ATP
Tre titoli in tre settimane: Medvedev raggiunge due Big 3. Chi ha fatto meglio?
Con il terzo trionfo nell’arco di tre settimane, Daniil Medvedev eguaglia Auger-Aliassime ma non solo: anche tre fra Federer, Nadal, Djokovic e Murray sono in lista. E c’è chi li guarda tutti dall’alto

Ora è atteso al varco dei tornei più importanti (dove a Indian Wells è stato sorteggiato contro il vincente di Isner-Nakashima), ma Daniil Medvedev è sicuramente tornato a vestire i suoi panni migliori dopo i rimpianti per quello che sarebbe potuto essere il suo 2022, se la finale dell’Australian Open non avesse deragliato dai binari su cui stava viaggiando da due set e mezzo. Terminato l’anno di passione che lo ha in ogni caso incoronato numero 1 del mondo, il classe 1996 moscovita ha alzato a Dubai il terzo trofeo consecutivo, dopo Rotterdam e Doha, impreziosito dalla vittoria in semifinale contro Novak Djokovic.
In virtù di quello che è il diciottesimo titolo nel suo palmarès, Daniil ha anche migliorato un record che già deteneva e piuttosto particolare: è l’unico tennista ad aver vinto i suoi 18 tornei in 18 diverse città. O l’unico con 18 successi a non essere mai riuscito a confermarsi.
Tre titoli di fila per Medvedev, dicevamo, e ancor più precisamente tre in altrettante settimane consecutive. E, a titolo di curiosità, proprio in coincidenza con lo stesso risultato ottenuto nel circuito Challenger da Max Purcell nella sua trasferta indiana che gli è valso l’ingresso in top 100. Ma, tornando a livello ATP, chi oltre a Daniil è riuscito nell’impresa di mettere in valigia tre coppe (o quello che sono) in tre settimane? E chi ha fatto di meglio? Iniziamo dunque la nostra ricerca viaggiando a ritroso nel tempo.
Storia recente
Solo pochi mesi fa, l’uomo dei 21 giorni è stato proprio colui che pareva destinato a strappare il poco invidiabile record di 10 finali consecutive perse dalla mani di Julien Benneteau. Se il francese non è mai riuscito a vincere un torneo, i dubbi su Felix Auger-Aliassime riguardavano più il quando che il se. Spezzato il beffardo incantesimo nel febbraio dell’anno scorso a Rotterdam, FAA ha accelerato la sua rincorsa al pareggio di bilancio in ottobre, andando a conquistare Firenze, Anversa e Basilea. Tra l’altro, Felix ha mancato di poco la “coincidenza” con Ben Shelton che proprio dalla fine di ottobre ha piazzato 15 vittorie in tre settimane in forza delle quali ha portato a casa tre trofei Challenger.
È sufficiente tornare indietro di un solo anno per trovare un altro triplo trionfatore: l’astuto Casper Ruud. Astuto perché in luglio, dopo Wimbledon, quando i top player si prendono una più o meno meritata pausa, il fantasmino più famoso del Tour è andato a giocare “di nascosto” sulla terra europea con l’intenzione di aumentare il bottino di punti, convinto che il finale di stagione sul duro sarebbe stato… duro da questo punto di vista. Non solo Casper ha fatto l’en plein con i 750 punti di Bastad-Gstaad-Kitzbuhel tra il 12 e il 31 luglio 2021, ma “imparò” pure a giocare sia sul cemento sia indoor, tanto che si sarebbe guadagnato un posto alle ATP Finals. Poco più di un mese dopo, il francese Benjamin Bonzi metteva a segno la tripletta Challenger approfittando dell’aria di casa, per poi passare il testimone a Tallon Griekspoor che faceva lo stesso tra Spagna e Italia.
