Il tennis è uno sport che vive di storie. Dalle imprese dei top player a caccia di record, che tengono con il fiato sospeso gli appassionati, agli outsider che regalano le sorprese di giornata. Dai grandi palcoscenici alle atmosfere a noi più familiari, ossia quelle dei circoli. L’Italia è lo Stato che meglio riassume quanto detto. Dall’ambiente patinato del Foro Italico e dallo spettacolo delle Nitto ATP Finals di Torino, si passa per i molti challenger che si svolgono nel nostro Paese sino al torneo che vede affrontarsi le principali realtà del territorio. Stiamo parlando del massimo campionato per circoli associati FITP, la Serie A1.
Il campionato vede 16 squadre protagoniste nel torneo maschile e 8 nel torneo femminile. Non molto lontano da Bolzano, in Alto Adige, si trova un circolo che si può definire unico per il lavoro svolto nei campionati nazionali per club. Stiamo parlando del TC Rungg.
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Il Tennis Club Rungg sorge ad Appiano sulla Strada del Vino un comune di poco meno di 15 mila abitanti che, nonostante ciò, è sede di uno dei tennis club più grandi e di maggior successo dell’Alto Adige.
Protagonista sia della Serie A1 Maschile sia di quella femminile, abbiamo parlato della forza e della peculiarità del TC Rungg con il suo Direttore Sportivo nonché allenatore Manuel Gasbarri.
Il progetto TC Rungg per la Serie A1
D: Una piccola realtà che però negli ultimi due anni ha ottenuto ottimi risultati. Al maschile due semifinali negli ultimi due anni, meglio ancora al femminile con la finale del 2021 e la semifinale del 2022. Qual è il segreto di questo successo?
MANUEL GASBARRI: “Il club rispetto agli altri club in generale è abbastanza piccolo, anche perché siamo in un paesino vicino Bolzano. I numeri su cui far leva purtroppo non sono eccezionali. Siamo arrivati con due squadre in A1 e due squadre in B1 unico club in Italia quest’anno. Abbiamo raggiunto questi risultati grazie alla regola del vivaio, che io ritengo sia stata la salvezza del tennis italiano quando entrò in vigore. Questo perché anno dopo anno il livello del tennis italiano ne ha beneficiato, salendo di livello. Ha costretto tutti il club a lavorare un pochino meglio per poter rimanere ai massimi livelli delle competizioni nazionali. La norma ha costretto a investire sui prodotti interni mentre in precedenza si assisteva a dei campionati a squadre che vedevano prevalere chi aveva maggiori disponibilità economiche. È stata una scelta che ha radicalmente cambiato gli step organizzativi di tutti i club in Italia”
D: Il vivaio è un punto di forza per il TC Rungg. Il ritorno di Weis va a rafforzare la squadra maschile che conta, tra gli altri, sul diciannovenne Figl, su Rieder e Winkler. Nella squadra femminile, invece, troviamo Verena Meliss e la giovane Lara Pfeifer.
MANUEL GASBARRI: “Weis è cresciuto al TC Rungg ed è stato con noi a Rungg per tanti anni. Quest’anno ci siamo prima rivisti e poi risentiti e abbiamo deciso di collaborare nuovamente. Lui fa anche delle settimane di allenamento da noi. Se guardo alla nostra rosa, in questi anni il nostro straniero di riferimento è stato Elmar Ejupovic. Si tratta di un tennista tedesco che quando è arrivato al Rungg si trovava intorno alla posizione 500 del ranking ATP e non aveva mai giocato un challenger in vita sua. Quest’anno ha scalato la classifica ed è arrivato anche alla posizione 270, ad un passo dalle quali slam. La sua scalata in classifica, purtroppo, si è arrestata a causa di qualche problema di natura privata. Noi riusciamo a permetterci la serie A perché, tra il vivaio e lo straniero che si allena al TC Rungg, le spese per il circolo sono limitate se comparate con quelle degli altri circoli. Noi non abbiamo il potenziale economico degli altri.”
D: Ricoprendo anche il ruolo di Direttore Sportivo, che criteri vengono seguiti nella scelta degli stranieri da aggregare alla rosa? Come impatta questa scelta sull’organizzazione a livello tecnico?
MANUEL GASBARRI: “Per quanto riguarda i tennisti, noi mettiamo sulla bilancia non soltanto l’ingaggio ma anche dei servizi. Questo perché il nostro bilancio non ci permette di poter competere alla pari con i club delle grandi città. Noi dobbiamo basarci sui vivai e una serie di giocatori che usufruiscono delle strutture del TC Rungg. Possiamo offrire servizi come l’accompagnamento fuori per dei tornei internazionali o le strutture per gli allenamenti durante le settimane. Quindi, in questo modo riusciamo a trovare un compromesso. Il giocatore arriva a decidere di giocare con noi senza chiedere la luna perché una parte [del suo ingaggio, ndr] viene ripagato attraverso dei servizi che noi mettiamo a disposizione.”
D: Parliamo della politica gestionale del TC Rungg. Il vostro obiettivo è avere una struttura che possa creare valore per la squadra e per i giocatori?
MANUEL GASBARRI: “La nostra è una politica completamente diversa dagli altri ed è basata sull’organizzazione del club. Si punta a offrire una organizzazione tecnica di livello che possa creare al giocatore un valore aggiunto. Il giocatore deve pensare questo: se devo giocare la serie A forse mi potrebbe convenire giocarla con il TC Rungg. Questo perché oltre a valutazioni legate all’ingaggio, possono avere un punto di riferimento, degli aiuti che nell’arco di stagione possono essere importanti. L’altra cosa che ci ha sempre contraddistinto è che siamo una struttura snella. C’è un consiglio direttivo fatto di pochi elementi. Io sono il responsabile tecnico e sono il riferimento per i giocatori e le giocatrici, proprio per evitare cortocircuiti. Noi collaboriamo da diversi anni con Daniele Ceraudo e Karin Knapp per quanto riguarda la squadra femminile. Abbiamo dato molta attenzione a creare uno staff tecnico di un certo livello.”
