US Open, Sabalenka: “Colpi vincenti ma anche molti errori: le emozioni mi hanno sopraffatto”

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US Open, Sabalenka: “Colpi vincenti ma anche molti errori: le emozioni mi hanno sopraffatto”

La bielorussa riflette su problemi che sembravano superati e riconosce: “Coco ha saputo vincere la pressione iniziale e si è mossa splendidamente”.

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Aryna Sabalenka dopo la sconfitta in finale mantiene anche nella chiacchierata successiva alla premiazione un atteggiamento conciliante e a tratti divertito. La tristezza della sconfitta è comunque lenita dal primato in classifica a partire da lunedì. La campionessa bielorussa analizza alcuni problemi che ha affrontato durante il match.

D: Aryna non hai certamente ottenuto il risultato che volevi ma lasci pur sempre New York da numero uno del mondo.

Sabalenka: “sì, ci sono cose positive e negative. È sempre un processo di miglioramento e io conto di ritornare il prossimo anno più forte che non adesso”.

D: tornando alla partita quale è stato il momento di svolta del match? A un certo punto lei ha cominciato a muoversi e a coprire meglio il campo. Coco è riuscita nell’intento di restringerti il court.

Sabalenka: “ho iniziato principalmente concentrandomi su me stessa e sulle mie emozioni. Inizialmente non ho pensato né alla folla né alla mia avversaria. Durante il secondo set ho però cominciato a pensare troppo e ho un po’ smarrito il filo del gioco. Lei si è mossa sempre meglio e io ho sbagliato diversi colpi facili. La buona notizia è che sono sempre io contro me stessa, quella cattiva è che ho ripreso ad avere problemi che ben conosco. Dovrò quindi lavorarci e cercare di allenarmi meglio per non essere mai stanca durante i match”.

D: quindi i tuoi errori da cosa sono principalmente derivati secondo te: emozioni, stanchezza fisica oppure le capacità difensive di Gauff che hanno allungato gli scambi fino a farti commettere diversi errori?

Sabalenka: “lei ha difeso in maniera incredibile e mi ha costretto a dei colpi extra. In generale è stata un po’ la combinazione di tutti e tra i fattori, ma posso dire che il principale problema questa sera era in me stessa. Penso in particolar modo ad alcuni momenti chiave nel secondo set: ho perso il filo del gioco e l’ho aiutata a rialzarsi”.

D: tu questa sera non hai giocato solo contro Coco ma anche contro 24.000 spettatori. Non deve davvero essere stato facile, come hai gestito la situazione?

Sabalenka: “non ho giocato contro la folla, anzi ho ricevuto numerosi messaggi di supporto qui. Mi aspettavo che avrebbero fatto il tifo per lei, è normale: 19 anni di età, ha giocato in maniera incredibile e ha scritto una pagina di storia del tennis. Penso anzi che all’inizio abbia accusato la pressione su di sé. Poi alcuni miei errori hanno fatto sì che il volume del pubblico si alzasse e la aiutasse a superare gli impacci iniziali”.

D: durante la cerimonia di premiazione hai mantenuto per buona parte la tua compostezza. Hai ringraziato la tua famiglia e ti sei scusata per come è andata la partita. In effetti per cosa senti di doverti scusare? E che ruolo hanno avuto i tuoi cari nel passaggio di Aryna Sabalenka da professionista a campionessa Slam?

Sabalenka: “senza la mia famiglia io non sarei qui adesso. Dalle mie parti adesso è notte: loro senz’altro avranno visto il mio match e adesso andranno a dormire, ma non dormiranno bene. Ecco, è di questo che mi scuso. Hanno un fatto un grande lavoro e mi hanno sostenuto sempre, permettendomi di diventare quello che sono oggi”.

D: hai detto che oggi hai giocato contro te stessa. Vuoi descriverci un po’ di più in merito a questa lotta interiore?

Sabalenka: “a un certo punto avevo la testa piena di pensieri. Ho messo a segno molti vincenti ma anche errori evitabili, soprattutto nel secondo set, e ho capito che lei aveva iniziato a crederci. Mi sono lasciata sopraffare dalle emozioni”.

D: come sta la tua coscia? Ti ha condizionata negli scambi lunghi? Pensi di aver commesso qualche errore per colpa di questo problema? E i miglioramenti di Coco nei movimenti derivano anche dai vostri allenamenti insieme e dai 5 precedenti confronti tra di voi?

Sabalenka: “la coscia non è stato un grosso problema, ero più preoccupata per l’adduttore sinistro e per questo ho chiesto l’intervento del fisioterapista, per potermi muovere meglio nel prosieguo del match. Sì, Coco è cresciuta tantissimo nei movimenti e anche per questo è riuscita a vincere il torneo”.

D: non hai mai voluto parlare molto di ranking durante il torneo, ma ora che è finito che sensazioni hai in merito all’aver raggiunto la prima posizione?

Sabalenka: “beh, è il motivo per cui non sono troppo triste. Ho lavorato duramente per arrivare in cima alla classifica e ora che l’ho raggiunto il mio obiettivo è rimanerci fino alla fine dell’anno. Credo che questa sera andrò a bere (ride). Sì, anche noi atleti ogni tanto beviamo (ride)”.

D: quest’anno si è celebrato il cinquantesimo anniversario della parità di montepremi tra uomini e donne: cosa può fare il tennis femminile perché il processo di uguaglianza tra generi continui a crescere?

Sabalenka: “quello che mi sento di dire è che è giusto che noi e gli uomini siamo pagati nella stessa misura. Senz’altro loro sono più forti, ma anche noi lavoriamo duramente e quindi ci meritiamo un trattamento economico pari al loro”.

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