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WTA Osaka: Krueger e Hontama continuano a sorprendere, nell’altra semi il derby cinese
Delineate le semifinali del Kinoshita Group Japan Open Tennis Championships di Osaka, la 19enne Krueger è la storia del torneo

Giornata di quarti di finale al WTA250 di Osaka, con le cinesi Wang e Zhu che si affronteranno in una semifinale che era attesa fin dall’inizio del torneo. Nella parte bassa del tabellone avanzano le sorprese Krueger e Hontama.
A. Krueger b. A. Kalinskaya 6-3 6-1
Ashlyn Krueger e la settimana perfetta. La 19enne di Dallas domina anche Kalinskaya (ventiquattro anni, numero 92) e raggiunge in contemporanea due traguardi che rappresentano un vero e proprio battesimo: la prima semifinale a livello WTA e l’ingresso tra le prime 100 del ranking. L’inizio della storia.
Un match a senso unico, con un solo piccolo spavento, quella palla break annullata sul 5-3 del primo set, nel momento di chiudere un parziale fino a quel momento dominato ben al di là del mero punteggio. Il secondo set scivola via liscio, e a quel punto è fatta, un’ora e venti minuti, 11 ace totali, semifinale da favorita con Hontama, non è finita qui.
[3] X. Wang b. [6] Y. Putintseva 7-6 (4) 6-7 (1) 6-3
La numero 3 del seeding soffre più del previsto ma alla fine sopravvive e raggiunge la sua seconda semifinale stagionale a livello WTA. Per Putintseva (ex numero 27 del mondo, ma attualmente scivolata in 88esima posizione) un’altra sconfitta in volata dopo quella con Martina Trevisan a New York.
I primi due set si giocano punto su punto, senza strappi, e il tie break diventa l’epilogo inevitabile. Ne vincono uno a testa, e si va al terzo, che si decide nell’ottavo game, break a zero di Wang, che chiude nel game successivo: 6-3.
Dal 3 pari 15 pari un assolo della numero 39 del mondo: undici punti a zero.
La attende il derby cinese con Zhu.
[WC] M. Hontama b. [Q] A. Hartono 6-7 (2) 6-4 6-1
Mai Hontama nel corso del 2023 si era affacciata una sola volta nel circuito maggiore, giusto una parentesi nel WTA125 di Stanford, quarti di finale partendo dalle qualificazioni. Per il resto, appunto, tante “quali” e ITF. Poi, l’occasione. La wild card nel torneo di casa, e l’occasione diventa sogno, e il sogno, realtà. Semifinale.
Nel primo set si ritrova a servire sul 6-5, ma perde il servizio a 15, e di conseguenza il tie break, in maniera nettissima, 7-2. La tensione, e un parziale di 11-3 per Arianne Hartono (olandese, 27 anni, numero 191 del mondo, qualificata).
L’inerzia olandese è proseguita anche all’inizio del secondo set, ma il break in apertura è stato di fatto l’ultimo guizzo di Hartono. Parziale di 5-1 di Hontama, che ha poi chiuso il set per 6-4 nonostante il brivido del break subito sul *5-3.
Il terzo parziale è stato un monologo giapponese, 6-1 e vittoria dopo 2 ore e 19 minuti.
[1] L. Zhu b. [Q] E. Mandlik 6-3 6-2
Senza storia l’ultimo match di giornata, con la tds numero uno che ha dominato la figlia d’arte Mandlik in un’ora e quattordici minuti.
Nel primo set ben sei break in nove game, Zhu ha un po’ pasticciato ma è sempre sembrata in controllo. Nel secondo set equilibrio fino al due pari, con un’altra mini-cascata di break, ma la numero 35 del mondo nell’ultimo spezzone di partita è finalmente riuscita a contenere il numero degli errori e ha chiuso agilmente col punteggio di 6-2. Zhu è stata praticamente perfetta nella percentuale di realizzazione delle palle break, sette palle break trasformate su otto, una sentenza.
Jacopo Gadarco
ATP
ATP Shanghai: Fognini e Schwartzman tra le wild card
Il tennista ligure sarà il quinto italiano presente in tabellone, dopo Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego

Dal 2 al 15 ottobre tornerà sotto ai riflettori il Rolex Shanghai Masters, penultimo appuntamento 1000 dell’anno, assente dal panorama tennistico da quasi un lustro. Infatti, l’ultima edizione risale al 2019 e il campione fu Danil Medvedev, che ai quarti di finale sconfisse proprio Fabio Fognini in due set.
Con un tabellone adeguatosi alle direttive ATP per quanto riguarda l’estensione, il torneo ha potuto concedere cinque wild card e una ci interessa da vicino. Dopo un periodo un po’ arduo a causa di un infortunio, del successivo rientro in campo nei Challenger e, infine, dell’esclusione dalla Coppa Davis, Fognini torna a giocare in un tabellone ATP e lo fa proprio a Shanghai con una wild card assegnatagli dagli organizzatori. Tenterà, dunque, di scalare ancora una volta la classifica, come d’altronde vorrà fare anche Diego Schwartzman, anche lui ex top ten che negli ultimi mesi non se la sta passando molto bene a livello di risultati.
Per quanto riguarda gli altri tre inviti, gli organizzatori hanno prevedibilmente concesso la corsia preferenziale a tre giocatori di casa: il primo è il giovanissimo classe 2005 Juncheng Shang, poi sarà presente il ventunenne Yunchaokete Bu, mentre per finire l’onore di esordire in un tabellone 1000 lo avrà anche Rigele Te, attualmente numero 494 al mondo. I primi due, invece, si trovano rispettivamente al 160esimo e al 187esimo scalino del ranking, e cercheranno senza alcun dubbio di onorare la wild card caricandosi con il pubblico di casa durante i loro match. Grande responsabilità, quindi, ma anche enorme occasione di brillare sotto le stelle della bandiera cinese.
ATP
ATP Astana: Shevchenko vince facile, Medjedovic sfrutta il ritiro di Djere
La WC di casa Mikhail Kukushkin non sfrutta un match point nel secondo set e si arrende a Borges. Prima vittoria da fidanzato per Alexander Shevchenko

