Coppa Davis, bufera Osijek: senza Cilic e Coric, i tifosi croati vogliono disertare Croazia-Spagna

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Coppa Davis, bufera Osijek: senza Cilic e Coric, i tifosi croati vogliono disertare Croazia-Spagna

I tifosi croati di Osijek e dintorni non hanno preso bene la notizia che la Croazia giocherà la sfida casalinga contro la Spagna in formazione rimaneggiata. C’è chi minaccia addirittura di chiedere il rimborso dei biglietti. Anche se, a dire il vero, i possibili forfait erano nell’aria da tempo

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Ad Osijek erano tutti entusiasti. Dopo vent’anni esatti dal match vinto dalla Croazia contro il Marocco per 4-1 nel 1997, valevole per il primo turno del Gruppo 1 della Zona Euro-Africana, la Coppa Davis tornava a far tappa nella capitale della Slavonia, regione nord-orientale della Croazia. Tanto che lo scorso dicembre, dopo l’assegnazione ufficiale la sfida Croazia-Spagna era stata reclamizzata come l’evento sportivo dell’anno per la quarta città, per popolazione, della nazione balcanica. E a metà gennaio in poche ore erano andati tutti esauriti i biglietti del match, che si disputerà nel Palazzetto “Gradski Vrt” di Osijek.

Si può immaginare perciò la delusione degli appassionati locali nei giorni scorsi alla conferma ufficiale che della squadra che lo scorso anno ha sfiorato la conquista della coppa Davis saranno presenti sono le riserve Franko Skugor e Marin Draganja, insieme ad Ante Pavic e Nikola Mektic. Tutti oltre la duecentesima posizione del raking ATP in singolare, eccetto Draganja che è classificato solo in doppio (n. 115). I grandi assenti sono i due singolaristi Marin Cilic e Borna Coric e il doppista Ivan Dodig. Ma mentre Dodig aveva comunicato ufficialmente il suo addio alla Davis prima che la scelta della sede cadesse su Osijek, per quanto riguarda i due singolaristi titolari la conferma è arrivata solo da pochi giorni: Cilic si è dichiarato ancora molto stanco dopo aver terminato la stagione scorsa solo a fine novembre proprio per giocare la finale di Coppa Davis, Coric pare abbia ancora qualche problemino con il ginocchio operato a settembreE a onor del vero entrambi, per motivi diversi, già al termine della finale contro l’Argentina avevano messo in dubbio la loro partecipazione alla manifestazione a squadre quest’anno: Cilic perché voleva concentrarsi sulla scalata alla top 5 , Coric perché risentito con il ct Krajan per l’esclusione all’ultimo momento dalla formazione della finale di Zagabria.

Probabilmente i tifosi della Slavonia avevano pensato che quelle parole fossero dettate più dall’amarezza, soprattutto per Cilic dopo la rimonta subita da del Potro, per la grande occasione sprecata di conquistare la seconda insalatiera della storia del tennis croato e che passato un po’ di tempo i due giocatori sarebbero tornati ad indossare la maglia della nazionale. Invece così non è stato. La reazione non si è fatta attendere, dato che ora ad Osijek organizzatori e tifosi si sentono presi in giro. Qualcuno ha già pensato di chiedere il rimborso del biglietto, e c’è anche chi accusa addirittura la Federtennis croata di aver sempre saputo che i top player non avrebbero giocato e per questo la scelta della sede è caduta sulla loro città. La Federazione ha smentito, certo è che gli stessi organizzatori ammettono che se avessero saputo che la situazione sarebbe stata questa probabilmente non avrebbero nemmeno avanzato la candidatura.

