2022, l'anno dei grandi ritiri. Serena Williams, Ash Barty e non solo: tutti gli addii al tennis femminile - Pagina 3 di 5

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2022, l’anno dei grandi ritiri. Serena Williams, Ash Barty e non solo: tutti gli addii al tennis femminile

Storie, racconti, aneddoti, vittorie, delle donne del tennis – più o meno famose – che hanno salutato nell’anno che si sta per chiudere lasciando un chiaro segno del loro cammino. Stosur, Puig, Flipkens… La lista non è breve

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Serena Williams - US Open 2022 (foto Twitter @wta)
 

Ashleigh Barty 23/03/2022 – Il vero botto si è avuto a marzo. L’annuncio a sorpresa, pienamente anticonvenzionale nonché in perfetta sintonia con i tratti caratteristici della protagonista, che spegne una carriera a soli 25 anni lasciando vacante il trono del ranking dopo tre titoli Slam e 121 settimane passate in testa al tennis femminile. Un congedo che è stato il sigillo di una decisione non dettata dal logorio fisico, ma dalla volontà e allo stesso tempo dalla necessità impellente di dare inizio ad una nuova fase della propria vita. Perché i grandi campioni dello sport, vengono assorbiti così intensamente dalla disciplina che praticano da avvertire ad un certo punto il bisogno del cambiamento. Poter dare una scossa alla propria esistenza, immettere nuova linfa per continuare ad esprimersi ai livelli massimali a cui sono sempre stati abituati. Diminuire le pretese, non è minimamente consentito. Non è un unicum nella storia sportiva, quello di Ash. Basti ricordare Michael Jordan, che all’apice del suo splendore abbandonò la palla a spicchi per dedicarsi al baseball, salvo poi ritornare sui suoi passi. Così come d’altra parte aveva fatto, mostrando di fatti le avvisaglie di quello che sarebbe accaduto otto anni dopo, la campionessa del Queensland nel settembre del 2014 per intraprendere l’avventura nel mondo del cricket. Adesso, però, sono diversi i sogni che Ashleigh sta provando a realizzare. Un po’ di nostalgia è presente in lei, ma il ricordo di quello che è stato viene custodito senza sfociare nella malinconia. Il presente la vede disimpegnarsi tra tornei di golf, la stesura di una collana di libri per bambini, il ruolo di ambasciatrice per un’azienda di telecomunicazioni e la messa a punto della sua fondazione; la quale avrà come scopo principale quello di sostenere le comunità indigene. Questa è Ash Barty, una donna che non si è accontentata di essere la tennista più forte in circolazione; una donna che ha preso la decisione più difficile, più rischiosa. La voglia di dipingere la propria vita con nuovi colori, perché l’esistenza umana fa sprigionare una forza interna che quando prevale porta a fare tutto il possibile per rendere la vita lo specchio di un arcobaleno.

Ashleigh Barty – Australian Open 2022 – Twitter (@AustralianOpen)

Kveta Peschke 08/04/2022 – E’ stato l’ultimo giro sui campi del circuito, quello del 2022, anche per Kveta Hrdlickova, la quale nel 2003 dopo il matrimonio ha assunto il cognome del marito. Un ritiro che rispetto a tanti altri, è assolutamente comprensibile. Dopo 29 anni di professionismo, alla veneranda età di 46 anni, con 36 titoli conquistati in doppio ed uno in bacheca anche di singolare, la ceca deposita la racchetta. Una carriera, avviata nel lontano 1993, che ha visto il proprio termine in quel di Charleston al fianco della slovacca Mihalikova. Raggiunse il momento di massimo splendore, nel decennio scorso con anche un po’ d’Italia protagonista. Vinse infatti tre titoli in coppia con la nostra Francesca Schiavone, più una finale raggiunta agli Internazionali d’Italia nel 2006. Grazie anche a quei risultati, in quella stagione Kveta e Checca si qualificarono per le Finals di fine anno dove addirittura ottennero l’accesso alla semifinale. Ma l’alloro più luccicante, la nativa di Bilovec lo conseguì nel 2011 vincendo il suo unico Slam a Wimbledon, al fianco della slovena Katarina Srebotnik superando in finale Sabine Lisicki e Samantha Stosur. Mentre l’anno prima, con la stessa compagna, si era fatta strada sugli Champs Elysées. Sul rosso parigino, però, si dovette inchinare dinanzi alla superiorità delle sorelle Williams. Anche nella specialità del doppio misto, la mancina ceca non è stata da meno: tre finali allo US Open, pur mancandole l’acuto decisivo. Nonostante ciò può vantare un primato assolutamente ragguardevole: ha raggiunto la semifinale in tutte le prove Major sia in doppio che in doppio misto, un dato che conferma a pieno le sue doti da specialista. Tuttavia anche in singolare si è tolta le sue soddisfazioni lungo una carriera quasi trentennale, issandosi al n. 26 del ranking WTA nel 2005 e aggiudicandosi il suo unico trofeo in Croazia nel ’98 al Makarska Championships.

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