Sempre loro
Un balzo di un decennio è necessario per ritrovare un altro triplettista. L’anno, il 2011, fornisce un indizio sul nome del tennista. Un indizio che trova conferma: Novak Djokovic. All’interno della sua striscia di 41 match vinti, a partire dalla fine di aprile Nole fece suoi i tornei di Belgrado, Madrid e Roma in altrettante settimane.
Ma il 2011 non è stato l’anno del solo Nole per l’argomento di questo articolo. Ha dovuto aspettare l’ultima parte della stagione, precisamente il torneo di Bangkok al via dal 26 settembre, poi per Andy Murray è stata la volta di Tokyo e Shanghai.
Prima di Andy e Novak, anche Rafael Nadal è riuscito nell’impresa. Poco sorprendentemente, le tre settimane vincenti sono arrivate in coincidenza con la stagione sulla terra battuta. Era il 2009 e Rafa mise le mani sui trofei di Monte Carlo, Barcellona e Roma. Il Fab-quartetto rimane però incompleto perché, nonostante le strisce di vittorie e i titoli consecutivi, Roger Federer non è presente a questo appello.
Fino a qui, abbiamo visto i tre per tre. Ma c’è chi ha fatto meglio, anche se per andare a pescarli c’è bisogno di un salto di una trentina d’anni, roba da Ritorno al Futuro. Ma prima…
Negli anni ’90 c’era un altro dominatore della terra rossa, che risponde al nome di Thomas Muster. L’austriaco riuscì nell’impresa di vincere tre tornei in altrettante settimane consecutive addirittura in due occasioni distinte. La prima nel 1990 a 23 anni quando, alternando il circuito Challenger a quello ATP, a cavallo tra febbraio e marzo vinse il torneo del Cairo e di Agadir (livello Challenger) inframezzati dal successo nel cirucito maggiore a Casablanca. La tripletta – effettuata nel continente africano – è stata poi ripetuta nel 1996 in Europa quando inanellò successi a Estoril, Barcellona e Montecarlo, per poi fermarsi in semifinale a Monaco battuto da un altro specialista della terra come Moya.
Si fa sul serio
Eccoci allora nel 1981 con José-Luis Clerc, vincitore di quattro titoli in altrettante settimane: Boston, Washington, North Conway e Indianapolis, tutti su terra, ventiquattro match.
Ivan Lendl fu l’ultimo battuto da Clerc in quelle quattro settimane e uscì sconfitto agli ottavi dello US Open da Gerulaitis. Un mese dopo, Lendl va in Spagna dove dà il via alla sua striscia di 44 successi che, tra gli altri, gli porta i titoli di Madrid, Barcellona, Basilea, Vienna e Colonia. Cinque settimane, cinque città espugnate. Il cecoslovacco si concede una pausa prima di andare a prendersi Buenos Aires e il Masters.
Ivan ha così eguagliato il primato che da un po’ apparteneva al solo Guillermo Vilas. Correva l’anno 1977 e il mancino di Baires metteva in fila Kitzbuhel, Washington-2, Louisville, South Orange e Colombus. Poi avrebbe vinto anche lo US Open (ma dopo due settimane di pausa, così son capaci tutti), due rubber di Coppa Davis e Parigi-1 per poi perdere la finale di Aix-en-Provence con Nastase. Sotto di due set, Guillermo si ritirò. E per forza, verrebbe da dire, avrà pure chiuso la sua stagione. No di certo, anche perché era solo il 2 ottobre e il 3 iniziava il torneo di Teheran e via a vincere anche quello. Poi, sì, pausa. Ma solo per ricominciare, aggiudicandosi quattro tornei in quattro settimane: Bogotà, Santiago, Buenos Aires e Johannesburg-2. Non male per uno che non sarebbe mai diventato numero uno.
Menzione speciale poi per l’allora teenager Boris Backer che nella stagione 1986 – anno del suo secondo trionfo a Wimbledon – nel mese di ottobre vinse tre tornei in tre settimane consecutive arricchendo l’impresa con un particolare non da poco: i successi arrivarono in tre continenti differenti. Per la precisione, il primo titolo fu quello di Sydney, poi Tokyo e infine Parigi Bercy.