 

Sicuramente è comprensibile il dispiacere degli appassionati della Slavonia per il fatto che non potranno vedere i loro beniamini ed andranno ad assistere ad un match dall’esito scontato, dato che è obiettivamente difficile che Skugor e soci possano qualcosa contro una squadra che molto probabilmente schiererà in singolo due top 20, Nadal e Bautista Agut, ed in doppio i campioni olimpici Nadal-Lopez. A parziale consolazione però, c’è il fatto che almeno potranno vedere in campo un Rafa Nadal di nuovo in formato deluxe, dopo le grandi prestazioni degli Australian Open. A meno di un forfait all’ultimo minuto proprio per la stanchezza accumulata Melbourne:  sarebbe veramente l’ennesima, immeritata, beffa per chi sperava dopo tanti anni di vedere di nuovo dal vivo il tennis professionistico. Speriamo per loro che non succeda.

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ATP Shanghai: Fognini e Schwartzman tra le wild card

Il tennista ligure sarà il quinto italiano presente in tabellone, dopo Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego

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Fabio Fognini - US Open 2023 (foto USTA/Brad Penner)

Dal 2 al 15 ottobre tornerà sotto ai riflettori il Rolex Shanghai Masters, penultimo appuntamento 1000 dell’anno, assente dal panorama tennistico da quasi un lustro. Infatti, l’ultima edizione risale al 2019 e il campione fu Danil Medvedev, che ai quarti di finale sconfisse proprio Fabio Fognini in due set.

Con un tabellone adeguatosi alle direttive ATP per quanto riguarda l’estensione, il torneo ha potuto concedere cinque wild card e una ci interessa da vicino. Dopo un periodo un po’ arduo a causa di un infortunio, del successivo rientro in campo nei Challenger e, infine, dell’esclusione dalla Coppa Davis, Fognini torna a giocare in un tabellone ATP e lo fa proprio a Shanghai con una wild card assegnatagli dagli organizzatori. Tenterà, dunque, di scalare ancora una volta la classifica, come d’altronde vorrà fare anche Diego Schwartzman, anche lui ex top ten che negli ultimi mesi non se la sta passando molto bene a livello di risultati.

Per quanto riguarda gli altri tre inviti, gli organizzatori hanno prevedibilmente concesso la corsia preferenziale a tre giocatori di casa: il primo è il giovanissimo classe 2005 Juncheng Shang, poi sarà presente il ventunenne Yunchaokete Bu, mentre per finire l’onore di esordire in un tabellone 1000 lo avrà anche Rigele Te, attualmente numero 494 al mondo. I primi due, invece, si trovano rispettivamente al 160esimo e al 187esimo scalino del ranking, e cercheranno senza alcun dubbio di onorare la wild card caricandosi con il pubblico di casa durante i loro match. Grande responsabilità, quindi, ma anche enorme occasione di brillare sotto le stelle della bandiera cinese.

 

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ATP Astana: Shevchenko vince facile, Medjedovic sfrutta il ritiro di Djere

La WC di casa Mikhail Kukushkin non sfrutta un match point nel secondo set e si arrende a Borges. Prima vittoria da fidanzato per Alexander Shevchenko

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Alexander Shevchenko - Foto Daniele Combi

Al via anche l’edizione 2023 dell’Astana Open, torneo che l’anno scorso vide alzare il trofeo a Novak Djokovic, che invece quest’anno ha preferito riposarsi e magari giocare a golf nel periodo pre Finals. I pochi match che si sono giocati nella prima giornata hanno visto sfidarsi il neofidanzato di Anastasia Potapova, Alexander Shevchenko, con l’olandese Botic van de Zandschulp non proprio nel suo miglior periodo di forma. Infatti, il n.85 ATP ha sempre mantenuto il controllo del match, imponendosi per 6-4 6-3 in un’ora e trentotto minuti, nei quali ha performato leggermente meglio dell’avversario sia in risposta che al servizio.

Dettagli che gli hanno permesso di vincere il primo scontro diretto con l’avversario – tornando al successo in una partita di un main draw ATP dopo quasi due mesi, ossia dal 500 di Washington – e di accedere al secondo turno, dove se la vedrà con il giovane serbo Hamad Medjedovic. Quest’ultimo ha sfruttato il ritiro del connazionale Laslo Djere, quando il primo era sopra 6-3 2-1 nel punteggio, per passare il turno e onorare la WC ricevuta, proprio come ha fatto Shevchenko.

Più intenso ma anche più infelice alla fine dei conti è stato l’incontro tra il beniamino di casa – sempre WC – Mikhail Kukushkin e il portoghese Nuno Borges, opposti in campo per la prima volta l’uno contro l’altro. È da tempo ormai che il tennista kazako ex n.39 al mondo si dedica principalmente al circuito Challenger, ma nonostante questo il giocatore portoghese ci ha messo quasi tre ore per arrivare al successo, che ha ottenuto con lo score di 5-7 7-6(6) 6-4.

 

Il 36enne russo, naturalizzato kazako, nel tie-break del secondo parziale era arrivato a match point, ma non è riuscito a chiudere lasciando così il passo al suo avversario, che nel terzo set gli ha strappato il servizio in apertura mantenendo poi il break fino alla fine. Per Borges sfida al secondo turno contro il vincente del match Korda-Popyrin.

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ITIA: sospeso Madaras, il tennista dei record nel circuito ITF

L’Agenzia anticorruzione del tennis ha confermato la sospensione provvisoria del giocatore svedese numero 220 ATP, che avrebbe dovuto essere un avversario degli azzurri in Coppa Davis a Bologna

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Dragos Madaras (SWE) - Sofia 2022 (foto Ivan Mrankov)

Non esattamente l’età dell’oro per quanto riguarda il tennis svedese. Negli ultimi mesi lo sport della racchetta ha visto da quelle parti un brusco cambiamento, avviato in primis dal numero uno Mikael Ymer. Come si sa, dopo la sospensione del tennista svedese che aveva mancato, secondo l’ITIA, i tre controlli antidoping con conseguente interruzione istantanea dalle competizioni, l’ex 50 al mondo ha deciso di ritirarsi dal tennis lasciando tutti di sasso. Poi, nella parentesi Coppa Davis la nazionale traghettata dal fratello di Mikael, Elias, non ha certamente brillato in quel di Bologna, dove è arrivata con la squadra meno attrezzata di tutti ed è sprofondata malamente in fondo alla classifica, arrivando quindi quarta nel girone.

Ora, invece, un altro tennista svedese deve fare i conti con l’ITIA (International Tennis Integrity Agency), e si tratta dell’attuale numero 220 al mondo (ex 191) Dragos Nicolae Madaras. Il mancino rumeno, naturalizzato svedese, è stato protagonista di un’annata da record che l’ha visto come leader indiscusso del circuito ITF. Infatti, Madaras è diventato il primo tennista della storia a trionfare in ben dieci tornei Futures nello stesso anno e ci è riuscito con l’ultimo titolo nel mese di luglio, quindi poco dopo metà stagione. Dichiarato come un obiettivo di quest’anno, il giocatore svedese aveva aperto il 2023 vincendo quattro titoli consecutivi con ben ventuno successi filati, che l’hanno condotto partita dopo partita a un’impressionante cifra di, appunto, dieci allori, sessantasette vittorie e solo cinque sconfitte. Inoltre, quest’anno ha partecipato per la prima volta a uno Slam, Wimbledon, dove è riuscito a superare un turno nel tabellone cadetto. Come ciliegina sulla torta, Madaras era perdipiù stato convocato per la Coppa Davis a Bologna ma, infine, non vi ha preso parte. E chissà perché…

Una stagione più che positiva, dunque, per il ventiseienne svedese, salvo il fatto che dal 17 agosto gli è stato vietato di partecipare ai tornei professionistici per “non aver ottemperato a una richiesta”, recita il TACP – Tennis Anti Corruption Program – in riferimento al suo caso. Una sospensione provvisoria, però, che attende accertamenti dall’ITIA. Il giocatore ha già provveduto a presentare ricorso contro il provvedimento, ma il 22 settembre è stata respinta, ed è questo il motivo per cui nel frattempo non ha potuto – e per ora non potrà – presenziare in Coppa Davis e nemmeno in qualunque altro torneo approvato dagli organi di governo dello sport. Rimaniamo quindi attesa di un’eventuale sentenza per ulteriori novità sul caso Madaras.

 

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