US Open: Safiullin vince facile, per Cecchinato il match-up peggiore. Il russo ora trova Paul

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US Open: Safiullin vince facile, per Cecchinato il match-up peggiore. Il russo ora trova Paul

I doppi falli palermitani emblema delle difficoltà tattiche dell’azzurro, Roman e il suo tennis in costante spinta non hanno mai dato a Marco il tempo per entrare in partita e “sentire” la palla

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Marco Cecchinato - Roland Garros 2022 (foto Roberto dell'Olivo)
 

R. Safiullin b. M. Cecchinato 6-4 6-2 6-0

Score discendente per Roman Safiullin che superando, dopo quasi un’ora e venti di partita in un incontro nella sostanza dominato, l’azzurro Marco Cecchinato si guadagna l’interessante sfida a colpi di sbracciate – ma non solo, sia il russo sia il giocatore Yankee possiedono buonissima manualità – contro Tommy Paul nel secondo turno dello US Open 2023.

Potevamo avere un derby Travaglia-Ceck nei trentaduesimi di Flushing Meadows, ma questa speranza altro non era che distopica utopia: Stetone un set l’ha vinto, Marco neppure quello facilitando il compito dell’avversario mettendolo nelle condizioni di poter giocare sempre con il vento in poppa e lo stato di fiducia inscalfibile attraverso tre partenze a rallentatore al servizio viziate dai doppi falli a raffica per osare e controbattere l’aggressività cinica del russo in risposta, che difatti sulla seconda italica prontamente metteva i piedi in campo.

Tuttavia c’è poco da rimproverare al siciliano, ad eccezione dell’atteggiamento mentale di scoramento nella parte finale delle scontro e quello strategico nel non mettere in campo la pazienza necessaria per costringere all’errore il 26enne – recentemente ai quarti di Wimbledon – nelle fasi calde in cui si è sotto pressione, visto il confronto tattico che vedeva il palermitano fronteggiare una tipologia di tennista in grado di non fargli esprimere le proprie caratteristiche tecniche.

Già dopo il primo set si era capito l’andazzo: andando infatti a leggere i numeri delle rimonte in stagione si appurava come l’allievo di Sartori avesse vinto solamente 3 partite sulle 19 del 2023 nelle quali aveva perso il primo set, mentre dall’altra parte il buon Roman aveva trionfato in 21 delle 23 sfide in cui era andato avanti nel punteggio conquistando la frazione inaugurale.

Questa sconfitta di Marco è inoltre l’ennesima testimonianza della sua carente affidabilità sul cemento, con questo KO raccoglie la 93sima sconfitta della carriera sul veloce outdoor a fronte di soli 28 successi: non vince un match su tale superficie contro un Top 70 addirittura dal 2018, si tratta infine sesta sconfitta in altrettanti primi turni disputati a New York.

Primo Set: Roman parte forte e acquista sempre più fiducia, il peggiore incrocio tattico possibile per Marco

Nel terzo match di giornata sul Campo numero 15, l’ingresso nel torneo di Cecchinato non è dei migliori: l’azzurro infatti subisce il break a freddo che lancia immediatamente Safiullin sul 2-0.

Fin da subito Marco ha pagato dazio quando si è trovato gioco forza costretto a doversi necessariamente affidare alla seconda palla di servizio. Nella prima delle quattro seconde servite nel suo primissimo turno di servizio è stato investito inopinatamente dalle roncolate sprigionate in risposta da parte di Roman; rendendosi perciò conto subitaneamente – e brutalmente – che per evitare di far sì che il tennista russo possa prendere il comando delle operazioni con la ribattuta, e dunque impedire al 30enne palermitano di poter essere competitivo nello scambio già a partire dall’uscita dal fondamentale d’inizio gioco ingabbiando di fatto il giocatore siciliano in una gattabuia tattica, debba chiedere di più alla propria seconda.

Forzandola, esasperandola però è inevitabile che facciano capolino i doppi errori alla battuta: Marco sale sul 40-30, ma ecco che il primo doppio fallo del suo incontro lo fa precipitare nella stagnante e scomoda oltranza ai vantaggi. Ne arriva un altro consecutivo di DF, quindi prima palla break del match per il n. 60 ATP. Ceck è perfetto sul break point con l’entrata in avanzamento del proprio dritto lungolinea, purtroppo è un inutile salvataggio dato che subito dopo è nuovo doppio fallo – il terzo del game – e questa volta lo strappo arriva.

È veramente difficile e complicato andare a scandagliare lo spartito strategico della sfida per comprendere quale soluzione tecnica possa attuare il semifinalista del Roland Garros 2018 nel tentativo di invertire una tendenza che per quanto veda il match ancora ai suoi albori, appare già quasi insormontabile. Il match up tattico è difatti il peggiore che potesse capitare al n. 109 del mondo: affrontare un fondo-campista di grande spinta e accelerazioni, che predilige giocare sull’uno due e lo fa appoggiandosi ad un ottimo rendimento del servizio.

