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Nadal e Muguruza sono i campioni del mondo ITF per il 2017
I due spagnoli vincono il premio per i migliori risultati nei tornei del Grande Slam in singolare. Muguruza è la prima del suo Paese dai tempi di Arantxa Sanchez

Come da copione, Rafael Nadal e Garbine Muguruza sono stati nominati campioni del mondo per il 2017 dalla ITF per il singolare, succedendo ad Andy Murray e Angelique Kerber. Per Rafa si tratta del terzo riconoscimento (l’ultimo nel 2010), mentre Garbine viene onorata del titolo ITF per la prima volta. Com’è accaduto nella maggioranza dei casi dal 1978 (anno in cui venne introdotto), il titolo è stato assegnato al Re del ranking ATP; per quanto riguarda la WTA invece, è la terza volta negli ultimi dieci anni che il premio non viene assegnato alla numero uno mondiale (accadde nel 2011, Kvitova al posto di Wozniacki, e nel 2012, Serena Williams al posto Azarenka).
Un trionfo tutto spagnolo. Non accadeva dal 1998 che i campioni del mondo del singolare fossero connazionali, quando vinsero il premio Pete Sampras, giocatore con più titolato in questo campo (6) e Lindsay Davenport. Il mancino di Manacor è tornato a giocare il suo miglior tennis nel 2017, ritrovando la fiducia necessaria per alzare il decimo Roland Garros e il terzo US Open e ha commentato così l’assegnazione del titolo: “Sono felicissimo di ricevere questo premio dalla ITF. Erano quattro anni che non chiudevo la stagione al primo posto del ranking ATP e questa è un’ulteriore emozione. Congratulazioni anche a Garbine per il suo successo, che è molto importante per il nostro paese. Ringrazio tutta la mia squadra e i miei tifosi, in particolare mio zio Toni, che mi è stato accanto tutti questi anni.”
Muguruza diventa così la prima spagnola a vincere questo award da Arantxa Sánchez Vicario nel 1994. L’ex-numero uno WTA ha dato seguito al suo ottimo 2016, vincendo il secondo Slam della carriera a SW19 e conquistando il trono del tennis a settembre. Queste le sue parole: “Essere la campionessa mondiale ITF al termine di un’annata tanto competitiva è straordinario, ancor di più perché anche Rafa ha vinto il premio nel maschile. E’ un gran modello da seguire per tutti noi e per questo è un momento così speciale per il tennis spagnolo. Sapevo che lavorare duro avrebbe dato i suoi frutti e così è stato, con il titolo a Wimbledon e la prima posizione mondiale. Ora mi sento molto carica per sfruttare ciò che ho fatto quest’anno nel lavoro per la prossima stagione.”
Per il doppio maschile il premio è stato assegnato a Lukasz Kubot e Marcelo Melo, vincitori di sei titoli quest’anno, tra i quali spicca il successo a Wimbledon su Marach e Pavcic, un match clamoroso che durò 4 ore e 40 minuti. Chan Yun-Jan e Martina Hingis sono le World Champions di doppio femminile, al termine di una stagione in cui hanno vinto nove trofei su nove finali disputate, inclusa la più pregiata a Flushing Meadows. Chan è la prima cinese di Taipei ad essere nominata campionessa del mondo ITF. Martina invece, che ha purtroppo detto addio al tennis giocato poco tempo fa, conquista il sesto riconoscimento ITF e così li spartisce equamente tra singolare (1997, 1999, 2000) e doppio (1999, 2015 e 2017). Assegnati anche i premi per il tennis in carrozzina: la giapponese Yui Kamiji è la campionessa nel femminile, l’argentino Gustavo Fernández nel maschile e il 43enne David Wagner (passaporto USA) per la categoria Quad. Il 18enne argentino Axel Geller è il Junior World Champion ITF per il maschile (finalista a Wimbledon e allo US Open) e la campionessa dell’Open di Francia juniores Whitney Osuigwe, classe 2002 dalla Florida, ha vinto il titolo nel femminile, la seconda quindicenne consecutiva a ricevere il premio.
Durante il prossimo Roland Garros, i giocatori riceveranno i rispettivi premi, in occasione della Cena dei Campioni, che verrà organizzata dalla International Tennis Federation il 5 giugno 2018.
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ATP 1000 Shanghai, il programma di mercoledì 4 ottobre: Fognini trova Kokkinakis
Fabio Fognini torna a giocare un match nel main draw di un torneo del circuito maggiore: scenderà in campo intorno alle 8 ora italiana

Era il 2019, e Daniil Medvedev aveva la meglio su Alexander Zverev, conquistando così il suo secondo titolo 1000. Quattro anni dopo, è ancora quello l’ultimo match disputato nel prestigioso master 1000 di Shanghai, cancellato nelle ultime tre stagioni a causa delle stringenti misure anti covid delle autorità cinesi. Da quest’anno, il più importante torneo asiatico potrà contare su un tabellone allargato a novantasei giocatori, sei dei quali italiani.
Di questi uno scenderà in campo sul centrale nella giornata di inaugurazione dell’edizione 2023: si tratta di Fabio Fognini, oggi sceso al numero 129 del ranking, in gara grazie ad una wildcard. Il ligure torna a giocare nel main draw di un torneo del circuito maggiore per la prima volta da luglio, quando perse al primo turno a Gstaad. In particolare, non vince un match di questo tipo dal secondo turno del Roland Garros. Il suo avversario sarà Thanasi Kokkinakis. L’estroso australiano, numero 71 del mondo, parte favorito: ha vinto tutti e tre i precedenti con Fabio, l’ultimo in Australia, quest’anno. In ogni caso, ci sono tutte le premesse per una partita interessante fra due giocatori molto talentuosi. Il match è il secondo in programma sul campo centrale, a seguire della sfida fra Dusan Lajovic e Stan Wawrinka, impegnati a partire dalle 6:30 ora italiana.
A seguire, chiuderanno il programma sul centrale i veterani Gasquet (impegnato col giocatore di casa Zhizhen Zhang) e Murray, che sfida Roman Safiullin. Qualche match da tenere d’occhio sui campi secondari: Mackenzie McDonald affronta il francese Moutet; Daniel Altmaier trova il giapponese Nishioka.
Ecco il programma completo (Diretta TV SKY Sport Tennis)
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ATP/WTA Pechino: la finale fra Sinner e Medvedev mercoledì alle 13:30 (SuperTennis)
Jannik Sinner, nuovo numero quattro del mondo gioca la sua quarta finale stagionale, la terza contro Daniil Medvedev

Mercoledì è giornata inusuale per una finale di torneo nel tour professionistico. Tuttavia, questo swing asiatico – il primo dal 2019 – ci ha già abituato ad alcune variazioni sul tema, fra match conclusi a notte fonda (questa, in realtà, sta diventando sempre più spesso la norma) e date di inizio e fine dei tornei inconsuete.
Nel 2019, un giovanissimo Sinner perdeva il primo dei suoi sette confronti con un ragazzino spagnolo, Carlos Alcaraz. Sono passati quattro anni e sul Diamond Court di Pechino quelli che erano due ragazzini si sono affrontati per un posto in finale come numero due e numero sette del mondo. Il divario è destinato ad accorciarsi ulteriormente: col prossimo aggiornamento della classifica, Sinner sarà ufficialmente numero quattro, tennista italiano più in alto del ranking da quarantasette anni, da quel 24 agosto 1976 in cui numero quattro lo fu Adriano Panatta.
Jannik affronterà in finale la sua nemesi: Daniil Medvedev. Il russo e Jannik si sono affrontati sei volte, e in tutti e sei i casi è stato l’attuale numero tre del mondo ad avere la meglio. Due di quei sei confronti si sono disputati quest’anno, e rappresentano i due terzi delle finali disputate da Sinner in questa stagione: quelle perdenti, a Rotterdam prima e poco dopo a Miami. Eravamo nel momento migliore dell’annata del russo, ripresosi dopo mesi di appannamento con una lunga serie di vittorie consecutive. A Miami, in particolare, Sinner aveva eliminato proprio Alcaraz per raggiungere la sua seconda finale in un mille.
Mercoledì 4 ottobre si riaffronteranno alle 13.30 ora italiana, l’orario della sessione serale (là sono le 19.30) di Pechino. Negli ultimi giorni, l’indicazione è stata più volte disattesa: ciò ha portato a match (uno su tutti quello fra Alexander Zverev e Davidovich Fokina) conclusosi ben oltre la mezzanotte. Questa finale, comunque, dovrebbe iniziare all’ora prevista, essendoci un solo match femminile prima della sfida italo-russa: si tratta di Pegula-Ostapenko, incontro di terzo turno che inizierà alle 6.00 ora italiana.
Il programma completo a Pechino di mercoledì 4 ottobre:
ATP
ATP Pechino, Sinner come Panatta: batte Alcaraz e scrive la Storia, è il nuovo numero 4 del mondo
Jannik raggiunge la finale a Pechino, dopo 47 anni un italiano rientra nella top4 del ranking ATP. Alcaraz cede di schianto a metà secondo set

[6] J. Sinner b. [1] C. Alcaraz 7-6(4) 6-1

Martedì 3 Ottobre 2023: una data destinata a restare nella storia del tennis italiano.
Jannik Sinner grazie alla vittoria nella semifinale del China Open aggiunge un mattoncino prestigioso alla sua carriera e contemporaneamente aggiorna la storia del tennis italiano, diventando il numero 4 del mondo (best ranking) quarantasette anni dopo Panatta (24 Agosto 1976).
Da quando esiste il ranking del computer (1973) nessun italiano si è mai spinto oltre il numero quattro.
Nella semifinale del China Open di Pechino Sinner ha sconfitto in due set il numero due del mondo Carlos Alcaraz, disputando uno dei migliori match della carriera (una prestazione inferiore solo a quella proprio con Alcaraz nella sconfitta allo US Open del 2022 ) e domani alle ore 13.30 (diretta su Supertennis) affronterà in finale Daniil Medvedev per portare a casa il suo secondo ATP500 dopo quello di Washington del 2021
Il traguardo storico raggiunto dal 22enne di San Candido non deve far passare in secondo piano la prestazione tennistica di oggi: il palcoscenico non era tra i piùprestigiosi (ma l’entry list sì, con otto dei primi dieci giocatori del mondo iscritti nel torneo cinese) anche se in ogni caso l’attesa era enorme ed Alcaraz ha subito cercato di travolgere Jannik nei primi minuti della partita, ma il nuovo numero 4 del mondo ha reagito da campione, sfoderando probabilmente la miglior prestazione di dritto della vita (13 vincenti e una velocità media ingestibile per chiunque) e mandando completamente in tilt il rivale spagnolo, costretto ad una vera e propria resa nel corso degli ultimi minuti della sfida.
“Tra di noi non c’è una rivalità, lui ha vinto troppo più di me” , aveva ammesso Jannik nei giorni scorsi, ma il campo in questo caso ha raccontato una storia un pochino diversa: Alcaraz soffre la potenza di Sinner e forse oggi ne ha sofferto per la prima volta perfino la personalità, con Jannik che ha annullato con grande freddezza quelle cinque palle break concesse in apertura di secondo set che avrebbero potuto riaprire la partita.
Sinner ha spazzato via i dubbi sulle sue condizioni fisiche dopo il malessere accusato in campo nel corso del quarto di finale con Grigor Dimitrov sfidando Alcaraz sul piano atletico e uscendo spesso vincitore dagli estenuanti scambi a ritmo forsennato ormai tipici della loro rivalità.
Domani con Medvedev servirà una vera e propria impresa: i precedenti sono pessimi (6-0 Medvedev e solamente tre set vinti in totale dall’italiano) e in generale a livello tecnico Sinner soffre l’accoppiamento col russo, grande ribattitore e difensore superbo, ma Jannik oggi ha fatto qualcosa di speciale e nella finale di mercoledì entrerà ovviamente in campo per vincere.
LA CRONACA DELLA PARTITA:
Primo set: Alcaraz parte a razzo, ma Sinner rimonta grazie ad un tennis eccezionale
La partenza di Carlos Alcaraz è allucinante: lo spagnolo è una furia, spinge qualsiasi palla a partire dalla risposta, per lui le righe e la rete sembrano invisibili. Sinner riesce a tenere una percentuale di prime piuttosto alta, ma non c’è niente da fare.
2-0 Alcaraz, e due palle (non consecutive) per il doppio break, con Jannik costretto a sfoderare i suoi colpi migliori per bussare e provare ad entrare dentro la partita.
La tenacia e la fantasia di Sinner vengono premiate, annulla una palla break con un dritto anomalo stretto in avanzamento fin troppo bello per essere vero (questa tipologia di dritti potrebbero fare la differenza tra una bella carriera e una carriera da campione) e tiene il servizio.
Comincia dunque la partita ma quella vera, con Alcaraz costretto a scendere dalla nuvola tecnica e a confrontarsi sulla terra, colpo dopo colpo, col tennis solido dell’italiano.
Sinner prima ricuce sul due pari, poi però perde un brutto turno di servizio, quasi per distrazione, subendo tre punti consecutivi dal 30-15, ma anche in questo caso rimedia immediatamente: la partita c’è, 3 pari.
Jannik alla battuta trema e concede, nei primi quattro turni di servizio ne perde due, uno lo tiene annullando due palle break e un altro ai vantaggi, sempre sul filo del rasoio, ma adesso quello in apnea è il suo avversario, i primi minuti del match sono solo un brutto ricordo e il dritto del numero due del mondo sta cominciando a scricchiolare.
Si arriva al solito tie break (ben sette in sei precedenti nel circuito maggiore, 5-2 Alcaraz) senza particolari sussulti, e il livello improvvisamente e comprensibilmente si abbassa, con un Sinner concreto che si porta avanti sul *5-2 ma trema e perde entrambi i punti al servizio.
Lo spagnolo regala ancora e stavolta Jannik non si fa pregare: chiude gli occhi e fa partire dalle corde una risposta vincente di dritto che vale troppo: il tie break finisce 7 punti a 4 dopo un’ora e tredici minuti di ottimo tennis.
Secondo set: Sinner annulla cinque palle break in apertura, Alcaraz si arrende
Sinner parte meglio sull’onda dell’entusiasmo del tie break e strappa subito il servizio all’avversario in apertura grazie ad un game perfetto. Alcaraz arranca ma prova a rimanere aggrappato alla partita, in attesa che il dritto di Jannik si prenda una pausa. Ma le pause si superano con la tenacia e Sinner in piena trance agonistica annulla ben cinque palle break totali nell’arco di due turni di servizio, recuperando addirittura dallo 0-40 nel corso del quarto game. Il ritmo è molto alto e gli errori inevitabili, ma il numero uno d’Italia mette in campo una tranquillità forse mai vista nel corso della sua giovane carriera.
Il quarto game spezza definitivamente il match, e Sinner, nel pieno della miglior prestazione di dritto della vita, non si guarda più indietro.
Forse per la prima volta nella storia della loro rivalità uno dei due si arrende, Alcaraz non c’è più e e Sinner in pochi minuti chiude col punteggio di 6-1 (tre break totali nel set).
Jacopo Gadarco