Coppa Davis: Cilic è ancora il faro della Croazia, l'Italia deve evitare il doppio

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Coppa Davis: Cilic è ancora il faro della Croazia, l’Italia deve evitare il doppio

Italia e Croazia si ritrovano a Torino otto anni dopo. La sfida tra Sinner e Cilic orienterà l’incontro. Sonego favorito nell’altro singolare. Il doppio croato fortissimo. Volandri fiducioso, promuove la coppia Sinner-Fognini

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Marin Cilic - Finale Coppa Davis Torino 2021 (Photo by Jose Manuel Alvarez / Quality Sport Images / Kosmos Tennis)
 

da Torino, il nostro inviato

Sarà di nuovo Italia-Croazia a Torino, come nel 2013. Allora si giocò al Pala-Vela, oggi sarà la cornice del PalaAlpitour a decidere chi staccherà il biglietto per Madrid e per il sogno di una nuova insalatiera.

In precedenza, la Croazia ci aveva battuto 3-2 nel 2001 al Foro italico, quando non bastò agli azzurri l’impresa dell’odierno capitano Filippo Volandri contro Goran Ivanisevic e con lo stesso punteggio nel 2008 sul cemento di Dubrovnik quando dopo la vittoria di Seppi su Cilic, fu decisiva la sconfitta di Bolelli con Ancic

Di quella sfida vinta dagli azzurri 3-2 qui a Torino nella Croazia ci sono praticamente tutti tranne Ivan Dodig, secondo singolarista che perse i due match contro Andreas Seppi e soprattutto contro Fabio Fognini nel quinto e decisivo match.

Per Fabio fu uno dei tanti weekend di Davis da eroe grazie anche al doppio vinto il sabato in coppia con Simone Bolelli ancora contro Dodig e Marin Cilic ( che aveva assicurato ai biancorossi i due punti grazie alle vittorie su Lorenzi e Seppi).

Da quel 2013 molte cose sono cambiate. Fabio Fognini, dopo tanti anni di battaglie, da protagonista assoluto si è trasformato in una chioccia per i “giovani pischelli con i quali siamo a posto per 10 anni”.

Marin Cilic invece, resta il faro della sua nazionale, allora era numero 12 del mondo, aveva già una discreta carriera alle spalle, ma solo l’anno successivo avrebbe completato la sua esplosione con la clamorosa vittoria agli Us Open 2014, dominando Roger Federer in semifinale prima di battere Nishikori in finale.

Proprio Roger Federer ha negato al campione croato, issatosi fino al numero 3 del mondo, un ulteriore successo slam, respingendolo nelle finali di Wimbledon 2017, quando Marin fu praticamente paralizzato da una vescica e dall’emozione, e a Melbourne nel gennaio 2018 quando Roger si aggiudicò il ventesimo major spuntandola solo al quinto set.

Da quel momento Marin ha alternato cose buone a lunghi momenti di difficoltà che lo hanno visto scivolare nelle retrovie, sino ad una malinconica posizione a ridosso del numero 50 del mondo ( numero 47 a maggio di quest’anno).

Poi però il croato ha ripreso confidenza e fiducia, dapprima tornando ad alzare un trofeo dopo tre anni di digiuno ( Queen’s 2018) sull’erba di Stoccarda, superando Shapovalov e Auger Aliassime in finale e poi bissando il successo nel recente torneo di San Pietroburgo, superando Taylor Fritz nell’atto conclusivo e riaffacciandosi così trai primi 30 del mondo.

Ci sono le mani e il cuore di Cilic sulla seconda insalatiera croata, quella vinta a Lille nel 2018 contro la Francia, nell’ultima edizione della “vera” Coppa Davis. Marin trascinò i suoi compagni ( Borna Coric, vittorioso su Chardy ed il doppio Dodig-Pavic sconfitto dai francesi) con le vittorie in trasferta su Tsonga e Pouille, superando così anche l’amarezza della bruciante sconfitta patita in finale a Zagabria contro l’Argentina di Juan Martin del Potro che gli recuperò due set di vantaggio nel match chiave di quella sfida, durato quasi cinque ore.

Il primo storico trionfo croato portò la firma di Ivan Ljubicic e Mario Ancic ( Con Ivanisevic e Karlovic) che nel 2005 sbancarono Bratislava per il delirio di un’intera nazione.

La sfida che varrà un posto nella final-four di Madrid ruoterà attorno al match che vedrà opposto il numero uno croato al nostro nunero uno ( in assenza di Matteo Berrettini), Jannik Sinner.

Oggi Cilic è riuscito a perdere inopinatamente contro il numero 282 ungherese Zsombor Piros, in un match che non contava nulla per la sua nazionale, ma che ancora una volta ha confermato i momenti di vuoto che attraversano le partite ( e l’intera carriera) del croato.

John Isner, dopo aver racimolato appena due game contro il nostro giovane fuoriclasse ( sconfitta più netta patita in carriera dal gigante americano) ha predetto per Jannik un futuro da top 3. Abbiamo chiesto a Cilic, che top3 lo è stato cosa dovrà fare Jannik per raggiungere quel livello. “Jannik è giovane ed è già top10, quindi ha già dimostrato di essere molto competitivo ad alti livelli, ha avuto una stagione fantastica. Per arrivare al vertice dovrà avere continuità negli slam e nei 1000, è quello che alla fine fa la differenza, nessuno sa dove potrà arrivare, quando sono arrivato al numero 3 ho avuto dodici mesi fantastici. Ma Jannik sta migliorando giorno dopo giorno in maniera incredibile”.

Sinner-Cilic, sicuramente, ma non solo. Lorenzo Sonego ha dimostrato di essere una pedina fondamentale nello scacchiere azzurro di Filippo Volandri. La nuova formula della Davis ( anche se secondo Nicola Pietrangeli non dovremmo più chiamarla così…) affida ai numeri 2 il compito di aprire le ostilità e sin qui Lorenzo il torinese e torinista ha sempre passato la racchetta a Jannik dopo aver portato l’Italia in vantaggio.

Bisognerà capire chi sceglierà il capitano Vedran Martic tra Borna Gojo, bravo a sorprendere Popyrin nella prima giornata e Nino Sedarusic che oggi ha assicurato ai croati il punto che mancava per avere la certezza matematica della qualificazione ai quarti di finale.

Borna Gojo, ventidue anni e numero 276 del ranking, ha mosso i primi passi nel mondo del tennis nel circuito universitario americano, dove nel 2016 aveva contributo alla conquista del titolo NCAA, poi la sua carriera professionistica è stata rallentata da molti problemi fisici. ” Ho avuto anni molto duri, quest’anno solo stato a lungo infortunato, non è facile giocare quando non sei al 100%, però ho avuto l’opportunità di giocare per la mia nazionale e per me questo conta più di ogni altra cosa”.

La sua attività è concentrata prevalentemente nel circuito challenger, anche se in ottobre è riuscito a qualificarsi per il main draw dell’Atp250 di Mosca dove ha perso in tre set da Duckworth, disputando una buona partita.

Nino Serdarusic si trova poco più su in classifica ( n. 242) e ha due anni in più del suo compagno di squadra. Tante corse nei challenger dove lo abbiamo visto perdere da Cecchinato in tre set in Croazia e qualche sporadica apparizione sul tour maggiore ( si è qualificato a Stoccolma battendo Vavassori in quali prima di perdere da Van de Zanschulp).

La sua famiglia gestisce un ristorante ad Umago dove lui ha dato una mano in passato e dove ora di tanto in tanto va a gustarsi una bistecca al tartufo o un’insalata di polpo. È allenato dai fratelli Tomislav e Filip che lo hanno condotto al tennis dopo che fino a 10 anni aveva giocato a calcio. Proprio come il suo possibile avversario Sonego, un passato da ala nel Torino. Dopo la vittoria con Marozsan non ha nascosto la sua gioia: “Tutto l’anno giochiamo sempre per noi stessi, con la nazionale è un’altra cosa. Ho sentito sulla mia pelle le emozioni di questa giornata, è il momento più bello della mia carriera”.

Punto forte della compagine balcanica è senza dubbio il doppio. Nikola Mektic e Mate Pavic sono la coppia numero 1 al mondo e in questa stagione hanno vinto ben nove titoli, tra cui spicca la prima vittoria tutta croata a Wimbledon, oltre alle vittorie a Roma, Montecarlo e Miami e la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo battendo l’altra coppia croata Cilic/Dodig.

Capitan Volandri, dopo il forfait di Matteo Berrettini, ha convocato Simone Bolelli, che con Fabio Fognini ha composto una coppia molto competitiva, capace di vincere uno Slam in Australia e giocare anche le Atp Finals nel 2015. Tuttavia Simone non è apparso in buone condizioni e Volandri ha provato di fianco a Fognini prima Lorenzo Musetti contro gli Usa, poi Jannik Sinner contro i campioni colombiani Farah-Cabal in un match terminato alle 02.30 di stanotte. Probabilmente, in caso di necessità sarà proprio Jannik a dover fare gli straordinari, ma vista la forza del doppio croato, sarà il caso di vincere i due singolari.

Volandri suona la carica: “La prova di Jannik con Fabio è stata ampiamente superata. I croati sono un grande team, Cilic è un campione slam ed il doppio è fortissimo. Ma Jannik e Lorenzo hanno impattato benissimo con la competizione, abbiamo rispetto di tutti ma paura di nessuno”.

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