Che Carlos Alcaraz sarà uno dei grandi dominatori del tennis maschile dei prossimi anni è ormai cosa piuttosto certa, fisico permettendo. Classe 2003 e più giovane giocatore nella storia di questo sport a diventare n° 1 del mondo (lo è anche attualmente), il murciano ha già vinto uno Slam, lo US Open 2022, così come quattro eventi Masters 1000. Di più, sta per disputare – venerdì 9 giugno – la semifinale al Roland Garros contro Novak Djokovic, con le quote delle maggiori agenzie di scommesse che lo vedono come chiaro favorito. Ecco, proprio poco prima di questa partita, su Alcaraz si è espresso uno che di campioni se ne intende, Toni Nadal.
L’ex allenatore, nonché zio, di Rafa, scrivendo su El Paìs ha dato una sua opinione sullo status tennistico del fenomeno spagnolo, sottolineando come si possa fare un parallelismo tra l’inizio carriera di Roger Federer e quello di Carlitos. “È nel pieno della fiducia” – afferma zio Toni – “È in uno stato di forma difficilmente migliorabile, sia sul piano tecnico che fisico. Mi ricorda l’irruzione di Roger nel circuito e la sua superiorità tra la fine del 2003 e, soprattutto, per tutto il 2004”.
Va comunque evidenziato che ripetere i risultati dell’elvetico in quello straordinario 2004 significherebbe davvero qualcosa di straordinario – e per certi versi sorprendente – per il 20enne spagnolo. Lo svizzero avrebbe terminato quell’annata con tre Major su quattro vinti – ad eccezione del Roland Garros – così come con il trionfo nella Masters Cup di fine stagione a Houston. A parere dell’ex coach di Nadal, però, nulla è impossibile per questo Alcaraz: “All’inizio il record di imbattibilità di Federer era così schiacciante che si è dovuto attendere l’arrivo di una generazione successiva affinché si potesse mettere un freno al dominio incontrastato di Roger. Sento che accadrà lo stesso con Carlos, e che ci vorrà un po’ di tempo prima che qualcuno riesca realmente a contrastarlo”.
Forse, per un giorno, potrebbero essere ancora l’esperienza e la classe di Djokovic a fermare la corsa della testa di serie n° 1 in questo Roland Garros, anche se per zio Toni il serbo non è in grande spolvero: È lontano dalla sua migliore condizione, ma il suo spirito combattivo gli permette di adattarsi sempre a qualunque contesto”. Uno spirito che Nole, e l’ex tecnico di Rafa lo rimarca, ha messo in luce, per l’ennesima volta nella sua straordinaria carriera, contro Karen Khachanov in quarti di finale dopo averci capito poco o nulla per quasi due set. Ma basterà questo Djokovic per giocarsela con quello che Toni Nadal ha descritto come un vero dominatore?