Al via anche l’edizione 2023 dell’Astana Open, torneo che l’anno scorso vide alzare il trofeo a Novak Djokovic, che invece quest’anno ha preferito riposarsi e magari giocare a golf nel periodo pre Finals. I pochi match che si sono giocati nella prima giornata hanno visto sfidarsi il neofidanzato di Anastasia Potapova, Alexander Shevchenko, con l’olandese Botic van de Zandschulp non proprio nel suo miglior periodo di forma. Infatti, il n.85 ATP ha sempre mantenuto il controllo del match, imponendosi per 6-4 6-3 in un’ora e trentotto minuti, nei quali ha performato leggermente meglio dell’avversario sia in risposta che al servizio.
Dettagli che gli hanno permesso di vincere il primo scontro diretto con l’avversario – tornando al successo in una partita di un main draw ATP dopo quasi due mesi, ossia dal 500 di Washington – e di accedere al secondo turno, dove se la vedrà con il giovane serbo Hamad Medjedovic. Quest’ultimo ha sfruttato il ritiro del connazionale Laslo Djere, quando il primo era sopra 6-3 2-1 nel punteggio, per passare il turno e onorare la WC ricevuta, proprio come ha fatto Shevchenko.
Più intenso ma anche più infelice alla fine dei conti è stato l’incontro tra il beniamino di casa – sempre WC – Mikhail Kukushkin e il portoghese Nuno Borges, opposti in campo per la prima volta l’uno contro l’altro. È da tempo ormai che il tennista kazako ex n.39 al mondo si dedica principalmente al circuito Challenger, ma nonostante questo il giocatore portoghese ci ha messo quasi tre ore per arrivare al successo, che ha ottenuto con lo score di 5-7 7-6(6) 6-4.
Il 36enne russo, naturalizzato kazako, nel tie-break del secondo parziale era arrivato a match point, ma non è riuscito a chiudere lasciando così il passo al suo avversario, che nel terzo set gli ha strappato il servizio in apertura mantenendo poi il break fino alla fine. Per Borges sfida al secondo turno contro il vincente del match Korda-Popyrin.
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ITIA: sospeso Madaras, il tennista dei record nel circuito ITF
L’Agenzia anticorruzione del tennis ha confermato la sospensione provvisoria del giocatore svedese numero 220 ATP, che avrebbe dovuto essere un avversario degli azzurri in Coppa Davis a Bologna

Non esattamente l’età dell’oro per quanto riguarda il tennis svedese. Negli ultimi mesi lo sport della racchetta ha visto da quelle parti un brusco cambiamento, avviato in primis dal numero uno Mikael Ymer. Come si sa, dopo la sospensione del tennista svedese che aveva mancato, secondo l’ITIA, i tre controlli antidoping con conseguente interruzione istantanea dalle competizioni, l’ex 50 al mondo ha deciso di ritirarsi dal tennis lasciando tutti di sasso. Poi, nella parentesi Coppa Davis la nazionale traghettata dal fratello di Mikael, Elias, non ha certamente brillato in quel di Bologna, dove è arrivata con la squadra meno attrezzata di tutti ed è sprofondata malamente in fondo alla classifica, arrivando quindi quarta nel girone.
Ora, invece, un altro tennista svedese deve fare i conti con l’ITIA (International Tennis Integrity Agency), e si tratta dell’attuale numero 220 al mondo (ex 191) Dragos Nicolae Madaras. Il mancino rumeno, naturalizzato svedese, è stato protagonista di un’annata da record che l’ha visto come leader indiscusso del circuito ITF. Infatti, Madaras è diventato il primo tennista della storia a trionfare in ben dieci tornei Futures nello stesso anno e ci è riuscito con l’ultimo titolo nel mese di luglio, quindi poco dopo metà stagione. Dichiarato come un obiettivo di quest’anno, il giocatore svedese aveva aperto il 2023 vincendo quattro titoli consecutivi con ben ventuno successi filati, che l’hanno condotto partita dopo partita a un’impressionante cifra di, appunto, dieci allori, sessantasette vittorie e solo cinque sconfitte. Inoltre, quest’anno ha partecipato per la prima volta a uno Slam, Wimbledon, dove è riuscito a superare un turno nel tabellone cadetto. Come ciliegina sulla torta, Madaras era perdipiù stato convocato per la Coppa Davis a Bologna ma, infine, non vi ha preso parte. E chissà perché…
Una stagione più che positiva, dunque, per il ventiseienne svedese, salvo il fatto che dal 17 agosto gli è stato vietato di partecipare ai tornei professionistici per “non aver ottemperato a una richiesta”, recita il TACP – Tennis Anti Corruption Program – in riferimento al suo caso. Una sospensione provvisoria, però, che attende accertamenti dall’ITIA. Il giocatore ha già provveduto a presentare ricorso contro il provvedimento, ma il 22 settembre è stata respinta, ed è questo il motivo per cui nel frattempo non ha potuto – e per ora non potrà – presenziare in Coppa Davis e nemmeno in qualunque altro torneo approvato dagli organi di governo dello sport. Rimaniamo quindi attesa di un’eventuale sentenza per ulteriori novità sul caso Madaras.
