Per chi ci chiede il pronostico per Federer-Berrettini

Rubriche

Per chi ci chiede il pronostico per Federer-Berrettini

Perché non condivido le quote dei bookmakers. Non mi illudo, ma non vedo Matteo del tutto chiuso. Cosa dovrebbe succedere per arrivare al grande exploit

Pubblicato

il

Matteo Berrettini - Wimbledon 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

da Londra, il direttore

Non è certo per via di quelle profezie che durante le vacanze di Natale scrivo come Mago Ubaldo per puro divertissement sapendo di espormi al pubblico ludibrio, anche se prego sempre di non prenderle sul serio – è un innocente giochino che alla fine dell’anno successivo per ogni pronostico sbagliato mi si ritorce contro come un boomerang, perché certi lettori hanno davvero memoria d’elefante – ma lungo tutto il weekend non ho fatto che incontrare amici e (via mail) lettori che mi hanno chiesto: “Ma Berrettini non può proprio battere Federer?”.

Copio e incollo quanto scritto nel mio pezzo uscito ieri mattina in cui parlavo più di Fognini che di Berrettini, e poi dirò cosa penso delle quote dei bookmakers. Non le condivido per niente.

Augurarsi una bella partita è troppo banale e facile. Credere che lo sarà è un’altra cosa. Sono troppe le incognite. Quanto sarà emozionato dall’esordio, e contro il mito Federer, Matteo? È imprevedibile. Se cercasse di strafare farebbe una brutta fine. Ma anche se se lo lasciasse sfuggire subito, perché un Federer che corre in testa quasi mai lo riprendi. La sola speranza è togliergli qualche sicurezza, sperare che possa innervosirsi se – è un esempio – non riuscisse a leggere con la continuità di uno Schwartzman il servizio di Matteo.

Roger ne ha letti bene di tutti i tipi, ma a 37 anni li legge meno bene di una volta. È normale. Magari gli basta leggere bene un game a set per portare a casa il match e i quarti di finale. Però non ci credo tanto. E anche quelle fucilate di dritto che Matteo ha sparato contro il rovescio bimane potrebbero piegare un po’ il polso di Federer, che la racchetta tiene con una mano sola e con giocatori di potenza dirompente tipo del Potro ha anche mostrato di soffrire.

Al contrario, Federer saprà trovare il rovescio di Berretto e con lo slice e la palla che non si alza da terra, magari seguita anche a rete dietro a cross belli stretti, farà certamente gran danni nella difesa di Matteo che per giocare i passanti dovrà piegare le ginocchia fino a sfiorare i fili d’erba. Il passante di rovescio di Matteo non è straordinario e a rete Roger – che penso ci si presenterà spesso – non è Schwartzman. Né come copertura in allungo, né sull’eventuale lob liftato che ha invece dato punti importanti a Matteo con il piccolo argentino. Matteo dovrà soffrire e non innervosirsi troppo se il passante lo tradirà.

Inutile dire a favore di chi giochi l’esperienza, soprattutto nei game iniziali di ciascun set, quando Matteo può essere maggiormente incline a distrarsi. Ma se dovesse arrivare al tiebreak, son quasi certo che il nostro – che non ha davvero nulla da perdere ma gioca giustamente, e lo ha detto chiaro, con l’idea di poter vincere – se la giocherebbe alla pari e una sterlina su almeno un tiebreak vinto la punterei. Potrebbe decidere la percentuale delle sue prime di servizio. E meglio qualche doppio fallo in più nei primi punti di un game piuttosto che farsi attaccare su seconde palle troppe timide.

Oggi dico però, rileggendo le mie ultime righe di sabato, che Matteo dovrà trovare il giusto equilibrio, perché ok non farsi sfuggire Roger fin dall’inizio, ma attenzione anche a non commettere l’errore di Fabbiano che contro Verdasco è voluto partire subito con il piede sull’acceleratore, proprio per fargli vedere che non pativa alcun timore reverenziale… e il risultato è stato che ha perso subito la battuta, se non ricordo male subito a zero, insieme anche ai primi due punti del game successivo e a 10 dei primi 11!

Capisco, quindi, che sono accorgimenti tattici difficili da consigliare. Non essere troppo timidi all’inizio, ma neppure troppo sfacciati. Facile a dirsi, meno facile a farsi contro il campione di 8 Wimbledon. Può vincere Matteo? Beh, se lui trova una di quelle giornate che gli americani definiscono “in the zone” e Roger invece incappa in una cattiva, certo che può vincere. Forse, potrebbe bastare anche che una delle due ipotesi si realizzasse al massimo e l’altra in parte.

Se la partita andasse sulla lotta, beh Matteo potrebbe trovare più punti gratis e con minor sforzo fisico di quelli che troverà Federer. I cui punti, venendo a rete e facendo quei rovescini tagliati di cui ho già parlato – e ne ha parlato anche il nostro tecnico per eccellenza, Luca Baldissera – richiederanno comunque un qualche palleggio, al di là dei tre scambi essenziali che invece potrebbero bastare al miglior Berrettini, favorito da una gran bella percentuale di prime palle e da seconde palle all’altezza.

Sempre se si andasse sulla lotta – come è certo augurabile per chi tifi Italia – è abbastanza probabile che Matteo si esalti e, al contempo, che Roger possa innervosirsi… perché anche se conosce le qualità di Matteo e ne ha parlato, lo svizzero entra certamente in campo giustamente fiducioso di poterlo battere. E quella, anche per un campione come lui, non è mai una situazione psicologicamente facilissima, anche se ci si sarà trovato parecchie volte avendo giocato la bellezza di 1483 partite in carriera, 88 delle quali sul Centre Court (9 perse… fra cui quella con Stakhovsky nel 2013 al secondo turno). Ma sapere che il tuo avversario ti può fare anche 3 ace a game se hai subito un break, non ti può lasciare del tutto tranquillo. Neppure se ti chiami Federer.

Ma, per finire, quel che trovo abbastanza incongrua è la quota dei bookmakers. Pagare una vittoria di Matteo 7 volte la posta mi sembra davvero molto incoraggiante. Per carità, è così che i bookmakers fanno spesso i soldi, e cioè grazie ai giocatori che rischiano il colpaccio, ma contro un giocatore di quasi 38 anni… il suo avversario che ha vinto Gstaad (in altura) e Stoccarda quotato a 7, secondo me è da prendere. Senza investirci una fortuna. È chiaro che il favorito è Federer, ma per è anche chiaro che il risultato non sia così scontato come i bookmakers vorrebbero far credere. Pagano una vittoria di Roger una miseria: 1,10. Cioè punti 10 euro e se Roger vince te ne danno 11. Secondo me non la giocano neppure gli svizzeri.

Di sicuro Matteo non prenderà 6-1 6-2 6-2. Vincerà un set? Io oltre a sperarlo – anzi spero pure che ne vinca di più, due e perché no tre, perché per il tennis italiano sarebbe un grandissimo colpo e perché poi per tutta la vita ho sempre fatto il tifo per la miglior storia giornalistica (lo è anche quella di Riske che batte Barty, numero 1 del mondo e campionessa del Roland Garros) – ci credo anche abbastanza. Dai, almeno un set Matteo vincilo per me. Altrimenti sai gli sfottò?

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement