Miami, verso il torneo femminile: alla ricerca delle conferme perdute

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Miami, verso il torneo femminile: alla ricerca delle conferme perdute

Nel 2019 tredici campionesse in tredici diversi tornei: in Florida molta incertezza e cinque giocatrici alla caccia del numero uno. Comunque vada, in scena un’altra tappa di una stagione perlomeno avvincente

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Qualcuno provi a dire che quest’anno ci si annoia. Difficilino il compito di chi è chiamato a fare previsioni in vista del secondo Premier Mandatory stagionale; difficile anche tratteggiarne un’anteprima, lasciando stare i pronostici. La WTA, paradigmatico terreno di questioni impreviste e imprevedibili, nel 2019 sembra aver esacerbato la propria natura, e il campo è addirittura più libero del solito da certezze, se mai ce ne sono state. L’annata è libera e selvaggia e avvincente come da tempo non capitava di ritenerla: i paragoni con i maschietti dirimpettai sono sempre difficili e quasi sempre fuori luogo, ma quest’anno la tivù l’abbiamo spesso sintonizzata più volentieri sulle frequenze del circuito in gonnella.

Non che sul versante ATP, con i suoi diciannove campioni in diciannove tornei, sia mancata la componente imprevedibile, ma il pathos respirato nel tour femminile in questi primi tre mesi di 2019 ha avuto tutto un altro profumo. Le tredici vincitrici, in tredici tornei of course, ma non solo: all’alba del maxi evento della Florida, all’esordio nella nuova tana dopo i trentadue anni di Crandon Park, la faccenda è fluida sotto tutti i punti di vista: nell’assenza ormai perdurante di dominatrici certe, saranno ben cinque le giocatrici aspiranti alla vetta della classifica che verrà pubblicata lunedì primo aprile: la detentrice Naomi Osaka, ovviamente, ma anche Petra Kvitova, Simona Halep, Elina Svitolina e Angie Kerber.

Il tabellone scoppietta sin dal principio e sin dalla sua parte nord: comanda Naomi, maluccio dopo il trionfo in Australia anche se va detto che la sconfitta patita a Indian Wells, sede dell’improvvisa deflagrazione del 2018, è arrivata contro la rediviva Belinda Bencic, una delle cinque colleghe più calde del momento. Per la giapponese possibile terzo round contro la sempre insidiosa, perché anomala, Su-Wei Hsieh, la quale a Melbourne le aveva imposto un bello spavento, e ottavo dal pedigree forse più nobile ma probabilmente meno pericoloso contro Muguruza o Wozniacki, piuttosto accartocciate. Tremendo, come il fato sa essere, il settore basso del primo quarto governato da Kerber: la mancina di Brema potrebbe giocarsi la rivincita della finale californiana già al terzo turno contro Bianca Andreescu. La teenager canadese, perché la sorte si sa ama scherzare, apre contro Irina Camelia Begu, proprio come a Indian Wells.

La capoclassifica della race 2019 Petra Kvitova ha perso all’esordio in California contro Venus Williams, ma considerata la tirata d’inizio stagione sembrerebbe presto per suonare il campanello d’allarme. Per Petra ex Petrona secondo turno contro una tra Sakkari e la wild card in crisetta post adolescenziale Olga Danilovic, che attendiamo a pronta ripresa, e ipotetico ottavo con Julia Goerges solo perché così dice la graduatoria delle teste di serie, in grave pericolo d’essere smentita: la tedesca si è afflosciata dopo il successo di Auckland e da quelle parti gravita Vika Azarenka, campionessa qui tre volte (2009, 2011, 2016), sempre in attesa della scintilla che potrebbe scattare da un momento all’altro: bene che scatti presto, perché l’esordio contro cipolletta Cibulkova non è banale. Nel quarto attende Kiki Bertens, baciata da un sorteggio non male, anche se Ash Barty, possibile in ottavi, è sempre un affare complesso da risolvere. Per il resto, niente che rubi l’occhio nel secondo spicchio del draw, a parte Yastremska, non si sa mai, in attesa del risveglio di Madison Keys.

Nella parte sud del tabellone guarda tutti dall’alto Karolina Pliskova: per la trampoliera di Louny secondo turno contro Zhang o Martic e cammino piuttosto tranquillo, compreso il potenziale ottavo contro Sevastova, dimessa e ritirata a Indian Wells. Il pericolo grosso, da quelle parti, ha le sembianze di Belinda Bencic, che ha un percorso per nulla disprezzabile. L’altro segmento del quarto ha in Sloane Stephens la sua figurina più quotata: campionessa in carica, Sloane sta giocando un 2019 horror e viene da due sconfitte sconcertanti, perdonerete il temerario eufemismo, contro Haddad Maia (Acapulco) e Voegele (Indian Wells). Difendere il titolo in questo stato è difficile e ogni partita può rappresentare un rompicapo. E allora sarà contenta la novella doppista Elise Mertens, visto che anche la finalista del 2018 Ostapenko non se la passa bene. Nell’incertezza generale, chance da non buttare per Camila Giorgi, unica portabandiera azzurra in gara: la figlia di paròn Sergio ha un bye al primo turno e al secondo pesca Schmiedlova o Maria con vista su Stephens. Si può fare discretamente.

L’ultimo quarto è quello a prima vista più interessante: ultima in basso Simona Halep, la quale sembra poter beneficiare di un circondario piuttosto sereno: potrebbe temere Venus Williams (tre volte campionessa qui, ma a cavallo del secolo) più di una Daria Kasatkina in crisi nera, ma i problemi giungono dall’alto: Elina Svitolina non deve sottovalutare Yafan Wang al secondo turno, se Kristina Mladenovic sarà del parere, ma può puntare all’ottavo più in vista di tutti, quello contro Serena Williams. Serenona aveva una certa qual dimestichezza con i campi di Key Biscayne, dove ha vinto otto volte, e siamo sicuri che non ci metterà molto a prender confidenza con la sede dei Miami Dolphins, sempre che i frequentissimi acciacchi di cui è vittima non intacchino più di tanto una foga agonistica apparsa ultimamente non proprio feroce.

Tabellone non banale, lo abbiamo detto e lo ribadiamo, per un torneo in qualche modo nuovo e dalle caratteristiche in gran parte ignote. Abbiamo provato a dare un’opinione sui quattro quarti cercando di avvicinarci il meno possibile a pronostici che in questa stagione sono persino più sfuggevoli del consueto. Intanto il primo quarto di stagione è stato una bellezza, nell’attesa della quattordicesima diversa campionessa, se sarà. Per ora il torneo è partito a rilento, o meglio, non è ancora partito per via della pioggia. A Miami ci riproveranno di mercoledì, magari col sole.

IL TABELLONE – Parte alta (aggiornato al 20/03)

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IL TABELLONE – Parte bassa (aggiornato al 20/03)

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