World Padel Tour, profili: Marrero/Ortega e Sanchez/Gutierrez

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World Padel Tour, profili: Marrero/Ortega e Sanchez/Gutierrez

Ultimo focus del 2019 sul padel, uno sport in netta crescita. Vi presentiamo le attuali numero uno femminili e gli ex numero uno maschili

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Belasteguin/Lima e le gemelle Alayeto
Navarro/Lebron e Sanchez/Salazar

Continua su Ubitennis la rubrica dedicata al Padel, lo sport che ha rivoluzionato la vita sportiva degli spagnoli e che, giorno dopo giorno, conquista stelle del calcio mondiale e dello spettacolo in generale nonché migliaia di italiani. Oggi vi presenteremo le due coppie che occupano la prima posizione del ranking mondiale femminile e la coppia numero 3, ex numero 1, del padel maschile, rispettivamente Marta Marrero e Marta Ortega e Daniel Carlos Gutierrez e Maximiliano Sanchez.

Marta Marrero e Marta Ortega: “Las Martas”

Non possiamo che iniziare dal profilo della veterana Marta Marrero, nata a Las Palmas, capitale delle isole Canarie (Spagna), il 16 gennaio 1983, altezza 173 cm per 64 kg di peso, è un destro e nel 10×20 (le misure del campo di padel) occupa la parte sinistra, anche conosciuta come quella del vantaggio nel tennis, la posizione dedicata nel padel, teoricamente, a colui che dovrebbe finalizzare il punto. Il suo colpo marchio della casa è il pallonetto ma è anche molto famosa per il rovescio a due mani e per il potente smash. Attualmente vive e si allena a Barcellona.

 

Marta Marrero ancor prima di essere conosciuta per il padel è famosa in patria e nel mondo soprattutto per la sua carriera da professionista nel circuito WTA. Prima di ritirarsi nel 2010, in seguito agli innumerevoli infortuni, Marta Marrero, professionista dal 1998, aveva raggiunto una classifica di top 50 (miglior ranking numero 47 sia in singolare nel 2004 che in doppio nel 2005). In particolare, in singolare ha raggiunto in un’occasione sia i quarti di finale al Roland Garros (da qualificata nel 2000, perse dalla connazionale Conchita Martinez poi finalista in quell’edizione) che gli ottavi di finale a Melbourne (2001, perdendo dalla statunitense Jennifer Capriati), oltre a raggiungere 2 finali entrambe perse. In doppio, invece, su 5 finali disputate (di cui 3 tornei Mandatory) ha vinto 2 titoli, entrambi Premier su terra battuta (uno dei quali a Istanbul in coppia con la nostra Antonella Serra Zanetti) tra 2004 e 2005. In Fed Cup Marta ha partecipato in diverse edizioni (2002, 2004 e 2005), giocando 7 partite (in singolare 2 vittorie, entrambe nel 2002, e 4 sconfitte, una sconfitta in doppio) e raggiungendo il miglior risultato con le semifinali a Mosca nel 2004 perse contro la Francia (Marta perse sia l’unico incontro di singolare da lei disputato che quello di doppio).

Professionista nel World Padel Tour dal 2015, in coppia con Alejandra Salazar, Mara Marrero da subito diventa numero 2 del ranking alle spalle delle gemelle atomiche Alayeto, riuscendo finalmente a scavalcarle in classifica diventando numero uno al mondo per la prima volta nel 2016 (insieme a Alejandra Salazar) e per la seconda volta nel 2019 (grazie alla collaborazione con Marta Ortega). La stagione 2016 è stata forse quella da incorniciare, infatti, oltre al numero 1 del ranking WPT, arriva anche il titolo mondiale con la Spagna sia in coppia (con Alejandra Salazar) che in squadra oltre che il titolo europeo a squadre nell’edizione 2017.