Dal momento che abbiamo citato il celebre film di Robert Zemeckis, il torneo di Santiago ci fornisce quegli 1,21 gigawatt necessari per tornare al presente. In quella finale, Vilas batté Jaime Fillol, nonno di Nicolas Jarry, il freschissimo vincitore nella capitale cilena (sua città natale). E Nicolas ha ricevuto il trofeo proprio dalla mani di abuelo Jaime.
ATP
ATP Pechino: De Minaur vince annullando tre match point a Murray. Al secondo turno anche Etcheverry e Davidovich
Vittoria sofferta ma importante anche in ottica Race per De Minaur che si conferma bestia nera di Sir Andy

Dopo cinque match (tra cui quelli dei nostri Arnaldi e Sonego) si è conclusa la prima giornata di gioco – per quanto riguarda il tabellone principale – al China Open di Pechino. Non sono scese in campo teste di serie ma c’è stato comunque spazio per incontri e risultati interessanti. In particolare, a chiudere il day 1 è stata la sfida tra De Minaur e Murray, uno dei tanti primi turni prestigiosi apparecchiati dal sorteggio (tra gli altri, indubbiamente, Rune-Aliassime, Rublev-Norrie e Medvedev-Paul). Ad avere la meglio è stato l’australiano: a differenza delle ultime due sfide con lo scozzese (entrambe dominate: 6-3 6-1 al Queen’s e 6-1 6-3 a Montecarlo), però, questa volta Alex ha faticato non poco ed è stato costretto ad annullare ben tre match point. Nel parziale decisivo, Murray era infatti avanti 5-2 e sembrava in controllo, ma all’improvviso ha perso le misure del campo con il dritto e non è riuscito a contenere il nervosismo.
Oltre alla vittoria di Arnaldi su Wolf e alla sconfitta di Sonego con Humbert, si registrano poi le vittorie secondo classifica di Etcheverry su Harris e di Davidovich-Fokina sulla wild card cinese Zhou.
A. De Minaur b. A. Murray 6-3 5-7 7-6 (6)
Forte delle ultime nette vittorie ottenute ai danni dello scozzese, De Minaur ha avuto un avvio decisamente migliore, tenendo a zero tre dei suoi primi quattro turni di battuta e soprattutto brekkando l’avversario alla prima occasione utile. Nel secondo game, l’australiano si è infatti portato sullo 0-40 imponendo un ritmo martellante e, nonostante la rimonta di Murray, è comunque riuscito a strappargli il servizio approfittando di un suo errore in avanzamento e poi trovando grande profondità in risposta. A tratti, l’ex numero 1 del mondo è apparso impotente al cospetto dell’ottima prova di De Minaur, manifestando con una serie di urlacci tutta la sua frustrazione. Andy non si è mai avvicinato al controbreak e ha concluso il parziale con soli quattro punti racimolati nei game di risposta. Dopo 35 minuti, Alex ha quindi fatto suo il set per 6-3.
Qualcosa è poi cambiato sin dai primi punti del secondo parziale: Murray ha cercato di essere più propositivo, mentre l’australiano ha gradualmente perso un po’ di certezze. Il numero 12 del mondo ha sbagliato un rovescio a campo spalancato che gli avrebbe fornito una palla break sull’1-1 e poi ha pagato dazio subendo il break nel sesto gioco. Se in questa occasione il britannico è stato bravo ad aspettare l’errore dell’avversario, non si può dire altrettanto per il game successivo quando Andy ha commesso troppi gratuiti di dritto (accompagnando ogni errore con un lancio di racchetta) e ha quindi regalato l’immediato controbreak. Sembrava quindi che il pallino del match fosse tornato in mano all’australiano ma da quel momento la qualità del match si è notevolmente alzata, aprendosi a qualsiasi possibile esito. De Minaur ha avuto l’occasione per salire 6-5 e servizio: Murray l’ha prontamente annullata e ha poi piazzato un game di risposta sullo stile della sua epoca d’ora, prendendosi break e set.
