Wimbledon, lo Slam dell’esperienza? - Pagina 2 di 4

Al femminile

Wimbledon, lo Slam dell’esperienza?

Dopo la cancellazione del 2020, il tennis torna finalmente a giocare sull’erba: tantissime incognite e poche certezze alla vigilia dei Championships femminili

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Simona Halep e Serena Williams - Wimbledon 2019
 

1. Ashleigh Barty
Sulla numero 1 del mondo c’è poco da dire: dopo il ritiro a Parigi per un problema all’anca, non è più scesa in campo. Comprensibile la riservatezza sulle sue reali condizioni fisiche: le scopriremo solo più avanti. Barty in carriera vanta 4 vittorie in tornei su erba (Birmingham 2019, Nottingham 2018 e due ITF), eppure a Wimbledon non è mai andata oltre il quarto turno. Probabilmente è il segno che in passato ha patito la pressione dello Slam, al di là della sicura adattabilità tecnica alla superficie.

2. Simona Halep
La vincitrice dell’ultima edizione di Wimbledon disputata (2019) non è scesa in campo al Roland Garros per un problema al polpaccio, emerso durante gli Internazionali di Italia. Era iscritta al WTA 250 di Bad Homburg, ma poi ha deciso di cancellarsi. Le sue condizioni sono tutte da scoprire.

3. Aryna Sabalenka
Come molte giovani tenniste, Sabalenka probabilmente non ha ancora compiuto il pieno processo di adattamento alla superficie. Del resto in carriera ha disputato appena 28 match su erba (16 vinti, 12 persi). Riuscirà finalmente a superare il complesso degli Slam, tornei nei quali sino a ora ha quasi sempre deluso?

4. Elina Svitolina
L’erba si era sempre rivelata una superficie indigesta per Svitolina (con una percentuale di vittorie ben inferiore al 50%). Poi nel 2019 è arrivato l’exploit, con la semifinale raggiunta a Wimbledon; per la verità in quella edizione fu aiutata da un tabellone fortunato. Ora è chiamata a confermare la testa di serie altissima con cui si presenta al via. Non sarà facile.

5. Sofia Kenin
Nella sua breve esperienza su erba (19 match disputati in totale) Sofia Kenin ha fatto in tempo a raccogliere una vittoria e una finale sui campi di Maiorca. Per il momento però non è riuscita a giocare altrettanto bene sui prati inglesi. Al prossimo Wimbledon proverà a uscire dal periodo di crisi recente, migliorando il secondo turno ottenuto a Londra nel 2018 e 2019.

6. Bianca Andreescu
Per Bianca Andreescu l’erba è una superficie ancora da esplorare. In carriera ha disputato appena 12 match, e a Wimbledon addirittura un solo incontro nel tabellone principale (anno 2018). In sostanza, a causa di cancellazioni e infortuni vari, sui prati di Church Road Bianca si troverà a disputare il secondo match in assoluto della carriera.

7. Serena Williams
Serena Williams e Wimbledon: un rapporto leggendario. Undici finali raggiunte, sette vittorie, senza contare il successo alle Olimpiadi di Londra 2012, il torneo dove forse ha giocato il miglior tennis di tutta la carriera e disputato sempre sui campi di Church Road.
Ricordo che Serena è stata anche la finalista, benché sconfitta, delle ultime due edizioni dei Championships. Ormai è quasi una frase fatta: di fronte agli acciacchi dell’età, un po’ tutti ritengono che l’erba possa essere la superficie più adatta per andare alla caccia del fatidico 24mo Slam.

8. Iga Swiatek
Numeri estremamente esigui per Swiatek sull’erba: a livello professionistico appena 6 partite giocate (3 vittorie e 3 sconfitte). A Wimbledon un solo match disputato: il primo turno del 2019 perso contro Golubic. Sembrerebbe partire con poche speranze, se non fosse che a risollevare la situazione c’è il titolo di Wimbledon junior vinto nel 2018. Quindi in realtà Iga vanta un minimo di esperienza positiva sui prati inglesi.

a pagina 2: La situazione delle teste di serie da 9 a 16

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