Australian Open, Sinner: "Sono sempre stato semplice e tranquillo. Neanche Federer e Nadal sono cambiati col successo"

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Australian Open, Sinner: “Sono sempre stato semplice e tranquillo. Neanche Federer e Nadal sono cambiati col successo”

Questa notte l’esordio di Jannik Sinner a Melbourne. Il n.4 guarda già avanti: “L’obiettivo è tornare a Torino alle ATP Finals”

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Jannik Sinner - Pechino 2023 (foto Twitter @ChinaOpen)
 

Prosegue il giro dei media a cui ha partecipato Jannik Sinner il quale, dopo aver partecipato alla consueta conferenza stampa pre-torneo, è stato anche intervistato da Francesco Barana per Il T Quotidiano del Trentino Alto Adige, e il tennista altoatesino ha subito affrontato il tema della sua crescente popolarità. «A Torino, a novembre, ricordo ancora l’atmosfera straordinaria, i tifosi strepitosi. Sono contento che il tennis piaccia così tanto ai giovani italiani. Merito va anche delle imprese di Berrettini e Fognini negli scorsi anni». Jannik scenderà in campo nella notte italiana tra sabato e domenica, alle ore 2 (qui il programma completo degli italiani) contro Van De Zandschulp per il primo turno dell’Australian Open (qui le quote sue e degli altri big match).

Sul rapporto con la fama

«Essere un idolo per tanti giovani è una grande responsabilità, la sento e la vivo come tale. Per questo cercherò di trasmettere sempre i valori che mi hanno insegnato i miei genitori. Credo di essere un ragazzo semplice e tranquillo. Lo sono sempre stato. Poi nel tennis in passato abbiamo avuto degli esempi di grande umiltà come Federer e Nadal, fuoriclasse giganteschi. Loro non sono mai cambiati nonostante il successo ed è così che anch’io vorrei essere. […] Quello che non mi piace, però, è parlare della mia vita privata, sono sincero. Sono un tennista professionista e preferisco parlare di quello che faccio sul campo. Anche sui social posto solo tennis e attività riguardanti il mio lavoro, desidero proteggere le persone a cui tengo. E poi ci sarà una ragione se la si chiama vita privata, no?».

Sul lavoro costante e gli obiettivi del 2024

«Migliorare si può sempre, questa è la verità. Nell’off season di Alicante, per esempio, con il mio team, abbiamo lavorato molto sul servizio e sull’andare a rete più spesso. Nel 2023 avevamo già sviluppato queste situazioni, ma sappiamo che vanno ancora accresciute. Vagnozzi e Cahill collaborano molto bene insieme e si completano uno con l’altro. Simone ha giocato contro tanti giocatori che affronto io, mi conosce e coordina il lavoro dello staff tecnico. Darren ha una grande esperienza e conosce il tennis come pochi al mondo. Come ha detto Simone voglio confermare quello che ho fatto nel 2023, consolidare il mio ranking e giocare al meglio i tornei più importanti, Slam e Masters 1000. E tornare a Torino alle ATP Finals. Questi sono gli obiettivi che abbiamo fissato con il mio team».

Gioie e dolori della sua giovane carriera

«La vittoria che mi porto nel cuore è quella contro Djokovic alle ATP Finals di Torino. Ma al Pala Alpitour tutte le vittorie sono state molto emozionanti perché ero davanti al pubblico italiano. La sconfitta che ha fatto più male è quella contro Alcaraz due anni fa a New York (al quinto set ai quarti di finale degli US Open, ndr). Fu molto dura da vivere e difficile da digerire, ma ci sono riuscito».
«Vincere la Coppa Davis era un mio sogno ed è bellissimo averlo realizzato insieme ai miei compagni di squadra. È stato un momento bellissimo. Anche a Malaga c’erano tantissimi italiani sulle tribune e ci hanno spinto tantissimo mettendoci tutto il cuore e tanta passione. Siamo fieri di essere campioni e aver vinto la Coppa Davis».

Sulla passione per la letteratura
«Leggo soprattutto di biografie di grandi atleti di discipline diverse dal tennis. È interessante conoscere le loro storie. Leggere mi rilassa molto, purtroppo ultimamente però l’ho fatto poco perché il tennis mi assorbe e il tempo è poco».

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