WTA Cincinnati: bene Vinci contro Pironkova. Avanzano Halep, Muguruza e Kerber

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WTA Cincinnati: bene Vinci contro Pironkova. Avanzano Halep, Muguruza e Kerber

Convincente esordio per Roberta Vinci che batte in due set Tsvetana Pironkova senza particolari patemi. Ancora più semplice l’esordio di Simona Halep e Agnieszka Radwanska. Vincono in due set anche Muguruza e Kerber

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[6] R. Vinci b. [LL] T. Pironkova 7-5 6-3 (Tommaso Voto)

L’italiana Roberta Vinci ottiene un’importante vittoria contro la lucky loser Pironkova ed accede al terzo turno del WTA di Cincinnati. Un match complicato, ma che la n.8 del mondo ha vinto con sagacia tattica e con una condotta di gara praticamente perfetta.

Già la sola presenza di Roberta Vinci in campo in Ohio è una sorpresa, perché l’azzurra in una dichiarazione rilasciata a Ubitennis dopo la clamorosa sconfitta in doppio contro Safarova/Strycova, aveva manifestato l’idea di rinunciare al torneo per una tendinite che la tormenta ormai da mesi. Messa da parte la delusione per la mancata medaglia, che sembrava veramente a portata di mano dopo i due break di vantaggio nel set decisivo, la tarantina è in crisi di risultati, perché negli ultimi mesi si sono accumulate molte sconfitte ed uscite premature contro avversarie non irresistibili. È da Doha, torneo che si è giocato a febbraio, che Roberta non vince tre partite di fila, un rendimento negativo che è dovuto anche ad una condizione fisica problematica. La vittoria di oggi è importante perché porta morale e punti pesanti, in considerazione del fatto che tra qualche settimana ci sarà la pesante “cambiale” degli US Open da difendere. Roberta è certamente nella parte conclusiva della sua carriera, a New York vorrà fare bene e provare a ripetere la straordinaria esperienza del 2015, ma è evidente che il suo gioco, quando non è supportato dalla velocità dei “piedi” perde di efficacia. Pur vincendo ci sono stati dei passaggi a vuoto pericolosi, che contro un’avversaria diversa e dal gioco più solido potevano complicare e non poco il match dell’azzurra. Roberta resta lenta negli spostamenti laterali ed il suo diritto è meno efficace del solito. Il servizio è la nota dolente, troppo discontinuo per poter rappresentare un valore aggiunto. La sua avversaria è un cliente scomodo, anche se è una tennista poco costante che “risorge” in qualche torneo per poi passare mesi nelle retrovie. Quando in carriera sei stata capace di battere Venus Williams (per ben 2 volte) a Wimbledon è chiaro che possiedi delle qualità tecniche importanti, ma alla Pironkova mancano muscoli e concretezza per poter giocare una stagione completa ad alti livelli.

Il primo game al servizio dell’azzurra è decisamente complicato, dal 40-15 si scivola velocemente ai vantaggi e Roberta è costretta a difendersi dalle bordate della sua avversaria, che in risposta è subito aggressiva. Vinci ha bisogno di 29 punti per muovere il punteggio, ma è già evidente che la bulgara ha più margine e riesce a spingere con più continuità da fondo campo. Nel quinto gioco, tuttavia, Pironkova subisce il break, anche perché commette un paio di errori di diritto evitabili. Un break improvviso a favore dell’azzurra che fino a quel momento sembrava soffrire moltissimo la regolarità della sua avversaria. Nemmeno il tempo di godersi il vantaggio appena conquistato, che Pironkova trova il controbreak immediato. Ora si gioca a strappi, Vinci cerca gli angoli stretti per poi aprirsi il campo lungolinea, mentre Tsvetana alterna le rotazioni con il rovescio. Il gioco è frammentato, ci sono molti errori gratuiti da fondo, anche se Vinci è più tattica. Altro game ed altro break, con Pironkova che spara in rete un diritto facile a campo aperto. La bulgara è una tennista fragile mentalmente, quando il punteggio è spalla a spalla, tende a commettere errori banali. Roberta non dà continuità al suo gioco, alterna esecuzioni perfette a colpi che finiscono nel centro della rete o lunghi di parecchi centimetri. Nel decimo gioco l’azzurra, senza mai avere set point, capitola e rimette in carreggiata la sua avversaria. Lo spettacolo è decisamente poco, tanti (troppi ) errori da parte di entrambe, che provano a giocare di fioretto, ma spesso con poca fortuna. Ormai Pironkova al servizio è nulla, non riesce in alcun modo a fare la differenza e viene irretita dagli schemi dell’italiana. C’è un altro break a favore della n.6 del seeding, stavolta Roberta non fallisce l’occasione e chiude sul 7-5.

Il vantaggio tranquillizza Vinci, che è più sicura e costringe, in più di una circostanza, la sua avversaria sulla difensiva. Il break italiano arriva nel terzo gioco e stavolta diventa uno strappo decisivo, in quanto Pironkova, ormai fagocitata dai suoi errori e dalle indecisioni tattiche, non riesce più a rimettersi in parità nel punteggio. Vinci è straordinaria a non scomporsi, a lottare punto a punto e a portarsi sul 5-2, ma, come nel primo parziale, ha delle incertezze in battuta che portano la sua avversaria a recuperare un break. C’è anche il tempo di un match point, che Roberta fallisce con un back di rovescio che va fuori di pochissimo, ma il secondo tentativo è il definitivo, perché Pironkova manda fuori un recupero della palla break e la partita si conclude sul definitivo 6-3.

[3] G. Muguruza B. b. C. Vandeweghe 7-6(4) 6-2 (Diego Serra)

Vince Garbine Muguruza in due set a Cincinnati. Ci ha provato a dare una soddisfazione al pubblico di casa Coco Vandeweghe, numero 33 WTA, forte dei due precedenti che l’avevano vista vittoriosa sulla spagnola, ottenuti però entrambi sull’erba. Ci è riuscita nel primo set dove ha combattuto ad armi pari, arrivando fino al tiebreak. Primo set dunque molto equilibrato, con Muguruza che per prima perde il servizio nel sesto game, ma che è brava a riconquistare la parità nel set brekkando la rivale nel gioco successivo. Muguruza tiene bene la battuta, non ha difficoltà a tenere il ritmo della statunitense, tanto che non si contano altre palle break e si arriva al tiebreak. Due minibreak a uno per la spagnola concedono il set alla Muguruza, che chiude al secondo set point con il servizio. Vandeweghe ha giocato un buon set ma nel tiebreak è stata tradita dal servizio. Secondo set dove la spagnola brekka di nuovo la rivale nel quarto game, statunitense che sembra aver perso mordente dopo il tiebreak giocato male. Vandeweghe non riesce mai a impensierire l’avversaria al servizio, ma anzi si chiude con un altro break Muguruza che si prende il match. Garbine Muguruza ha chiuso quindi in crescendo e ora affronterà Anastasia Pavlyuchenkova.

[2] A. Kerber b. K. Mladenovic 6-0 7-5 (Raffaello Esposito)

Il tennis aggressivo della n° 37 WTA Kristina Mladenovic sarà certo un buon test per capire quali segni ha lasciato in Angelique Kerber l’inaspettata sconfitta nella finale olimpica. La tedesca deve essere brava a dimenticare Rio perché il suo obiettivo è grande. Vincendo in Ohio diventerebbe la nuova n°1 mondiale. Il solo precedente ha più di due anni e se lo aggiudicò la mancina Angelique nel 2014 a Brisbane. Il cielo non promette nulla di buono ma si comincia, e questa è già una buona notizia. Angie vince il sorteggio, riceve e fa bene perché Mladenovic si inventa il game perfetto al contrario e cede la battuta con quattro errori fra cui un doppio fallo. La francese non c’è in avvio e una caterva di errori, molti rovesci in rete, la condannano subito ad un altro break. In pochi minuti siamo 4-0, un attimo ancora e sono sei. Il non gioco di Mladenovic è preoccupante, qualche vincente annegato in una marea di errori. Kristina si prende a rete il primo gioco del match in avvio di secondo set, si fa brekkare con un doppio fallo ma lotta e recupera subito lo svantaggio. Ora gioca molto bene ma manca la sua occasione nel sesto gioco quando fallisce tre occasioni consecutive, più una ai vantaggi, per staccarsi nel punteggio. E viene punita da un break chirurgico all’undicesimo game. Kerber affronterà la ceca Strycova, sconfitta in quattro occasioni su cinque.

[3] S. Halep b. A. Beck 6-3 6-1 (Federico Carducci)

Simona Halep raggiunge gli ottavi di finale del Western & Southern Open di Cincinnati superando, in maniera piuttosto agevole, la tedesca Annika Beck. Quello di oggi è il quarto successo per la rumena in cinque confronti diretti, il terzo in altrettante sfide sul cemento. Il confronto tra le due dura lo spazio di tre game: dopo aver tenuto entrambe il servizio una prima volta è, anzi, proprio la Beck a provare l’allungo trovando il break che le permette di salire 2-1. Certo, nell’occasione, la Halep non è esente da qualche responsabilità, come dimostra il doppio fallo con cui fronteggia, per cosi dire, la palla break. Quello della rumena è, però, solo un piccolo passaggio a vuoto cui fa seguito una reazione veemente: la numero 4 del mondo, infatti, ottiene immediatamente il contro break e da inizio ad un parziale di quattro game consecutivi che le permette di portarsi sul 5-2. Bisogna aspettare l’ottavo gioco perché la teutonica muova nuovamente il punteggio riuscendo, dopo due turni persi, a mantenere il servizio. La chiusura del primo set è, comunque, solo rimandata di un game. Ancora più squilibrato il secondo parziale: la Halep trova il break nel primo gioco e lo conferma portandosi sul 2-0. La Beck tiene il servizio nel terzo game, che si rivelerà l’unico conquistato nella seconda partita, prima di altri quattro game consecutivi che consegnano alla testa di serie numero 3 il match in meno di un’ora. Negli ottavi di finali la Halep affronterà la vincente della sfida tra la Svitolina, 17esima testa di serie, e la Gavrilova.

[5] A. Radwanska b. A. Petkovic 6-0 6-1 (Giovanni Vianello)

Si conferma una bestia nera (con la sconfitta odierna, gli scontri diretti recitano 8-0 in favore della polacca) Agnieszka Radwanska (testa di serie 5) per Andrea Petkovic, che ha rischiato di subire un doppio bagel. Non c’è mai stata partita tra le due, la Petkovic ha costantemente tentato di sfondare con i colpi da fondo ma la Radwanska ha saputo praticamente sempre difendersi e ribaltare la situazione in offensiva. La tedesca è apparsa tutt’altro che in giornata di grazia e non ha saputo cambiare schemi tattici contro le variazioni di rotazione di Aga. A nulla sono valsi gli interventi del coach della tedesca, che oggi è apparsa del tutto impotente di fronte all’avversaria. La giornata nera della tedesca si evince anche dai numerosi errori gratuiti, non solo da quelli che si possono considerare provocati dalla sagacia tattica della Radwanska. Al prossimo turno per la polacca una sfida che si preannuncia più ardua con la britannica Johanna Konta, testa di serie 10.

(in aggiornamento)

Risultati:

Primo turno

A. Petkovic b. L. Safarova 6-4 6-7(4) 6-2
[LL] J. Larsson b. I.C. Begu 6-3 4-6 6-3
[Q] K. Nara b. [LL] V. Golubic 6-4 4-6 7-5
K. Mladenovic b. [Q] K. Bondarenko 7-6(1) 6-3

Secondo turno

[3] S. Halep b. [Q] A. Beck 6-3 6-1
[2] A. Kerber b. K. Mladenovic 6-0 7-5
[10] J. Konta b. [Q] D. Vekic 6-2 6-3
[4] G. Muguruza b. C. Vandeweghe 7-6(4) 6-2
[5] A. Radwanska b. A. Petkovic 6-0 6-1
[6] R. Vinci b. [LL] T. Pironkova 7-5 6-3
[7] S. Kuznetsova b. [Q] A. Riske 3-6 6-3 6-1
[8] D. Cibulkova vs [LL] J. Larsson
[Q] D. Gavrilova b. [17] E. Svitolina 6-2 6-2
[Q] T. Babos b. [13] B. Bencic 7-5 6-2
[9] C. Suarez Navarro b. [Q] A. Cornet 6-2 1-0 rit.
[LL] M. Doi b. [WC] C. Mchale 2-6 6-3 6-4
B. Strycova b. [14] S. Stosur 7-6(11) 6-3
[12] T. Bacsinszky b. L. Tsurenko 6-3 6-0
[16] A. Pavlyuchenkova vs [Q] K. Nara

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