Alla vigilia del primo giorno di Nitto ATP Finals, ora che tutto è apparecchiato e manca solo la discesa in campo dei giocatori, con Jannik Sinner che aprirà il torneo di singolare domani alle 14:30 contro Tsitsipas, i pronostici si sprecano. Previsioni, idee, quote e opinioni varie su chi potrà andare avanti, sul sorteggio. Ma soprattutto su quali potranno essere gli sviluppi che avrà la settimana del padrone di casa, atteso al varco tra i favoriti della vigilia. In un’intervista rilasciata a Francesco Barana per “Il T Quotidiano Autonomo del Trentino Alto Adige“, ne parla il nostro direttore Ubaldo Scanagatta.

A partire dal sorteggio, che lo ha visto finire nel Gruppo Verde, presidiato dal n.1 al mondo: “Avere Djokovic nel round robin significa non trovarselo contro in semifinale e poterlo incontrare, quindi studiare, una volta prima della possibile finale. Rune e Tsitsipas sono i meno in forma. Rune ha questo problema alla schiena e ha giocato malissimo per tutto l’autunno, anche se contro Djokovic a Parigi Bercy l’ho visto in ripresa e non lo darei battuto. Tsitsipas è inferiore a Sinner sulla diagonale di rovescio, ma è forte di diritto e migliore di Sinner al servizio. Sinner però in questi mesi ha fatto indiscutibili e straordinari progressi tecnici e fisici, ha fiducia in sé stesso e un ottimo team alle spalle“. Il servizio rimane ancora, a tratti, un cruccio per l’altoatesino, dovuto anche a una certa sicurezza da maturare e alla pressione che si può provare in momenti delicati di una partita. Pressione che potrebbe essere un fattore anche in queste Finals.

“Ho dei dubbi se saprà gestire la pressione che c’è su di lui“, ammonisce Scanagatta, “gioca in casa e c’è una lunga storia di tennisti italiani che l’hanno sofferta questa cosa. Lo stesso Sinner, a Roma, non ha mai superato il terzo turno e quest’anno è stato sconfitto da Cerundolo; mentre l’anno scorso in Coppa Davis a Bologna ha perso da Ymer e faticato con Cerundolo. Il mio timore è che tutto questo can can, intendo le interviste, la dozzina di sponsor che lo tirano per la giacchetta a questo e quell’altro evento, gli speciali televisivi, lo possa distrarre. Ha pur sempre solo 22 anni e anche se viene dalla Val Pusteria sfaterei il mito che Sinner sia di ghiaccio“. Per quanto, come dimostrano le recenti vittorie con Medvedev e Alcaraz, e i due ATP 500 vinti in un mese, l’azzurro sia in un crescendo continuo.

Un’ascesa costante che potrebbe anche portare ad uno Slam? Secondo Scanagatta i margini ci sono eccome: “Sinner ha già superato l’onda di fisiologico calo che ti colpisce dopo che sei diventato forte. L’ha scontata l’anno scorso, quando è uscito dalla top ten. Aver sconfitto due volte Medvedev ha un significato importante, anche se non vuol dire che lo batterà sempre, e Djokovic avrà un anno in più e già adesso è condizionato da qualche piccolo intoppo. Si può essere quindi moderatamente ottimisti, dico moderatamente perché quelli che gli stanno davanti non è detto che indietreggeranno, e chi è dietro ha la possibilità di avanzare, penso a Rune o a Zverev“. E, a livello Slam, alcuni in particolare sono da considerare come papabili di gran risultato: “Sono curioso di vedere Sinner già agli Australian Open, con gli Us Open il major che più gli si addice per superficie. Il Roland Garros resta difficile per lui, mentre su Wimbledon ancora non mi sbilancerei: quest’anno ha fatto semifinale, ma ha avuto un tabellone facile. Mancano ancora le prove!”.