Alla fine, con un’ultima e decisiva spallata, Camila Giorgi è riuscita a scrollarsi di dosso Rebecca Peterson nella lunga salita (due ore e dieci minuti) che è stato l’ottavo di finale del WTA International di Washington. Proprio come un testa a testa sull’ascesa di una corsa ciclistica, le due giocatrici sono rimaste l’una alla ruota dell’altra, alternandosi, fino a che Camila ha saputo dare lo strappo decisivo per concretizzare un dominio evidente negli ultimi due set. Per la tennista italiana è il primo quarto di finale in questo 2019 sinora piuttosto avaro di soddisfazioni.
Il primo set finisce a casa Svezia, dal momento che Peterson impedisce a Camila di accendere la miccia. Una Giorgi con le polveri bagnate, disastrosa con la seconda di servizio – appena tre punti su undici – si lascia irretire dal tennis sporco eppure efficace di Peterson. La svedese non dimostra timori di sorta nel rallentare il ritmo, e talvolta si rifugia persino in certi candelotti pronti a trasformarsi in tranelli irrisolvibili per Giorgi, che da par suo vuole colpire più forte che può ogni palla che le passa sotto il naso. E ci riesce poco, nel primo parziale, se è vero che l’ennesimo dritto impreciso che si spegne in corridoio vale il 6-3 per Peterson, con doppio break di scarto.
Con Giorgi in campo, però, il vento può cambiare rapidamente. E infatti cambia. Nel primo game di risposta, l’italiana indovina un paio di soluzioni – il break è sottolineato da una risposta fulminante di rovescio – e poi concretizza col servizio, 2-0. Nel momento in cui un angolo piuttosto incredibile trovato da Giorgi con il dritto vale all’azzurra il 5-2, il dominio appare netto al punto che non si capisce come possa aver perso il primo set. In realtà, la risposta è piuttosto semplice. Tra le due giocatrici c’è una differenza balistica sostanziale, ma il primo set di Giorgi era stato parecchio carente per quanto concerne i colpi di inizio gioco. Con il servizio e la risposta che funzionano, l’idea è che questa rimonta possa presto completarsi.
Insomma, siamo in salita ed è Camila che fa l’andatura. Rintuzzati un paio di attacchi nel primo gioco, sotto forma di palle break da annullare, l’italiana accoglie un altro dritto impreciso di Peterson e va a segno. Break, 2-0 e partita che sembra segnata. Qui però viene fuori l’orgoglio della svedese, che sta vivendo un momento di buona fiducia e lo dimostra andando a vincere un game lunghissimo nel quale Giorgi fallisce ben tre cinque palle del 3-0, e invece si ritrova sul 2-2 pochi minuti dopo (dopo aver fallito altre due palle break).
La lotta è serrata fino al 4-4, con Camila che continua a sparare fendenti (e servire alla grande, saranno 13 ace alla fine) e Rebecca che contiene come può, con intelligenza, giocando profondo e rischiando il giusto. Poi gli argini si rompono, come in fondo era giusto che accadesse visto l’andamento degli ultimi due set, e la numero uno italiana vince i due game che le servivano per accedere ai quarti di finale, dieci mesi dopo l’ultima volta (era il torneo di Linz, che poi avrebbe vinto).
Affronterà Zarina Diyas, giocatrice molto temibile sul veloce che ha dimostrato di essere in ottima salute battendo in due set la quinta favorita Tsurenko. L’incontro è stato programmato come ultimo quarto di finale sul Grandstand, interamente dedicato al torneo femminile nella giornata di venerdì. Camila scenderà in campo quindi (circa) tra l’1 e le 2 italiane.
Risultati:
C. Giorgi b. R. Peterson 3-6 6-3 6-4
[WC] C. McNally b. C. McHale 6-3 1-6 6-3
Z. Diyas b. [5] L. Tsurenko 6-4 6-4
S-W. Hsieh b. [Q] V. Gracheva 7-5 4-6 7-6(6)
Il tabellone completo