Al contrario di Marco che in queste condizioni di gioco incontra diversi problemi nei game di risposta, specie sulle traiettorie esterne e rapide della battuta russa a causa della sua posizione piuttosto arretrata in ribattuta: il motivo principale della scarsa incisività ed efficacia sul cemento in carriera. Se poi Cecchinato vince 11 punti su 13 con la prima di servizio ma fragorosamente ne raccoglie uno soltanto su 6 seconde giocate quando si appena scavallata il primo scorcio di parziale, è fisiologico che l’esito del set non sia mai in reale discussione.

Sostanzialmente per ora, l’allievo di Max Sartori non è entrato in partita: l’ex n. 2 del ranking juniores ha servito con percentuali inavvicinabili con la prima palla per tutta la frazione inaugurale, l’83% in campo e l’89% di trasformazione significano nella pratica non aver concesso neppure le briciole in battuta.

Infine aver permesso a Safiullin sin dall’inizio di andare avanti nel punteggio ha ulteriormente ringalluzzito la fiducia e la consapevolezza del russo, che così ha potuto tranquillamente continuare ad eseguire il suo tennis ad alto coefficiente di rischio, contraddistinto da frustrare piatte con rotazione quasi nulla, senza la minima titubanza.

Tre soli quindici concessi al servizio e ben due game conquistati a zero, consentono al quartofinalista di Wimbledon 2023 di potersi garantire il 6-4 in mezz’ora di gioco con un unico break di vantaggio maturato nella frazione.

Secondo Set: lo scambio dura troppo poco, Cecchinato non riesce mai ad entrare in partita

Finora Marco ha provato invano a far partire sovente il punto cercando di bloccare la risposta, oppure scegliendo di utilizzare lo slice di rovescio per rallentare il ritmo ed ottenere l’allungamento dello scambio che sarebbe un terreno agonistico decisamente favorevole all’italiano. L’aspetto fondamentale, tuttavia, in questo momento per il Ceck sarebbe tenere il primo turno di servizio del parziale sfruttando la possibilità di servire per primo: l’obiettivo è infatti quello di rimanere in partita più a lungo dentro il set e vedere come se la caverebbe il 26enne di Podolsk dinanzi a frangenti di gara in cui la pressione e la tensione crescano a dismisura.

Ahinoi la realtà è ben diversa dai desideri, il risveglio per Marco è difatti nuovamente traumatico: break immediato che però in questo caso viene seguito dal primo piccolo momento di appannamento del russo, il quale inciampa nella prima increspatura della sua partita smarrendo un pò di intensità e di prime di servizio, che vuol dire contro-break.

A questo punto, tuttavia, si materializza l’unico scenario che Cecchinato avrebbe dovuto schivare: terzo break in fila, il secondo a marca russa, ancora propinato da un doppio fallo – siamo a 6 nel match -.

Purtroppo anche in quelle rare occasioni in cui l’azzurro tenta di variare, dimostra di non sentire la palla avendo sinora colpito troppo poco per le sue abitudini e necessità tecniche: così gradualmente il palermitano comincia a scollarsi mentalmente dalla partita, lasciandosi andare invece di avere la giusta pazienza affiancata dalla tempra psicologica nel saper reggere rimanendo attaccati alla partita anche quando le cose non vanno come si vorrebbe e ci si sente impotenti.

Il treno russo, infatti, per quanto meravigliosamente preciso e continuo nella sua macchina grondante fulminei siluri è stato portato troppe poche volte a giocare con il punteggio in equilibrio: eppure quando ciò è accaduto, rarissime circostanze, il campione junior dell’Australian Open 2015 ha fatto vedere di poter regalare in tali contesti opprimenti a livello mentale.

Come ad esempio il 15-40 concesso sul 4-2, poi puntualmente rimontato, ma per far sì che questi momenti siano maggiori bisogna avere una lucidità che Marco oggi non possiede.

Siamo vicini alla conclusione anche in questo secondo set, che infatti qualche minuto dopo va in archivio per 6-2 in 32 minuti.

Terzo Set: Ceck si scolla mentalmente dalla partita, non ha la lucidità necessaria e subisce la ciambella

Non c’è due senza tre per il russo, terzo set vecchio prologo: per la terza volta su tre strappo inopinato nel primo game del parziale con il 30enne palermitano alla battuta.

Marco non ha energie mentali per lottare, non ha trovato alcuna carta spariglia mazzo e allora decide per la rinuncia definitiva: 6-0 in 19 minuti che si commenta da solo, con Roman che sigilla l’ultimo gioco del match mediante tre ace consecutivi.

Al secondo turno di Flushing Meadows ci sarà Tommy Paul per il russo.

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