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Kyrgios e i successi autunnali: “Merito del mio fitness coach, mi ha messo sotto”
Il turbolento aussie spiega il suo recente stato di ottima forma: “Gli US Open mi hanno aperto gli occhi, e mi sono messo a lavorare sodo in palestra”. Affiancato da Martin Skinner, ex preparatore atletico del Watford FC

Alla fine persino Nick Kyrgios l’ha capito: da soli, senza qualcuno che ci segua, è difficile andare avanti. Specialmente a vent’anni, poi. Così l’australiano, nonostante avesse a più riprese dichiarato che preferiva giocare a Pokémon Go sullo smartphone piuttosto che fare esercizio fisico, si è arreso e si è messo nelle mani – almeno – di qualcuno che ne curasse la preparazione atletica. Il prescelto per “metterlo sotto” è stato Martin Skinner, ex preparatore atletico di colleghi come Aljaz Bedene e Tara Moore nonché della squadra di calcio del Watford nella stagione 2004-05. Ma l’impressione, confermata dalle parole di Kyrgios dopo la vittoria nel Masters di Shanghai contro Sam Querrey, è che fosse soltanto lui a potersi auto-convincere ad allenarsi con serietà.
E i risultati si sono visti: i successi delle ultime settimane, in primis quello nell’ATP 500 di Tokyo, “sono tutti merito della mia nuova forza fisica e della mia condizione” ha dichiarato alla stampa. “Ad essere sincero, non avevo fatto davvero neppure il minimo lavoro fisico per l’ultimo anno e mezzo. Quindi adesso sto andando semplicemente in palestra con costanza, facendo gli esercizi basilari, per rinforzarmi.” Quando lui e Skinner si sono incontrati per la prima volta “lui non riusciva a credere alla situazione nella quale mi trovavo fisicamente. Ma è un esperto, e io mi fido di lui. Mi dice cosa fare, e io lo faccio. Credo sia l’aspetto che ho migliorato di più ultimamente, il lavoro fuori dal campo.”
Ad aprire gli occhi di Nick, per sua stessa ammissione, è stato il ritiro per infortunio nel terzo turno degli US Open. John McEnroe, commentando il match per ESPN, fu piuttosto duro nei suoi confronti: “Se non vuole essere un tennista professionista, facesse altro. Si infortuna perché non si allena abbastanza.” Kyrgios infatti non ha mai fatto mistero di non vedersi tennista a trent’anni, e di voler magari intraprendere una carriera nella pallacanestro. “Ovviamente però, anche se non voglio giocare così a lungo, non voglio neppure infortunarmi. Quel match mi ha dato la sveglia, e ho deciso di rinforzarmi per svilupparmi come atleta”.
Di un allenatore vero e proprio, però, non vuole sentir parlare. Dalla sua separazione con Todd Larkham a Wimbledon in poi, fatta eccezione per i consigli di Radek Stepanek, “Per ora non se ne parla” ha ripetuto. “Ho appena vinto un ATP 500, direi che sto facendo le cose giuste da solo”. Su questo è difficile dargli torto. Soprattutto perché poi, oggi, ha vinto di nuovo, in un match che ha bollato come “noioso”. Perché Nick Kyrgios rimane sempre Nick Kyrgios.
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Naomi Osaka partner di Meta Al, nuova piattaforma chatbot
Naomi presenta Tamika, assistente di intelligenza artificiale appassionata di anime

Naomi Osaka tornerà alle competizioni nella stagione 2024 dopo la maternità, ma l’attività fuori dal campo non si è mai fermata per la giapponese. L’ex numero 1 del mondo collaborerà con Meta, l’impresa statunitense che controlla social network come Facebook e Instagram.
Per la nuova piattaforma chatbot Meta AI, l’azienda ha annunciato di avere una nuova linea di personalità digitali: ci sono 28 personaggi famosi tra cui sportivi come Tom Brady, Chris Paul, Dwyane Wade e, appunto, Naomi Osaka, presentata come un avatar (Tamika) con le seguenti caratteristiche: “Sailor Senshi in allenamento ossessionata dagli anime”. Gli utenti potranno così messaggiare anziché con delle intelligenze artificiali, con avatar rappresentanti personaggi rilevanti.
Billie Jean King Cup
Lindsay Davenport nuovo capitano Usa in Billie Jean King Cup
La leggenda americana subentrerà a Kathy Rinaldi dopo le finali di Siviglia del 2023

La USTA ha reso ufficiale la sua scelta: Lindsay Davenport sarà il capitano della squadra statunitense di Billie Jean King Cup a partire dalla stagione 2024. La leggenda del tennis a stelle e strisce subentrerà a Kathy Rinaldi che guiderà la formazione per le finali in programma a Siviglia dal 7 al 12 novembre prossimi.
Davenport ha vinto tre volte la competizione da giocatrice con la sua Nazionale e sarà il ventesimo capitano della storia della statunitense. L’ex numero 1 del mondo ha rilasciato delle dichiarazioni a margine del comunicato ufficiale: “Giocare in Billie Jean King Cup (Fed Cup) è sempre stata una priorità e un momento culminante per me durante la mia carriera professionistica. Ho sempre provato un enorme orgoglio nel rappresentare il mio Paese e sono entusiasta di farlo ora in un ruolo diverso“, ha affermato Davenport. “Entrare a far parte di una prestigiosa lista di capitani degli Stati Uniti è un onore, e non potrei sperare di ricoprire questa posizione in un momento migliore di questo: abbiamo giocatrici straordinarie, dalla qualità incredibile: possiamo fare grandi cose”.
Entusiasta il presidente della USTA Brian Hainline: “Lindsay è stata l’incarnazione di una campionessa per tutta la sua carriera, e pochi giocatrici hanno avuto tanto successo giocando per il loro paese quanto lei“. Davenport con la maglia degli Stati Uniti vanta 26 vittorie in singolare in 29 match giocati e 7 successi in doppio in 7 match: porta sicuramente grande esperienza e carisma in una squadra giovane e piena di ambizioni.
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Asian Games: Qinwen Zheng vince e vola a Parigi 2024
Testa di serie numero 1, Zheng non tradisce le aspettative e supera la connazionale Zhu Lin in finale

Era la principale favorita e non ha deluso le aspettative: Qinwen Zheng, testa di serie numero 1, trionfa agli Asian Games 2023, guadagnandosi così il pass per le Olimpiadi di Parigi 2024. Ad Hangzhou è stata una settimana praticamente perfetta per la numero 23 del mondo che ha piegato in finale la connazionale Lin Zhu (numero 33 del mondo) con un netto 6-2 6-4. Zhu che è stata anche l’avversaria di ranking superiore, visto che durante il torneo aveva superato la mongole Maralgoo Chogsomjav, la taiwanese Ya-Hsuan Lee, la coreana Sohyun Park e in semifinale la filippina Alexandra Eala che l’ha trascinata al terzo set. Proprio Eala ha vinto la medaglia di bronzo battendo la giapponese Haruka Kaji.
Non è mai semplice vincere con tutte le pressioni addosso e da favoriti e la cinese ha esorcizzato tutti i fantasmi dopo il trionfo odierno: “Sono davvero orgogliosa di aver vinto questa medaglia d’oro per il mio paese e per i miei genitori. Ho affrontato buone avversarie… anche se al momento non hanno un buon ranking. Penso che sia solo perché non hanno abbastanza possibilità di giocare abbastanza tornei. C’era tanta emozione. Quando ho vinto l’ultimo punto ho pensato: ‘wow, finalmente ce l’ho fatta’.
Zheng conquista così il pass continentale per Parigi 2024 e sarà della partita nel torneo olimpico a patto che rimanga nelle prime 400 del mondo e che non venga superata nel ranking da quattro giocatrici cinesi: scenari pressoché impossibili. La finale maschile andrà in scena domani e vedrà le prime due teste di serie all’opera: Zhizhen Zhang e Yosuke Watanuki. Per quanto riguarda invece il doppio maschile, la medaglia d’oro è andata a Yu-hsiou Hsu e Jason Jung (Taipei), giustizieri degli indiani Saketh Myneni e Ramkumar Ramanathan con un doppio 6-4.