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ATP Indian Wells: Nadal si vendica contro Verdasco, troverà Zverev. Ok Djokovic
Rafael Nadal annulla cinque set point nel tiebreak del secondo parziale, per battere Fernando Verdasco e vendicare la sconfitta di gennaio agli Australian Open. Avrà in ottavi Alexander Zverev, che continua a stupire approfittando di una pessima prestazione di Simon. Djokovic supera Kohlschreiber con un doppio 7-5, giocherà contro Feliciano Lopez che ha la meglio su Bautista Agut al terzo. A Nishikori servono due tiebreak per sbarazzarsi di Steve Johnson, Isner supera Mannarino in due set. Tsonga batte Querrey

[9] J. Isner b. A. Mannarino 6-4 7-6(4) (Raffaello Esposito)
A Davide questa volta la fionda non è bastata… Nel pomeriggio Adrian Mannarino affrontava allo Stadium 2 il nono favorito del torneo John Isner e contro i suoi 208 cm c’è stato poco da fare. Anche i precedenti non incoraggiavano, ultimo set vinto a Montpellier 2010 e quattro sconfitte per il francese a fronte di una sola vittoria per ritiro a Wimbledon 2013. Nel turno precedente Adrian ha dominato il sosia di Paire, John invece ha usufruito di un bye per poi battere Seppi. Il pivot di Greensboro è in un buon momento dopo aver guidato la squadra di Davis alla vittoria in Australia sconfiggendo sia Groth che Tomic, nel match dell’ormai noto siparietto con capitan Hewitt a proposito del malato immaginario Kyrgios. Isner serve e nei primi quattro turni piazza sei aces e perde un punto solo perché commette doppio fallo. Mannarino invece soffre sempre e annulla ben otto palle break fino al quattro pari, molte attaccando a rete con coraggio ma una gigantesca la fallisce Isner nell’ottavo gioco scentrando un dritto a chiudere. Non può durare e infatti non dura. Dopo il consueto game sotto il minuto dello statunitense, 100% con la prima e 80 con la seconda fin qui, Mannarino va sotto o-30 per una incredibile risposta stretta e subito dopo commette doppio fallo. Un rovescio largo pone fine ad un game orribile e ad un set passato in trincea. Isner è mostruoso al servizio e si muove molto bene, riuscendo a tenere discretamente anche i palleggi prolungati. Il secondo set arriva velocemente al sei pari perché il francese ora difende bene la battuta e il punteggio segue uno stabile equilibrio, sui turni del suo avversario invece non si gioca. In queste condizioni Mannarino è condannato a vivere sul filo e nel tie break gli è sufficiente un solo dritto lungo in palleggio per perdere il match. Isner va a triplo match point sul 6-3 con una seconda a 125 miglia orarie e poco dopo è finita. John oggi è stato perfetto con la prima palla ma contro Kei Nishikori, avversario negli ottavi, la musica promette di essere diversa.
[18] F. Lopez b. [14] R. Bautista Agut 7-6(5) 6-7(10) 6-4 (Francesco Scurci)
Derby spagnolo nel terzo turno del Master 1000 di Indian Wells, da un lato Feliciano Lopez nr. 21 del ranking e testa di serie nr.18, dall’altro Roberto Bautista Agut nr. 17 del mondo e testa di serie nr. 14. Entrambi giocatori atipici rispetto alla classica scuola spagnola, con Lopez epigono del serve and volley e Bautista Agut piuttosto solido in tutti i fondamentali ma dallo stile molto pulito e privo delle rotazioni e delle impugnature esasperate tipiche della cultura tennistica iberica. Si annuncia quindi un match molto interessante che non deluderà le attese e si trasformerà in un autentica battaglia di più di 3 ore in cui a spuntarla sarà il mancino di Toledo. Nel primo set parte forte Lopez che breakka subito nel primo gioco alla quinta occasione, va avanti 2-0 e poi 3-1 salvando a sua volta tre pericolose palle break. Piuttosto bassa la percentuale di prime di Lopez (48%) che ha bisogno del servizio se vuole avere punti facili e non perdere energie preziose, ma notevole percentuale di realizzazione con la prima (83%, con 9 ace nel primo set su 12 totali). Sul 4-3 in suo favore il mancino cede il servizio ed il set scivola via verso il tie break, giusto epilogo per quello che si è visto in campo: a prevalere è Feliciano per 7 punti a 5 in un festival di minibreak in cui Bautista era stato avanti 4-3 con due servizi a disposizione. Nel secondo set parte ancora meglio Lopez che strappa il servizio all’avversario e si porta avanti 2-0 prima di cedere nuovamente la battuta; i due giocatori si scambiano altri due break consecutivi e la partita comincia a farsi vibrante anche per la bellezza del contrasto di stili. Dopo l’altalena iniziale i due giocatori tengono i rispettivi turni di servizio senza più concedere l’ombra di una palla break e si arriva dunque di nuovo al tie break che regalerà emozioni importanti; dopo 4 minibreak nei primi 7 punti Lopez si procura il primo match point sul servizio di Bautista che è bravo ad annullarlo ed a procurarsi poi il set point sull’8-7. Qui gioca bene Feliciano, protagonista di un grande scambio in difesa con lo slice per poi riuscire a trovare la rete ed a costringere Bautista a mettere in rete un complicato passante lungolinea di rovescio; 9-8 Lopez e secondo match point ma stavolta sul suo servizio. Lo spagnolo serve una buona prima viene avanti bene col dritto lungolinea ma incredibilmente mette sul nastro una volèe alta di dritto piuttosto semplice per lui. Lopez accusa il colpo e con due gratuiti consecutivi cede il tie break per 12-10 ad un Bautista rinfrancato. L’inerzia del match sembra ora a suo favore visto anche che siamo oltre le due ore di gioco e Bautista ha un match in meno nelle gambe oltre che qualche “primavera”. Ma Lopez non si scompone, continua a martellare l’avversario con la prima di servizio e prende la rete appena possibile mettendo pressione a Bautista. Sul 3-2 in suo favore Feliciano piazza la zampata decisiva procurandosi tre palle break consecutive, la seconda è quella buona con Lopez che la converte grazie ad uno splendido drop shot di rovescio fintato fino all’ultimo che lascia Bautista di stucco. Il match si chiude praticamente qui con Feliciano che non concede più nulla al servizio e chiude in scioltezza 6-4 dimostrando oltre alle note qualità tecniche, un ottima condizione atletica e mentale. Nel prossimo turno probabilmente ad attenderlo ci sarà Novak Djokovic nella rivincita del quarto “non giocato” a Dubai.
[7] J.W. Tsonga b. [31] S. Querrey 6-3 6-4 (Aris Alpi)
Jo-Wilfriend Tsonga affronta sul campo n.2, per la quarta volta in carriera, Sam Querrey. Il francese conduce per 3 vittorie a 1 contro il giocatore di casa, reduce da un ottimo avvio di stagione sul cemento: ha già infatti conquistato il torneo ATP 250 di Delray Beach ed ottenuto una semifinale ad Acapulco. Tsonga, dal canto suo, può sfoggiare la ritrovata fiducia nel recente turno di Coppia Davis, dov’è uscito vittorioso nel singolare contro Dancevic. Il match incomincia fra gli sbadigli; a fare da cornice un incantevole tramonto che colora di rosso il cielo sopra l’arida Indian Wells, mentre il fragore degli spettatori al di fuori dell’impianto cattura l’attenzione dei giocatori, non proprio concentrati e precisi nelle prime fasi della partita. Bisogna attendere il settimo game per osservare qualche momento degno di nota: sul 4-3 avanti, il numero 1 di Francia sorprende Querrey alla battuta e firma il break alla seconda opportunità, dopodiché mantiene il vantaggio portando a casa il set 6-3 in appena 33 minuti di gioco. Nel secondo parziale Tsonga, che forse percepisce la continua imprecisione dell’atleta di San Francisco, mette il turbo conquistando un altro break nel terzo game. Nessuna sorpresa, a parte qualche timido tentativo di Querrey di riconquistare la battuta, con un ritrovato diritto a sventaglio che però non basta a riportarlo a galla, e il numero 9 ATP può chiudere il secondo set, quanto basta, 6-4, senza concedere nessuna palla break.
Risultati:
[5] K. Nishikori b. [30] S. Johnson 7-6(6) 7-6(5)
[4] R. Nadal b. F. Verdasco 6-0 7-6(9)
[1] N. Djokovic b. [27] P. Kohlschreiber 7-5 7-5
[9] J. Isner b. A. Mannarino 6-4 7-6(4)
[11] D. Thiem b. [21] J. Sock 7-5 6-7(5) 6-1
[7] J.W. Tsonga b. [31] S. Querrey 6-3 6-4
A. Zverev b. [16] G. Simon 6-2 6-2
[18] F. Lopez b. [14] R. Bautista Agut 7-6(5) 6-7(10) 6-4
ATP
Roland Garros, Medvedev dopo l’eliminazione: “Ripenserò a questa partita per molto tempo. Contento sia finita la stagione su terra”
“Ci sono cose di questa superficie che non mi piaceranno mai” – dichiara Daniil Medvedev, già fuori dal Roland Garros. “Però la vittoria a Roma è stata straordinaria”

Daniil Medvedev, suo malgrado, ha regalato la sorpresa fin qui più grande del Roland Garros 2023. La sconfitta con Seyboth Wild, n° 172 ATP, per di più dopo che sembrava che il “mal di terra” gli fosse passato con il titolo romano, ha fatto scalpore tra gli appassionati, e c’era grande attesa per capire quello che avrebbe dichiarato il russo in conferenza stampa a fine match. E, come sempre, il n° 2 del mondo non le ha mandate a dire, soprattutto quando è tornato a parlare del suo rapporto con il rosso, stuzzicato ancora una volta dai giornalisti.
D. Daniil, non deve essere facile per te. Puoi riassumere però il match in poche parole?
DANIIL MEDVEDEV: “Partita difficile, non so cosa dire. Non la guarderò nuovamente in TV ma credo che Seyboth Wild abbia giocato bene, e io non credo di essermi espresso così male. Se continuerà a giocare così, credo possa arrivare entro la fine dell’anno nei primi 30. Spero che anche nei prossimi match disputi partite allo stesso livello, altrimenti ne rimarrei deluso e mi chiederei: perché ha giocato così bene proprio contro di me?”.
D. Sei sembrato infastidito nei confronti del pubblico in qualche momento. Qual era il tuo feeling?
DANIIL MEDVEDEV: “È andata bene. L’unico problema è stato quando ho chiesto alla giude di sedia di controllare una pallina che secondo me era molto vicina alla riga. Stavo discutendo con lei sul rimbalzo della palla e ho detto semplicemente al pubblico di zittirsi, perché non stavo dialogando con loro. Per il resto, nessuna criticità”.
D. È parso che tu abbia faticato ad adattarti al vento. È stato particolarmente difficile per te?
DANIIL MEDVEDEV: “È stato difficile, sì. È strano perché c’è lo stesso vento da 6 giorni a questa parte, cosa che non ho mai visto a Parigi. Ma è parte del gioco, sia quel che sia. Di certo, con queste palline pesanti, adattarsi al vento non è stato semplice. Penso che alcuni giocatori, come il mio rivale odierno, o come Alcaraz, o in parte come Tsitsipas hanno un grande vantaggio, perché possono creare potenza facilmente, cosa che io non posso fare. Il vento è certamente tra i motivi per cui ho perso”.
D. Eri scontento della tua attitudine nella fase finale della partita? Sembrava scuotessi la testa come se non fossi soddisfatto di qualcosa…
DANIIL MEDVEDEV: “Non direi che ci sia stato questo tipo di problema. Possiamo chiamare quel momento ‘me contro me stesso’. Niente a che vedere con l’attitudine. Penso di essermi battuto bene e di essere stato bene in campo fisicamente. Cioè, adesso mi sento un po’ stanco ma quando perdi il tuo corpo crolla più rapidamente verso il basso. Se avessi vinto non sarei così stanco ora. E anche mentalmente ho combattuto parecchio e sicuramente sono molto dispiaciuto per il risultato. Penserò per una settimana a questo match, ma al momento non ricordo di aver fatto nulla di così sbagliato, a parte i doppi falli causati dal vento”.
D. Quando giochi contro qualcuno più in basso di te in classifica, ma che si sta esprimendo splendidamente, pensi che prima o poi il livello si possa bassare oppure no? Ti ha sorpreso il fatto che non sia successo?
DANIIL MEDVEDEV: “Beh, lui è calato solo un set e ne ho approfittato. Ha fatto qualche errore nel tie-break del secondo, ma in generale ribadisco che ha giocato in modo ottimale, forse leggermente aiutato da qualche mio errore. Ha vinto lo US Open Junior, se non sbaglio, quindi sa giocare a tennis. È solo che la sua vita potrebbe essere molto migliore se giocasse sempre così. Più soldi e più sponsor, oltre a titoli importanti. Ma non deve giocare così solo sullo Chatrier, bensì su diversi campi e in diversi contesti. Credo sia capace di farlo, ma vedremo in futuro”.
D. Probabilmente il risultato di oggi mette fine alla tua stagione su terra nel 2023. Come descriveresti il tuo rapporto con la terra battuta fino ad ora?
DANIIL MEDVEDEV: “Non è cambiato il fatto che ogni volta che finisce la stagione su terra sono contento. Sono contento e ancora contento. Non mi importa a che livello del torneo io arrivi, l’importante è che finisca. Sono contento perché c’era vento, il campo era secco, e mi è entrata la terra in bocca già nel terzo gioco. Tutte cose che non mi piacciono. Non so se ad altri piaccia mangiare la terra, averla nelle borse, nelle scarpe, nelle calze. Devi buttare tutto in pattumiera alla fine della stagione. A me questo non piace. Avrò un periodo di stacco e di questo sono felice, perché devo ritrovare buona sensazioni. Un po’ di relax nei prossimi giorni, starò un po’ a Parigi, anche se c’è la terra (sorride, ndr)”.
D. Quanto sei contento di giocare invece sull’erba ora? Cosa ti aspetti dal pubblico per il fatto che lo scorso anno russi e bielorussi sono stati estromessi da Wimbledon e quest’anno riammessi?
DANIIL MEDVEDEV: “Sai, non possiamo controllare queste cose. Se le persone decidono di essere dure, non possiamo farci molto. Se invece saranno carine, meglio. Prima di Wimbledon vorrei andare ad Halle, dove ho giocato bene lo scorso anno, ma poi chiaramente sono entusiasmato dal poter andare a Wimbledon. Non posso dire che ami l’erba, ma sicuramente la preferisco alla terra. Cercherò di fare meglio ai Championships rispetto alle annate passate”.
D. Tornando per un instante alla domanda sul tuo rapporto con la terra rossa, ci hai detto che sei contento sia finita questa stagione, ma hai fatto uno step di apprezzamento in più dopo la vittoria a Roma?
DANIIL MEDVEDEV: “Certo, questo al 100%. E ripeto che nel match di oggi ho giocato bene. Ci ho provato, perlomeno. Ho sentito di aver fatto quello che potevo, semplicemente non sono riuscito a vincere contro un avversario che ha giocato bene. Ma Roma è stata incredibile, perché non avrei mai pensato di vincere nemmeno un torneo su terra, figuriamoci un Masters 1000. L’anno prossimo potrei essere ancora più motivato nel migliorare i successi di quest’anno”.
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Roland Garros: ribaltone Zeppieri! Bublik sconfitto al quinto set
Il romano Giulio Zeppieri vince per la prima volta in un tabellone Slam, venendo dalle qualificazioni. Eliminato al quinto kazako: ora sfida a Ruud

G. Zeppieri [Q] b. A. Bublik 6-0 4-6 4-6 6-3 7-5

Giulio Zeppieri vince il primo match in carriera nel tabellone principale di uno Slam! Alexander Bublik si arrende in cinque set dopo 3 ore e 20 di battaglia: bravissimo il romano a rimanere agganciato al match quando è stato sotto 2 set a 1 e a ribaltare tutto nel quarto e nel quinto set, tornando a giocare un tennis aggressivo e coraggioso. “Zeppo” che non si è fatto condizionare dalla pazzia del suo avversario, ma è rimasto concentrato sul suo tennis: adesso sfida nel secondo turno a Casper Ruud.
