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[1] S. Williams b. [26] K. Mladenovic 6-4 7-6(10) (Raffaello Esposito)
Si dice che Serena Williams non sarà la numero uno a fine anno ma lei ha problemi d’udito. Sulla terra in stagione si contano sette vittorie e nessuna sconfitta, con un parziale aperto di 14 set di fila. Ogni avversaria deve dare il massimo contro di lei, sapendo che forse non basterà. Oggi sul Chatrier ci ha provato Kristina Mladenovic, n°30 WTA e appartenente a quella generazione degli anni ’90 che ha sempre trovato la strada Slam chiusa. La francese forse sogna di emulare Mary Pierce, regina nel 2000, ma per ora la sole cose che le accomunano sono i capelli chiari e il nome non proprio gallico. L’incontro è stato bello e combattuto e il primo set un manuale di mentalità vincente. Serena è in difficoltà sul suo servizio, Kiki comanda il gioco sprecando subito una palla break e mancandone ben tre sul quattro pari. L’ace e il quasi ace urlati, coi quali la numero uno difende alfine la battuta decidono tutto. La francese si scioglie lasciando sul campo solo il discutibile completo zebrato, va 0-40 con un doppio fallo e stecca un dritto sul terzo set point.
Col cielo di Parigi si rannuvolano anche le sue ambizioni e il secondo parziale Kiki lo passa in trincea, lottando come una leonessa. Annulla nove palle break in tre giochi fra il delirio del pubblico prima che un nubifragio interrompa il match sul sei pari. Dopo più di due ore, con l’impianto colpito da black out elettrico, si riprende e valeva la pena attendere. Il tie break è una partita nella partita, Kristina scappa 5-2, si fa riprendere ma non crolla né si arrende. Sopravvive a cinque match point e manca una palla set sul 9-8 prima di cedere con tutti gli onori e i sinceri complimenti di Serena a rete.
[12] C. Suarez Navarro b. [22] D. Cibulkova 6-4 3-6 6-1 (Tommaso Voto)
Carla Suarez Navarro, sotto lo sguardo attento di Conchita Martinez, finalista nel 2000 al Roland Garros (sconfitta da Mary Pierce) e capitana di Fed Cup e di Davis per la Spagna, elimina in tre set Cibulkova ed ottiene l’accesso agli ottavi di finale del Roland Garros. È stato un match intenso, con molti scambi prolungati ed emotivamente coinvolgente, in cui alla fine ha prevalso la maggior adattabilità della spagnola alla terra battuta. Suarez Navarro ha avuto qualche calo fisico (soprattutto ad inizio secondo set), ma ha saputo uscire dalle difficoltà con classe e “mestiere”, mentre la slovacca ha giocato a strappi e con poco raziocinio.
Pronti via e la n.12 del seeding conquista il break, la dinamica del primo gioco (che poi sarà il canovaccio tattico di tutta la partita) è abbastanza chiara, perché Cibulkova cerca in ogni modo di accorciare gli scambi e di trovare il vincente, mentre Suarez Navarro si difende e quando ha l’occasione giusta prova a liberare il rovescio. È il loro primo match sulla terra battuta (Dominika è avanti 3-1), superficie che valorizza il lift dell’iberica, mentre penalizza l’intero impianto di gioco della Cibulkova, che si trova meglio sul “veloce”, anche se a Parigi ha conquistato una semifinale nel 2009, quando poi perse dalla russa Safina. La slovacca trova l’immediato controbreak, anche se con la colpevole partecipazione della spagnola, che fallisce qualche comoda soluzione e permette alla sua avversaria di pareggiare sull’1-1. Altro game altro break, ma questo dato è dovuto al fatto che entrambe hanno nel servizio il punto debole del loro repertorio. La prima a confermare il vantaggio è l’iberica che si porta sul 3-1, ma a fare e disfare tutto ci pensa praticamente Cibulkova, che alterna un vincente ad un errore gratuito. La “Penelope” slovacca subisce l’ennesimo break, ma dal 4-1 trova finalmente un sussulto e si avvicina nel punteggio. Con questo ritmo intenso, il match ha tutte le caratteristiche per trasformarsi in una battaglia di nervi, aspetto che penalizza la spagnola, che sul versante psicologico manca ancora del salto di qualità necessario per poter ambire a vincere qualcosa di importante. Suarez Navarro, che a Parigi vanta due quarti di finale (uno all’esordio nel 2008 perso contro Jankovic e l’altro nel 2014, in cui fu sconfitta da Bouchard) fallisce un set point con una risposta di rovescio che interrompe la sua corsa sul nastro. Il decimo game è da cardiopalma, Suarez Navarro annulla tutte le chance di controbreak che la sua avversaria si costruisce, ma alla fine riesce a chiudere al quarto set point sul punteggio di 6-4.
Lo sforzo emotivo del primo parziale si fa sentire sulle gambe di Carla, che scivola immediatamente sotto sul 3-0 e sembra molto provata dal punto di vista fisico. La spagnola chiama un medical time out per un problema alla coscia che, infatti, le viene fasciata in modo da contenere il fastidio muscolare. Il secondo set riparte, Cibulkova è chiaramente più in palla e la sua avversaria lotta anche se un po’ condizionata nei movimenti. Dal 4-0 c’è un timido recupero della spagnola, che con il passare dei minuti sembra ritrovare i suoi colpi. Alla fine la slovacca conserva uno dei due break di vantaggio e conquista il parziale con il punteggio di 6-3.
Si torna a giocare punto a punto, equilibrio che si spezza a favore dell’iberica che strappa il servizio alla sua avversaria e passa a condurre. Ora Carla colpisce meglio, si muove con più rapidità e questo si riflette sul suo gioco, che diventa preciso e consistente. Tutto quello che alla Cibulkova riusciva nel secondo set, ora diventano errori non forzati e colpi che atterrano a molte spanne dalle righe. Tutto ciò agevola l’iberica che disegna il campo con il diritto ed affonda con il rovescio lungolinea. Un laborioso quarto gioco consente alla Suarez Navarro di andare sul 4-0 e di fare un balzo decisivo verso la vittoria. C’è la reazione slovacca, che porta solamente ad un recupero parziale, infatti alla fine ad alzare le mani cielo è la n.12 del seeding che centra gli ottavi di finale, dove affronterà Yulia Putintseva.
[18] E. Svitolina b. [14] A. Ivanovic 6-4 6-4 (Federico Carducci)
Elina Svitolina sfata il il tabù Ana Ivanovic, interrompendo una striscia di 7 sconfitte in altrettanti incontri con la serba e qualificandosi per gli ottavi di finale del Roland Garros. Terza sfida tra le due sui campi dello Slam parigino, la seconda consecutiva dal momento che già nella passata edizione il tabellone le aveva messe contro, in quella circostanza però a livello di quarti di finale. Sconfitta pesante per la Ivanovic che difendeva la semifinale dello scorso anno e che con questa sconfitta mette a serio rischio la permanenza nelle Top-20, ben lontana dagli standard cui negli anni aveva abituato i suoi tifosi.
Non si può dire che sia stata una partita tecnicamente indimenticabile, sopratutto nel primo set. Le due tenniste, infatti, si sono scambiate break e contro-break a ripetizione nei primi 4 giochi, evidenziando una maggiore confidenza nella risposta che con il servizio a disposizione. La situazione sembra cambiare nel quinto e nel sesto gioco, quando entrambe le giocatrici riescono, a dir la verità in maniera abbastanza sorprendente, a difendere il proprio turno di servizio in maniera agevole. Sul punteggio di 3-3 però, il servizio torna a perdere importanza ed arrivano altri tre break consecutivi, uno per la serba e due per l’ucraina che si procura l’occasione di servire per il set nel decimo gioco. Occasione che non si lascia sfuggire chiudendo la frazione dopo 42 minuti. A fare la differenza è la maggiore aggressività della numero 20 del mondo, sopratutto quando l’avversaria è costretta a servire la seconda, oltre alla capacità di bilanciare meglio vincenti ed errori. I numeri di fine parziale sono li a confermarlo: entrambe le giocatrici chiudono con il 58% di prime palle in campo, ma l’ucraina conquista il 50% dei punti sia con la prima che con la seconda, mentre la serba conquista il 50% di punti con la prima, ed appena il 23% con la seconda. Inoltre la Svitolina chiude con 9 vincenti e 9 errori, la Ivanovic con 11 vincenti e ben 18 errori.
La conquista del primo set sembra aver galvanizzato la testa di serie numero 18, che strappa subito il servizio all’avversaria e conferma il break, portandosi 2-0. La Ivanovic tiene il servizio nel terzo game, ma la ragazza di Odessa infila un parziale di altri due game, portandosi 4-1 con due break di vantaggio. La campionessa del 2008 sembra ormai alle corde, ma con un sussulto di orgoglio reagisce e riporta la frazione in perfetto equilibrio. Questa reazione, però, le costa molto in termini di energie fisiche e nervose, tanto che dal 4-4 conquista appena 3 punti su 8, con la Svitolina che dopo un’ora e 19 può festeggiare il successo. Avversaria del prossimo turno sarà Serena Williams.
[8] T. Bacsinszky b. P. Parmentier 6-4 6-2 (Matteo Parini)
Sono la padrona di casa Pauline Parmentier e l’elvetica Timea Bacsinszky ad aprire le danze sul Philippe Chatrier in un incontro valido per il terzo turno della parte alta del tabellone femminile. Partita sulla carta dal pronostico blindato considerate le 79 posizioni di differenza in classifica – Timea, inoltre, è accreditata dell’ottava testa di serie – e lo zero nella casellina delle vittorie al cospetto di una Top10 per la trentenne parigina d’adozione alla dodicesima apparizione a Porte d’Auteuil. 2 a 1 il bilancio dei precedenti a favore della svizzera, semifinalista a sorpresa della passata edizione.
Bacsinszky, due break avanti, cede la battuta sul 5 a 2 rimettendo in corsa un’avversaria comunque encomiabile nel restare francobollata al parziale, prima di chiudere sul punteggio di 6-4 al secondo tentativo dopo 43 minuti di gioco tutt’altro che entusiasmanti. Nel secondo set la musica non cambia con l’elvetica sempre in estremo controllo, superiore nella manovra e nella qualità delle soluzioni proposte. Lo strappo decisivo avviene già nel quinto game. Parmentier sul 2 pari, infatti, cede il servizio complice qualche errore di troppo ed in un amen si giunge ai titoli di coda per il definitivo 6-2. Tutto secondo previsioni, dunque, e vittoria di una Bacsinszky quest’oggi un po’ distratta ma che si conferma di un’altra categoria rispetto ad una rivale a cui va il merito di aver disputato una partita tecnicamente non eccelsa ma di discreta sostanza. La ventiseienne tennista residente a Belmont-sur-Lausanne se la vedrà ora con la vincitrice della sfida che vede opposte Venus Williams e Alizé Cornet.
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