Il livello di gioco è rimasto alto anche in apertura di parziale decisivo. Il primo ad avere palla break è stato De Minaur nel game inaugurale ma Andy si è affidato al servizio. A segnare la svolta è stato invece il quarto gioco in cui l’ex numero 1 del mondo ha confermato di aver ritrovato fiducia nel suo dritto con un paio di vincenti e altre soluzioni angolate che gli hanno permesso di neutralizzare le tre occasioni avute dall’avversario per tenere il servizio e di brekkare. Murray ha poi amministrato il vantaggio con sicurezza fino al 5-2 quando ha avuto due match point per chiudere i conti già in risposta. Il numero 12 del mondo li ha annullati con grande carattere e dopo pochi minuti ha approfittato di un turno di battuta disastroso da parte dello scozzese, tornato falloso con il dritto. L’incontro ha quindi avuto il suo epilogo al tie-break, dove Sir Andy ha continuato ad avere problemi con il dritto, sprecando con questo colpo il suo terzo match point e poi sbagliando nuovamente anche sulla prima chance in mano a De Minaur. Dopo 2 ore e 50 minuti di gioco, l’australiano ha quindi messo la parola fine su un match ricco di colpi di scena. Alex, che conquista punti importanti per la Race (dove ora è undicesimo), aspetta ora il vincente del big match Paul-Medvedev.
GLI ALTRI MATCH – Di appena due minuti più lungo rispetto a De Minaur-Murray, è stato l’incontro tra l’argentino Etcheverry e il qualificato sudafricano Harris. Nonostante la superficie sfavorevole, il numero 31 del mondo è comunque riuscito a rispettare il pronostico, sebbene non si siano certo viste le 118 posizioni di differenza tra i due nel ranking. I primi due parziali sono stati dominati dai servizi, con percentuali bulgare di realizzazione per entrambi (il dato più basso è stato il 56% di punti ottenuti con la seconda da Harris nel secondo set). Sono stati quindi i tie-break a deciderli: il primo è stato appannaggio di Harris che poi, però, ha compromesso l’esito del secondo giocando male i primi punti in battuta tanto da ritrovarsi rapidamente sotto 2-5. Il rendimento al servizio del sudafricano è calato ulteriormente nel parziale decisivo: Etcheverry si è sempre fatto trovare pronto sulle seconde dell’avversario e, dopo essere andato vicino al break già sul 2-1, ha piazzato l’allungo decisivo nel sesto game. L’argentino ha poi annullato una palla del controbreak e infine ha chiuso dopo quasi tre ore sul 6-3. Il giocatore di La Plata, che si trova virtualmente in posizione da nuovo best ranking (n. 28), affronterà Ruud o Struff al secondo turno.
Nell’altro match di giornata lo spagnolo Davidovich-Fokina non ha avuto problemi a superare la wild card di casa Yi Zhou, numero 905 del mondo al secondo main draw ATP dopo aver esordito la scorsa settimana a Zhuhai (anche lì grazie a una wild card e uscendo sconfitto in tre set da Garin). Non c’è stata storia in particolare nel primo parziale, archiviato da Davidovich con il punteggio di 6-2 in soli 25 minuti e con appena due punti persi al servizio. Il cinese ha lottato di più nel secondo ma l’esito è stato comunque identico. Il prossimo avversario dello spagnolo uscirà dall’incontro tra Zverev e Schwartzman.
ATP
ATP Astana: Giron batte Wawrinka in tre tie-break. Bene Thiem
Gli aggiornamenti di giornata dal torneo in Kazakistan: l’americano nel match del giorno ha la meglio su Stan

Ad Astana, nel primo turno del tabellone principale, forniscono un grande spettacolo Marcos Giron e Stan Wawrinka, in un match che sfiora le 3 ore. Dominic Thiem vince in scioltezza in due set contro il peruviano Juan Pablo Varillas.
