Pennetta resta a casa: “Tornare a giocare? È un po’ tardi ma mai dire mai”

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Pennetta resta a casa: “Tornare a giocare? È un po’ tardi ma mai dire mai”

Flavia è in isolamento, insieme al marito Fabio Fognini e i figli Federico e Farah. Un momento per godersi la famiglia ma il tennis manca. “Giusto annullare Wimbledon, ho pianto quando l’hanno annunciato”. Internazionali a Torino indoor? “Io dico no”

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Flavia Pennetta - Montecarlo 2019 (foto @Sport Vision, Chryslène Caillaud)
 

Come tutte le famiglie italiane, anche i Fognini, ovvero Fabio, Flavia, insieme ai figli Federico e Farah, sono costretti a restare in casa. Una situazione sicuramente particolare per loro che sono abituati a stare sempre in movimento. Due campioni di tennis, che per una vita hanno girato il mondo inseguendo quella palla giallo fluorescente. Mentre Flavia si è ritirata ormai da più di quattro anni, per dedicarsi alla famiglia, Fabio è ancora pienamente in attività e ha visto improvvisamente la stagione interrompersi. Niente più tornei fino a data da destinarsi. E così quello che per tanti anni è stato il miglior tennista azzurro è passato dalle racchette alle padelle.

“È un bravo marito. Sono contenta. L’altro giorno l’ho anche messo a cucinare: c’era Farah che protestava, così gli ho lasciato tutti gli ingredienti pronti e un video tutorial. Se l’è cavata benissimo”, dichiara Flavia in una lunga intervista a Il Corriere dello Sport. Fabio però non può concedersi troppi vizi in cucina perché comunque deve rimanere in forma, pronto per ripartire non appena sarà possibile. “Si sta allenando 5 volte la settimana. Fortunatamente abbiamo un giardino e lui si è costruito una minipalestra con tutto quello che gli serve”, prosegue. E anche lei ferma ci riesce a stare ben poco. La campionessa degli US Open 2015 sfrutta così ogni occasione che le concedono i due piccoli per fare attività fisica. Mi alleno la mattina presto, se Farah ha dormito bene, altrimenti dopo pranzo. Quando i bambini dormono”. Si fa quel che si può insomma. 

Il tennis però manca tanto. La stagione nei circuiti ATP e WTA è ferma da inizio marzo. Indian Wells e Miami sono stati cancellati. Così come il torneo di Montecarlo, dove l’anno scorso Fabio aveva conquistato il suo primo Masters 100 in carriera. La pietra tombale su questo annus horribilis è arrivata qualche giorno fa, con la cancellazione di Wimbledon. “Mica si può mettere a rischio la vita della gente. Non solo dei tennisti ma anche degli spettatori e di chi lavora ai tornei. Ci sono ancora tanti troppi contagiati e morti”, sottolinea la brindisina. Il dispiacere però è enorme. Quando l’hanno annunciato in TV mi sono messa a piangere, lo confesso. Fino ad ora si pensava che tempo un mesetto e si sarebbe ripartiti. Cancellare Wimbledon, che è il tennis, significa che siamo messi davvero male. Pensare di stare un anno senza tennis è dura per tutti, si figuri per chi ci ha giocato una vita”.

Gli organizzatori del Roland Garros hanno spiazzato tutti, decidendo di spostare il torneo a fine settembre. Un tentativo disperato di salvare l’evento dalla cancellazione. Che però rischia di essere vano. “Sono stati veloci a proporsi, ma non so se riusciranno poi a farlo davvero il torneo in autunno. Per me quest’anno sarà tanto se riusciranno a far disputare le finali di Davis. Negli States non si può andare, in Asia neppure, e anche giocare a porte chiuse non ha senso. Poi come farebbero ad allestire players lounge e spogliatoi?”, si domanda correttamente Pennetta. 

E gli Internazionali d’Italia? Angelo Binaghi, presidente della FIT, sta tenendo aperte tutte le porte, compresa quello di uno spostamento in calendario dalla primavera all’autunno, e un passaggio dalla terra all’aperto del Foro al cemento indoor di Torino. Sarebbe anche un modo per prepararsi alle Finals del 2021, lavorando su aspetti organizzativi e logistici. Pennetta è però molto scettica. Da giocatore dico di no. Per me Roma è Roma. Meglio giocarlo l’anno prossimo nella sua collocazione naturale. Poi capisco i tanti soldi che si perderebbero e anche l’idea di fare una prova generale per le ATP Finals dell’anno prossimo. Ma sarebbe comunque tutta un’altra cosa”, dice Flavia. Che poi, per l’appunto, è tutto da vedere che la stagione ricominci e non si rimandi invece tutto al prossimo anno. 

Nel frattempo, per ovviare a questa astinenza da tennis, in casa Fognini ci si arrangia come si può. In un video recente, Fabio e Flavia, 20 tornei vinti complessivamente da professionisti sui circuiti ATP e WTA, si sono sfidati palleggiando in giardino, con uno stendino al posto di una rete. Flavia, anche in questa partita “di fortuna”, ha dimostrato di avere ancora la tecnica e la leggiadria di un tempo. Fabio è convinto che potrebbe fare ancora la differenza anche su palcoscenici ben più importanti. Solo qualche settimana fa ha confessato di sperare che la moglie torni a giocare.

Mi sta mettendo a dura prova. Mi dice: ‘Dai riprendiamo ad allenarci insieme. Quando si può andiamo a Roma a casa di Barazzutti, stiamo con i bambini in giardino. Nel tennis oggi poi non si sa cosa può succedere, ti fai solo sette tornei, ti segue la Shiavo (Francesca Schiavone ndr)’. Mi ha già fatto la programmazione, capito? ci scherza su Flavia. E non è il solo in famiglia a spronarla a rientrare in attività. “Sono circondata, mio padre e mio suocero lo stesso: ‘Due figli li hai fatti, togliti lo sfizio di giocare un altro anno’. Mio padre quando gli annunciai che ero rimasta incinta fece una faccia strana, poi mi confessò: ‘Speravo che mi volessi dire che tornavi a giocare’”. 

Kim Clijsters, di solo un anno più giovane di Pennetta, e con tre figli alle spalle, ha fatto il suo secondo comeback della carriera quest’anno, poco prima che il Covid-19 interrompesse la stagione WTA, dimostrando di essere assolutamente competitiva. È stata bravissima. E l’ho vista anche bene nel primo match che ha giocato con la Muguruza. Avere la forza di rimettersi in pista è bellissimo, specie quando i figli sono più grandi. Sono contenta per lei. Ma a 37 anni, e con due figli piccoli. Anche se…”. E qua si apre lo spiraglio, in cui mettere a segno il vincente di rovescio. “Non credo che faccia per me. Però un anno è lungo da passare in casa e nella vita non si sa mai. Magari ricomincio ad allenarmi, inizio a giocare un’ora al giorno, e mi torna la voglia. Mai dire mai”. Chissà che quindi Flavia non possa davvero tornare a giocare. Un’ipotesi remota, molto remota, ma non impossibile. 

Per il momento la sua priorità rimane la famiglia e, in particolare, i due figli. Flavia vuole goderseli e guardargli crescere. Una gioia immensa per una madre. Federico è un mix. Solare come mamma, testardo come papà. Ha i miei colori ma fisicamente è una copia in miniatura di Fabio, si muove come lui. Farah invece come colori è più simile a Fabio”, spiega con grande coinvolgimento. Avere dei figli è qualcosa di speciale, che può ribaltare completamente le priorità di una persona. Sembra essere successo per Fabio, che in campo è diventato un po’ meno irrequieto di una volta. E i risultati si sono visti considerato che le ultime due passate stagioni sono state le migliori della sua carriera. Sicuramente diventare genitore ti cambia. Fabio ha sempre i suoi momenti di sclero, che non amo. Ma non posso pretendere che cambi del tutto. A volte bisogna tirargli le orecchie. Ora che è arrivata Farah e che Fede interagisce molto con lui è ancora più consapevole e responsabile”. 

Nonostante questo periodo di isolamento, tutto procede al meglio in casa Fognini, tra esperimenti in cucina, allenamenti e discussioni su un possibile rientro di Flavia. In attesa che si possa finalmente tornare alla vita normale. In attesa che il tennis possa ricominciare. 

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