Ubi Oscar: ecco le tre tenniste più deludenti della stagione

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Ubi Oscar: ecco le tre tenniste più deludenti della stagione

“And the Oscar goes to…” scopri con la redazione di Ubitennis chi sono le tenniste più deludenti della stagione. Ma noi in realtà non ne capiamo niente di tennis, e lo sappiamo, per questo sarai tu a decidere a chi assegnare il premio votando il nostro sondaggio!

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La rubrica che sta facendo impazzire il web torna oggi con il tridente preferito dalla WTA. Dai Balcani alla Francia, passando per la città eterna finché dura ecco a voi le parole durissime sulle peggiori delusioni dell’anno 2015.

Laura Guidobaldi, nonostante la semi a Parigi, sceglie Ana Ivanovic

Laura Guidobaldi: Spiace davvero perché, oltre a giocare benissimo a tennis, è sempre un grande esempio di charme e raffinatezza, in court e off court. Ma Ana Ivanovic non è stata all’altezza del suo potenziale neanche quest’anno. Va bene, vi concedo che si issa fino al n. 7 WTA; d’accordo che accede alla semifinale del Roland Garros ma…. non basta. Per una ex n.1 del mondo, vincitrice di un major e altre due volte finalista Slam, dotata di un tennis luminoso e ricco di accelerazioni vertiginose, i risultati sono deludenti.  Nel 2015, Ana non si aggiudica alcun torneo e disputa una sola finale, a Brisbane. Troppe volte si è sciolta come neve al sole, proprio come è accaduto sotto il solleone di Porte d’Auteuil contro Lucie Safarova.
Niente da fare nemmeno per Caroline Wozniacki. Tennista il cui gioco certo non mi entusiasma ma di cui riconosco il carattere e la resistenza. Da vera maratoneta, anche in campo Caroline potrebbe fare faville se si decidesse ad essere ancora più propositiva e optare definitivamente per un bel piano B. D’accordo, quest’anno è arrivata la vittoria a Kuala Lumpur, altre due finali e un breve ritorno nella top 5 ma, da una giovane combattente della sua tempra ci si aspetta la ciliegina sulla torta. E invece il tanto agognato Slam ancora non s’ha da fare. Anzi. Il suo 2015 registra un bilancio scadente proprio nei major.
E per finire, ahimé, Sabine Lisicki. Ma come? Grande feeling con l’erba e, infatti, finalista a Wimbledon 2013; atleta capace di scaraventare il servizio più potente del circuito; una vera e propria bombardiera, di cui il connazionale bum bum Becker sarà certamente fiero e poi… niente? Già, questo 2015 è stato decisamente deludente per una tennista che ha un potenziale tecnico pazzesco ma, purtroppo, non sufficientemente supportato da un cuor di leone (finale a Wimbledon 2013 docet) e da una condizione fisica non proprio ad hoc. Ancora tanto, troppo discontinuo il tennis della tedesca che è, sì, capace di fare fuochi d’artificio in un match ma anche di fornire una prestazione mediocre, se non disastrosa, in quello successivo. Per lei quest’anno, a parte la semifinale a Indian Wells, non c’è stato nessun risultato degno di quel salto di qualità che tutti, da alcuni anni, si aspettano da lei, soprattutto sull’erba e sul duro.

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Ilvio Vidovich punta il dito su Simona Halep

Ilvio Vidovich: Il primo nome? Simona Halep. Ma come, direte? Ha finito la stagione in seconda posizione, salendo di un gradino rispetto al 2014, ha vinto tre tornei tra cui Indian Wells e Dubai ed è arrivata in finale a Toronto e Cincinnati. Tutto vero, ma… negli Slam, i tornei che ti fanno entrare nella storia? In quelli la rumena è mancata, soprattutto perché dopo la finale di Parigi (e quella nelle Finals) dello scorso anno, ci si attendeva da lei un ulteriore salto di qualità. I quarti di finale in Australia, battuta dalla Makarova, ci possono anche stare, ma il secondo turno a Parigi sconfitta da Mirjana Lucic-Baroni e addirittura l’eliminazione al primo turno a Wimbledon, sconfitta dalla n. 106 WTA Cepelova, proprio no. E poi la semifinale degli US Open, che appare come il suo Slam best result dell’anno ed invece è proprio la grande occasione mancata. Se proviamo infatti a vederla da un punto di vista “diverso”, dimenticandoci che stiamo parlando di Flavia Pennetta, quando ricapiterà alla Halep di affrontare in semifinale di uno Slam una 33enne che sta per ritirarsi e non ha mai raggiunto una finale in un Major in vita sua? Considerando poi che un mese e mezzo dopo l’ha battuta nettamente nelle WTA Finals e che nell’altra semifinale sappiamo tutti cosa è successo, se la 24enne rumena da novembre stesse prendendo a testate il muro della sua casa di Costanta non avrebbe tutti i torti…
Il secondo nome è Petra Kvitova. Certamente la ceca ha la giustificazione della mononucleosi, una malattia subdola da cui si recupera, in molti casi, lentamente e faticosamente. E lo dico per esperienza personale. Però ho ancora in mente quella sua vittoria su Serena a Madrid e la conseguente illusione che la stagione avrebbe potuto avere come leitmotiv una sfida di alto livello tra le due. Beh, vederla poi perdere dalla Bacsinszky a Parigi, dalla Jankovic a Wimbledon e dalla Pennetta a New York, e anche da Masha nella finale di Fed Cup, sempre spegnendosi alla distanza dopo essere stata in vantaggio di un set e aver a tratti giocato un tennis entusiasmante, di conseguenza dispiace e amareggia. Perché la sensazione è quella che Petra, con o senza mononucleosi, sia sprecando il suo enorme talento.
L’ultimo nome è quello di Donna Vekic. La giovane croata che dopo la vittoria a Kuala Lumpur nell’aprile dello scorso anno, battendo in finale la top ten Cibulkova, sembrava destinata – a neanche diciott’anni – a diventare una delle grandi promesse del tennis mondiale femminile. Invece da quel momento la tennista di Osijek si è fermata. Quest’anno di lei si è parlato più come girlfriend di Wawrinka e vicende annesse (cui, per la mia idiosincrasia al gossip, non metterò alcun link) che per quanto ha fatto in campo. Dove ha combinato veramente poco, con uno score complessivo negativo di 25 vittorie e 27 sconfitte, con il risultato di finire fuori dalla top 100 un anno dopo la vittoria malese. Solo la finale raggiunta a fine settembre a Tashkent, le ha permesso di fermare l’emorragia in classifica e finire l’anno almeno a ridosso delle prime cento, al n. 104 WTA. Sperando che sia per lei il segnale della svolta e riesca a tornare ad essere protagonista dentro al rettangolo di gioco. Il tempo è ancora dalla sua parte.

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Eugenie Bouchard senza ombra di dubbio, questo l’Oscar di Giulio Fedele

Giulio Fedele: Ma che mi combinate, mi lasciate a casa Eugenie Bouchard? E io che pensavo sarebbe saltata fuori per prima! C’è stato un periodo della stagione in cui  viaggiava a braccetto con Gulbis per le sconfitte consecutive, non ha avuto un solo risultato degno di nota in stagione. Se non lo diamo a lei l’Oscar, visto che doveva essere la futura stella del circuito, non lo diamo a nessuno. Punto più basso dell’anno? Sconfitta a Wimbledon al primo turno da una giocatrice con il nome a filastrocca, Ying-Ying Duan, che poi era oltre la top100.
Al secondo posto ci piazzo Alize Cornet, che l’anno scorso era la numero 1 di Francia, ad oggi è comodamente scalzata da Caroline Garcia e Kristina Mladenovic. Nemmeno in Fed Cup ha saputo risultare utile. È riuscita ad esaltarsi solo al Roland Garros, poi il nulla. Si fa fatica a pensare che il suo tempo come portabandiera sia finito a soli 25 anni. Rischia di passare inosservata sullo sfondo a lungo.
Come terzo nome, fatemi fare il solito italiota che spara a zero sui propri atleti: io voto Camila Giorgi. Il 2015, come il 2014, era “l’anno dell’esplosione”. Un anno dopo, siamo ancora numero 35 della classifica, neppure abbastanza per essere testa di serie negli Slam. Almeno quest’anno abbiamo vinto il primo trofeo, e pure contro Belinda Bencic, a ‘s-Hertogenbosh. Ma il 2016, me lo sento, è l’anno dell’esplosione.

E tu? Sei d’accordo con noi? Chi è la tennista più deludente della stagione? Vota il tuo personale candidato con il nostro sondaggio! Sarà possibile votare fino al 13 dicembre. Ti ricordiamo che hai a disposizione tre voti, come noi abbiamo proposto tre candidati.

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