Evans su Federer: "Ha giocato al meglio gli ultimi game"

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Evans su Federer: “Ha giocato al meglio gli ultimi game”

Il britannco, sconfitto da Roger a Doha, conferma la superiorità del rovescio dello svizzero rispetto al dritto

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Daniel Evans - Queen's 2019 (foto Alberto Pezzali/Ubitennis)
 

Il ritorno in campo di Roger Federer era ovviamente uno degli eventi più attesi di questa prima parte di stagione, e se alla fine il suo si è rivelato un match all’altezza delle aspettative dove non sono mancati colpi spettacolari, il merito è anche del suo avversario: lo svizzero infatti si è trovato davanti Daniel Evans. Il britannico è certamente dotato di grande tecnica e l’ha sfruttata al massimo per portare Federer fino al terzo set, tuttavia nei momenti cruciali è stato schiacciato dalla pressione e ha finito per perdere 7-5 dopo 2 ore e 24 minuti. “Io ho semplicemente cercato di vincere la mia partita, non ci sono molte lezioni da imparare da una sconfitta del genere ha ammesso Dan amareggiato nella conferenza post gara.

“Non sono riuscito a stargli dietro nei momenti finali, non ha troppa importanza che fosse Roger o Rafa. Mi brucia finire così perché so di aver giocato bene ma comunque ho perso, non ho sfruttato le mie chance”. Ricordiamo che i due negli ultimi giorni avevano condiviso il campo piuttosto spesso allenandosi assieme. “Non sono uno stupido” ha spiegato subito Evans quando gli viene chiesto se ha notato delle differenze nel livello in cui si è allenato e quello in cui ha giocato Federer. “Lo sentivo che in certi momenti non gli girava tutto bene. Mentre nel terzo si è sciolto, e in effetti i suoi game migliori sono stati gli ultimi tre, quattro. Ho sentito molta pressione, soprattutto sul lato del rovescio. Avendoci passato molto tempo insieme e avendo fatto tanti scambi con lui ho davvero creduto di potercela fare”.

Parlando poi della sua prestazione, il numero 28 del mondo ha aggiunto: “Ero un po’ più fiducioso rispetto ai match precedenti con lui dove non ho retto all’impatto con la sua forza, la sua rotazione. Ho cercato di restare paziente e giocare senza fretta ma è comunque difficile tenergli testa perché lui sta sempre così vicino alla linea di fondo. Sul mio servizio verso la fine ha iniziato a mettermi ancora più pressione e sono tutte piccole cose che tu noti quando sei in campo contro persone del genere e alla lunga finiscono per avere la meglio”.

Infine le considerazioni generali sul rientro di Federer non si discostano molto dall’impressione generale che c’è nel mondo tennistico: “Sicuramente è una cosa positiva per il movimento sportivo, la vendita dei biglietti e la visibilità in generale” ha detto Evans. “Inoltre per il pubblico sarà interessante vedere come se la caverà alla sua età”. Ricordiaamo infatti che nel mese di agosto l’ex numero 1 del mondo compirà 40 anni, e se ancora adesso i suoi avversari confermano che il momento migliore di una partita durata oltre due ore sono gli ultimi game giocati, c’è da essere fiduciosi sulla sua tenuta fisica.

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