Marcos Giron b. Stan Wawrinka 6-7(6) 7-6(4) 7-6(6) (Renato Nunziante)
Nel primo set i due giocatori esprimono un tennis di alto livello, mantenendo tutti i turni di servizio senza concedere neanche una palla break. Molto bene Stan con la prima di servizio, con cui vince tutti i punti. Nel tiebreak, Marcos Giron annulla i primi due set point per lo svizzero, ma non può nulla al terzo tentativo, in cui Wawrinka piazza l’allungo, vincendo il primo set 7-6(6). Secondo set che segue il copione del primo. I due tennisti si aiutano col servizio non concedendo palle break e portando anche questo set al tiebreak. Stan Wawrinka soffre molto in questa fase del match la prima di servizio di Marcos Giron. Chiude l’americano con il punteggio di 7-6(4). Si va al terzo set. I due tennisti si concentrano totalmente sui loro turni di servizio. Lo svizzero piazza 5 ace nel terzo set (due di questi nel tiebreak), confermando il suo ottimo rendimento al servizio di oggi. Si difende al servizio, ma non riesce ad essere aggressivo in risposta, rendendo la vita molto facile a Marcos Giron, che dopo 3 ore di match chiude al terzo tiebreak dell’incontro con il punteggio finale di 6-7(6) 7-6(4) 7-6(6)
Dominic Thiem b. Juan Pablo Varillas 6-3 7-6(10) (Renato Nunziante)
Ottima partenza per Dominic Thiem che conquista il break nel primo turno di servizio del peruviano, break che riesce poi a mantenere per tutto il set, grazie ai suoi ottimi colpi, ed il suo pesante servizio. Senza concedere nessuna palla break, l’austriaco chiude 6-3 il primo set. Nel secondo set, è Varillas ad avere un’ottima partenza. Si porta sul 3-1 strappando il servizio all’austriaco, prima di perderlo il turno di servizio successivo. I due annullano diverse palle break, riportando equilibrio nel match, fino a quando l’austriaco sale in cattedra nel tiebreak, vincendo il set con il punteggio di 7-6(10). L’austriaco affronterà proprio Marcos Giron negli ottavi di finale.
GLI ALTRI MATCH – In Kazakistan prosegue l’Astana Open, torneo ATP 250 dove ad aprire il programma di giovedì è la vittoria della tds numero 6 Adrian Mannarino (numero 34 della classifica mondiale) nel derby con Arthur Rinderknech col punteggio di 7-6 (4) 6-2. Mannarino, finalista da queste parti nel 2020, ha sofferto più del previsto nel corso del primo parziale, trovandosi costretto prima a recuperare un ‘early break’ e poi ad annullare addirittura un set point nel corso del dodicesimo game, imponendosi infine al tie break. Nel secondo set è invece andato tutto liscio per il 35enne mancino, 3-0 in pochi minuti prima di chiudere 6-2 in circa due ore totali di partita.
Continua la cavalcata del bielorusso Egor Gerasimov, 30 anni, attualmente sprofondato al numero 661 della classifica ATP ed in campo grazie al ranking protetto: l’ex numero 65 (miglior classifica raggiunta nel 2020) ha sconfitto al primo turno Zapata Miralles col punteggio di 7-6 (5) 6-3. Per Gerasimov si tratta della terza vittoria nel torneo, considerando anche quelle con Bergs (numero 181) e Muller (numero 80) ottenute nei due turni di qualificazione. Al secondo turno affronterà la tds numero 4 Jiri Lehecka.
Sul Campo Centrale il qualificato austriaco Jurij Rodionov (numero 107 del mondo) ha sconfitto in rimonta Gregoire Barrere: 2-6 6-4 7-6 (5).