Nel 2018 Marta Marrero ritorna a fare coppia con Salazar, al rientro dopo 7 mesi di stop dovuti ad infortunio, e insieme conquistano ben 6 titoli (titolo di Maestre incluso oltre alla prima edizione del WOpen), tutti vinti contro le acerrime rivali, le gemelle Alayeto. Alla fine del 2018 Marrero e Salazar arrivano a pochi punti dalla riconquista del numero 1 del ranking che rimane nelle mani delle gemelle Alayeto e, proprio a fine stagione, Marta e Ale annunciano il loro divorzio come coppia e l’inizio di una nuova sfida che le vedrà nel 2019 svariate volte avversarie soprattutto in finale dando vita a un nuovo classico del padel femminile. Inoltre, nel 2019, grazie ai titoli conquistati insieme l’anno prima e grazie all’avvicendamento di titoli vinti nella stagione in corso, seppur non formando coppia, Marrero e Salazar sono tornate contemporaneamente al numero uno della classifica mondiale, condizione che hanno mantenuto solo a distanza di un torneo per poi lasciare spazio alla sola Marta Marrero al vertice della classifica mondiale femminile. Infatti, seppur il padel sia esclusivamente uno sport di coppia, le classifiche sono stilate a livello individuale, mentre l’iscrizione ai tornei prevede l’assegnazione delle teste di serie sommando i punti in classifica dei giocatori che formano coppia nello specifico torneo.

Passiamo ora alla descrizione del profilo di Marta Ortega Gallego, anche detta Martita (piccola Marta per via della età e per distinguerla dalla compagna Marrero) o Doctora (dottoressa, per via dei suoi studi di medicina, ma anche per la precisione di alcuni suoi colpi in campo), nata il 14/02/1997 a Madrid (Spagna) sua attuale città di residenza, altezza 170 cm, è un destro e in campo occupa la posizione del drive (destra) riservata alla costruzione del punto. I suoi colpi migliori sono sicuramente la bandeja e la dejada. Marta Ortega è giovanissima ma vanta già nel suo palmares il titolo di campionessa europea nel torneo di coppia (con la connazionale Ariana Sanchez) e in quello a squadre con la Spagna (2017 Portogallo), il titolo di campionessa del mondo a squadre con la Spagna e di vicecampione del mondo nel torneo di coppia (con Carolina Navarro) nella stessa edizione del 2014, il secondo posto alle WPT Finals 2017 (sempre in coppia con Ariana Sanchez), 8 titoli nel circuito professionistico (1 nel 2017 con Ariana Sanchez e 7 nel 2019 con Marta Marrero, oltre a due Challenger vinti nel 2017 sempre con Sanchez) e il record di giocatrice più giovane nel conquistare un titolo WPT (nel 2017 a 19 anni, vittoria dell’Open di Santander in coppia con Ariana Sanchez con cui condivide il record) e a conquistare il primato della classifica mondiale WPT (a 22 anni nel 2019).

Martita Ortega è molto attiva sui social in particolare Twitter e Instagram dove pubblica molte storie di padel e di vita privata, specialmente relazionate agli studi (iscritta a medicina). Nel circuito maschile ha un’ammirazione sconfinata per il sevillano Francisco Navarro Compan, meglio noto come Paquito, oltre che per il compaesano Alejandro Galan, fratello della sua ex compagna di team Alba Galan.

Insieme a Marta Marrero, Marta Ortega nel 2019 ha dato vita ad un appassionante confronto con la ex compagna di squadra, Ariana Sanchez a sua volta in squadra con Alejandra Salazar ex compagna di Marrero. Le due coppie hanno chiuso la stagione rispettivamente con 7 e 5 titoli su 15 tornei disputati, affrontandosi per ben 7 volte (4-3 a favore delle Marte), tutte finali, inclusa quella di fine anno, la finale del torneo dei tornei, il Master Final di Barcellona, che dopo una battaglia di 2 ore e 59 minuti si è conclusa al tie break del terzo set decretando maestre 2019 Salazar e Sanchez.

Il Mago di San Luis Daniel Carlos Gutierrez e lo Squalo di Villa Mercedes Maximiliano Sanchez

Nato a San Luis, capitale dell’omonima provincia argentina nella regione del Cuyo, il 15 giugno 1984, altezza 177 cm, Carlos Daniel Gutierrez Amaya è un destro e nel 10×20 occupa la parte destra. I suoi colpi marchio della casa sono la bandeja, i recuperi impossibili e la dejada con effetto a uscire dalla porta. Daniel nel circuito è anche conosciuto come Sanyo, soprannome che gli è stato attribuito da piccolo per via del nome di un giapponese che viveva a San Luis, che si chiamava proprio Sanyo, e per via del taglio degli occhi di Daniel che ricordava quello tipico di un giapponese. I commentatori spesso lo indicano come il Puntano (abitante di San Luis) o Abracadabra Gutierrez in riferimento alle magie che fa in campo in qualità di Mago di San Luis.

Il palmares di Daniel Gutierrez è pieno di trionfi tra i quali:

  • campione del mondo a squadre 2016 con l’Argentina battendo in finale la Spagna (secondo incontro giocato in coppia con Fernando Belasteguin e vinto contro Francisco Navarro e Juan Martin Diaz)
  • vincitore di 3 edizioni delle Finals WPT (2013 e 2014 in coppia con Maximiliano Sanchez, in entrambe le occasioni sconfisse i numeri 1 del mondo Fernando Belasteguin e Juan Martin Diaz, indimenticabile la finale del 2014 in quella che fu l’ultima partita insieme di Bela e JM Diaz; 2016 in coppia con Francisco Navarro)
  • vincitore di 2 Master di Buenos Aires in coppia con Maximiliano Sanchez nel 2013 e nel 2018
  • chiusura del 2018 come numero 1 del ranking mondiale in coabitazione con il compagno di squadra Maximiliano Sanchez

Nel 2019 Sanyo è stato protagonista della giocata più spettacolare mai vista in un campo di padel. Durante la finale del Mexico Open, ultimo torneo della regular season, di fronte ai nuovi numeri 1 del mondo Navarro e Lebron, il Mago ha eseguito una contro parete laterale destra da un tweener di spalle. La palla velocemente cambia direzione finendo sul lato sinistro e passando la rete, sorprendendo Lebron a cui non rimane che applaudire. Pubblico in estasi e gioco fermo per qualche minuto di incredulità. Lo stesso Gutierrez a fine partita dirà che di queste giocate, 199 su 200 vanno fuori, ma per questa unica che rimane dentro ci vuole un po’ di fortuna.

Connazionale e compaesano di Daniel Gutierrez, nonché suo compagno di team, Maximiliano Sanchez Aguero nasce a Villa Mercedes, nella provincia argentina di San Luis nella regione del Cuyo, il 15 dicembre 1986, altezza 183 cm. Maxi Sanchez è un destro e nel 10×20 occupa la parte sinistra. Il suo colpo marchio della casa è il remate/pagada (i colpi violenti in smash anche in salto) ma anche i recuperi fuori dal campo. Il suo nickname è il Tiburon (lo squalo, per il suo coraggio in campo) o semplicemente Maxi e il suo sito web ufficiale è https://maxitheshark.com/

Il palmares di Maxi Sanchez non ha nulla da invidiare a quello del compagno di team:

  • campione del mondo a squadre 2016 con l’Argentina battendo in finale la Spagna (primo incontro giocato in coppia con Agustin Silingo e perso contro Juani Mieres e Mati Diaz)
  • vincitore di 3 edizioni consecutive delle Finals WPT (2013 e 2014 in coppia con Daniel Gutierrez; 2015 in coppia con Juan Martin Diaz)
  • vincitore di 2 Master di Buenos Aires in coppia con Daniel Gutierrez nel 2013 e nel 2018
  • diventa numero uno del ranking mondiale per la prima volta in carriera nel settembre 2018 quando, vincendo il torneo di Lugo, succede in solitaria al brasiliano Pablo Lima, già passato alla storia come numero uno solitario dopo Belasteguin
  • chiusura del 2018 come numero 1 del ranking mondiale in coabitazione con il compagno di squadra Daniel Gutierrez

Dal momento in cui Sanyo Gutierrez e Maxi Sanchez hanno deciso di tornare nello stesso team, dopo il biennio di break in cui Gutierrez decise di intraprendere il progetto con Paquito Navarro, i due argentini hanno messo a segno la stagione migliore delle rispettive carriere vincendo nel 2018 ben 8 titoli e chiudendo l’anno per la prima volta al primo posto della classifica mondiale. Il flusso positivo è ripreso anche all’inizio della stagione 2019 con 3 titoli nei primi 4 tornei. Tuttavia, è dal successo di Vigo che Sanyo e Maxi non vincevano un titolo e i tanti punti non difesi hanno determinato il superamento in classifica da parte degli spagnoli Paquito Navarro e Juan Lebron primi spagnoli nati in Spagna ad arrivare al vertice della classifica mondiale (Navarro era già stato vicinissimo a questo risultato anche nel 2017 proprio in coppia con Sanyo Gutierrez). Sanyo e Maxi hanno dimostrato il pedigree da campioni vincendo altri 2 titoli su 4 tornei disputati a fine stagione regolare (5 il numero totale di titoli nel 2019), l’ultima delle quali avvenuta proprio contro Navarro e Lebron nella finale del Mexico Open, ultimo torneo della regular season.

Purtroppo, i due puntani nella semifinale del Master Final di Barcellona, torneo dedicato alle migliori 8 coppie maschili e femminili, hanno ceduto il passo a Pablo Lima e Alejandro Galan poi vincitori del torneo (battendo in finale Belasteguin e Tapia a loro volta giustizieri della coppia numero uno del mondo). In virtù di questo risultato Lima e Galan superano il duo argentino e concludono la stagione al secondo posto della classifica mondiale.

Appuntamenti con il padel da segnare in agenda

Il grande Padel internazionale va in vacanza per tre mesi, tornerà infatti a marzo 2020. È stata una grande stagione di padel. In primis è stato battuto il record di spettatori a una partita di padel professionistico con 9.558 persone paganti per le semifinali del Master Final di Barcellona il 21 dicembre 2019 (per la finale il giorno seguente è stata comunque raggiunta una cifra record di più di 7 mila persone). Inoltre, il 2019 è stato un anno davvero internazionale per il World Padel Tour con i Master in Portogallo e Argentina, gli Open in Brasile, Messico e Svezia, senza dimenticare le esibizioni in Belgio e Egitto e un challenger in Francia.

Per il momento non sono ancora state annunciate le località che ospiteranno i tornei della prossima stagione, ma ci risulta che Roma sarà tappa ufficiale del WPT nel 2020 e l’Open del Mexico dovrebbe essere confermato anche il prossimo anno con l’estensione alle donne. Il World Padel Tour non vi abbandona mai con notizie puntuali sul sito ufficiale, sui propri canali social di Facebook e Instagram e con lo streaming completamente gratuito sul canale youtube dedicato, con dirette dal venerdì alla domenica nelle settimane in cui si disputano i tornei Open e Master della lega di Padel più importante al mondo.

Massimiliano Mingrone

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Flash

WTA Ningbo, altra vittoria sofferta per Jabeur. Shnaider fa fuori Kvitova

Jabeur-Podoroska e Fruhvirtova-Shnaider saranno le semifinali del torneo cinese che ha appena visto l’eliminazione di Bronzetti

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Ons Jabeur - US Open 2022 (foto Twitter @usopen)

Non solo la sconfitta della nostra Lucia Bronzetti per mano di Linda Fruhvirtova: la giornata di giovedì metteva in palio altri tre posti per le semifinali del WTA di Ningbo. Ecco com’è andata.

[1] O. Jabeur b. V. Zvonareva 7-5 4-6 6-1

Primo set segnato irrimediabilmente dagli errori di Ons Jabeur. Fin dalle prime fasi di partita, è ben evidente che per la tunisina non sia ancora tempo di tornare ai fasti che l’anno portata a sue finali a Wimbledon, ma che debba lottare su ogni singola palla. Gli errori fioccano, in particolare dalla parte del dritto, e questo consente a Zvonareva di andare due volte in vantaggio di un break, prima sul 2-0, poi sul 4-2. Jabeur, però, non si sottrae alle difficoltà e alla fatica, vince 4 game di fila e recupera tutto il ritardo, tirando fuori alcune magie di livello assoluto – tweener, smorzate e recuperi in corsa vincenti –. Zvonareva, presa dalla frustrazione, commette qualche errore e non può nulla di fronte all’improvviso cambio di passo dell’avversaria. Dopo un’ora e un quarto Jabeur fa suo il primo set per 7-5.

 

L’inizio di secondo parziale vede dominare chi si trova in risposta, con quattro break consecutivi messi a segno. Entrambe le giocatrici commettono errori anche banali, provate dalla fatica del primo set e dalla grande umidità di Ningbo. La prima a tenere il proprio turno di servizio è Jabeur nel quinto gioco, a cui risponde subito la russa. Sul 3-3, Zvonareva si procura due palle break annullate con due numeri clamorosi dalla tunisina: ace di seconda e vincente di dritto incrociato con entrambi i piedi nel corridoio. L’equilibrio, però, non dura molto: Jabeur incappa in un pessimo game alla battuta e subisce un break a 15, che manda la russa  a servire per il set sul 5-4. Zvonareva, a differenza del primo parziale, è cinica e chiude alla prima chance dopo quasi un’altra ora di gioco.

Inizio di terzo set che sorride a Ons Jabeur: dopo aver superato il momento di appannaggio fisico e tecnico della fine del precedente parziale, innesta una marcia superiore, che le consente di trovare con grande continuità soluzioni vincenti e prendere il largo nel punteggio (5-0). Sotto di due break, Zvonareva riesce a muovere il punteggio, nonostante i vistosi fastidi alla spalla sul servizio. Jabuer chiude 6-1 dopo due ore e trentasei minuti di autentica battaglia.

GLI ALTRI MATCH – Non si è salvata, invece, la numero 2 del tabellone Petra Kvitova che, dopo aver raggiunto i quarti di finale grazie al forfait di Putintseva, ha ceduto in tre set e due ore di gioco alla 19enne russa Shnaider. La ceca si era ripresa dopo un primo set da dimenticare (1-6), aggiudicandosi il secondo parziale per 6-4 grazie soprattutto a una buona resa in fase di risposta con tre break messi a segno. Nel terzo, però, la numero 14 del mondo non è stata sufficientemente cinica e non è riuscita a sfruttare il momento di maggiore difficoltà dell’avversaria in avvio di set. Shnaider ha salvato tre palle break nel suo primo turno di battuta e un’altra sul 2-3, prima di brekkare a zero nel game successivo e involarsi così verso la vittoria (6-3). La 2004 russa disputerà contro Fruhvirtova (un’altra giocatrice ceca) la sua seconda semifinale nel circuito maggiore, dopo quella persa ad Amburgo in estate contro Noha Akugue. Intanto, si è già assicurata un nuovo best ranking: ora è virtualmente numero 70 del mondo (il precedente miglior piazzamento era n. 83).

L’ultimo quarto di finale del Ningbo Open ha visto infine la vittoria in due set di Nadia Podoroska su Katerina Siniakova. L’argentina ha prevalso con un doppio 6-1 in un match caratterizzato dall’abbondanza di palle break: la ceca ne ha concesse ben 17 (solo in un turno di battuta ne è rimasta del tutto immune) perdendo il servizio cinque volte, mentre Podoroska si è salvata in tutte e cinque le occasioni fornite all’avversaria. Il punteggio ha così assunto una forma anche più severa rispetto a quanto si sia effettivamente visto in campo, sebbene la numero 90 del mondo abbia ampiamente legittimato il successo. Sarà quindi lei l’avversaria di Jabeur nella semifinale della parte alta del tabellone. Nadia proverà a ribaltare i pronostici per accedere a quella che sarebbe la sua prima finale nel circuito dopo tre semifinali perse. (Andrea Mastronuzzi)

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ATP

ATP Pechino: De Minaur vince annullando tre match point a Murray. Al secondo turno anche Etcheverry e Davidovich

Vittoria sofferta ma importante anche in ottica Race per De Minaur che si conferma bestia nera di Sir Andy

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Alex De Minaur - ATP Pechino 2023 (foto Twitter @ChinaOpen)

