è entrata in campo non facendo percepire la benché minima titubanza psicologica nell’approcciare al primo quarto Slam della carriera. Ma anzi, nonostante il break concesso a freddo, ha ribaltato con grandissima personalità l’inerzia dello scontro soprattutto grazie ad un’ottima conduzione del punto, comandando sempre e comunque lo scambio impedendo così a Karolina di prendere l’iniziativa e obbligandola a fare il tergicristallo.

Inoltre, aggiungiamoci pure che l’attuale n. 31 del ranking non stia servendo minimamente sui suoi livelli – quelli ammirati durante tutto il torneo seppur contro avversarie non di primissimo piano -, solo 45% di prime in campo nel primo set in queste condizioni di gioco non lasciano alcuna speranza, se i numeri non dovessero mutare, di successo finale a Pliskova. Dato che infatti provoca a catena un disastroso 18% di punti vinti con la seconda (2/11).

Cosi perciò si spiega il terzo break del parziale inaugurale, che giunge nel sesto gioco (3-2 a favore della polacca) e indirizza la frazione nella direzione di Magda. Rimpianti comunque ce ne sono per Karolina, che nell’ultimo gioco del set rincorrendo sul 3-5 ha a disposizione una ghiottissima palla break per riequilibrare la contesa. Ma la ceca manca la chance spedendo lunga la risposta sulla seconda avversaria, tra l’altro neanche provando il vincente.

Per cui 6-3 in 36 minuti di gioco in favore di Linette e allora Pliskova va a schiarirsi le idee nella toilette.

In apertura di secondo, le prime occasioni in risposta si palesano tra quarto e quinto game: due per la ceca e tre per la polacca. Se però la finalista di Wimbledon 2021 è ancora costretta a rimuginare sulle proprie marchiane mancanze in ribattuta, errori banali in momenti cruciali, – cioè sui break point – ha poco da rimproverarsi la n. 2 di Polonia poiché – per fortuna della ceca – Karolina ad un passo dal baratro ha ritrovato il servizio rimanendo viva dentro il match.

A pesare sul match anche i 5 doppi falli del metro e 86 di Louny. Ma ciononostante vanno riconosciuti gli enormi meriti alla tennista polacca, autrice di una prestazione da cineteca. Strabiliante la sensibilità nel variare quando stacca la mano sinistra per eseguire il rovescio tagliato oppure quando infila la rivale con perfidi e meravigliosi passanti. Pur ritrovando a sprazzi il proprio servizio, la seconda classificata allo US Open 2016 continua ad essere troppo discontinua da fondo e a commettere diversi gratuiti come se si stesse sgretolando dinanzi alla consistenza polacca.

In più, la sensazione è che anche quando la prima ceca entra – nonostante oggi abbia variato poco angoli e traiettorie – non faccia mai realmente male all’avversaria. Ovvero non è grado minimamente di scalfire la solidità altrui. Nel settimo game si materializzano altre tre palle break per Magda, sono sei in tutto il set, ma a questo punto ecco che per la prima volta la 30enne di Poznan sembra avvertire la tensione avvicinandosi sensibilmente ad un obbiettivo storico per la sua carriera.

Per sua fortuna, anche se guadagnato meritatamente, arriva un bel regalo di Pliskova. La ceca gioca un undicesimo game in cui inanella una caterva di errori non forzati, due doppi falli e colpi sparati fuori di metri, mandando la polacca al servizio per vidimare l’occasione di una vita. E dopo aver brillantemente tenuto a denti stretti, servendo per rimanere agganciata al punteggio sul 4-5, si qualifica alla “veneranda” età di 30 anni con il 7-5 finale (53 minuti) alla sua prima semifinale Major.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement