Wozniacki irrompe a Eastbourne, finale contro super-Sabalenka

WTA

Wozniacki irrompe a Eastbourne, finale contro super-Sabalenka

La numero uno del torneo vince ‘da numero uno’: annulla un match point a Kerber, la porta al terzo e vince di resistenza. Sabalenka sfianca la Maga e raggiunge la prima finale in un Premier

Pubblicato

il

 

È il venerdì prima di Wimbledon, e il tennis giocato viene per qualche minuto oscurato dai sorteggi più importanti del circuito verde (se non del circuito tutto). Il Nature Valley International di Eastbourne – che a dispetto del nome fa parte della categoria WTA Premier – non fa eccezione, ma si guadagna le attenzione degli appassionati con due semifinali di ottima fattura dalle quali escono vincitrici Caroline Wozniacki, numero uno del seeding, e Aryna Sabalenka, gargantuesca outsider che raggiunge così la prima finale in un torneo di categoria.

AGA SPAZZATA DI POTENZA – La prima sfida vede affrontarsi Agnieszka Radwanska e Aryna Sabalenka, che vengono inserite nel tabellone dei Championships pochi minuti prima di scendere in campo per la loro semifinale. Entrambe pescano impegni romeni: alla prima capita una qualificata, Elena Gabriela Ruse, e alla seconda Mihaela Buzarnescu, l’unica testa di serie a non aver mai messo piede a Church Road (è caduta due volte nelle qualificazioni, che però si giocano a Roehampton). Non c’è il tempo di distrarsi però: il mantra “penso soltanto al prossimo incontro” va applicato alla lettera, c’è da giocarsi un posto in finale.

Quel posto va a Sabalenka, vittoriosa in tre set come in tutti i suoi precedenti quattro incontri sull’erba inglese questa settimana. Stavolta riesce a risparmiarsi il tie-break decisivo, ma il passaggio a vuoto nel secondo set rimane e per spuntarla nell’atto conclusivo contro Wozniacki servirà maggiore concentrazione di quella mostrata contro “Aga la Maga” oggi. E magari anche un servizio un po’ più performante, in grado di supportare la buona lettura in risposta vista oggi: le due si sono breakkate a vicenda sette volte, nel corso del 6-3 1-6 6-3 che ha sfiorato le due ore cambiando spesso di mano. A colpire, ma non è una novità, è il gesto secco, potente di Sabalenka – soprattutto sul lato del dritto – supportato da una personalità forte, quasi esplosiva, a cui fa da perfetta e financo abbondante espressione un grunting tanto pronunciato da infastidire le avversarie. C’è stato un black-out nel secondo set, è vero, ma la bielorussa l’ha riassorbito totalmente e non è mai facile contro un’avversaria come Radwanska che sa entrarti sotto pelle per denunciare le tue insicurezze. Nonostante le imprecisioni a rete (comparto del gioco ampiamente migliorabile) e qualche rovescio fuori asse.

Alla fine le botte l’hanno quindi avuta vinta sui ricami, e la ventenne bielorussa ha raggiunto la terza finale WTA in carriera in meno di dieci mesi. Le prime due, su cemento e terra rossa, sono finite male (nel mezzo, un titolo al 125k di Mumbai). L’erba cambierà le cose? La certezza è che contro Wozniacki l’asticella si alzerà ancora, perché se esiste un’avversaria in grado di far sembrare il campo piccolissimo è proprio la danese.

WOZNIACKI SOPRAVVIVE E VINCE – 53esima finale, terza su erba, la seconda consecutiva qui a Eastbourne dopo la sconfitta con Pliskova dodici mesi fa. Un aggiornamento statistico alla voce ‘Caroline Wozniacki‘ che sembrava poco probabile al termine del primo set dominato da Angelique Kerber, e quasi impossibile quando la tedesca ha avuto sulla racchetta la palla per chiudere l’incontro e persino lo scambio in mano. Se non che la numero due del mondo ha deciso di annullare quel match point così, dopo trenta secondi di estenuante lotta allo specchio, con un dritto lungolinea imprendibile.

Fino a quel momento la partita aveva avuto già tre volti. Nei primi otto game quello di Angie, praticamente solo il suo, che perde appena quattro punti al servizio e sembra impossibile da arginare nello scambio di resistenza, che pure è territorio d’elezione anche per Caroline. Un coaching quantomai catartico (e ovviamente incomprensibile, si parla in polacco) con papà Piotr riportà però Wozniacki in vita, e per cinque giochi la danese diventa l’unica donna sull’isola: 4-1 ‘leggero’ Danimarca. Così come era entrata nel match, però, allo stesso modo Wozniacki se ne defila, forse distratta dal malore di uno spettatore o forse stupita dalla sua stessa reazione, e permette a Kerber tanto di riprendersi il break quanto di andare in vantaggio, 6-5 e servizio, per chiudere l’incontro. Qui succede quanto vi abbiamo mostrato, e forse la terza occasione di servire per il match fallita in due giorni (ieri due volte contro Kasatkina, nonostante la vittoria finale) impedisce alla tedesca di innestare la marcia più alta, quella necessaria per star dietro a una Wozniacki che nel tie-break gioca senza macchia e vince il parziale con merito, mettendo le basi per la vittoria dell’incontro.

Come a Doha quattro mesi fa, dunque, Kerber-Wozniacki è garanzia di partita nerboruta, intensa, maschia. E a vincere è ancora la giocatrice che sembra al momento poter contare su un serbatoio più ampio, mentalmente e fisicamente, nonostante appaia in difficoltà per larghi tratti dell’incontro. Wozniacki vince come vincono le numero 1, per la settima volta in quindici scontri diretti contro Kerber, e proverà a vincere il secondo titolo su questa superficie (il primo sempre a Eastbourne nove anni fa) senza pensare ai possibili strascichi in vista dell’imminente Wimbledon, che la vedrà in campo già lunedì contro Lepchenko. Per Caroline la benzina non è un problema.

Risultati:

A. Sabalenka b. A. Radwanska 6-3 1-6 6-3
[1] C. Wozniacki b. [4] A. Kerber 2-6 7-6(4) 6-4

Il tabellone completo

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement