Le prime 10 profezie del Mago Ubaldo, Djokovic domina il 2023, Nadal segue Federer, Alcaraz solo top-3, Sinner e Berrettini top-ten, Swiatek n.1

Editoriali del Direttore

Le prime 10 profezie del Mago Ubaldo, Djokovic domina il 2023, Nadal segue Federer, Alcaraz solo top-3, Sinner e Berrettini top-ten, Swiatek n.1

Più preoccupazione per la guerra Russia Ucraina che per il COVID. Putin e il re travicello. Gli Italiani alle ATP Finals. Lorenzo Musetti? I dubbi su Ruud e Pegula. Jabeur meno forte di Gauff

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Il Mago Ubaldo invecchia ma non demorde. La sfera di cristallo si è un po’ appannata con gli anni (e la tastiera anche…mi aveva scritto appena fatto scrivere… appanatta! miracolo che io abbia evitato il primo refuso già nelle primissime righe, però sarebbe stata tutta colpa di…Adriano, il re di Roma degli Anni Settanta che però impera ancora oggi grazie alla “rilucidatina” data da “La Squadra” di Procacci), ma l’unico Mago credibile del pianeta non ha paura di nulla e tantomeno di sbilanciarsi.

Fu appena un po’ più prudente del solito lo scorso anno, ma dovrete riconoscere che fu anche assai saggio,  quando prima di tutto fece questa premessa: “Novak Djokovic sta ancora sfogliando la margheritina dicendosi: “Gioco e non gioco a Melbourne? E se non gioco a Melbourne, che faccio poi a Indian Wells e a Miami, dove al momento le regole sull’obbligo di vaccinarsi sembrano le stesse?” e poi profetizzò: “È chiaro che se Novak giocherà o non giocherà nei primi mesi del 2022 la storia dell’anno che viene sarà molto diversa!”. Qui, e solo perchè tutti i maghi sono sempre un po’ birichini, ho aggiunto soltanto il punto esclamativo finale. Potete tranquillamente verificare le mie profezie pubblicate un anno fa.

Nel 2022 ho evitato il COVID, ho “conquistato” –perché di conquista si è trattato checchè ne pensino i NoVax e i furbetti che, secondo le accuse della procura di Vicenza avrebbero prodotto documentazione di false certificazioni – quattro vaccini, e ci ho aggiunto anche quello dell’influenza – fin qui evitata pure quella, fingers crossed – e nel 2023 conto di fare anche il quinto e il sesto. Mica devo giocare l’Open d’Australia io!

Nel 2023 non vorrei più dover frequentare diverse persone negative che mi hanno messo di cattivo umore, ma nemmeno quelle risultate positive i cui effetti – fossero o non fossero letali- ho fortunatamente scansato.

Lo auguro anche a voi tutti, cari lettori di Ubitennis che vi sorbite pazientemente da anni tutte queste predizioni sempre…costantemente centrate. Ritenevo che la guerra al COVID sarebbe stata vinta ovunque salvo che in Cina. E i cinesi, direbbe il mago di Wuhan, un po’ se lo meritano perché copian sempre tutto ma si sono dimenticati di copiare dall’Occidente anche un buon vaccino. E sì che ce  n’erano tanti. Che siano proprio loro, i cinesi, a rappresentare la più clamorosa smentita su terra per i NO-Vax? Oh ragazzi, evitate di scatenarvi contro il Mago Ubaldo che queste cose le dice con un sorriso sulle labbra, senza prendersi troppo sul serio. E se non lo fa lui, non lo fate neppure voi.

E’ l’altra guerra quella russo-ucraina a preoccuparlo di più, perché nemmeno lui che tutto vede o quantomeno intravede, riesce a vederne la fine. Addirittura, confessa ai più intimi, non riesce nemmeno a prevedere se a un Putin malato (ma è vero? Boh?) potrebbe succedere un Dmitry Patrashev ancor più guerrafondaio e capace di ricorrere davvero al nucleare.

Memore degli studi classici, della batracomiomachia, la battaglia delle rane e dei topi nonché della favola di Esopo e del re travicello…il mago Ubaldo si chiede se non sia alla fine meglio tenersi Putin.

Solo per chi non avesse presente la favola di Esopo (gli altri saltino a piè pari questo paragrafo): le  rane chiesero a Zeus un re che facesse rispettare le regole inesistenti dello stagno. E Zeus dapprima mandò giù nello stagno un pezzetto di legno. Ci volle poco tempo perchè le rane ne verificassero la nullità e chiedessero un altro re che facesse rispettare le regole. Allora Zeus mandò un serpente che si divorò tantissime rane fino a che le superstiti, nostalgiche del re travicello, tornarono da Zeus implorando un nuovo cambio che non fu loro concesso; la morale è: Meglio tenersi una situazione mediocre che rischiare, cambiando, di peggiorarla drasticamente.

Scusandomi per la lunga divagazione ecco la…

Profezia N.1– Volessi giocare …in difesa, un vero e proprio catenaccio per non ciccare almeno la profezia n.1,  potrei cominciare dicendovi che nel 2023 non vedremo più giocare Roger Federer in una gara ufficiale. Oppure voi siete così fanaticamente federeriani da considerate la Laver Cup un torneo “legale” quasi come l’ATP che ha sconsideratamente incluso i risultati di quell’esibizione a inviti fra gli head to head ufficiali nonostante il terzo set sia camuffato da un long tiebreak? Gli statistici non viventi si rivoltano nei loro sepolcri. I viventi inorridiscono. Mi rendo conto di…esser partito male, con una profezia che non è una profezia, ma d’ora in poi mi riscatto.

Profezia n.2 – Mago imprevedibile e incoerente, qui gioco clamorosamente all’attacco, rischio un contropiede clamoroso e dico che papà Rafa Nadal, papà di Rafa junior, proverà naturalmente a vincere il Roland Garros n.15 – ci mancherebbe! –  ma sia che ci riesca sia che fallisca (e il Mago Ubaldo propende per la seconda ipotesi in una sfera semi-affumicata) entro fine anno dirà basta e dal 2024 potrà andrà a raggiungere il suo amico Roger con il quale, mano nella mano alla fine di ogni lucrosissima esibizione, si divideranno montagne di dollari, euro, pesos e un po’ tutte le monete ancora circolanti.

Profezia n.3 – Allo scenario sopra descritto Novak Djokovic reagirà con un prevedibilissimo, scontato “Not too bad!”. E fiero di un fisico cresciuto letteralmente a prova di bomba mostrerà ovunque, con la complicità delle compiacenti autorità serbe, documenti invisibilmente alterati, quali la carta d’identità. Non è vero, non è possibile che il 22 maggio prossimo Nole abbia davvero 36 anni. E’ un trucco. A non crederci per nulla è sempre stato per certo Andy Murray, nato il 15 maggio che ben prima delle sue ripetute operazioni chirurgiche, ha sempre sostenuto di aver 7 anni di più di Nole, e non appena 7 giorni. Quindi Nole giocherà e vincerà tranquillamente fino ai suoi presunti 40 anni. E, dopo aver saltato 2 Slam su 4 nel 2022, li giocherà tutti quest’anno (sì, vedrete, anche l’US Open!) e qualunque cosa accada nel regno di Rafa al Roland Garros effettuerà un rombante sorpasso ai danni del maiorchino. Se Nole si fermasse a quota 23 Slam (vincendo “solo” l’Australian Open e Wimbledon), probabilmente non sarebbe neppure soddisfatto al 100%. Nel 2022 non ha chiuso da n.1 solo perché 2 Slam e 5 Masters 1000 non li ha potuti giocare (i 4 nordamericani più quello cinese di Shanghai) e quello che ha vinto gli ha portato zero punti. Quest’anno in Australia almeno gioca di sicuro. Per i Masters 1000 americani fino al 1 aprile stante alle ultime notizie più no che sì (niente Indian Wells e Miami quindi, almeno al momento). Chissà quanti alla fine potrà rigiocare? Cincinnati probabilmente sì. Quasi tutti gli altri big hanno comunque cambiali più pesanti da rispettare.. Se potrà giocare Wimbledon con una regolare distribuzione di punti – non zero come nel 2022…ma Wimbledon e ATP commetteranno ancora le stesse sciocchezze? Più no che sì è la mia previsione… – e riuscirà a giocare anche l’US Open a differenza dell’anno scorso, beh il Mago Ubaldo prevede che Nole sarà n.1 del mondo di fine anno per l’ottava volta, con buona pace dei fans degli altri Fab (comunque scavalcati anche nel numero degli Slam).

Profezia n.4 – Consegue alla profezia n.3 che Carlitos Alcaraz, pur senza perdere da tutti e tre gli Italian-boys come gli è capitato nel 2022 (e gli è andata già bene, perché all’US Open, Sinner poteva far il bis di Wimbledon e magari quel primo Slam invece d’essere il primo di Carlitos sarebbe stato il primo di Jannik), lotterà al massimo per il secondo posto. Non è detto che vinca un secondo Slam, all’ombra di Djokovic asso pigliatutto (laddove possa giocare). Alcaraz chiuderà il 2023 fra i primi 3.

Profezia n.5 – Sinner e Berrettini citati in ordine di classifica – tocchino pure legno, ferro o qualcos’altro – non si faranno male così spesso come nel 2022. Ergo giocheranno e vinceranno di più. Torneranno entrambi fra i top-ten. Sinner avrà anche un po’ meno sfiga nei tabelloni, fin dai primi turni e già a Adelaide – queste 10 profezie le ho “sigillate” sulle 10 tavole alla vigilia del torneo-, mentre a Berrettini basterà evitare di capitare nelle stesse metà tabellone di Djokovic che per lui resta imbattibile (e un po’ meno invece di Sinner).

Profezia n.6 – Sinner resterà il n.1 d’Italia, Berrettini il n.2 e Musetti – che ha dichiarato di aspirare a diventare il n.1 – dovrà avere ancora pazienza e accontentarsi di chiudere da n.3. Sarebbe più importante avvicinarsi ai top-ten piuttosto che scavalcare gli altri due azzurri. Aumenterà certamente la schiera dei suoi aficionados: alla gente piace e piacerà sempre di più il suo tennis vario e brillante piuttosto che quello assai più monocorde e prevedibile degli altri due (anche se a oggi è fin qui risultato più efficace). Ciò detto Lorenzo è costretto dal suo tipo di tennis a giocare sempre sul filo del rasoio, le sue variazioni richiedono standard elevatissimi, quasi perfetti, nell’esecuzione dei tanti colpi diversi e prima ancora nella lucidità della loro selezione. Presuntuosetto anziché no Boris Becker si riteneva tennista più completo di Stefan Edberg (che ha vinto il suo stesso numero di Slam, 6, ma è stato molto più a lungo n.1 del mondo, 44 settimane invece di 12) ma lo considerava più “fortunato” perchè non aveva mai dubbi sul tipo di tennis da giocare: “Era sempre lo stesso, kick di battuta sul rovescio dell’avversario e serve&volley a tutto spiano”. L’altro Lorenzo, Sonego, vorrà dimostrare di valere sempre quello visto a Malaga, contro Tiafoe e Shapovalov. Why not? Il mago Ubaldo ha interpellato Scanagatta che gli ha detto che firmerebbe subito l’ipotesi di quattro azzurri fra i primi 20 del mondo. Ma il Mago Ubaldo non lo crede probabile. Possibile sì, probabile no. Come per tre tennisti azzurri presenti alle finali ATP di Torino, terza edizione. Possibile sì, probabile no. Ma magari!

Profezia n.7 – Il tennis italiano si gioverà dell’incremento dei tornei, fra ATP 250 e challenger da 175.000 euro, che la FIT dell’attivissimo Paperon Binaghi – capace di tirar fuori il sangue anche dalle rape e grazie ai tesoretti saggiamente accumulati – conquisterà battendo sul tempo chiunque e in qualunque data. Fate che qualche promoter, qualche federazione, gli ceda una settimana di calendario e zac, la Fitp ci si getterà sopra come un famelico avvoltoio. E farà bene, ne godremo tutti, il tennis nazionale e quindi anche Ubitennis. Ogni torneo frutta soldini, anzi soldoni, alla casa madre federale, altro che i cents dello zio di Paperino. Punti da conquistare in casa per i nostri tennisti, più comodi, con meno spese, più tifo a favore, tv di casa a mostrare anche le qualificazioni. Inevitabile, direi, per i nostri giovani azzurri (alcuni visti all’ultima edizione NextGen a Milano?) riuscire a rimontare le classifiche mondiali e conquistare piazzamenti importanti. Un paio di italiani in più fra i top 100 ATP rispetto agli attuali 5 ci dovrebbero essere.

Oggi il quinto è Fognini, ma il problema è che Fabio ha più l’età di Murray che quella di Djokovic. Forse dovrebbe fare come Bolelli: capire e dedicarsi al doppio. Se glielo suggerisse Scanagatta di certo Fognini farebbe il contrario, convinto di essere ancora super competitivo anche in singolare…e magari per un incontro o due lo sarebbe, per più di fila invece probabilmente no. Chissà, magari se lo dice il Mago Ubaldo invece si convincerebbe anche lui. Anche se Fabio ha appena dichiarato di sentirsi competitivo per i prossimi tre anni e ha ingaggiato un team di fisio e preparatori di grande livello per cercare di vincere questa sfida contro il certificato anagrafico. E a proposito di tornei, mentre il NextGen si trasferirà al Sud o al centro Italia, forse a dicembre, a Napoli riavranno il coraggio di ripresentarsi? Beh, se c’è una città coraggiosa in Italia quella è Napoli. È l’ATP, semmai, che potrebbe non avere quel coraggio. Di sicuro tutti quanti, prima di avventurarsi in scommesse ad alto rischio, faranno un po’ più di attenzione al clima delle varie stagioni. Ad autunno inoltrato e d’inverno si gioca indoor. In primavera inoltrata e d’estate anche all’aperto. Errare è umano, perseverare diabolico.

Profezia n.8 – Casper Ruud non vincerà uno Slam e non ripeterà neppure due finali Slam. Berrettini, mi pare sia stato lui, avrebbe detto: “Se Ruud poteva diventare n.1 del mondo a fine anno ancora a Torino…n.1 possono diventare in tanti”. Magari non lo ha detto proprio così, ormai tutti i tennisti stanno così attenti a rilasciare dichiarazioni politically correct che ogni intervista è un festival di banalità, magari ha fatto intendere qualcosa (che ha probabilmente pensato) e qualche interprete mediatico ha un po’ manipolato il tutto. Comunque a pensare una cosa del genere, eventualmente, Matteo non sarebbe certamente stato il solo. Sia affermato ciò senza che il Mago Ubaldo si permetta di sottovalutare né il valore di Ruud, né i suoi indubbi progressi, né lasciandosi influenzare dalla modesta spettacolarità dei suoi colpi. Ruud è solido come una quercia norvegese. Regali non ne farà mai, sebbene sia un bravissimo ragazzo che si può immaginare certamente più generoso fuori dal campo. Però ha più chances Tsitsipas di imparare il rovescio, Zverev di riprendersi dal terribile infortunio del Roland Garros (e dalla sindrome dei doppi falli nei momenti chiave), Medvedev di riassestare tutti i neuroni che nel 2022 sono andati spesso in confusione, Rublev di maturare piuttosto che Ruud di diventare un campione che sia degno erede dei Fab Four così come un giocatore che fa vendere biglietti in arene sold out.

Profezia n.9  – Di Serene Williams all’orizzonte il Mago Ubaldo proprio non ne vede. Coco Gauff ha un po’ illuso, in certi momenti della sua ancora giovanissima carriera, ma fra lei e Serena c’è di mezzo il mare, anche se è vero che Coco ha solo 18 anni. Non un dettaglio. Anche se a fine 2023, quindi, non mi stupirei di trovarla al secondo posto delle classifiche WTA perché Garcia, Sabalenka, Sakkari, Kasatkina, Kudermetova, Halep (quest’ultima di sentir parlare di pensione non ha proprio voglia: è solo un po’ ipocondriaca…), non mi danno grande affidamento. Quindi Iga Swiatek vincerà ancora il Roland Garros, però scivolerà ancora sull’erba di Wimbledon, e alla fine si confermerà la più forte tennista del mondo perché sarà un po’ più continua anche nella seconda metà dell’anno. Certo è che deve egoisticamente rallegrarsi di non avere ancora alcuna vera avversaria capace di strappargli la corona da quel cappellino costantemente calato sugli occhi. A proposito di occhi certo che  Ons Jabeur è giocatrice piacevole per i nostri occhi – e un idolo in tutta l’Africa e il mondo islamico – ma non mi sembra davvero in grado di spodestarla, salvo che Iga si distragga scoprendo altri interessi finora sconosciuti. Non credo che Jabeur vincerà un titolo dello Slam. Così come non credo che ci siano altre ragazze in grado di succedere quest’anno a Iga. E nemmeno le altre. Pegula fra le ragazze, attuale n.3 WTA, mi ricorda la “situazione Ruud” e quel che ho scritto del norvegese poche righe più su. Bravissima ragazza, gentile, applicata. Ma chi farebbe la fila per acquistare un biglietto per una finale, figurarsi un primo turno, giocato di Pegula? Vero peraltro che non è obbligatorio dare spettacolo per vincere…

Profezia n.10 – La profezia più facile di tutte. Ubitennis crescerà ancora. Come in tutti questi anni, di anno in anno. Nonostante un anno sfortunato per via di troppi infortuni patiti dai nostri migliori giocatori, e non solo muscolari -ma ci si è messo anche il Covid che ha colpito sia Sinner sia Berrettini (quest’ultimo alla vigilia di Wimbledon) – nonostante un Nadal, uno Zverev e un  Djokovic in fuori gioco per mesi (per sfortuna o per scelta), nonostante l’addio di Roger Federer e Serena Williams al tennis agonistico, nonostante le  finali ATP senza italiani fra i protagonisti a differenza di un anno fa.

Con i suoi tre siti, in italiano, inglese e spagnolo, Ubitennis ha raggiunto 30 milioni di visite, 50 milioni di pagine visualizzate, 7 milioni di utenti unici nel 2022. Per il 2023 il Mago Ubaldo questa volta è sicuro di non sbagliare profezia quando dice che Ubitennis farà ancora meglio, come sempre, grazie a voi lettori, alla vostra amicizia e fedeltà, alla vostra stima e con la vostra collaborazione nel passaparola con i social e gli altri modi che riterrete opportuno utilizzare. E correggeteci sempre, quando vedrete errori e refusi. Guai a voi però se vi permetterete di contestare il Mago Ubaldo. Non lo sopporterebbe e vi lancerebbe i suoi strali.

Un post scriptum del Mago Ubaldo è d’obbligo a questo punto, giusto per dirvi che le mie profezie non finiscono qui. Ne leggerete presto altre, sulla Coppa Davis e chi la vincerà, sulle classifiche di fine anno uomini e donne e chi uscirà dagli attuali primi 10 e prime 10, se ci sarà un nuovo vincitore/vincitrice di Slam (e se fosse un italiano?), su Nick Kyrgios e Holger Rune, su alcune novità federali, su Martina TrevisanCamila Giorgi e le altre tenniste italiane, su Fabio Fognini, sulla posizione che mi aspetto prenderanno i tornei inglesi e in particolare  Wimbledon riguardo ai tennisti russi bannati la volta scorsa e la reazione dell’ATP (ancora zero punti per chi gioca un torneo senza russi). E altro ancora.

 Buon 2023 a tutti voi e se non li avete già letti, soffermatevi anche a guardare in video e a leggere i miei auguri a tutti voi pubblicati il 24 dicembre, vigilia di Natale, cioè quando giustamente molti di voi si preoccupavano di scambiarsi gli auguri soprattutto in famiglia, fra gli affetti più cari e con gli amici del cuore. In quei giorni non ci avete letto e noi come siamo buoni soprattutto nelle vicinanze di Natale, vi riproponiamo gli auguri. Gratis. Attenzione: in un prossimo futuro non tutto potrebbe continuare a essere gratis. Voi come la prendereste se facessimo vedere ai nostri sostenitori “concreti” e debitamente, inevitabilmente registrati, un sito privo di pubblicità?

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