Challenger: le prime vittorie dell'anno sono di Cazaux, Koepfer e Vacherot

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Challenger: le prime vittorie dell’anno sono di Cazaux, Koepfer e Vacherot

Il resoconto della prima settimana del circuito dopo la riforma dell’assegnazione dei punti. Non sono mancate le polemiche

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Arthur Cazaux (foto Instagram @arthurcazauxoff)
Arthur Cazaux (foto Instagram @arthurcazauxoff)
 

Al Challenger 100 di Noumea (Nuova Caledonia, cemento) il 21enne francese Harold Mayot (n.154 ATP), dopo aver raggiunto le semifinali (dove sarebbe poi stato eliminato dal connazionale Cazaux con un doppio tie-break), si è accorto di aver incassato meno punti di quanti ne avrebbe presi lo scorso anno (25 invece di 36) e non ha fatto mancare il suo punto di vista come raccontato da Ubitennis. Sono i nodi della nuova strutturazione Challenger che stanno venendo al pettine, frutto di una gestione schizofrenica che lo scorso anno aveva cercato di valorizzare il circuito cadetto (tra l’altro con l’introduzione del nuovo format 175) e quest’anno invece lo penalizza, lasciando immutati i punti per i vincitori ma diminuendo di un buon 20% quelli per gli altri piazzamenti. In sostanza rendendo ancora più stretto il collo di bottiglia verso il circuito maggiore e ostacolando in maniera importante quei giocatori che costruiscono la propria classifica basandosi soprattutto sui tornei Challenger. Se aggiungiamo il fatto che il restyling del sito ATP Challenger Tour ha partorito un risultato grottesco, sia da un punto di vista grafico che funzionale (il più classico dei siti ‘user hostile’), ci viene spontanea qualche domanda non del tutto innocente.

Tornando al campo, in Nuova Caledonia il torneo si è sostanzialmente risolto in una questione tutta francese con la vittoria che è andata ad Arthur Cazaux che in finale non ha fatto toccare palla al connazionale Enzo Couacaud che è stato sconfitto con un doppio 6-1. Per il 21enne nativo di Montpellier è la terza vittoria Challenger dopo le due ottenute a Nonthaburi rispettivamente nel 2022 e 2023, e da lunedì dovrebbe regalarsi il nuovo best ranking alla posizione n.108.

Il cemento australiano, in quello che era il Challenger più importante della settimana (categoria 125, Canberra), ci ha consegnato un Dominik Koepfer (n.77 ATP) in forma smagliante. In una finale a senso unico il tedesco ha battuto 6-3 6-2 il promettentissimo ceco Jakub Mensik che a soli18 anni sembra veramente sul punto di spaccare il mondo (con in bacheca già con una vittoria nel Challenger di Praga lo scorso maggio). Ma per il momento dovrà aspettare ancora un po’ perché la vittoria del tedesco non è mai stata veramente in discussione, al termine di una settimana in cui il nativo di Furtwangen è sembrato inavvicinabile con i successi sul nostro Vavassori, sull’esperto (ed ex top 10) David Goffin e sull’emergente Gabriel Diallo, autore dell’eliminazione nei quarti del nostro Matteo Gigante.

Ancor meno è durato l’atto finale del Challenger 75 di Bangkok (cemento) con il francese Lucas Pouille che, mentre serviva sotto 2-3 nel primo set della finale contro Valentin Vacherot, si procurava uno strappo alla schiena che lo costringeva al ritiro. Gran bel colpo per il tennista monegasco che, proveniente dalle qualificazioni, mette in archivio ben sette vittorie consecutive risultando, ovviamente solo per il momento, il tennista più vincente del 2024. Scherzi a parte, per il 25enne atleta del Principato è la seconda vittoria a livello Challenger (il precedente due anni fa sempre in Thailandia) che dovrebbe permettergli di salire al n.219 ATP, di gran lunga il suo nuovo best ranking.

Tra le sue vittorie in questa scintillante settimana la più complicata è stata sicuramente quella nei quarti di finale contro il nostro Francesco Passaro che si è difeso con coraggio, fino alla più che onorevole resa col punteggio di 4-6 7-5 7-6(1).

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