Non ci sono dubbi. Non mancheranno belle partite al WTA di Washington con l’entry list di cui dispone. Infatti, già dai primi turni, si può assistere a match del calibro di Bencic/Potapova, Samsonova/Collins e Andreescu/Kostyuk. Con le prime quattro teste di serie avanti nel tabellone grazie a un bye (Pegula, Garcia, Gauff e Sakkari), non rimane che puntare gli occhi, quindi, sui match dei sedicesimi di finale. Protagoniste della prima giornata sono state – oltre a quelle sopracitate – Svitolina, Kasatkina e Davis, che hanno ottenuto un pass per il secondo turno sconfiggendo rispettivamente Azarenka, Mertens e Stephens. Andiamo a osservare questi tre match un po’ più da vicino.
E. Svitolina b. V. Azarenka 7-6(2) 6-4
Niente male l’esordio sul play-it per quanto riguarda la fresca semifinalista di Wimbledon. Era da marzo dello scorso anno che la tennista ucraina non disputava un match su questa superficie e, senza alcun dubbio, si può dire che una vittoria in due set su Viktoria Azarenka non è cosa da poco. “Un match di alti e bassi” dice Svitolina, che dopo una manciata di minuti in campo ha capito che “bisogna solo cercare di mettere a fuoco ogni punto e ritrovare il proprio gioco velocemente”. Una bella soddisfazione per la 28enne di Odessa che, osservandosi in terza persona, espone una breve riflessione sulla sua carriera: “In questi anni che mi rimangono da giocatrice voglio dare tutto; sarà questa la mentalità con cui affronterò il periodo a venire”. Un compleanno amaro, quindi, quello della bielorussa – sconfitta a Wimbledon qualche settimana fa da Svitolina con tanto di uscita dal campo accompagnata dai fischi del pubblico –, che inciampa nuovamente sulla tennista ucraina. Questa è solamente la seconda volta che succede perché, prima dei Championships, la vincitrice di due Australian Open non aveva mai rimediato una sconfitta contro la moglie di Monfils in ben cinque confronti diretti.
Il match si può riassumere in una parola: break. E sì perché, escludendo il tie-break, le due giocatrici si sono strappate il servizio a vicenda diciassette volte in ventidue game. Le percentuali al servizio sono bassissime da ambo i lati, con Svitolina che con la seconda ha vinto il 24% di punti, mentre l’avversaria arriva al 38% con la prima di servizio. Partenza con il turbo per la vincitrice di Strasburgo, che in pochi minuti si trova già 3-0. La tennista di Odessa spegne la luce e subisce un parziale di cinque giochi a zero, ritrovandosi sotto 3-5. Come detto, a suon di break e contro-break le due si spingono fino al 6-6, e la n. 27 al mondo schianta l’avversaria con un pesante 7-2 al tie-break, chiudendo così il primo parziale dopo 1 ora esatta. Nel secondo set la fiera dei break offre il miglior repertorio che si possa desiderare, o quasi. Su dieci game nove sono break e Svitolina, con un solo gioco tenuto al servizio nella seconda parte del match, stacca così il pass per gli ottavi di finale dopo 1 ora e 48 minuti di rocambolesco tennis.
[5] D. Kasatkina b. E. Mertens 6-3 7-5
Prova non facile quella della russa Daria Kasatkina nel match di primo turno a Washington. Questo era il sesto confronto diretto tra Kasatkina ed Elise Mertens, con la n. 11 al mondo in vantaggio 3-2, ma l’ultimo testa a testa lo aveva perso quattro mesi fa proprio sul cemento americano, nel torneo di Miami. Al secondo turno la quinta tds incrocerà la racchetta con Elina Svitolina, che non è tra le prime otto del seeding ma ha una reputazione non proprio trascurabile che la precede.
La partenza del match è stata in salita per la 26enne russa, che ha dovuto subito recuperare uno svantaggio di due game. Riequilibrati i giochi nel settimo game Kasatkina è stata brava a portare la belga ai vantaggi e, successivamente, a strapparle la battuta. Un brivido lo ha sentito anche la n. 11 al mondo nel turno di servizio seguente, dove ha dovuto annullare una palla del possibile contro-break ma, sorpassato questo ostacolo, l’ennesimo break, perlopiù ottenuto a 0, ha chiuso il primo parziale dopo 49 minuti. I problemi al servizio di Mertens continuano anche nella seconda frazione, quando è lei a trovarsi sotto 0-2. Kasatkina riesce a portarsi sul 4-1, nel settimo gioco si fa strappare la battuta, nell’ottavo è lei a riuscirci, mentre, nel nono game dove avrebbe potuto chiudere il match, si fa nuovamente breakkare dopo non aver concretizzato quattro match point di cui tre consecutivi. Mertens aggancia, poi, sul 5-5, e da quel momento la tennista belga racimola appena due punti. Game, set, match Kasaktina dopo 1 ora e 44 minuti di gioco.
[Q] L. Davis b. S. Stephens 7-6(8) 3-6 6-1
E siamo a tre. Si parla in questo caso delle americane battute consecutivamente dalla qualificata statunitense Lauren Davis che, dopo le vittorie su Smith e Krueger, spunta anche il nome di Sloane Stephens dalla lista di giocatrici a stelle e strisce battute fino ad ora nella città della Casa Bianca. Le due si erano già sfidate quattro volte prima di questo match e i testa a testa erano in parità: 2-2. Con questo successo, dunque, Davis si porta avanti negli scontri diretti con la n. 40 WTA e avanza agli ottavi di finale, dove incontrerà la sesta forza del seeding Belinda Bencic.
Il primo set è stato a dir poco particolare se si guarda la resa delle due giocatrici al servizio e come, inspiegabilmente, siano arrivate a giocarsi un tie-break. Infatti, prima di arrivare al 6-6, la campionessa dello US Open 2017 ha concesso dodici palle break perdendo tre volte la battuta, mentre la n. 54 al mondo ne ha regalate dieci facendosi breakkare sempre tre volte. Basta poco per capire che il servizio in questa prima frazione non l’ha fatta da padrone; nove sono stati i doppi falli totali. Per quanto riguarda i set point annullati la quota arriva a otto: sei non concretizzati da Stephens, due, invece, quelli non sfruttati da Davis. Tutto questo, come detto, in dodici giochi. Al tie-break la qualificata americana ha faticato a chiudere dopo un vantaggio di 5 punti a 2. In totale anche qui i mini-break sono stati parecchi, ben nove in diciotto punti, con Davis che ha annullato l’ennesimo set point e, alla quinta occasione utile, ha finalmente chiuso la prima frazione dopo addirittura 1 ora e 30 minuti di battaglia. Le altre due frazioni, poi, in totale sono durate 68 minuti. L’inizio del secondo set era partito molto bene per Davis, che subito si era portata sul 2-0. Da quel momento Stephens ha ingranato un’altra marcia, conquistando sei dei successivi sette giochi, mettendo così in equilibrio il computo dei set. Nel terzo, invece, ad alzare il livello è stata Davis, che sin da subito ha messo pressione all’avversaria e si è portata a casa il match concedendo nell’ultimo parziale solamente dieci punti.