Dopo cinque match (tra cui quelli dei nostri Arnaldi e Sonego) si è conclusa la prima giornata di gioco – per quanto riguarda il tabellone principale – al China Open di Pechino. Non sono scese in campo teste di serie ma c’è stato comunque spazio per incontri e risultati interessanti. In particolare, a chiudere il day 1 è stata la sfida tra De Minaur e Murray, uno dei tanti primi turni prestigiosi apparecchiati dal sorteggio (tra gli altri, indubbiamente, Rune-Aliassime, Rublev-Norrie e Medvedev-Paul). Ad avere la meglio è stato l’australiano: a differenza delle ultime due sfide con lo scozzese (entrambe dominate: 6-3 6-1 al Queen’s e 6-1 6-3 a Montecarlo), però, questa volta Alex ha faticato non poco ed è stato costretto ad annullare ben tre match point. Nel parziale decisivo, Murray era infatti avanti 5-2 e sembrava in controllo, ma all’improvviso ha perso le misure del campo con il dritto e non è riuscito a contenere il nervosismo.

Oltre alla vittoria di Arnaldi su Wolf e alla sconfitta di Sonego con Humbert, si registrano poi le vittorie secondo classifica di Etcheverry su Harris e di Davidovich-Fokina sulla wild card cinese Zhou.

A. De Minaur b. A. Murray 6-3 5-7 7-6 (6)

 

Forte delle ultime nette vittorie ottenute ai danni dello scozzese, De Minaur ha avuto un avvio decisamente migliore, tenendo a zero tre dei suoi primi quattro turni di battuta e soprattutto brekkando l’avversario alla prima occasione utile. Nel secondo game, l’australiano si è infatti portato sullo 0-40 imponendo un ritmo martellante e, nonostante la rimonta di Murray, è comunque riuscito a strappargli il servizio approfittando di un suo errore in avanzamento e poi trovando grande profondità in risposta. A tratti, l’ex numero 1 del mondo è apparso impotente al cospetto dell’ottima prova di De Minaur, manifestando con una serie di urlacci tutta la sua frustrazione. Andy non si è mai avvicinato al controbreak e ha concluso il parziale con soli quattro punti racimolati nei game di risposta. Dopo 35 minuti, Alex ha quindi fatto suo il set per 6-3.

Qualcosa è poi cambiato sin dai primi punti del secondo parziale: Murray ha cercato di essere più propositivo, mentre l’australiano ha gradualmente perso un po’ di certezze. Il numero 12 del mondo ha sbagliato un rovescio a campo spalancato che gli avrebbe fornito una palla break sull’1-1 e poi ha pagato dazio subendo il break nel sesto gioco. Se in questa occasione il britannico è stato bravo ad aspettare l’errore dell’avversario, non si può dire altrettanto per il game successivo quando Andy ha commesso troppi gratuiti di dritto (accompagnando ogni errore con un lancio di racchetta) e ha quindi regalato l’immediato controbreak. Sembrava quindi che il pallino del match fosse tornato in mano all’australiano ma da quel momento la qualità del match si è notevolmente alzata, aprendosi a qualsiasi possibile esito. De Minaur ha avuto l’occasione per salire 6-5 e servizio: Murray l’ha prontamente annullata e ha poi piazzato un game di risposta sullo stile della sua epoca d’ora, prendendosi break e set.

Il livello di gioco è rimasto alto anche in apertura di parziale decisivo. Il primo ad avere palla break è stato De Minaur nel game inaugurale ma Andy si è affidato al servizio. A segnare la svolta è stato invece il quarto gioco in cui l’ex numero 1 del mondo ha confermato di aver ritrovato fiducia nel suo dritto con un paio di vincenti e altre soluzioni angolate che gli hanno permesso di neutralizzare le tre occasioni avute dall’avversario per tenere il servizio e di brekkare. Murray ha poi amministrato il vantaggio con sicurezza fino al 5-2 quando ha avuto due match point per chiudere i conti già in risposta. Il numero 12 del mondo li ha annullati con grande carattere e dopo pochi minuti ha approfittato di un turno di battuta disastroso da parte dello scozzese, tornato falloso con il dritto. L’incontro ha quindi avuto il suo epilogo al tie-break, dove Sir Andy ha continuato ad avere problemi con il dritto, sprecando con questo colpo il suo terzo match point e poi sbagliando nuovamente anche sulla prima chance in mano a De Minaur. Dopo 2 ore e 50 minuti di gioco, l’australiano ha quindi messo la parola fine su un match ricco di colpi di scena. Alex, che conquista punti importanti per la Race (dove ora è undicesimo), aspetta ora il vincente del big match Paul-Medvedev.

