Sinner, riposo a Sesto Pusteria: dopo un grande primo terzo di 2023 il mirino va su Roma e Parigi

ATP

Sinner, riposo a Sesto Pusteria: dopo un grande primo terzo di 2023 il mirino va su Roma e Parigi

Tra primati italiani, best ranking, vittorie contro top 10 e programmazione. Ferrer esalta Jannik: “Sono sicuro che potrà vincere uno Slam”

Pubblicato

il

Jannik Sinner - foto Twitter JannikSinner_Up
 

Preso atto della rinuncia al Mutua Madrid Open e trascorso ormai quasi un terzo della stagione tennistica, è tempo di tirare le prime somme sull’inizio del 2023 di Jannik Sinner, tornato nella sua città natale, Sesto Pusteria, per qualche giorno di relax. Si tratta di un bilancio parziale, ovviamente, che muterà quasi certamente a seconda dei risultati che l’altoatesino otterrà al Roland Garros e, soprattutto – considerato quanto sia importante quel torneo per il tennis italiano e per quanti lo commentano, anche tra i non addetti ai lavori – al Masters 1000 di Roma. Ma quanto fin qui visto permette già di esporsi, portando anche alcuni dati a supporto.

Diciamolo subito: i primi mesi del 2023 di Jannik fanno ben sperare per una stagione nella quale l’azzurro possa spiccare definitivamente il volo. Intanto, e questo è inconfutabile, in una manciata di settimane Sinner è diventato il primo tennista italiano nella storia di questo sport a raggiungere almeno la semifinale in tre “1000” consecutivi (anche in due, per la verità) e, a 22 anni ancora da compiere, risulta già l’azzurro più presente di sempre nelle semifinali delle competizioni seconde in termini di prestigio solo ai 4 tornei dello slam. Due primati non da poco per un ragazzo che, secondo noi ingiustamente, era stato etichettato solo qualche mese fa dall’Equipe come una delle delusioni, nel circuito ATP, del 2022.

Vero è che ancora deve vincerne uno, di Masters 1000, e che ha perso con Rune dopo che tutti lo davano come favorito una volta raggiunto il sabato di Montecarlo, ma Jannik ha già più volte dimostrato di potersela giocare alla pari praticamente con tutti i primi giocatori al mondo (fatta eccezione per Medvedev, se non per un set a Rotterdam), e che contro di loro ha ottenuto alcuni dei successi più importanti della sua, ancora precoce, carriera. Vedasi, per citarne uno, quello sfiancante contro Alcaraz nel penultimo atto di Miami.

Anche David Ferrer, ex n° 3 del mondo che di tennis e di risultati importanti un pochino se ne intende, ha riservato, durante il torneo di Barcellona di cui è attuale direttore, parole al miele per Sinner: “È migliorato tanto, sta raggiungendo i suoi obiettivi e sono sicuro che avrà le sue chance per vincere un torneo dello slam in breve tempo”.

Ascoltando Ferrer e per portare altri dati a conferma di un inizio di 2023 positivo, Jannik quest’anno ha raggiunto il suo best ranking di n° 8 al mondo – posizione che attualmente ricopre –, ha vinto il settimo titolo in carriera a Montpellier ed è 4° nella race per le Finals. Numero, quest’ultimo, di buon auspicio per una sua presenza tra i migliori 8 a Torino nel mese di novembre.

Per venire invece alle note dolenti, a molti ha fatto storcere il naso la programmazione di Sinner che, fin qui, nel 2023 ha disputato in totale 32 partite (senza contare i suoi Walkover a Marsiglia e Barcellona, o quello di Fucsovics a Montpellier), aspetto che lo rende uno dei tennisti ad aver incamerato, fin qui, più match, vincendone 26 e perdendone 6. Solo Medvedev (35) e Fritz (33) tra i più forti al mondo sono scesi in campo più volte, ma questo non necessariamente sta a significare che l’altoatesino decida di competere in troppi tornei, bensì che in quelli che gioca difficilmente viene sconfitto prima di un certo livello.

Il fisico di Sinner – e i ritiri per spossatezza poco prima di giocare contro Fils all’Open 13 Provence o contro Musetti al Barcelona Open Banc Sabadell, ma anche le difficoltà con Medvedev in finale a Miami lo dimostrano ampiamente – ha bisogno di un riposo fisiologico se sottoposto a stress troppo prolungati, ma per ora quest’anno, a differenza di suoi connazionali messi ben peggio (leggasi Berrettini) non ha ancora patito nessun infortunio grave.

E anche la scelta di voler giocare a Barcellona la scorsa settimana – che gli è valsa la conquista di 90 preziosi punti – non è da considerarsi così azzardata come si possa pensare, considerato che, anche in caso di raggiungimento della finale in quel torneo, avrebbe avuto qualche giorno di riposo (fino al venerdì o al sabato successivi) per affrontare il secondo turno a Madrid, se avesse scelto di partecipare a quest’ultimo torneo.

Ecco, per chiudere, proprio la decisione di non giocare nella Caja Májica, che può essere analizzata sulla base di due prospettive. Da un lato, Sinner non ha mai ottenuto risultati strabilianti in quel di Madrid – sconfitto nel 2021 da Popyrin al secondo turno e l’anno scorso nettamente in ottavi di finale da Aliassime – e, dall’altro, la poca necessità, in termini di difesa di posizioni in classifica, di fare un’ulteriore fatica, visto che i punti accumulati al Mutua Madrid Open 2022, 90, li ha recuperati proprio con Barcellona.

Scelta giusta in vista di Roma e Roland Garros? Non resta che attendere qualche settimana e le carte nel mazzo verranno tutte scoperte.


Federico Martegani

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement