Andy Murray: casa, dolce casa!

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Andy Murray: casa, dolce casa!

Andy Murray, in una chiacchierata con Piers Newbery della BBC, racconta come vive le settimane londinesi dell’ATP World Tour, in compagnia di yogurt, televisione e del suo inseparabile team

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“E’ una gran cosa passare un lungo periodo a casa, ma per un atleta è importante soprattutto restare sulla giusta strada. La possibilità di gustare cibo fatto in casa, mangiare tutto ciò che vuoi, guardare tutta la tv che vuoi, avere i tuoi amici attorno e uscire con loro, sono cose buone ma bisogna fare attenzione. Soprattutto quest’anno perché con la settimana extra tra Roland Garros e Wimbledon e la Davis Cup subito dopo, starò a casa per circa sette settimane. Tolto quando mi infortunai alla schiena, è il periodo più lungo che ricordi. È importante ricordarsi che ci sono molti match e tornei da preparare, e subito dopo inizia l’estate americana.”

Ma Andy non può che apprezzare il relax della vita casalinga, soprattutto quando il frigorifero è pieno!

“Una delle cose migliori riguardo il viaggiare è che puoi sempre provare nuovi cibi, ma non c’è niente come essere a casa e poter mangiare le cose che davvero ami. Quando torno da un viaggio, la prima cosa che cerco in frigorifero sono gli yogurt alla frutta. Sono senza lattosio, ma non è per quello che li mangio; semplicemente, adoro il loro sapore. Qualche volta mi fermerò a prendere qualcosa tornando a casa, ma mia suocera è andata al supermarket quando è stata da noi l’ultima volta per qualche giorno, quindi il frigo è ben rifornito!”

E dopo la merenda a base di yogurt, niente di meglio per Andy che rilassarsi davanti alla TV.

“Mock the week (popolare game show britannico trasmesso dalla BBC, ndR) è ricominciato, così ho guardato la prima puntata settimana scorsa, e l’altro giorno ho visto che davano uno speciale sul Natale. Strano periodo dell’anno per trasmetterlo, ma amo lo show, quindi ero contento! Non ci sono liti riguardo al telecomando perché sia io che Kim amiamo Mock the week, e anche perché non guardo tanta tv, ora che la Premier League è terminataKim guarda Game of Thrones ma io ho visto il primo episodio e non sono riuscito ad appassionarmi. Alcune scene in quell’episodio erano estreme!”

Il numero tre del mondo però non ha troppo tempo da perdere, e tra un match e l’altro prosegue il lavoro con il suo team, al quale è molto legato.

“Il mio team è cambiato un po’ nell’ultimo anno, quindi vorrei presentare le persone che mi accompagnano questa settimana al Queen’s. Matt Little è il mio preparatore atletico. Io e Matt ci prendiamo molto in giro. E’ abbastanza chiassoso a bordocampo. Per la verità è chiassoso ovunque. Il suo soprannome è Treacle (letteralmente melassa, sdolcinato, ndR) perché era solito rivolgersi a Kim chiedendole: “Tutto bene, Treacle?” – così abbiamo iniziato a usare il nomignolo con lui. Lavoro con Matt da otto anni circa ci conosciamo molto bene. E’ una persona molto leale dentro e fuori il campo. Shane Annun è il mio fisioterapista. Ho iniziato a lavorare con Shane dopo Wimbledon lo scorso anno; il primo torneo è stato Vienna. Prima lavorava per la LTA, e ancora oggi nella Davis Cup, dove l’ho conosciuto io. E’ un fan degli Spurs, e una persona incredibilmente piacevole. Jonas Bjorkman è il mio coach. Jonas è calmo. Ha giocato così tante partite ed è stato nel circuito talmente a lungo che ha davvero tanta esperienza. Penso che sarebbe in grado di aiutare chiunque. E’ bello avere persone che hanno avuto esperienza di grandi match e possono aiutare il resto del team in questo”.

“Wimbledon è sempre un po’ diverso, se paragonato agli altri tornei perché ci sono molte richieste su di me, più pressione e stress. Avere persone come Jonas e Amelie Mauresmo attorno può aiutare chiunque durante quelle settimane. Sono davvero felice del mio team e non vedo l’ora di giocare sull’erba di Church Road.

 

Traduzione di Silvia Aresi

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