GLI ALTRI MATCH – Di appena due minuti più lungo rispetto a De Minaur-Murray, è stato l’incontro tra l’argentino Etcheverry e il qualificato sudafricano Harris. Nonostante la superficie sfavorevole, il numero 31 del mondo è comunque riuscito a rispettare il pronostico, sebbene non si siano certo viste le 118 posizioni di differenza tra i due nel ranking. I primi due parziali sono stati dominati dai servizi, con percentuali bulgare di realizzazione per entrambi (il dato più basso è stato il 56% di punti ottenuti con la seconda da Harris nel secondo set). Sono stati quindi i tie-break a deciderli: il primo è stato appannaggio di Harris che poi, però, ha compromesso l’esito del secondo giocando male i primi punti in battuta tanto da ritrovarsi rapidamente sotto 2-5. Il rendimento al servizio del sudafricano è calato ulteriormente nel parziale decisivo: Etcheverry si è sempre fatto trovare pronto sulle seconde dell’avversario e, dopo essere andato vicino al break già sul 2-1, ha piazzato l’allungo decisivo nel sesto game. L’argentino ha poi annullato una palla del controbreak e infine ha chiuso dopo quasi tre ore sul 6-3. Il giocatore di La Plata, che si trova virtualmente in posizione da nuovo best ranking (n. 28), affronterà Ruud o Struff al secondo turno.

Nell’altro match di giornata lo spagnolo Davidovich-Fokina non ha avuto problemi a superare la wild card di casa Yi Zhou, numero 905 del mondo al secondo main draw ATP dopo aver esordito la scorsa settimana a Zhuhai (anche lì grazie a una wild card e uscendo sconfitto in tre set da Garin). Non c’è stata storia in particolare nel primo parziale, archiviato da Davidovich con il punteggio di 6-2 in soli 25 minuti e con appena due punti persi al servizio. Il cinese ha lottato di più nel secondo ma l’esito è stato comunque identico. Il prossimo avversario dello spagnolo uscirà dall’incontro tra Zverev e Schwartzman.

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ATP

ATP Astana: Giron batte Wawrinka in tre tie-break. Bene Thiem

Gli aggiornamenti di giornata dal torneo in Kazakistan: l’americano nel match del giorno ha la meglio su Stan

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Marcos Giron - Roma 2022 (Twitter - @inteBNLditalia)
Marcos Giron - Roma 2022 (Twitter - @inteBNLditalia)

Ad Astana, nel primo turno del tabellone principale, forniscono un grande spettacolo Marcos Giron e Stan Wawrinka, in un match che sfiora le 3 ore. Dominic Thiem vince in scioltezza in due set contro il peruviano Juan Pablo Varillas.

Marcos Giron b. Stan Wawrinka 6-7(6) 7-6(4) 7-6(6) (Renato Nunziante)

Nel primo set i due giocatori esprimono un tennis di alto livello, mantenendo tutti i turni di servizio senza concedere neanche una palla break. Molto bene Stan con la prima di servizio, con cui vince tutti i punti. Nel tiebreak, Marcos Giron annulla i primi due set point per lo svizzero, ma non può nulla al terzo tentativo, in cui Wawrinka piazza l’allungo, vincendo il primo set 7-6(6). Secondo set che segue il copione del primo. I due tennisti si aiutano col servizio non concedendo palle break e portando anche questo set al tiebreak. Stan Wawrinka soffre molto in questa fase del match la prima di servizio di Marcos Giron. Chiude l’americano con il punteggio di 7-6(4). Si va al terzo set. I due tennisti si concentrano totalmente sui loro turni di servizio. Lo svizzero piazza 5 ace nel terzo set (due di questi nel tiebreak), confermando il suo ottimo rendimento al servizio di oggi. Si difende al servizio, ma non riesce ad essere aggressivo in risposta, rendendo la vita molto facile a Marcos Giron, che dopo 3 ore di match chiude al terzo tiebreak dell’incontro con il punteggio finale di 6-7(6) 7-6(4) 7-6(6)

Dominic Thiem b. Juan Pablo Varillas 6-3 7-6(10) (Renato Nunziante)

Ottima partenza per Dominic Thiem che conquista il break nel primo turno di servizio del peruviano, break che riesce poi a mantenere per tutto il set, grazie ai suoi ottimi colpi, ed il suo pesante servizio. Senza concedere nessuna palla break, l’austriaco chiude 6-3 il primo set. Nel secondo set, è Varillas ad avere un’ottima partenza. Si porta sul 3-1 strappando il servizio all’austriaco, prima di perderlo il turno di servizio successivo. I due annullano diverse palle break, riportando equilibrio nel match, fino a quando l’austriaco sale in cattedra nel tiebreak, vincendo il set con il punteggio di 7-6(10). L’austriaco affronterà proprio Marcos Giron negli ottavi di finale.

GLI ALTRI MATCH – In Kazakistan prosegue l’Astana Open, torneo ATP 250 dove ad aprire il programma di giovedì è la vittoria della tds numero 6 Adrian Mannarino (numero 34 della classifica mondiale) nel derby con Arthur Rinderknech col punteggio di 7-6 (4) 6-2. Mannarino, finalista da queste parti nel 2020, ha sofferto più del previsto nel corso del primo parziale, trovandosi costretto prima a recuperare un ‘early break’ e poi ad annullare addirittura un set point nel corso del dodicesimo game, imponendosi infine al tie break. Nel secondo set è invece andato tutto liscio per il 35enne mancino, 3-0 in pochi minuti prima di chiudere 6-2 in circa due ore totali di partita.

Continua la cavalcata del bielorusso Egor Gerasimov, 30 anni, attualmente sprofondato al numero 661 della classifica ATP ed in campo grazie al ranking protetto: l’ex numero 65 (miglior classifica raggiunta nel 2020) ha sconfitto al primo turno Zapata Miralles col punteggio di 7-6 (5) 6-3. Per Gerasimov si tratta della terza vittoria nel torneo, considerando anche quelle con Bergs (numero 181) e Muller (numero 80) ottenute nei due turni di qualificazione. Al secondo turno affronterà la tds numero 4 Jiri Lehecka.

Sul Campo Centrale il qualificato austriaco Jurij Rodionov (numero 107 del mondo) ha sconfitto in rimonta Gregoire Barrere: 2-6 6-4 7-6 (5).

Rodionov dopo aver perso nettamente il primo set è riuscito a prevalere nella volata del tie break del set decisivo grazie ad un errore gratuito dell’avversario sul match point: nemmeno il challenge ha potuto salvare il 29enne francese dalla sconfitta. Terza vittoria nel torneo per Rodionov, che al secondo turno affronterà la testa di serie numero due Sebastian Baez.

Altro giro, altro qualificato. Sarà infatti il giovane russo Kachmazov l’avversario di Mannarino al secondo turno. Kachmazov ha battuto a sorpresa Corentin Moutet col punteggio di 6-3 7-6 (5) diventando inevitabilmente la storia del giorno, dopo una stagione passata a lottare nell’inferno del circuito, ovvero i tornei ITF.

Il 21enne nel corso delle qualificazioni aveva sconfitto senza perdere nemmeno un set sia Marozsan (numero 92 del mondo, diventato famoso grazie alla vittoria con Alcaraz al Foro Italico) che l’esperto Dzumhur, e oggi si è ripetuto con Moutet (24 anni, numero 119 del ranking), anche se nel secondo set ha sprecato un vantaggio di cinque giochi a due, chiudendo solamente al nono match point. (Jacopo Gadarco)

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