Approccio al match decisamente rivedibile da parte di Bublik che quasi prende come uno scherzo il match tra risposte con i piedi vicino alla linea del servizio, palle corte sconclusionate, doppi falli e qualche servizio da sotto. Dal canto suo Zeppieri non si fa distrarre, sul suo servizio non concede praticamente nulla e quando lo scambio si allunga in risposta arriva generalmente un errore da parte del suo avversario. Il primo set scorre via velocissimo con pochissimo spazio di riflessione tra un punto e l’altro e il tennista romano se lo aggiudica per 6-0 in poco meno di 20 minuti.
Il kazako pone un po’ più di attenzione a inizio secondo set, Zeppieri si distrae un attimo e paga subito subendo il break in apertura di parziale con un paio di errori con il dritto. Il giocatore italiano recupera solidità con il servizio e sul 3-2 arriva il contro-break con un bel recupero di rovescio sulla palla corta, un errore di dritto di Bublik e una splendida risposta bassa che non permette al giocatore di origini russe di giocare una demi-volée competitiva. L’azzurro continua a giocare in modo troppo contratto e poco sciolto, cerca di uscire frettolosamente dallo scambio con la palla corta, ma il kazako gioca due punti con grande attenzione e si riprende il break di vantaggio, andando avanti 4-3. Un break che basta al numero 51 del mondo per vincere per 6-4 il secondo set: la smorzata funziona sempre meglio e sorprende sempre più spesso Zeppieri che ha perso sicurezze e tranquillità rispetto alla prima parte di match.
Terzo set che comincia sui binari nell’equilibrio: nessuno dei due prende il sopravvento dopo due set andati via rapidamente. Le prime possibilità ce le ha Zeppieri in risposta nel quarto gioco, andando sullo 0-40 con un doppio fallo e un errore a rete banale di Bublik, ma il kazako serve benissimo per annullare tutte e tre le palle break, compresa una seconda di servizio sulla riga. Il tennista romano commette qualche imperfezione sul 3-3, non viene aiutato dalla prima e concede una palla break, ma Bublik risponde con i piedi dentro al campo e non riesce a far partire lo scambio. Zeppieri incappa in un brutto game sul 4-4: sbaglia un comodo rovescio e una volée di rovescio sopra la rete e concede il break al giocatore di Gatcina che chiude senza problemi con la battuta il set sul 6-4.
Nel terzo gioco del quarto set, Zeppieri si ritrova in una situazione difficile, concedendo una palla break, ma gioca con coraggio, buttandosi avanti sulla prima di servizio e nei successivi due punti si prende rischi che pagano con il pressing di dritto. L’azzurro concede due palle break anche sul 3-3, ma le annulla aggrappandosi ancora al servizio e spingendo con i colpi di inizio gioco, riuscendo a far giocare Bublik in posizioni scomode e con i piedi fuori dal campo. Il ragazzo di Roma, dopo aver scampato il pericolo, ottiene il break che lo porta sul 5-3: una gran risposta e un dritto lungolinea e poi un brutto dritto in chop dell’avversario. Il kazako perde la pazienza, fracassa la racchetta Zeppieri trascina tutto al quinto set tenendo la battuta senza alcun problema a zero.
Anche nel quinto set Zeppieri inizia all’insegna del coraggio: una palla break da affrontare sotto 0-1 e un dritto all’incrocio delle righe dal centro del campo per annullarlo. In questa fase equilibrata della partita è proprio il dritto a dare soddisfazioni al giocatore romano anche in risposta, nel terzo game si ritrova 15-30, ma non riesce ad arrivare a palla break. Bublik ha un’altra palla break sul 2-1, ma ancora l’azzurro spinge con coraggio e spregiudicatezza sin dal primo colpo con il dritto e annulla la seconda chance del 3-1 con un errore di dritto del kazako che gioca con maggiore tensione rispetto agli altri momenti del match. I turni di battuta di servizio vanno via in maniera più rapida. La pressione si fa ancora sentire per il numero 51 del mondo: un errore di rovescio e un doppio fallo sul 5-5 per concedere due palle break all’azzurro che si prende l’occasione di andare a servire per il match con un altro errore dalla parte sinistra dell’istrionico kazako. Zeppo scaglia un ace, arriva benissimo sulla palla corta e Bublik affossa la risposta: l’italiano vince per la prima volta una partita nel tabellone principale di uno Slam.
