ATP Houston: Johnson si impone nel derby. In finale con Bellucci

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ATP Houston: Johnson si impone nel derby. In finale con Bellucci

Il next-gen Escobedo si arrende al brasiliano in tre set. Sock manca la terza finale consecutiva

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BELLUCCI VS ESCOBEDO – Con un tabellone che conta dodici statunitensi tra cui i primi quattro del seeding, ci sta che solo un semifinalista non sia born in the Usa: l’ottava testa di serie Thomaz Bellucci, questa settimana sempre vittorioso al terzo set per eguagliare quello che finora è il suo miglior risultato dell’anno, la semi di Quito. Affronta per la prima volta la sorpresa Ernesto “Neto” Escobedo, ventenne losangelino di origini messicane, numero 91 del ranking e autore dell’eliminazione di John Isner in un match con tre tie-break. L’incontro inizia come te lo aspetti: diversi punti conquistati direttamente con il servizio e abbondante uso del dritto per dominare lo scambio da parte di entrambi, pur dotati di rovesci più che accettabili sul piano della regolarità. Dopo i primi game controllati agevolmente dal giocatore in battuta, è Escobedo a farsi pericoloso al sesto gioco, ma Bellucci salva la palla break con un ace e la partita prosegue senza particolari emozioni né scambi entusiasmanti. Sul 5-5, Neto manca di poco il perfect game, con Thomaz che risponde in corridoio dopo aver subito tre ace. Ma è il dodicesimo gioco a risultare decisivo: la prima di Bellucci perde efficacia, Escobedo ne approfitta per entrare nello scambio e brekka l’avversario a 15 incamerando così il primo set per 7-5.

In apertura di seconda partita, la contenuta reazione brasiliana e il leggero calo di concentrazione californiano spiegano i tre break consecutivi, poi è Bellucci a tenere per primo un servizio portandosi sul 3-1, vantaggio che conserverà fino al 6-4 senza mai tremare. Forse è stato proprio l’ultimo turno di battuta tenuto a zero sfoderando tre vincenti a dare un’ulteriore dose di fiducia al mancino brasiliano, dal cui dritto parte un lungolinea vincente a sfruttare subito il 30-40 offertogli da un doppio fallo di Escobedo. Da lì, il match è in discesa per Thomaz che regala anche qualche smorzata a punire la posizione spesso troppo arretrata dell’avversario e ottiene un secondo break che lo porta a conquistare la partita finale con un perentorio 6-2. Prestazione odierna comunque buona a conclusione di un ottimo torneo per il next-gen Escobedo, cresciuto sui campi pubblici con un budget annuo di 5.000 dollari, il cui tennis, certamente non vario e imprevedibile, ha poco da invidiare a quello di molti suoi compatrioti.

SOCK VS JOHNSON – Pronostico rispettato per quanto riguarda i contendenti dell’altra semifinale, gli statunitensi Jack Sock e Steve Johnson, rispettivamente prima e quarta testa di serie. Sock ha vinto quattro dei cinque precedenti a livello di circuito maggiore, compresi i due di quest’anno e l’unico disputato sulla terra; qui ha fatto finale nel 2016 e vinto l’anno prima. I due amici e compagni di doppio non sorprendono il pubblico inventandosi nuovi schemi, ma si affidano al collaudato “servizio e dritto”, eseguendolo peraltro con efficacia e continuità tranne che al settimo game: Johnson commette due doppi falli e altrettanti errori con il dritto inside-in regalando il break decisivo a Sock che prosegue deciso con il servizio fino al 6-4 concedendo all’avversario le classiche briciole.

Nulla cambia nel secondo parziale, con i due che non si perdono in improvvisazioni né in scambi prolungati. Anche il momento decisivo sembra arrivare ancora al settimo game quando una risposta di rovescio lungolinea di Sock sul 15-30 potrebbe dargli due palle break, ma l’arbitro, dopo un consulto con il giudice di linea per decidere quale sia il segno giusto, dice che è fuori; al punto successivo, il giocatore nato in quella Lincoln, Nebraska, cantata da Springsteen si attarda appoggiato alla rete guardando la zona dov’era caduto il suo rovescio e si prende un warning. Johnson tiene la battuta ed è lui a portarsi sul 15-40 con passante incrociato di dritto in corsa: Sock si salva, ma ormai è chiaro che il suo servizio non fa male come nel primo set. Dopo due giochi, infatti, si ritrova a servire un’altra palla break che è anche un set point, trasformato da Johnson con una risposta vincente. Gli scambi godibili che aprono la partita finale premiano Sock che sale 3-1. Il californiano è pronto ad aumentare l’intensità, recupera lo svantaggio mentre Jack, che si fa applaudire per una SABR vincente, commette qualche imprecisione che gli costa un altro turno di battuta: sono quattro i game consecutivi di Johnson che va a servire per il match, annulla una palla del 5-5 e piazza due ace guadagnandosi l’accesso in finale. Lo aspetta Bellucci, battuto nettamente all’Aussie Open 2016 nell’unico precedente.

Risultati:

[8] T. Bellucci b. [WC] E. Escobedo 5-7 6-4 6-2
[4] S. Johnson b. [1] J. Sock 4-6 6-4 6-3

Michelangelo Sottili

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