I costi della Serie A: impatto sui bilanci e sponsor
D: La Serie A1 per le società non è per nulla remunerativa, anzi c’è un certo sforzo economico da fare. È maggiore il prestigio rispetto ai contributi economici ricevuti. Quanto è dispendioso per un circolo affrontare una stagione?
MANUEL GASBARRI: “Dipende dai club. Per noi è uno sforzo importante che riusciamo a sostenere perché abbiamo un tipo di impostazione diversa dagli altri circoli. Riusciamo ad avere un buon risultato sportivo a fronte di costi inferiori rispetto alla media. C’è da dire che tutto va paragonato al bilancio del club. Ci sono club che hanno bilanci di milioni di euro e la serie A1 incide, ma diventa una spesa relativa. E se si guarda ai circoli della serie A1, sono tutti grandi circoli, a parte qualche eccezione.”
D: Diventa importante la ricerca degli sponsor. Kiku ed Alpeker sono i vostri sponsor e sono presenti anche nei nomi delle squadre. Qual è il peso dell’aspetto commerciale e il poter contare su degli sponsor che supportano il circolo nel sostenere le spese della stagione?
MANUEL GASBARRI: “Sicuramente la ricerca degli sponsor per noi è fondamentale. Kiku è una grande azienda che lavora nell’agricoltura, con le mele, ma non possiamo definirla come una multinazionale. È una storia particolare nata dalla intuizione e dalla dedizione di una famiglia sul territorio. Alpeker lavora nel mondo dei surgelati destinati alla ristorazione di alto livello. L’Alto Adige ha delle aziende importanti, multinazionali di diversi settori, ma investono molto di più sull’hockey, sul calcio che non sul tennis.”
La squadra 2023: giocatori e obiettivi
D: Il doppio è una specialità che nelle gare a squadre ha un peso importante. Voi in squadra avete Marco Bortolotti, a cui è seguito l’arrivo del tedesco Jebens.
MANUEL GASBARRI: “Ci piace lavorare con dei ragazzi che si legano a noi per motivi diversi. Bortolotti era legato a noi quando faceva il singolarista, poi si è specializzato nel doppio. Per me è importante che i miei ragazzi imparino anche a fare il doppio; quindi, io cerco di creare degli strumenti affinché tutti i ragazzi che ho sotto la mia guida, anche i tennisti juniores che vengono a vedere e che frequentano il circolo, possono avere per questi due mesi dei riferimenti di un certo livello a casa loro. Per quanto riguarda il doppio, Jebens me lo ha consigliato Bortolotti. È un doppista. Può rappresentare una alternativa e permettermi di schierare in maniera diversa la squadra, ad esempio facendolo giocare da singolarista numero 4. Ha vinto un doppio importante la scorsa giornata, vediamo cosa accadrà”.
D: Sempre parlando della rosa, voi avete a disposizione un giocatore del calibro di Federico Gaio. Quest’anno è arrivato Riccardo Bonadio.
MANUEL GASBARRI: “Gaio è un giocatore che io ho sempre stimato e che conosco da diversi anni. Nel 2015 aveva vinto da noi un torneo e con il quale siamo sempre stati legati come Tennis Club Rungg. Io ho insistito molto perché venisse a giocare con noi perché secondo me è un atleta che interpreta molto bene la partita. Tatticamente riesce a trovare delle soluzioni in base al giocatore che trova dall’altra parte. Mi interessava avere in rosa avere un giocatore molto malleabile, in grado di adattarsi alle situazioni. Avere un profilo di questo genere in squadra dà valore sia in casa sia fuori perché il problema della serie A è che giochi sia sul veloce che sulla terra. Quest’anno si è inserito Riccardo Bonadio, che viene anche ad allenarsi da noi, quindi, usufruisce dei nostri servizi. Lui è un giocatore che a me piace perché è una persona molto seria e molto professionale che conosco da tanti anni. C’è stata la possibilità di collaborare e l’ho presa al volo. “
D: Archiviate quattro giornate, ne mancano due. Tutto è ancora aperto per quanto riguarda corsa playoff e salvezza. Quali sono le speranze per la squadra femminile?
MANUEL GASBARRI: “La squadra femminile se si salva faccio un lancio in paracadute dalla Club House perché sostanzialmente senza Paula Ormaechea (infortunata) è durissima. Siamo in lotta. La squadra è nata attorno ad una giocatrice del vivaio che era Verena Meliss, a cui si è aggiunta Lara Pfeiffer. Entrambe sono nate e cresciute al circolo, e si allenano tuttora al circolo e fanno anche attività internazionale (quest’anno Meliss ha vinto un W15 ad Antalya, ndr). Due anni fa hanno raggiunto la finale di Serie A1 in quella che posso definire come una squadra importante. Come detto quest’anno pesa l’infortunio dell’argentina Ormaechea che insieme a Verena era il doppio che ha fatto un po’ le nostre fortune. Quindi, oltre ad avere perso una giocatrice di singolare, la più forte che avevamo, non riusciamo a trovare una quadra per il doppio per sostituire quello che avevamo con loro due. Quindi sicuramente la squadra dovrà sudare molto per salvarsi.”
D: Discorso aperto anche per quanto riguarda gli uomini, con un girone equilibrato e due trasferte in arrivo.
MANUEL GASBARRI: “Anche al maschile tutto è aperto. Tutti e tre gli altri circoli hanno budget superiori al nostro. Onestamente la salvezza resta l’obiettivo.”