Wimbledon, Swiatek è pronta: “Sull’erba mi sento meglio rispetto alle ultime stagioni”

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Wimbledon, Swiatek è pronta: “Sull’erba mi sento meglio rispetto alle ultime stagioni”

“I grandi tennisti devono sapersi adattare a ogni superficie”, afferma la polacca: “C’è troppo poco tempo per prepararsi all’erba, ma quest’anno io e il mio team abbiamo lavorato bene e siamo pronti”

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Mancano poche ore all’esordio a Wimbledon di Iga Swiatek – che aprirà le danze sul campo n° 1 contro Lin Zhu alle ore 14 italiane di lunedì 3 luglio – ed è tempo di dichiarazioni pre torneo, sempre molto interessanti per capire in che condizioni siano tennisti e tenniste, specie nel rapido passaggio che dalla terra rossa porta all’erba e a situazioni di gioco dunque completamente differenti. Parole che diventano ancor più intriganti se a rilasciarle è una giocatrice, come la polacca n° 1 WTA, non esattamente amante di questa fase della stagione, pur avendo disputato un buon torneo la scorsa settimana a Bad Homburg, salvo ritirarsi pochi istanti prima di scendere in campo con Lucia Bronzetti in semifinale per problemi di stomaco. Ma avrà recuperato Iga? E in che stato di forma è prima dei Championships? È lei stessa a farlo intendere, destreggiandosi anche tra domande, ormai classiche, extra-campo.

D. Iga, come ti senti ora che stanno per iniziare i Championships?

IGA SWIATEK: “Sicuramente sento che il torneo di Bad Homburg mi è servito per allenarmi e prendere confidenza con i campi in erba. Ogni anno riesco a entrare in ritmo più velocemente. Di certo sono pronta e piuttosto emozionata per l’inizio della competizione”.

D. Dal punto di vista fisico si tratta di un cambiamento repentino. Hai recuperato (si è ritirata prima della semifinale di Bad Homburg, ndr)? Sei preoccupata per il debutto?

IGA SWIATEK: “Sto bene, ho solo trascorso una brutta notte prima della partita con Bronzetti e la mattina dopo hanno fatto un check su alcuni parametri del mio fisico. Non erano molto buoni perché avevo dormito a malapena. Ho avuto mal di stomaco ma non so quale fosse il motivo. Più tardi nella giornata mi sono sentita meglio, quindi sono pressoché sicura che non avrò problemi.

D. A livello personale e tennistico, quali pensi siano le maggiori sfide per te sull’erba?

IGA SWIATEK: “Hmmm. È una domanda difficile a cui rispondere. In qualche stagione mi sono sentita davvero bene sull’erba, specie quando ero junior, poi ho giocato tornei in cui speravo di rendere meglio. Non saprei: nel 2019 ho affrontato Viktorija Golubic. Lei giocava molti slice e io non ero mentalizzata al 100% né sulla partita né sul torneo. L’anno successivo non abbiamo giocato per il COVID, e nelle ultime due stagioni è stato complesso perché ho trovato ostacoli che non erano legati solo alla superficie e al torneo. Nel 2022, per esempio, sentivo la pressione di essere n°1. Questo è il primo anno in cui ho potuto concentrarmi solo sull’allenamento e forse sarò in grado di trasferire questo vantaggio nelle mie partite. Ciò non toglie che adattarsi all’erba è stato sempre complesso, soprattutto per chi va molto avanti al Roland Garros e ha meno tempo per preparare Wimbledon. Ma nel 2023 sento di aver fatto meglio che in annate passate”.

D. La WTA ha celebrato i 50 anni dalla sua nascita. Ne ho parlato con Billie Jean King. Mi ha detto che è praticamente sicura che sia l’ATP che la WTA si muoveranno verso l’Arabia Saudita per disputare dei tornei lì. Ci sono preoccupazioni per alcuni problemi in quella parte del mondo, ma lei ritiene che questo passaggio sia importante e desidera che ciò avvenga. Da n° 1 del mondo, che opinione hai in merito?

IGA SWIATEK: “Non credevo fosse una certezza…”.

D. Lei pensa che sia cosa certa.

IGA SWIATEK: “In realtà io sto ancora attendendo informazioni ufficiali in merito, perché è difficile capire se siano solo rumors o meno. Ma sarò pronta a giocare dovunque la WTA decida di farlo”.

D. Credi che il ruolo del tour muovendosi anche in quelle parti del mondo sia quello di tentare di spingere verso un cambiamento, e quindi che una delle funzioni dello sport sia questa, oppure no?

IGA SWIATEK: “Beh, non ho pensato a questo in relazione all’Arabia Saudita. Ho pensato più a cosa possa fare io individualmente come giocatrice. Sicuramente uniti in una comunità abbiamo più potere e potremmo sfruttarlo. Ma tutto dipende da come lo faremo in futuro…”.

D. Iga, tu sei stata molto esplicita nel mostrare il tuo sostegno all’Ucraina. Mi chiedevo se potessi parlare dell’approccio di Wimbledon verso l’Ucraina. Hanno dimostrato un discreto sostegno. Ecco, come hanno agito, secondo te, e cosa invece non hanno fatto? E cosa ti aspetti dal pubblico quando in campo ci saranno tennisti russi e bielorussi?

IGA SWIATEK: “È difficile predire quale sarà l’atteggiamento del pubblico, ovviamente. Ma credo sia giusto che Wimbledon chieda ai giocatori di esprimersi sulla guerra e su chi stiano supportando. Credo sia necessario mostrare valori positivi ed è quello su cui mi sto focalizzando. Ritengo che tutti debbano essere contrari alla guerra, è logico a mio parere. Tornando all’anno scorso, penso che quanto fatto sia stato giusto”.

D. Quanto è prioritario per te diventare una grande giocatrice su erba ed essere tanto brava quanto lo sei già su altre superfici?

IGA SWIATEK: “Beh, la verità è che la stagione su erba è molto corta, ma è sempre una priorità prima che inizi. Sono dell’idea che i grandi del tennis siano in grado di esprimersi bene dappertutto e quindi anche sull’erba; perciò sto facendo del mio meglio per lavorare sulle mie skills. Lo scorso anno io e il mio coach abbiamo lavorato bene sulla manualità e nel ribattere agli slice avversari, o nel giocare quel tipo di colpo. E, come dicevo prima, quest’anno abbiamo avuto ancora più tempo per prepararci e mi sento più rodata anche a livello di partite.

Prosegue Swiatek: “Essendo la stagione su erba così corta, è difficile per me pensare a questa parte dell’anno. Ma non sarebbe male disputare uno spicchio della pre-season su questa superficie. Solo che anche nella preparazione c’è pochissimo tempo, 4-5 settimane, soprattutto se ti spingi fino alle Finals. Credo che però una volta Federer svolse la pre-season al Roland Garros forse perché voleva vincerlo. Ecco, se avessi più tempo per giocare su erba, sono praticamente certa che sarei una tennista migliore anche qui”.

D. Spostandosi dalla terra all’erba, quali aggiustamenti compi per esprimerti meglio in termini di posizionamento sul campo, strategia al servizio e così via?

IGA SWIATEK: “Mi concentro parecchio sul movimento dei piedi, ovvero uno dei miei punti di forza sulle altre superfici. Scivolare è però dura su erba, quindi bisogna fare qualcosa di diverso, fermarsi sempre prima di colpire. Devi avere il tempo per prendere confidenza con la superficie e poi usare il tuo intuito nelle partite. È un pochino ciò che è successo a Bad Homburg, mentre lo scorso anno è stato impossibile fare questo passaggio perché non ho disputato incontri prima di Wimbledon. E c’era più pressione, pensavo di poter fare un grande torneo anche ai Championships dopo lo splendido Roland Garros, invece è tutto diverso. Il tuo cervello deve adattarsi al cambiamento, e quest’anno credo che per me l’adattamento sarà più comodo”.

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