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Roland Garros: il ritorno di Zverev è vincente, batte Harris in tre set. Avanzano Ruud e Paul
Il tedesco ha la meglio sul sudafricano n. 294 che non riesce a sfruttare le occasioni in due tiebreak. Vittorie anche del numero 4 del mondo e dell’americano, entrambe in 3 set

Non la miglior versione di Alexander Zverev ma è quanto basta per aver la meglio su LLoyd Harris con il punteggio di 7-6(6), 7-6(0), 6-1 in 2ore e 40′. Chissà cosa avrà pensato nel tornare in campo al Roland Garros da dove l’anno scorso uscì maledettamente sulla sedia a rotelle mentre era in lotta con Nadal per un posto in finale. Questo è ovviamente uno Zverev differente, ma vincere aiuta a vincere, anche se i sette doppi falli sono un dato su cui riflettere. Per continuare a essere protagonista nel torneo dovrà trovare più continuità con il servizio. Harris, da n. 294 del ranking, recrimina per le sette palle break non sfruttate che gli avrebbero dato un’altra prospettiva di gara.
IL MATCH – Primo set estremamente equilibrato, nel quale il tedesco va in sofferenza concedendo al suo avversario le uniche palle brek del parziale. Harris non riesce a concretizzare le occasioni avute con Zverev che si aggrappa alla sua prima di servizio ricavando anche 7 aces. Il sudafricano serve il 55% di prime di servizio ma con esse riesce a portare a casa l’88% dei punti. I brividi per Zverev arrivano nell’undicesimo gioco quando deve fronteggiare due palle break non consecutive. L’avversario gli dà una mano, ma riesce comunque a giocarsi le sue carte al tiebreak. Harris scappa via, ma commette un errore di rovescio che rimette in partita il suo avversario. Il tedesco ha due palle set consecutive, ma entrambe sorridono al sudafricano. Si gira 6-6, prima che Zverev cambi marcia e porti a casa il parziale.
Secondo set sulla scia del primo, con il grande rammarico per Harris di non aver sfruttato due setpoint consecutivi nel decimo gioco. Recrimina per un pizzico di sfortuna sul secondo punto set, con il nastro che rimette nello scambio Zverev e lascia di sasso Harris. Il pensiero del sudafricano rimane a quella grande occasione con la testa di serie n. 22 che riesce a recuperare da 40-15 e a portare a casa il break. Poi disfa tutto nel dodicesimo gioco, quando commette due doppi falli che rimettono in pista l’avversario. Grande scuola tedesca nel tiebreak con Zverev che infila un pesante 7-0 che vale il doppio vantaggio nei set conquistati. A cavallo tra la fine del secondo parziale e l’inizio del terzo, un Medical Time Out serve al sudafricano per farsi sciogliere tensione e cancellare un pò di stanchezza. Il problema fisico reale è al polpaccio della gamba sinistra che ne limita i suoi movimenti in campo. Molto più agevole il compito del tedesco nel terzo set: al servizio perde un solo punto nei primi suoi tre turni di battuta. Il break decisivo arriva nel corso del quarto gioco, alla seconda opportunità nel set capitata a Zverev: il sudafricano spara in corridoio un dritto non complicato da mettere in campo. E’ il preludio alla discesa del match, con Harris che ricorre al secondo Medical Time Out della gara, ricorrendo alla fasciatura al polpaccio sinistro. Conquistato il break anche nel sesto gioco, al servizio pasticcia un pò col solito doppio fallo e grazie a una palla corta chissà quanto voluta. La palla break in favore del sudafricano è annullata con la prima di servizio, poi basta un solo matchpoint per tornare ad alzare le braccia al cielo al Roland Garros. Per lui, adesso, la sfida con lo sloveno Alex Molcan che ha battuto in tre set Hugo Gaston, 6-1, 7-6(4), 6-4.