Rodionov dopo aver perso nettamente il primo set è riuscito a prevalere nella volata del tie break del set decisivo grazie ad un errore gratuito dell’avversario sul match point: nemmeno il challenge ha potuto salvare il 29enne francese dalla sconfitta. Terza vittoria nel torneo per Rodionov, che al secondo turno affronterà la testa di serie numero due Sebastian Baez.
Altro giro, altro qualificato. Sarà infatti il giovane russo Kachmazov l’avversario di Mannarino al secondo turno. Kachmazov ha battuto a sorpresa Corentin Moutet col punteggio di 6-3 7-6 (5) diventando inevitabilmente la storia del giorno, dopo una stagione passata a lottare nell’inferno del circuito, ovvero i tornei ITF.
Il 21enne nel corso delle qualificazioni aveva sconfitto senza perdere nemmeno un set sia Marozsan (numero 92 del mondo, diventato famoso grazie alla vittoria con Alcaraz al Foro Italico) che l’esperto Dzumhur, e oggi si è ripetuto con Moutet (24 anni, numero 119 del ranking), anche se nel secondo set ha sprecato un vantaggio di cinque giochi a due, chiudendo solamente al nono match point. (Jacopo Gadarco)
ATP
ATP Pechino: Arnaldi perfetto, lascia le briciole a Wolf e approda al 2° turno. Out Sonego contro Humbert
Il numero 3 italiano centra un super debutto, lasciando le briciole all’americano. Ora Tsitsipas o Jarry. Il torinese perde all’esordio contro il francese Humbert

U. Humbert b. L. Sonego 7-5 3-6 6-0 (Jacopo Gadarco)
Sconfitta all’esordio per Lorenzo Sonego. Il 28enne di Torino, sceso questa settimana al numero 56 del ranking dopo non aver potuto (ancora) difendere il titolo di Metz del 2022 (il torneo quest’anno è stato spostato ad inizio Novembre), è stato sconfitto da Ugo Humbert.
Il 25enne francese si è infatti imposto col punteggio di 7-5 3-6 6-0.
Nel primo set entrambi hanno controllato senza troppi problemi i turni di servizio nonostante una percentuale piuttosto bassa di prime palle in campo (Humbert 53%, Sonego addirittura 43%).
L’italiano ha sprecato una palla break nel corso dell’ottavo game con un brutto errore di dritto, assolutamente gratuito, per poi perdere il servizio a 15 sul 5 pari a causa di un game piuttosto sciagurato (due errori non forzati di dritto davvero insoliti per Sonego), concluso con un doppio fallo.
Al termine del primo set Sonego però chiede l’intervento del fisioterapista per un problema al collo, un fastidio fisico che potrebbe avere influito sulla prestazione al servizio di Lorenzo (2 ace e 3 doppi falli, solamente il 59% di punti vinti con la prima in campo).
Humbert (numero 36 del ranking) ne approfitta e scappa subito sul 2-0 anche nel secondo parziale, ma il francese, lo sappiamo, spesso incontra delle difficoltà nel momento di azzannare le partite ed infatti spreca immediatamente il vantaggio, e addirittura subisce un altro break nel corso dell’ottavo game (meraviglioso passante di rovescio in cross di Sonego).
6-3 Sonego, che sogna la rimonta: ma la realtà del terzo set è invece piuttosto amara.
Humbert domina dall’inizio alla fine, riuscendo a battere finalmente l’italiano dopo due sconfitte su due nel corso del 2023 (la prima delle quali con quattro match point, a Montecarlo) concedendo solamente una manciata di punti al suo avversario nel corso di tutto il parziale, e chiude la partita in 2 ore e venticinque minuti.
Al secondo turno afffronterà il vincente del match tra Rublev (5) e Norrie.
La classifica ATP aggiornata e commentata, con le prime 20 posizioni, la situazione degli italiani e la Race to Torino, è disponibile sul sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.
Clicca qui per leggere la classifica ATP aggiornata!
