WTA Stoccarda: Siegemund elimina anche Radwanska, sfiderà Kerber

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WTA Stoccarda: Siegemund elimina anche Radwanska, sfiderà Kerber

Al termine di una battaglia di due ore, la campionessa in carica Angelique Kerber supera Petra Kvitova nella semifinale del WTA Premier di Stoccarda. Prima finale per Kerber dopo il successo agli Australian Open. Per il titolo sarà derby contro Laura Siegemund che, partendo dalle qualificazioni, ha raggiunto la sua prima finale in carriera regolando in due set la testa di serie numero 1 Agnieszka Radwanska

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[Q] L. Siegemund b. [1] A. Radwanska 6-4 6-2

Laura Siegemund ottiene un’altra vittoria prestigiosa nel WTA di Stoccarda, infatti elimina in due set la n.1 del seeding Radwanska e si qualifica per la finale. Un risultato straordinario che arriva dopo una prestazione solida e convincente, in cui ha praticamente messo sotto scacco la tennista polacca che, dopo essere stata avanti di un break nel primo parziale, ha subito il gioco aggressivo e vario della sua avversaria. Con questo risultato Siegemund ritoccherà il suo best ranking, infatti sarà n.42 del mondo ed in caso si successo contro la connazionale Kerber diventerà n.36.
Con questa vittoria Siegemund elimina la terza top ten di fila, infatti in questa settimana ha sconfitto prima la n.6 Halep, poi la n.8 Vinci ed ora la n.2 del mondo Radwanska.
Dal canto suo Aga non ha giocato al meglio e non ha saputo trovare le giuste contromisure ad una giocatrice che sta attraversando un periodo di trance agonistica evidente. È la terza volta che la polacca manca l’accesso alla finale, dopo le semifinali perse da Wozniacki nel 2011 ed Azarenka 2012, ma questo pomeriggio Siegemund è stata semplicemente più brava ed ha meritato di vincere.

L’inizio del match è divertente ed equilibrato, perché la tedesca da fondo campo cerca di giocare con profondità, mentre Radwanska varia molto ed utilizza spesso il drop shot. La polacca ha subito un turno di servizio complicato, ma è brava a neutralizzare le due palle break che concede in apertura di set. Aga scappa sul 3-1 e sembra in controllo del match, ma il tennis femminile è sempre pieno di sorprese. Infatti la polacca manca la palla game del 4-1 e subisce un parziale di quattro giochi consecutivi. Certamente la tedesca è stata brava a contenere l’emozione iniziale e ad alzare il suo livello, ma la polacca deve recriminare su qualche leziosità inutile. La terra battuta non ammette tanti “ricami”, in alcune circostanze è meglio essere senza fronzoli ed usare la “clava”. Sul set point la tedesca veste per un attimo i panni di  “Aga la maga” e con una palla corta velenosa chiude sul 6-4.
I guai per la n.2 del mondo non sono finiti, perché non riesce a spingere con il servizio e da fondo è sovrastata dal maggior peso di palla della sua avversaria. Arriva subito il break per la tedesca che è ad un passo da un risultato clamoroso ed oggettivamente impronosticabile alla vigilia.
Siegemund ribatte tutto, colpisce profondo con entrambi i fondamentali e non soffre le discese a rete della sua avversaria, che cerca lentamente di cambiare qualcosa nelle sue trame di gioco.
Ora il “braccino” della tedesca potrebbe essere un’arma a favore della polacca, ma dopo un’ora di gioco non ci sono cedimenti, anche se Aga inizia ad essere più aggressiva. La Radwanska ha due palle break che potrebbero riaprire il match, ma la tedesca è “on fire” e si porta addirittura avanti 4-1.
Il pubblico è in estasi, Siegemund sembra incredula ma dall’altra parte del campo c’è una certa Radwanska che è sempre in grado di inventarsi qualcosa. Infatti dal nulla ottiene un controbreak, ma è una rimonta parziale, perché Aga perde ancora una volta il servizio e manda la tedesca a servire per il set.
Ultimo game è perfetto, il led segnala al pubblico i tre match point consecutivi, mentre Laura cerca la concentrazione guardando in alto. Un passante infila la polacca e regala la settima vittoria senza perdere un set (comprendendo le qualificazioni) alla tedesca che arriva in finale.

[2] A. Kerber b. [5] P. Kvitova 6-4 4-6 6-2

La giornata era iniziata con la sfida tre Angelique Kerber e Petra Kvitova, che hanno giocato un match molto intenso e pieno di colpi di scena. Alla fine ha prevalso il tennis austero e parsimonioso della tedesca, che ha vinto con il punteggio di 6-4 4-6 6-2 e si è quindi conquistata il diritto di difendere il titolo conquistato un anno fa.

L’inizio della ceca è confortante, perché mantiene il servizio con autorità e mette subito pressione alla tedesca in risposta. Petra è brava a costruirsi una palla break, ma la campionessa uscente di Stoccarda riesce a neutralizzare la minaccia. La bi-campionessa di Wimbledon fa gioco, cerca il vincente, ma in alcuni momenti perde la giusta distanza con la palla. La tedesca soffre, ma è un “muro” di gomma pronto a respingere qualunque colpo. È un doppio fallo a consegnare il break di vantaggio alla tedesca, che nel quarto gioco, da 40-0, è costretta a fronteggiare tre possibilità del 2 a 2. Kerber è consapevole che deve solo attendere che la “tempesta” Kvitova si plachi. La ceca è incostante, gioca benissimo quando è in spinta, ma fa molta fatica quando deve difendersi. È il rovescio il colpo che salva Angelique dal controbreak, perché Kvitova fa fatica a leggere il lungolinea della tedesca. Scampato il pericolo, Kerber scappa sul 4 a 1 ed inizia a giocare più rilassata, mentre la ceca (che ai punti avrebbe meritato di condurre) è costretta già a rincorrere ed a dover trovare qualche contromossa se non vuole che la partita finisca rapidamente. La palla della Kvitova è più filante, mentre Kerber (soprattutto di diritto) cerca di rallentare il gioco utilizzando maggiormente il “lift”. Finalmente Petra ottiene il break, che arriva con una risposta vincente (la quinta complessiva in questo inizio di set), ma la vincitrice degli Australian Open 2016 è un osso duro, infatti, con due colpi in corsa (prima un rovescio stretto e poi un diritto) si porta sul 15-30, ma stavolta la n.7 del seeding conserva il turno di battuta. La tedesca capisce che il momento è delicato e chiede l’aiuto del suo coach Torben Beltz che la catechizza a dovere. I turni in battuta della Kerber sono molto faticosi, anche perché Petra riesce sempre a metterla in difficoltà con dei colpi sempre molto profondi. Dal 40-15 per la teutonica si passa rapidamente a palla break per la ceca, ma Petra spreca tutto con un colpo che si affossa in rete. Il set si chiude sul definitivo 6-4, ma i ripianti della n.7 del seeding sono tanti, perché, pur facendo complessivamente più gioco, non è stata costante e non è riuscita a fare la differenza nei momenti importanti. Il dato che condanna, per ora, Kvitova è la poca resa nelle palle break (appena 1 su 6) e i 5 doppi falli, che, in un set combattuto, spostano decisamente gli equilibri.

Il secondo parziale ha un andamento speculare, in quanto Petra spinge ogni colpo, mentre la sua avversaria gioca di rimessa e affonda solo quando è sicura di ottenere il punto. Alla Kvitova manca la pazienza e la voglia di soffrire, in molte occasione cerca di uscire dallo scambio prolungato con soluzioni da fondo decisamente velleitarie. Nel terzo gioco Petra si trova sotto 15-30, ma stavolta è attenta a non concedere nulla, anzi si “inventa” un drop shot di diritto che costringe la sua avversaria ad una corsa disperata. Ottenuto il 30-30 la ceca si prende il game ed inizia a liberare il braccio, infatti va sul 15-40 ed impone gli straordinari alla tedesca. Kerber si salva ed è impeccabile nel giocare il suo schema preferito, ovvero servizio ad uscire e colpo dall’altra parte del campo. Il tennis è uno sport in cui non tutti i punti hanno lo stesso peso specifico, beh Angelique, quest’oggi, ha sempre conquistato quelli decisivi. Petra serve meglio, infatti i suoi turni in battuta si concludono rapidamente, anche perché Kerber ha delle difficoltà evidenti ad impattare la risposta, che spesso atterra abbondantemente oltre la linea di fondo. Questo andamento del parziale aiuta la ceca, che certamente non è una maratoneta ed in questo torneo ha faticato (emblematica la battaglia con la rumena Niculescu in cui ha giocato oltre 2 ore e salvato 3 match point) più della sua avversaria, che ha avuto un percorso più agevole. Il match è teso, il pubblico supporta la tennista di casa che si trova nella spiacevole situazione di difendere il servizio sotto nel punteggio. Sul 15 a 15 arriva un doppio fallo della Kerber a spezzare l’equilibrio. Petra vince il braccio di ferro di diritti mancini e si conquista due set point. La ceca strappa il servizio alla sua avversaria e vince il set con il punteggio di 6-4.

Ora l’andamento della partita sembra capovolgersi a favore della n.7 del mondo che è stata impeccabile in battuta (zero palle break concesse, 84% di punti di vinti con la prima e 67% di punti con la seconda) e questo miglioramento ha inciso su tutto il suo gioco. Purtroppo alla Kvitova manca la costanza e sembra sempre vivere su un ottovolante, perché improvvisamente smarrisce il servizio e subisce il break in apertura di parziale. L’errore decisivo è un diritto che decolla oltre la linea di fondo campo che porta la tedesca avanti nel punteggio. La campionessa uscente del 2015 non si fa pregare ed in pochi minuti è 2-0. Il viso della Kvitova mostra stanchezza e delusione, mentre Kerber è pimpante e corre come un'”indemoniata” da una parte all’altra del campo senza dare segni di cedimento. La reazione della ceca è veemente, perché nel momento più difficile della partita si affida al suo immenso talento. Infatti con un rovescio lungolinea in ginocchio e con un diritto vincente ottiene il controbreak, ma è una parentesi spettacolare ma effimera. Kerber non si scompone, torna ad essere un muro invalicabile e scappa sul 5-2. Kvitova mette in piedi una resistenza estrema, ha anche tre chance del controbreak, ma la tedesca le annulla tutte con la sua consueta abilità. Alla fine un errore di lunghezza di Petra fa alzare le mani al cielo alla Kerber che vince un match duro ma significativo. Dopo l’incredibile successo contro Serena Williams agli Australian Open Angelique aveva perso un po’ di concentrazione, ma questa finale è meritata, anche perché arriva contro un’avversaria ostica. Dal canto suo Kvitova ha molto da recriminare, perché per lunghi tratti ha dominato, ma al suo gioco manca di regolarità e costanza.

Risultati:

[2] A. Kerber b. [5] P. Kvitova 6-4 4-6 6-2
[Q] L. Siegemund b. [1] A. Radwaska 6-4 6-2

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