[Q] M. Arnaldi b. [Q] J.J. Wolf 6-2 6-2
Inizia come meglio non poteva l’avventura al China Open di Pechino per Matteo Arnaldi, che dopo le due vittorie nelle qualificazioni coglie anche la prima vittoria in tabellone principale ad un ATP500. E che vittoria! Lascia solo quattro game ad un giocatore comunque esperto, anche lui qualificato, come J.J. Wolf, tutt’altro che facile da affrontare sui campi in cemento, e che sembra essere decisamente più distante delle sole 3 ufficiali posizioni in meno rispetto all’italiano nel ranking. Ranking che per Matteo continua a dare grandi notizie, e lo vedrà, con questa vittoria, almeno al n.42 al mondo da lunedì. La top 40, e il sogno di essere testa di serie all’Australian Open, sono tutt’altro che pianeti lontani. Nel frattempo Arnaldi può godersi la vittoria e il riposo, in attesa di scoprire chi affronterà in un secondo turno che già si prevede scoppiettante, tra il cileno Nicolas Jarry e il n.4 del tabellone Stefanos Tsitsipas.
Primo set
Arnaldi mette a segno il primo break della partita già nel terzo game. Inizio positivo, buon ritmo da fondo e giusta strategia nel muovere Wolf e spesso costringerlo a lasciare scoperte larghe porzioni di campo. Non positivissimo l’americano, che con due non forzati, dopo essere stato certo provato psicologicamente da un pazzesco recupero da dietro la schiena di Matteo, concede il servizio all’azzurro. Alla distanza esce la grande maturità che costantemente sta sviluppando Matteo. Wolf non trova mai occasioni in risposta, e a tratti vacilla anche al servizio, non riuscendo ad imporre il suo gioco, ma cercando di fare da parabrezza all’avversario.
E così nel settimo game, infilando un altro paio di punti di qualità, tra cui un bellissimo rovescio stretto che manda fuori tempo l’americano, il n.48 al mondo conquista il doppio break di vantaggio. Ed è preludio a un netto 6-2 che permette ad Arnaldi di conquistare un primo set in cui perde solo due punti al servizio (entrambi nell’ultimo game tra l’altro) tenendo sempre in mano lo scambio con gran solidità, così da impedire all’americano il suo gioco di accelerazioni improvvise e colpi particolari che escano fuori dal palleggio.
Secondo set
Se il primo set è giocato troppo bene da Matteo, con neanche troppi errori di Wolf, il n.51 al mondo inizia malissimo il secondo. Tre dritti in corridoio, con il suo cavallo di battaglia che non riesce a dargli quanto sperato, e uno smash lungo, regalano già nel primo gioco il break al ragazzo di Sanremo. Non sfugge una palla a quest’ultimo, che rimanda l’impossibile al “povero” JJ, che accusa la differenza sulla diagonale di destra, patrocinio di Arnaldi nella partita odierna. E infatti due non forzati di dritto di fila, quasi di frustrazione, per il non trovare contromisure né colpi che possano dare difficoltà all’italiano, regalano nel terzo gioco il doppio break al nostro, che si porta sul 3-0.
Non smarrisce neanche per un attimo la concentrazione Matteo, che costringe Wolf agli straordinari su ogni punto, attaccando in risposta e senza concedere nulla al servizio. Con un ace, coronamento di una partita senza sbavature, condotta dall’inizio alla fine, Arnaldi chiude anche il secondo parziale per 6-2. Wolf mai è arrivato ai vantaggi in risposta, mai è riuscito a creare un surplus nello scambio. Ha subito tanto sul dritto, ancor di più sul rovescio, spesso giocato stretto da Matteo trovando grandi angoli. Una prestazione da incorniciare, che anche in vista del secondo turno non pone alcun tipo di limite.
La classifica ATP aggiornata e commentata, con le prime 20 posizioni, la situazione degli italiani e la Race to Torino, è disponibile sul sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.